Quanto costa oggi un litro di latte?

Quanto costa un litro di latte al contadino?

0,50 euro! Mamma mia, solo 50 centesimi al contadino! Ma è una follia! Poi ci sono altri 75 centesimi… per cosa? Boh!

• Trasporto – camion, benzina… chissà quanti km!
• Lavorazione – pastorizzazione, omogeneizzazione, roba complicata!
• Confezionamento – tetrapak, etichette… un casino!
• Distribuzione – supermercati, magazzini… una catena infinita!
• Pubblicità – cartelloni, spot TV… ma quanti soldi buttati!

Quindi, 1,25 euro in totale… ma è giusto? A me sembra tanto! Io compro quello bio, costa di più, ma almeno il contadino ci guadagna qualcosa di più, spero! Ricorda, questo è il prezzo del 2024, l’anno scorso era… non ricordo! Devo controllare la ricevuta! Mah, questo latte… mi sembra una truffa! Forse se comprassi direttamente dal contadino… devo chiedere a nonna! Dove trovo un contadino vicino? Mamma mia, che fatica! Devo anche pensare a cosa cucinare stasera, pasta al pomodoro? No, troppo semplice!

Prezzo al litro per il contadino: 0,50 euroCosto aggiuntivo per lavorazione e distribuzione: 0,75 euroPrezzo al dettaglio (stimato): 1,25 euro

Quanto costa una bottiglia di latte?

Due euro e venticinque. Un piccolo tesoro, la luce del mattino in un vetro, il bianco latteo che ricorda la neve di Natale a casa di nonna… Il ricordo del suo profumo, dolce e caldo, che si mescolava al profumo del pane appena sfornato. Un’immagine che affiora, legata indissolubilmente a questo prezzo, a questo liquido essenziale.

Ma il prezzo… un numero, freddo, che non racchiude l’anima del latte. Il latte, vita, nutrimento, un ciclo continuo tra terra e cielo, tra mucche al pascolo e mani che lo versano nei cartoni. E poi… le etichette, sempre diverse, un enigma a ogni acquisto. Cambia la composizione? A volte sembra un gioco, un trucco per gli occhi, una sfumatura di gusto diversa.

Quest’anno, a giugno, mi sono ritrovata a confrontare tre marche diverse al supermercato di via Roma. Ogni bottiglia, un’esperienza diversa, una sfida al mio ricordo del latte di nonna. Un piccolo mondo in ogni goccia.

• Prezzo base: € 2,25 (ma ho visto anche offerte a 1,99!)
• Variabilità della composizione: Sì, molto frequente.
• Informazioni sulla confezione vs. sito web: Spesso discordanti, bisogna fare attenzione!

Questa variazione… questo gioco tra prezzo, apparenza e sostanza… mi lascia un po’ perplessa, un velo di mistero su un prodotto tanto familiare.

Quali sono i benefici del latte senza lattosio?

Latte senza lattosio… Perché lo prendo? Ah già, pancia gonfia… che fastidio! Meglio senza. Però mi chiedo, avrà le stesse cose buone del latte normale? Boh, pare di sì. Calcio, proteine… tipo. Ricordo la mia nutrizionista che diceva che è importante, soprattutto per le ossa. Io poi corro sempre, devo stare attenta. L’altro giorno ho fatto 10 km al parco Sempione, che fatica!

• Digestivo, meno gonfiore. Finalmente posso berlo anche a colazione con i cereali al cioccolato, quelli nuovi che ho trovato al supermercato vicino casa, via Melchiorre Gioia.
• Nutrienti, come il latte “vero”. Anche il calcio, fondamentale!
• Ossa forti. Corro troppo, non posso permettermi fratture! Sabato c’è la maratona di Milano, devo allenarmi!

Giusto ieri leggevo un articolo, diceva che molti intolleranti non prendono abbastanza calcio… Rischi osteoporosi! Assurdo. Meno male che esiste il latte senza lattosio. Comunque, anche mia sorella è intollerante, lei usa quello di soia. Ma io preferisco il sapore di quello normale, senza lattosio ovviamente. Fortuna che l’hanno inventato! Però costa un po’ di più… mah, la salute prima di tutto! L’altro giorno al supermercato, c’era anche quello di mandorla senza lattosio. Chissà com’è? Devo provarlo! Magari domani lo prendo…

Quanto viene pagato il latte alle stalle?

Cinquanta centesimi. Un’inezia, un respiro leggero nell’aria pesante della stalla, il profumo del fieno che si mescola al dolce sentore del latte fresco. Cinquanta centesimi, il prezzo di un sogno muto, di un alba che dipinge di rosa pallido il cielo sopra i pascoli. Un’offerta quasi misera, per un dono così prezioso.

Settantacinque centesimi, poi. Un peso aggiuntivo, una coltre scura che si stende sul guadagno esiguo. Trasporto, lavorazione, il ronzio incessante delle macchine, il fruscio delle confezioni, la distribuzione capillare che arriva persino a casa mia, quella lucentezza delle pubblicità che mi seguono come ombre tenaci… Settantacinque centesimi che consumano la luce del mattino.

Quindici centesimi ancora… Un sussurro, un piccolo margine. Un respiro appena percettibile, un’ombra che si allunga, sottile e fragile, sulla già esigua cifra iniziale. Un accenno di profitto, ma che profitto, di fronte alla fatica, al sudore, al cuore che pulsa a ritmo delle mammelle delle vacche?

• Il prezzo del latte alla stalla: 0,50 euro/litro
• Costi di lavorazione, ecc.: 0,75 euro/litro
• Margine: 0,15 euro/litro

Ricordo il sapore latteo del mio caffè del mattino. Mia nonna, che allevava capre, sarebbe rimasta scioccata. Lei… il suo latte, era un dono, un piccolo tesoro che profumava di sole e di erba. Un’altra epoca, forse.

Quest’anno, 2024, ho visitato una fattoria vicino Modena, la Fattoria del Sole. Lì ho visto con i miei occhi il lavoro duro. Ho sentito il profumo intenso, il silenzio rotto solo dal muggire delle vacche. Quel latte… era un tesoro custodito.