Quando il vino è Riserva?

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Riserva: Indica un vino invecchiato più a lungo. Minimo 2 anni per i rossi, 1 anno per i bianchi. Il disciplinare può prevedere periodi superiori.

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Ah, la Riserva… solo a sentirlo mi si apre un mondo. Sapete, per me la parola “Riserva” su una bottiglia non è solo un’indicazione, è una promessa. Promessa di tempo, di cura, di qualcosa di speciale.

Cosa significa esattamente? Beh, in parole povere, vuol dire che quel vino ha passato più tempo a riposare, a maturare. Un po’ come noi, no? Più tempo abbiamo per elaborare, per crescere, e più diventiamo… “Riserva”.

La legge dice che per i rossi deve stare almeno due anni in cantina, per i bianchi almeno uno. Ma, diciamocelo, è solo un minimo! Spesso i produttori si prendono più tempo, molto più tempo. E fanno bene! Perché è proprio in quel riposo, in quel lento susseguirsi di stagioni, che il vino sviluppa la sua vera anima.

Mi ricordo una volta, in Toscana, in una piccola cantina a conduzione familiare. Assaggiai un Chianti Classico Riserva che… mamma mia! Aveva un profumo di terra bagnata, di ciliegie mature, un sapore che ti avvolgeva. Il produttore mi spiegò che lo teneva in barrique per almeno tre anni, quasi un anno in più del previsto. Mi disse: “Voglio che esprima tutta la sua potenza, tutta la sua eleganza. E per farlo ha bisogno di tempo.” Non aveva tutti i torti.

Perché alla fine, è questo il punto. La Riserva non è solo una questione di numeri, di anni. È una filosofia. È la consapevolezza che le cose buone richiedono pazienza, dedizione. E a volte, un po’ di riposo in più.

E voi, qual è la vostra Riserva preferita? Che storia vi racconta?