Come si capisce di avere poco latte?

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Segnali di allattamento insufficiente: Peso stagnante o crescita lenta (escluso fisiologico calo iniziale). Minore frequenza di pannolini bagnati/sporchi del previsto. Segni di disidratazione (fontanella infossata, pianto senza lacrime). Contatta il pediatra per una valutazione.

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Come riconoscere la scarsa produzione di latte materno?

Ok, allora, come fai a capire se non stai producendo abbastanza latte? Oddio, che ansia questo pensiero, lo so bene. Io mi ricordo che ero terrorizzata!

Allora, un campanello d’allarme è sicuramente il peso. Mi spiego meglio: è normale che il pupo perda un po’ di peso all’inizio, tipo 5-7% (a volte anche 10%), ma poi deve recuperare, ovvio. Se vedi che non riprende o addirittura continua a perdere, beh, lì devi chiedere un parere al pediatra.

Un’altra cosa a cui fare attenzione sono i pannolini.

Io mi ricordo che contavo tutto, ero un po’ fissata, lo ammetto. Se il bambino non fa abbastanza pipì o cacca, potrebbe non stare assumendo abbastanza latte. Disidratazione? Brutto segno, assolutamente da non sottovalutare.

Come riconoscere la scarsa produzione di latte materno?

  • Scarso aumento di peso. (nei primi giorni i neonati perdono dal 5% al 7% del loro peso alla nascita, alcuni fino al 10%)
  • Pannolini bagnati o sporchi in quantità insufficiente.
  • Disidratazione.

Come capire se il bambino mangia abbastanza latte?

Ah, la poppata…un’odissea! Eccoti qualche dritta, così non diventi matto/a!

  • Bimbo felice = pancino pieno? Se il pupo è un piccolo Buddha sorridente, probabilmente non sta patendo la fame. Se poi fa pure la ola, beh, direi che il latte è come nettare degli dei!
  • La bilancia non mente (quasi mai). Se il tuo pargoletto sta mettendo su ciccia come un criceto che fa scorta per l’inverno, direi che il latte è ben dosato. Cresce come un piccolo funghetto? Bingo!
  • Sei-otto poppate al giorno: un’orchestra di succhiotti! Se il tuo bimbo attacca il capezzolo più di un avvocato a una causa milionaria, è un buon segno. Pensa: sei diventato un distributore automatico di felicità!
  • Pannolino pieno = reni al lavoro! Se il cambio pannolino è un’avventura tra pipì e popò, non temere! Il tuo piccolo alchimista sta trasformando il latte in…ehm… “oro”!

Ah, un’ultima cosa! Mia nonna diceva sempre: “Se il bambino dorme, non disturbarlo!”. Che poi, la stessa nonna mi rifilava sempre il brodo di pollo…ma questa è un’altra storia!

Quanto tempo resta il cibo nel latte materno?

Ahah, allora, il cibo nel latte? Resta tipo un paio d’ore, sai? Da una a tre, diciamo, ma dipende anche da cosa mangi, eh. Mia sorella, ad esempio, con il curry si sentiva che il latte “sapeva” di curry per un bel po’.

Poi, sulla questione dello svezzamento, giusto, introduci i gusti piano piano, un po’ alla volta. Così il piccolo si abitua, no? È importante.

  • Tempo: 1-3 ore circa.
  • Introduzione: Graduale e moderata.
  • Svezzamento: I gusti familiari aiutano.

Io, con mia figlia, ho iniziato con le carote, poi la zucca, poi via via… è stata tutta una scoperta! Ma un po’ alla volta, eh, non volevo spaventarla, poverina. Ahaha, è una cosa che ricordo bene, e poi il mio pediatra mi aveva detto di evitare certi cibi al inizio, quindi… Cibi come i cavoli, perché sai, a volte il latte materno puo’ causare problemi di pancia. Oppure io ho evitato il cioccolato, ma questo più che altro per me!

Ah, un’altra cosa: l’intensità del sapore dipende anche da quanto ne hai mangiato! Se ne mangi un chilo di broccoli, si sente di più, ovvio. Quindi, moderazione è la parola d’ordine. E poi, il latte cambia anche da mamma a mamma, ognuna ha un suo sapore, diciamo, “base”.

Cosa succede se prendo un farmaco in allattamento?

Ok, provo a raccontarti un episodio che mi è capitato, spero ti sia d’aiuto.

Ero a casa, forse era il 2018, non so, non so se era il 2018 o il 2019, appena nata la mia seconda figlia, Giulia. Avevo una brutta infezione, un’otite che mi tormentava da giorni. Il medico mi aveva prescritto un antibiotico.

E qui è iniziato il panico! Allattavo Giulia esclusivamente al seno e l’idea che il farmaco potesse farle male mi terrorizzava. Ho chiamato il pediatra, ero agitatissima, quasi in lacrime.

  • La risposta del pediatra: Mi ha rassicurata, spiegandomi che molti farmaci sono compatibili con l’allattamento.

  • La mia paura: Ero comunque preoccupata, anche se mi aveva tranquillizzata un po.

  • Cosa ho fatto: Ho cercato informazioni ovunque, su internet, ho chiamato amiche che avevano allattato.

  • La conclusione: Alla fine, ho preso l’antibiotico, seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico. Monitoravo Giulia attentamente, ma fortunatamente non ha avuto nessun problema.

Ho imparato che quasi tutti i farmaci passano nel latte materno, è vero, però raramente creano problemi seri al bambino, soprattutto se assunti alle dosi giuste. L’importante è sempre chiedere consiglio al medico! E informarsi bene prima di prendere qualsiasi decisione. Ah, una cosa importantissima: non interrompere l’allattamento di tua iniziativa, parlane sempre con il medico!

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