Cosa fare quando il neonato non vuole dormire?

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Neonato non dorme? Culla amica!

Poggia il piccolo nella culla quando è assonnato, ma ancora sveglio. Così impara ad addormentarsi autonomamente e a familiarizzare con il suo spazio.

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Mio Dio, il sonno… o meglio, la mancanza di sonno! Ricordo ancora bene quei primi mesi con Sofia, un turbine di poppate, cambi pannolini e… notti insonni. Sembrava impossibile, a volte, che quella piccola creatura potesse essere così energica, così ribelle al sonno! Cosa fare quando il neonato non vuole dormire? Ah, questa domanda, me la sono posta mille volte, con gli occhi gonfi e il cervello a pappagallo.

Culla amica, dicevano. Sì, in teoria è bellissimo, questo metodo. Poggiare il piccolo nella culla quando è assonnato, ma ancora sveglio… Facile a dirsi, eh? Provate a farlo quando hanno iniziato a capirci, quando anche solo il pensare alla culla li fa urlare come se un orso li stesse inseguendo. Ricordo una sera, Sofia era stravolta, ma appena la appoggiavo, iniziava un concerto di pianti disperati. Ho provato, giuro che ho provato. Ma poi, tra un pianto e l’altro, tra le mie lacrime e i suoi, mi ritrovavo a cullarla io, come una culla umana, a cantare ninne nanne che neanche mia nonna conosceva.

Forse, è questo il problema, no? Non è solo la culla, è tutto il resto. L’ambiente, il profumo, il suono. A me, poi, che sono un po’ ansiosa, è servito un milione di consigli e di “tecniche del sonno” (che spesso ho abbandonato a metà, frustrata!). Ho letto studi, certo, su come i neonati dormono meglio in ambienti bui e silenziosi… Ma quanti studi ci vogliono per capire che a volte serve solo coccolare il tuo bimbo finché non si addormenta tra le tue braccia, e basta? Anche se poi devi stare lì, incollata al letto, per ore… Magari, invece di “culla amica”, dovremmo parlare di “mamma amica”, o di “papà amica”… chissà.

Comunque, il consiglio più sincero che posso dare è: seguite il vostro istinto. Sì, perché alla fine, tutti i libri, tutti i pediatri, tutti i consigli del mondo, non possono sostituire quel piccolo, istintivo capire cosa ha bisogno il proprio bambino, in quel preciso momento. E soprattutto, non dimenticatevi di chiedere aiuto! Anche solo una notte di sonno in più, merita più di qualsiasi “metodo”.