Come capire se il latte materno è diminuito?

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Segnali di allarme per diminuzione del latte materno:

  • Mancato recupero peso neonato entro 2 settimane.
  • Assenza di feci entro la prima settimana.
  • Calo ponderale inspiegabile o crescita rallentata dopo i 3 mesi.

Consultare il pediatra per una valutazione accurata.

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Latte materno diminuito? Segni e cause

Uffa, mi ricordo che quando allattavo, ero sempre in paranoia che non avessi abbastanza latte. Terrore!

Uno dei primi segnali d’allarme, almeno per me, è stato vedere che il mio piccolino non riprendeva peso come doveva. Mi avevano detto che entro due settimane doveva recuperare il peso della nascita, ma… niente. Panico totale!

Poi, mi avevano avvertito che doveva fare la cacca regolarmente, almeno entro la prima settimana. E niente, pure lì. Mi sentivo un disastro. Ricordo ancora la pediatra che mi guardava un po’ preoccupata.

E poi, verso i tre mesi, la crescita si era proprio fermata. Anzi, peggio, iniziava a scendere. Lì ho capito che dovevo fare qualcosa, tipo integrare. Che ansia quel periodo! Mi sentivo così in colpa.

Latte materno diminuito? Segni:

  • Mancato recupero ponderale fisiologico del neonato (2 settimane)
  • Assenza di feci (1 settimana)
  • Calo ponderale inspiegabile/curva di accrescimento piatta (lattante oltre 3 mesi)

Come capire se diminuisce il latte materno?

Latte materno scarso? Segni? Chiaro.

  • Peso neonato: Nessun recupero entro due settimane? Problema. La crescita è tutto.

  • Feci: Settimana finita, niente? Controllare. Funzionalità intestinale essenziale.

  • Lattante >3 mesi: Peso giù? Curva piatta? Allarme. Grave. Mio figlio, stesso problema, 2024. Dieta integrata.

  • Succhiata debole, continua irrequietezza. Osserva. Significativo. Ho notato in entrambi i miei figli, a periodi.

  • Minzione scarsa. Fondamentale. Attenzione. Idratazione.

  • Madre stanca, stressata? Influenza. Certo che sì. Biologia.

Punto. Consultalo medico. Sempre. Nessun rimedio fai-da-te. Rischi.

Come capire se il neonato si nutre abbastanza?

Oddio, ricordare quei primi giorni con Sofia… un casino! Il peso, certo, lo controllavano all’ospedale, ma poi a casa… panico! Lei, piccola e tutta avvolta in una nuvola di ovatta, sembrava sempre un po’ affamata.

  • Svegliarsi? Si svegliava un sacco, ma spesso era solo per attaccarsi, a volte dormiva attaccata al seno per ore. Pazienza!

  • Peso? A 10 giorni era già sotto il peso della nascita. Urlo alla pediatra, che mi ha detto di stare calma, che è normale un calo iniziale, ma io ero un fiume di lacrime.

  • Poppate? Dieci, dodici al giorno, a volte di notte ogni ora e mezza. Ma la poppata era breve, poco più di 10 minuti. Non sapevo cosa pensare.

  • Pannolini? Sporchi, ma non sempre pieni come pensavo. Mi facevo mille paranoie, pensando che non assumesse abbastanza liquidi.

Poi, a tre settimane, la svolta! La pediatra mi ha fatto il controllo della crescita. Era tornata al peso della nascita, anzi, aveva superato un po’ la linea! Un sollievo immenso! Un peso enorme tolto dalle spalle. Era vivace, contenta e, soprattutto, cresceva. Anche i pannolini iniziarono ad essere decisamente più pieni! Ho capito che la mia Sofia, nonostante le mille poppate ravvicinate, stava crescendo bene.

Ansia mamma, ma tutto ok alla fine.

  • Peso alla nascita: 3,2 kg
  • Peso a 3 settimane: 3,5 kg
  • Numero di poppate giornaliere: variava, dalle 10 alle 12
  • Frequenza cambio pannolini: mediamente 8-10 al giorno.

Come capire se il neonato mangia poco?

Capire se il neonato si nutre adeguatamente è una questione delicata, ma osservando attentamente si possono individuare segnali chiari.

  • Segnali di fame: l’apertura della bocca, le manine che cercano la bocca, i lamenti e il pianto sono indicatori inequivocabili. Ricordo quando mia nipote, anche nel sonno, mimava la suzione!

  • Segnali di sazietà: il distacco dal seno o dal biberon, il voltare la testa e l’addormentarsi sono altrettanto importanti. È un po’ come quando, a cena, ci si sente appagati e si rifiuta il dolce.

  • Altri indicatori: Controllare la crescita e il numero di pannolini bagnati può offrire una prospettiva più ampia. La crescita è un indicatore a lungo termine e i pannolini riflettono l’idratazione del neonato.

Considera anche che ogni bambino ha il suo ritmo e le sue esigenze. Non esiste una regola ferrea, ma l’osservazione attenta e l’ascolto del bambino sono le chiavi per capire se mangia a sufficienza. Dopotutto, la vita è un delicato equilibrio tra dare e ricevere, anche nel nutrimento.

Come capire se un neonato ha ancora fame?

Semette di succhiare. Fine. Punto. Non vuole più. Capito?

Addormentarsi? Strategia. Efficace. Funziona sempre. I bambini sono furbi.

Quantità? Variabile. Dipende. Da lui. Da lei. Non esistono regole. Solo osservazione. Mia figlia, ad esempio, mangiava poco. Poi tanto. Un mistero.

  • Segnali di sazietà: distacco dal seno/biberon, disinteresse, sonnolenza.

  • Segnali di fame: irrequietezza, pianto insistente, succhiamento delle mani.

  • La quantità varia da bambino a bambino. Nessuna tabella è infallibile. Osserva. Impara. Adatta.

  • Ricorda: il mio consiglio vale zero. La mia esperienza personale, ancora meno. È la tua che conta. Solo la tua.

  • Il peso? Controlla il pediatra. Non io. Io sono solo una madre. Stanca. Esausta. Ma comunque una madre. Ed ho avuto solo una figlia. Non sono un’esperta.

Il mio consiglio? Fidati del tuo istinto. E del pediatra, ovviamente. Anche se a volte…dubito di tutti.

Come si capisce se il neonato si sazia con il latte materno?

Ah, il neonato sazio… un mistero degno di Sherlock Holmes! Ecco come svelare l’enigma, senza scomodare Scotland Yard:

  • Appagamento a tempo: Immagina il tuo piccolo come un gourmet. Dopo una bella “abbuffata”, si rilassa, beatamente sazio. È come quando io finisco un piatto di carbonara: felicità pura, sonno in agguato.

  • Ninna nanna a suon di poppata: Il pargolo crolla dolcemente, come un politico dopo una promessa elettorale. Si addormenta mentre ancora succhia, segno inequivocabile di pancia piena.

  • Manine abbandonate: Le manine diventano molli come spaghetti cotti troppo. Sembra che abbiano rinunciato a qualsiasi ambizione nella vita, appagate dal piacere del latte.

  • Espressione da Buddha: Il viso del bambino trasuda serenità, una pace interiore che farebbe invidia al Dalai Lama. Niente più smorfie o agitazioni, solo la beatitudine del latte ben digerito.

Extra: Se il pannolino è una “cascata” di pipì e il peso cresce, non preoccuparti. Il tuo piccolo sta ingurgitando latte come un marinaio assetato!

Come capire se un neonato non vuole più il seno?

Ah, lo “sciopero del poppante”! Un classico! È come quando il tuo capo decide di cambiare la macchinetta del caffè: rivoluzione immediata! Ecco come capire se il piccolo ribelle è in sciopero:

  • Testa che svolazza: Si attacca, fa due succhiate e poi gira la testa come se avesse visto un’offerta migliore su Amazon.

  • Pianti e lamenti: Urla degni di un concerto rock. Ma invece di “We will rock you,” canta “Voglio la tetta, ma non la voglio!”. Un dilemma shakespeariano!

  • Inarcamenti alla Matrix: Si inarca all’indietro, come se stesse schivando proiettili al rallentatore. Forse ha scoperto che il latte artificiale è un’arma segreta del futuro.

  • Distrazioni da Oscar: Qualsiasi cosa, dal moscerino sul muro al rumore del vicino che starnutisce, diventa più interessante del tuo seno. Brad Pitt al confronto è un dettaglio insignificante.

  • Niente panico! Ricorda, è una fase. Offri il seno in un ambiente tranquillo, magari cantando una ninna nanna stonata. Funziona sempre… o quasi!

Informazioni Extra, perché non guastano mai:

Lo sapevi che alcuni pediatri consigliano di non forzare mai il bambino? Potrebbe solo peggiorare la situazione. Invece, prova a cambiare posizione, a fare un bagnetto caldo insieme o semplicemente a coccolarlo. A volte, tutto ciò che serve è un po’ di pazienza… e forse un buon bicchiere di vino per te! 😉

Come capire se il latte materno non è abbastanza?

Ok, eccoti un racconto molto personale, un po’ sgangherato, come se te lo stessi raccontando al bar:

Mamma mia, che ansia all’inizio con l’allattamento! Mi ricordo ancora quando è nata Giulia, eravamo a casa, fine settembre…un caldo assurdo.

  • Il peso: All’inizio ero terrorizzata perché la bilancia sembrava la mia nemica. Tutti mi dicevano “deve riprendere il peso!”, e io lì, a fissare quei grammi che non salivano mai abbastanza in fretta. Mi sentivo una fallita, giuro.

  • Pannolini: Un’altra ossessione! Contavo ogni singolo pannolino bagnato e sporco. Se ce n’erano meno del previsto, panico! Cercavo su internet, chiamavo l’ostetrica… un delirio. Tipo, dovevano essere ALMENO 6 bagnati al giorno, senò era un casino! Mi sembrava una cosa impossibile, ma poi, dai, ce la siamo cavata.

  • La disidratazione: Questa è stata la cosa che mi ha fatto più paura. Vedere Giulia un po’ moscia, con le labbra secche… terrore puro. Poi, per fortuna, l’ostetrica mi ha tranquillizzata, ma lì per lì ho avuto un attacco di panico.

Poi, col tempo, impari ad ascoltare il tuo bambino. Ti accorgi se è soddisfatto, se cresce bene, se è felice. E l’ansia, piano piano, diminuisce. Ah, un’altra cosa: se hai dubbi, chiama subito l’ostetrica o il pediatra! Meglio una telefonata in più che un’angoscia inutile.

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