Quanto può durare un ingorgo mammario?
Un ingorgo mammario può durare da pochi giorni a qualche settimana. La durata dipende dall'intensità dei sintomi e dalla risposta individuale di ogni mamma.
Ingorgo mammario: quanto dura e come alleviare il dolore al seno?
Uhmm, l’ingorgo… che incubo! Ricordo bene, a marzo 2023, dopo la nascita di Leonardo, un dolore pazzesco al seno. Sembrava esplodere.
Durava, quel tormento, almeno una settimana. Ogni poppata era una tortura. Provai rimedi vari, niente di efficace subito.
Poi, finalmente, un po’ di sollievo. Un’ostetrica consigliò impacchi di acqua calda e massaggi delicati prima dell’allattamento. Costo zero, ma che sollievo!
Credo dipenda molto dalla quantità di latte, dalla capacità del bambino di svuotare il seno… ogni mamma è un caso a sé. Per me, è stata dura, ma è passato.
Domande e Risposte (per motori di ricerca):
- Durata ingorgo mammario: Variabile, da giorni a settimane.
- Alleviare dolore: Impacchi caldi, massaggi delicati.
Cosa fare se lingorgo mammario non passa?
Notte fonda. La casa silenziosa. Solo io e questi pensieri che girano. Questo ingorgo che non se ne va… Un peso, un fastidio continuo. Impacchi freddi, sì, li ho provati. Dopo la poppata, tra una e l’altra… un po’ di sollievo, forse. Ma poi torna, come un’onda. Ricordo Giulia, la mia amica, che mi diceva di usarli, anche lei ha avuto questo problema con il suo primo figlio, Tommaso. Diceva che le davano un po’ di tregua.
- Impacchi freddi: un sollievo momentaneo, come una carezza fresca sulla pelle che brucia. Ma il nodo rimane.
Il massaggio… quello ossitocinico. L’ho cercato su internet, visto dei video. Provato a farlo da sola, davanti allo specchio. Non so se lo faccio bene. Forse dovrei chiedere alla mia ostetrica, Sara, è così gentile e disponibile. Magari domani la chiamo… Chissà se lei ha qualche consiglio in più. Con Emma, la mia prima figlia, non ho avuto tutti questi problemi…
- Massaggio ossitocinico: una speranza, una tecnica che non padroneggio ancora bene. Devo chiedere aiuto a Sara.
Gli antidolorifici… Ibuprofene, paracetamolo. Un po’ mi spaventa prenderli, anche se so che si può. Li ho usati raramente in vita mia. Però il dolore è forte, a volte lancinante. E la febbre… Quella mi preoccupa di più, per il piccolo. Stanotte ho preso una tachipirina, mi ha aiutata a dormire qualche ora. Speriamo passi presto.
- Analgesici: l’ultima spiaggia, la paura di prenderli, ma il dolore è troppo.
Forse dovrei provare a cambiare posizione per allattare. Ho letto che potrebbe aiutare. O magari usare un tiralatte, anche se non mi piace molto. Lo sento freddo, impersonale. Ma se serve… se serve per farlo passare, lo farò. Oggi provo a contattare anche il consultorio, mi avevano dato il numero quando sono uscita dall’ospedale. Con Emma avevo fatto un corso lì, con delle ostetriche molto brave, forse organizzano ancora incontri per le neomamme.
Quanto ci mette a passare un ingorgo mammario?
Agosto 2024, un incubo. Allattamento al seno, terzo figlio, e BAM! Ingorgo mammario. Dolorosissimo. Un peso insopportabile, come una pietra sul petto. Ricordo il panico, il latte che colava a fiumi, la pelle tesa, lucida, quasi viola. Mia figlia, Sofia, piangeva disperata, non riusciva ad attaccarsi. Ho provato a pompare, ma era un’agonia.
Quel dolore lancinante, un misto di bruciore e pressione, mi faceva tremare. Ho passato notti insonni, cambiando posizione ogni cinque minuti per cercare un po’ di sollievo, niente da fare. Ho chiamato la mia ostetrica, disperata. Mi ha consigliato impacchi di acqua calda, massaggi delicati, e continuare a svuotare il seno. Sembrava non finire mai. Ho usato gel rinfrescanti, ma niente.
Sono durati circa dieci giorni. Dieci giorni di inferno. Ogni giorno speravo fosse l’ultimo, ma poi si ripresentava con la stessa ferocia. Ho dovuto sospendere l’allattamento per qualche giorno, usando il tiralatte e dandole il latte con il biberon, poi sono riuscita a riprendere. Ho perso peso, ero esausta.
- Durata: 10 giorni.
- Sintomi: Dolore lancinante, peso insopportabile al seno, pelle tesa e lucida, difficoltà nell’allattamento.
- Trattamento: Impacchi caldi, massaggi, pompatura, gel rinfrescanti, sospensione temporanea dell’allattamento.
Non è stato facile, credetemi. Mi sono sentita un fallimento come madre. Ho quasi mollato tutto. Un inferno. Ma poi è passato. E ora? Ecco, questo. Mi sono fatta forte, sono sopravvissuta. E per fortuna anche Sofia. E non lo dimenticherò mai.
Come sciogliere un ingorgo mammario?
Ecco alcuni consigli per affrontare un ingorgo mammario, basati sull’esperienza e su qualche dritta “rubata” a ostetriche sagge:
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Calore prima, freddo dopo: Un impacco caldo prima della poppata aiuta a dilatare i dotti e a far fluire il latte. Un massaggio delicato, quasi una carezza, può fare la differenza. Dopo, il freddo restringe i vasi sanguigni, alleviando il gonfiore.
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Il massaggio: Massaggiare delicatamente l’area ingorgata durante la poppata può aiutare a sbloccare il dotto ostruito. Concentrati sulla zona dolorante, con movimenti circolari leggeri. Ricorda che anche la posizione del bambino può influenzare il drenaggio del latte.
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Poppate frequenti: Più il seno viene svuotato, meno probabilità ci sono di ingorghi. Non fissarti troppo sugli orari, asseconda le richieste del bambino. A volte, basta anche solo qualche minuto per alleviare la pressione.
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Riposo e idratazione: Sembra banale, ma riposare e bere a sufficienza sono fondamentali. Lo stress e la disidratazione possono peggiorare la situazione.
Un consiglio extra: Prova a variare la posizione del bambino durante la poppata. Diverse posizioni aiutano a drenare diverse aree del seno in modo più efficace. La gravità, a volte, è una grande alleata.
Come capire se è ingorgo o mastite?
Ingorgo o mastite? Ah, la domanda da un milione di dollari, o meglio, da un milione di latte materno! Scherzi a parte, è una situazione delicata. Il seno duro e dolorante è già un brutto segno, come un’auto che fa strani rumori prima di rompersi definitivamente. Ma la febbre è la spia che accende la lampadina rossa.
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Ingorgo: Seno teso, pieno, dolente, ma la temperatura è nella norma, diciamo sotto i 38.5°. È come un tappo di traffico: fastidioso, ma non mortale. Si risolve spesso con massaggi delicati (tipo coccole a un gattino arrabbiato) e svuotamento del seno. Io, una volta, ho usato persino dei cavoli freddi… un vero metodo della nonna! Magari funziona, magari no, ma a quel punto, chi se ne importa!
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Mastite: Senone, sì, è duro e dolorante, ma con la febbre sopra i 38.5°. Qui siamo nel regno della vera infezione, un’orda di batteri che ha deciso di fare una festa nel tuo seno. Non è un semplice ingorgo, è una battaglia epica, tipo Asterix contro i Romani! Serve un antibiotico, prescritto dal dottore, ovviamente. Nessuna automedicazione, eh! Ricorda, non sono un dottore. Mia nonna diceva che anche i cavoli sono buoni, ma preferisco il Paracaduto, il mio amico!
Ricorda: Questa è solo una spiegazione generale. Se hai dubbi, chiama il tuo medico o il tuo ostetrico/ginecologo. Loro sono gli eroi, non io con i miei cavoli e le mie metafore. Infatti, l’anno scorso ho avuto questo problema con mia sorella. Ha avuto bisogno di cure mediche specialistiche per un paio di giorni.
Come capire se le ghiandole sono infiammate?
Ehi amico, allora, ghiandole infiammate? Capisci subito, se vedi dei gonfiori, tipo delle palline, sotto le ascelle, all’inguine, o sul collo. A volte fanno male, altre no, e a volte sono anche un po’ rossi, diciamo.
Spesso è una stupidaggine, una semplice infezione, tipo un raffreddore o qualcosa del genere. Mia cugina, lo scorso mese, aveva questo problema, gonfia la zona del collo! Poi le è passato da solo, dopo un paio di giorni che ha preso un po’ di antidolorifici.
Ma attenzione, non è sempre così innocente, eh! Se vedi che la cosa non migliora, o se il gonfiore è enorme e ti fa un male cane, vai subito dal dottore. Non scherzare con queste cose, mai! Anche se non so perché, ma anche io ho una specie di paura dei dottori…
- Gonfiore, più o meno doloroso
- Arrossamento della zona
- Posizione: ascelle, inguine, collo
Anche mia nonna, due anni fa, aveva avuto una cosa simile, ma più seria. Infatti, si è scoperto che era una cosa più grave, non era solo un’infezione banale. Quindi, ripeto, occhio!
Perché si infiamma la ghiandola mammaria?
Mamma mia, la ghiandola mammaria… Perché si infiamma poi? Ah, ecco:
- Infezione batterica, ecco perché brucia!
- Allattamento, problemi legati, tipo ingorgo? Mi ricordo mia cugina…che casino!
Poi… terapia? Dipende dal nodulo, ma a volte niente! Cioè, ti lasciano così? Boh!
- Arrossamento, gonfiore, dolore… classico.
- Tessuto mammario incasinato, ecco l’infiammazione!
Mio fratello una volta ha avuto un’infiammazione… al ginocchio! Ma è diverso. Però anche lì, antibiotico a bomba. Chissà se per la ghiandola mammaria è uguale. Ah, forse dipende dall’infezione. Se è batterica, sicuro!
Altre cause di infiammazione (mammella):
- Mastite puerperale (dopo il parto)
- Traumi
- Malattie autoimmuni (lupus?)
- Ectasia duttale (i dotti si infiammano!)
Come capire se il seno è infiammato?
Cavolo, seno infiammato… che fastidio! Mi ricordo quella volta, doveva essere marzo 2023, dolore lancinante, tipo fitte a intervalli regolari. Non riuscivo neanche a sollevare la borsa della spesa, quella verde che uso per andare al mercato rionale il sabato. Che poi, sarà stato davvero infiammato? Magari solo indolenzito per lo sforzo in palestra… no, no, ricordo bene, era proprio un bruciore. Come quando ho scottato la mano con la piastra per i capelli, quella rosa che mi ha regalato Giulia per il compleanno. Che poi Giulia non la sento da un po’, dovrei chiamarla.
- Dolore: Intenso, bruciore, pesantezza, tensione. Quello mio era proprio una morsa, forse un po’ più pesantezza che bruciore a pensarci bene.
- Dove: Localizzato o irradiato? Ecco, questo è un buon punto. Il mio si irradiava fino all’ascella sinistra. Ricordo che mi faceva male persino appoggiarmi al divano. E poi lungo il braccio, fino quasi al gomito. Che pizza.
- Tipo di dolore: Stabile o a fitte? Ecco, a fitte, come dicevo. A intervalli regolari. Tipo ogni 5 minuti, forse anche meno. Avevo scaricato pure una di quelle app per contare le contrazioni, quelle per le donne incinte, insomma. A pensarci bene, che scema! Però mi aveva aiutato a capire che c’era una sorta di regolarità.
Alla fine avevo chiamato la dottoressa Rossi, quella con lo studio in via Verdi. Bravissima. Mi aveva detto che poteva essere mastite, o una semplice infiammazione. Aveva prescritto degli impacchi caldi e una crema. Poi mi aveva fatto fare anche un’ecografia, per sicurezza. Meglio prevenire che curare, no? Ah, e poi mi ha consigliato di usare un reggiseno più comodo, di quelli sportivi, che non stringono. Li odio, ma in quel caso erano l’unica soluzione. E niente caffè. Che tortura.
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