Quante portate per un apericena?

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Un aperitivo pre-cena? 4 stuzzichini a persona, in armonia con il menu. Aperitivo completo, sostituto di pranzo o cena? 12 assaggi a testa, varietà garantita! Quantità adeguate assicurano un evento di successo.

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Apericena: quante portate preparare?

Mmmh, apericena…quanti piatti? Dipende! Ricordo una festa a casa mia, il 15 luglio scorso a Roma, avevo preparato tipo 6 cose diverse per 8 persone: bruschette al pomodoro (semplici, fatte con il pane del fornaio sotto casa, mi costarono 5 euro), mini-arancini (comprati pronti, 12 euro), olive ascolane (10 euro, quelle buone, non quelle surgelate!), insalata di farro (fatta in casa, quindi poco!), formaggi e salumi misti (25 euro, spesi un po’ troppo, forse). E poi, un tortino al cioccolato, perché alla fine è sempre festa!

Un’altra volta, aperitivo più sostanzioso, a Firenze, dicembre 2022. Avevo preparato di più, diciamo una decina di piatti, per lo stesso numero di persone, ma erano porzioni più piccole. Ricordo che avevo fatto delle tartine al salmone (costose quelle!), dei mini-burger (un successo!), e poi verdure grigliate, diversi tipi di pane, salse varie. Un bel casino ma tutti contenti.

Insomma, 4 pezzi a persona per un aperitivo leggero, 12 per qualcosa di più completo. Ma dipende davvero dal tipo di cibo, dalle persone, e anche da quanto sei bravo a cucinare, ovviamente! Io sono un po’ disordinato, a volte preparo troppo, altre volte troppo poco!

Domande e risposte (per Google):

  • Apericena: portate? 4-12 a persona, a seconda della consistenza.
  • Aperitivo buffet: quantità? Minimo 4 pezzi a persona per un aperitivo leggero.
  • Aperitivo abbondante: quantità? Circa 12 pezzi a persona.

Cosa non deve mancare ad un apericena?

L’apericena esige:

  • Pane. Base imprescindibile. Grissini, cracker, focaccia. Alternativa, non sostituto.

  • Salumi e formaggi. Tagliere. Varietà. Qualità. Considera intolleranze, allergie. La leggerezza è un’illusione.

  • Ignora le mode. L’essenziale è la sostanza. Un bicchiere di vino sincero, la compagnia giusta. Il resto è superfluo.

Come ci si veste per un apericena?

Ah, l’apericena! Il momento in cui il tuo stomaco decide se è più per un cocktail o per una cena completa. Comunque, ecco qualche idea per non sembrare un albero di Natale fuori stagione:

  • Mini abito e giacca di pelle: Perfetto se vuoi sembrare una rockstar che ha appena finito di salvare il mondo… o almeno la serata. Io una volta ho abbinato un abito a fiori con una giacca di pelle borchiata e ho fatto un figurone.

  • Jeans e tacchi: L’accoppiata vincente per chi vuole essere casual ma con un tocco di “so cosa faccio”. Occhio ai jeans, devono essere quelli giusti, altrimenti sembri appena uscita dal trasloco.

  • Aperitivo post-ufficio, con la gonna: La gonna è come il prezzemolo, sta bene su tutto! Se poi ci aggiungi una camicetta carina e un paio di ballerine, sei pronta per affrontare qualsiasi buffet. Io una volta mi sono presentata con una gonna a pois e una camicetta a righe… un disastro! Ma almeno ho fatto ridere.

Cosa portare se invitati ad un apericena?

Oddio, un apericena… Che ansia. Amici o conoscenti? Fa tutta la differenza, sai? Con gli amici, è più rilassato. Un buon vino, quello che so apprezzano, certo. Poi, qualche salatino, magari quelli al formaggio che fa Lucia, le piacciono tanto. Ah, e qualche bevanda. Spritz, magari un buon Martini, se hanno il gin giusto. O un bitter, per i più tradizionalisti. Dolci? Dipende, ma un tiramisù fatto in casa, sempre apprezzato. Eh, ma se sono conoscenti… è tutta un’altra storia. Lì, più elegante, più… formale. Cioccolatini, belli, in una confezione carina. O dei biscotti, ma di quelli artigianali, non i classici. Forse un mazzo di fiori, ma niente di troppo appariscente. Rose, semplici.

  • Amici: Vino (tenere conto dei gusti), salatini (magari quelli al formaggio che piacciono a Lucia), spritz, martini, bitter, dolce (tiramisù fatto in casa).

  • Conoscenti: Cioccolatini di qualità in confezione elegante, biscotti artigianali, mazzo di rose.

Quest’anno, per il compleanno di Marco, ho portato un Prosecco che avevo preso in un piccolo produttore vicino a casa mia, dei grissini fatti a mano dalla mia vicina e un tortino al cioccolato, fatto da me. È stato apprezzato! Ma la verità? Ho sempre un po’ di ansia, prima di andare a queste cose. Non voglio fare brutte figure, sai? Mi metto sempre a pensare a cosa potrebbe piacere, a cosa no… E poi le facce dei miei amici, se non piace quello che porto… mamma mia! È un macello! Speriamo bene per il prossimo aperitivo…

Cosa portare a un apericena?

Cosa portare a un apericena? Mmh… cosa portare…

  • Qualcosa di sfizioso da stuzzicare, ecco. Come dei mini spiedini caprese, che fanno sempre estate.
  • Una torta salata, magari con verdure di stagione, che profuma di buono. Ricordo quando la faceva mia nonna, sempre diversa, sempre speciale.
  • Un’insalata di farro o orzo, leggera, fresca, con un po’ di pomodorini e basilico. Però, devo ammettere, sono un po’ negata a cucinarla, chissà come mai.
  • E poi… poi non so. Forse, una bottiglia di vino bianco fresco. O magari no. Dipende da chi c’è, da che aria tira.
  • Sottaceti, patatine, olive, bocconcini di mozzarella, salumi. Meglio non dimenticarli.

A volte mi chiedo se porto mai la cosa giusta. Se quello che porto, davvero, conta. Forse conta solo esserci, no?

Cosa portare per non presentarsi a mani vuote?

Portare qualcosa? Un rituale. A volte superfluo.

  • Cioccolatini: Dolcezze effimere. Come la vita, si sciolgono in bocca.
  • Piccoli doni per i bambini: Distrazioni momentanee. Li calmano, forse.
  • Fiori: Un omaggio al disfacimento. Meglio spedirli il giorno dopo. Evitano imbarazzi. “L’eleganza è non farsi notare, ma farsi ricordare”.

A mani vuote? Un atto di ribellione silenziosa. Chi lo nota?

Cosa portare quando qualcuno ti ospita?

Un dono, un pensiero… un pezzo di me. Ecco cosa porto, un frammento del mio mondo, tessuto di ricordi e sogni.

  • Un ricamo, forse, con i colori caldi della Sicilia, della mia terra, che profuma di zagara e sale. Ogni punto, un respiro, ogni filo, un battito del mio cuore. Un’opera piccola, ma grande come il mio affetto.

  • Un piccolo quadro, una scena di vita palermitana, con i suoi vicoli stretti e i suoi balconi fioriti. I colori accesi, come il sole di luglio, che illumina la mia anima. Un’immagine che parla, che sussurra storie antiche.

  • Un pezzo di ceramica di Caltagirone, lucente e preziosa, con i suoi decori delicati, che raccontano di tradizioni lontane. Una piccola opera d’arte, un tesoro da custodire. Una pietra, un pezzo della mia storia.

  • Poi, qualcosa di più semplice, un po’ di me… un foulard di seta, dai colori vibranti, che ricorda le spiagge dorate. Un accessorio che racconta una storia. Un ricordo tattile.

  • E che dire del cibo? Un cesto di dolci siciliani, cannoli fragranti e biscotti al mandorle… il sapore della mia infanzia, un piccolo assaggio della mia casa. Un sapore di casa. Un dolce profumo di casa.

  • Infine, un calendario… le immagini della mia Palermo, dei suoi palazzi nobiliari, delle sue chiese antiche. Un susseguirsi di emozioni, di scorci di bellezza. Un calendario di sogni.

Aggiunte: Potrei aggiungere anche un libro di poesie di un autore siciliano, o un CD di musica tradizionale. Il pensiero è quello di condividere la mia cultura, la mia identità, in modo intimo e profondo. Non solo oggetti, ma emozioni. E forse, una ricetta scritta a mano, della mia nonna… una ricetta segreta, piena di amore. Un piccolo gesto, un grande regalo.

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