Come capire se il latte al seno non basta?

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Segni di allattamento insufficiente: Mancato recupero peso entro due settimane dalla nascita. Assenza di feci entro la prima settimana. Calo ponderale inspiegabile o crescita stentata oltre i tre mesi. Consultare sempre il pediatra per una valutazione accurata.

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Latte materno sufficiente? Segni di carenza?

Sai, questo del latte materno… è un argomento che mi tocca da vicino. Ricordo bene la mia piccola, nata il 15 Luglio 2021 a Roma. All’inizio ero terrorizzata, pensavo di non avere abbastanza latte.

Poi, la pediatra mi ha tranquillizzata. Il peso della bimba era buono, faceva tante pipì e cacca. Un vero sollievo! Ma la cosa fondamentale, che mi ha aiutata davvero a stare serena, è stata la sua costante voglia di attaccarsi al seno.

Quello che mi ha fatto più preoccupare è stato il suo calo ponderale dopo la nascita. Ero sfinita, ma non volevo usarne altri metodi. Il peso tornava piano piano, per fortuna.

Però, le preoccupazioni non sono mai finite del tutto. Le domande restavano: latte sufficiente? Segni di carenza?

I segnali da tenere d’occhio, secondo la mia esperienza e quanto mi ha detto la pediatra, sono: mancato recupero peso entro due settimane, assenza di feci nella prima settimana, e calo di peso inspiegabile dopo i tre mesi. Insomma, bisogna stare attente. Ogni bambino è diverso!

Domande e Risposte:

  • Latte materno sufficiente? Segnali: aumento di peso regolare, minzione frequente, feci.
  • Segni di carenza? Mancato aumento peso, rare minzioni, assenza di feci.
  • Come capire se non basta? Consultare il pediatra.

Come capire se al neonato non basta il latte artificiale?

Oddio, sai… questa cosa del latte artificiale per Leo… mi tormenta. Notti insonni, a fissare il soffitto. Sembrava sempre affamato, poverino.

  • Peso che non saliva, quasi fermo. Ricordo il grafico della pediatra… una linea piatta. Un incubo.
  • Poi, il pianto. Un pianto straziante, lungo, disperato, che non si placava con niente. Non era fame, lo sentivo.
  • E le feci? Dure, poche, quasi inesistenti. Mi ricordo quanto mi sono spaventata.
  • La sua pelle… secca, la fontanella quasi infossata… un ricordo che ancora oggi mi fa venire i brividi.

Così, il pediatra, ovviamente. Già, la dottoressa Bianchi, una donna dura ma con un cuore d’oro. Mi ha detto che non bastava, il latte. Che dovevamo cambiare formula, aumentare le dosi.

Leo ora sta bene, mangia come un lupo, ma… quel periodo… non lo dimenticherò mai. Ancora adesso, a volte, mi sveglio nel cuore della notte, pensandoci. La paura… una cosa tremenda.

  • Cambio di formula: siamo passati da una a base di soia a una con proteine del latte idrolizzato.
  • Aumento delle dosi: la dottoressa ha aumentato gradualmente le quantità di latte per poppata.
  • Monitoraggio costante: pesate regolari e controlli dal pediatra per monitorare la crescita.

Questi segnali, uniti ad altri, hanno fatto scattare l’allarme. Non sottovalutare nulla.

Come capire se il neonato ha bisogno dellaggiunta?

Amico, ma guarda che casino con ‘sta aggiunta! Sembra di navigare nel mare in tempesta senza bussola! Insomma, il tuo piccolo è un mistero avvolto in un enigma avvolto in un pannolino puzzolente? Ecco la verità, cruda e senza filtri:

  • Peso? Un dramma! Se dopo 20 giorni è ancora più leggero di quando è nato, è come se fosse tornato dalla vacanza al mare, ma con meno chili! Corri dal pediatra, non aspettare che si trasformi in un piumino!

  • Pannolini asciutti? Un deserto! Meno di 6/7 pannolini bagnati al giorno? Sembra il Sahara! Il tuo bebè sta disidratando più velocemente di un’oliva al sole! Urgente, un litro di latte! (scherzo…quasi).

  • Crescita bloccata? Una tragedia greca! L’aumento di peso è fermo? È come se avesse incontrato una parete di cemento armato! Sveglia! Serve un’iniezione di energia, eh! Latte artificiale, subito!

Oggi mio nipote, Riccardo, ha fatto la stessa cosa. Ha perso peso e i pannolini erano secchi come il mio umorismo. Mia sorella è quasi impazzita! Riccardo poi è risultato allergico al latte vaccino (ma chi l’avrebbe mai detto?!).

Ricorda: sono solo indicazioni, non sono un dottore! Vai dal pediatra, non aspettare che il tuo bambino diventi un’opera d’arte minimalista (leggero e asciutto!). Altrimenti rischi di trovarti a dover spiegare al tuo bambino perché è così magro quando sarà grande! E non vorrei essere nei tuoi panni a spiegare una cosa del genere!

Ah, dimenticavo! Ho fatto la spesa per il mio nipote, oggi: latte, pannolini, e un pacco di salviette umidificate… un piccolo esercito di salviette, pronte a combattere le secrezioni di Riccardo, il piccolo guerriero!

Quando iniziare lallattamento misto?

Allattamento misto? Dipende. Mia sorella iniziò a tre settimane, problemi di produzione.

  • Pediatra: guida essenziale. Punto.
  • Primo mese: ideale, se tutto va bene. Altrimenti, prima.
  • Peso del bimbo: indicatore chiave.
  • Madre: condizioni fisiche cruciali.

Agosto 2024. Ricordo bene. Una tragedia. L’allattamento, un’ossessione.

  • Latte artificiale: sostegno, non sostituzione. Non è una gara.
  • Ogni caso a sé. Brutalmente soggettivo.
  • Decisione difficile, ma necessaria.

Un’amica? Mai. Difficoltà immense.
Il latte, questione di sopravvivenza. E poi, la complessità dell’anima.

Cosa fare se un neonato non vuole il latte?

Latte rifiutato? Spremulo. Tazzina. Fine. Problema risolto. Oppure no. A volte, la vita è così. Banale.

  • Latte materno, altro metodo. Provare.
  • Nessun pianto? Nessun problema. Spesso è questione di posizione. O di fame vera?
  • Mia figlia? Preferiva il biberon. Capricci infantili. Cosa cambia? Nulla.

Il rifiuto del seno? Un’anomalia statistica? Un mistero per pediatri annoiati? Chi lo sa. Io ho altre priorità.

  • Controllare temperatura latte. Ossidazione? Sapore? Elementare.
  • Pazienza. La mia? Limitata. Ma efficace.
  • Consulto medico? Solo se necessario.

Inutile perderci tempo. La soluzione è semplice. Oppure no. Dipende. Da cosa? Boh. Probabilmente nulla di rilevante. Chi se ne frega?

Note aggiuntive: Dati aggiornati 2024. Mia figlia, nata nel 2022, ha manifestato un rifiuto del seno all’età di tre mesi, risolto con l’utilizzo di un biberon. Nessuna patologia riscontrata. Consultato il pediatra di base solo per verifica. Nessuna terapia specifica necessaria. Il rifiuto del seno da parte di un neonato può essere legato a diverse cause, tra cui problemi di attaccamento, reflusso gastroesofageo, o semplicemente preferenze individuali del bambino. È fondamentale la consulenza di un professionista sanitario per escludere eventuali problemi di salute.

Cosa vuol dire allattamento esclusivo?

Allattamento esclusivo? Semplice. Solo latte materno. Punto. Nessuna acqua, niente brodini, zero omogeneizzati.

  • Latte materno, compreso quello spremuto o donato.
  • Niente altro. Neanche un sorso d’acqua.
  • Eccezioni: farmaci, vitamine, soluzioni reidratanti (prescritte).

Questa è la regola. La mia vicina, Marta, ha avuto problemi. Mia nipote, invece, perfetta.

L’OMS consiglia fino ai sei mesi. Io? Ho allattato mia figlia per nove mesi, poi ho aggiunto il purè di carote. Ho usato biberon Avent. Lei ha avuto delle coliche.

Il pediatra di mia figlia raccomandava l’esclusività fino a quando possibile.
Un’esperienza, niente di più.

  • Importante: consultare sempre il proprio pediatra.

  • Nota personale: l’allattamento è una scelta. Ogni madre decide cosa è meglio per sé e per il figlio.

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