Perché si suda più del dovuto?

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Leccessiva sudorazione, o iperidrosi, si distingue in primaria, quando non si individua una causa specifica (idiopatica), e secondaria. Questultima è invece associata a condizioni mediche preesistenti, come lobesità, o a cambiamenti ormonali significativi, come quelli che si verificano durante la menopausa.

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Quando la Goccia diventa Torrente: Capire e Gestire l’Iperidrosi

La sensazione di caldo, l’ansia prima di un colloquio importante, l’attività fisica intensa: tutti fattori che normalmente scatenano la sudorazione. Un meccanismo fisiologico essenziale, una sorta di climatizzatore naturale che il nostro corpo mette in atto per mantenere la temperatura interna ottimale. Ma cosa succede quando questa reazione, pensata per proteggerci, si trasforma in un disagio costante, in un fiume di sudore che bagna vestiti e mani anche in assenza di stimoli evidenti? Ci troviamo di fronte all’iperidrosi, una condizione che va ben oltre la semplice sudorazione eccessiva.

L’iperidrosi, infatti, è un disturbo caratterizzato da una produzione di sudore sproporzionata rispetto alle reali necessità di termoregolazione dell’organismo. Immaginate di dover stringere la mano a un nuovo cliente con il palmo costantemente umido, o di rinunciare a indossare determinati tessuti per paura di aloni imbarazzanti sotto le ascelle. L’impatto psicologico e sociale di questa condizione può essere significativo, minando l’autostima e la qualità della vita.

È importante distinguere tra due forme principali di iperidrosi: quella primaria e quella secondaria.

L’iperidrosi primaria, spesso definita “idiopatica”, rappresenta la forma più comune. La sua peculiarità risiede nel fatto che non si riesce a identificare una causa specifica all’origine del problema. Sembra che il sistema nervoso simpatico, responsabile del controllo della sudorazione, funzioni in modo “iperattivo” in determinate aree del corpo, come palmi delle mani, piante dei piedi, ascelle e volto. Questa forma di iperidrosi tende a manifestarsi fin dall’infanzia o dall’adolescenza e spesso ha una componente ereditaria.

Diverso è il discorso per l’iperidrosi secondaria. In questo caso, l’eccessiva sudorazione è un sintomo di una condizione medica preesistente. Diversi fattori possono scatenarla, tra cui:

  • Problemi metabolici: L’obesità, il diabete e l’ipertiroidismo (eccessiva attività della tiroide) sono solo alcuni esempi di disfunzioni metaboliche che possono alterare la termoregolazione e incrementare la sudorazione.
  • Cambiamenti ormonali: I cambiamenti ormonali che accompagnano la menopausa, ad esempio, possono provocare le famigerate “vampate di calore” e un’aumentata sudorazione notturna. Anche la gravidanza e l’assunzione di determinati farmaci possono influire sulla produzione di sudore.
  • Infezioni e malattie neurologiche: In alcuni casi, l’iperidrosi può essere un segnale di allarme per infezioni o patologie del sistema nervoso.
  • Ansia e stress: Sebbene l’ansia possa aggravare l’iperidrosi primaria, in alcuni casi può anche essere la causa scatenante di una forma secondaria, soprattutto se persistente e non gestita.

Riconoscere la differenza tra iperidrosi primaria e secondaria è fondamentale per impostare un trattamento adeguato. La diagnosi accurata, solitamente effettuata da un dermatologo, prevede un’attenta anamnesi, un esame obiettivo e, in alcuni casi, esami specifici per escludere patologie sottostanti.

Fortunatamente, esistono diverse opzioni terapeutiche per gestire l’iperidrosi e migliorare la qualità della vita. Si va dai trattamenti topici, come antitraspiranti a base di cloruro di alluminio, a soluzioni più invasive, come la tossina botulinica (Botox) o, in rari casi, l’intervento chirurgico. Anche modifiche allo stile di vita, come l’utilizzo di abiti traspiranti, l’evitare cibi piccanti e l’adozione di tecniche di rilassamento per gestire l’ansia, possono contribuire a ridurre la sudorazione eccessiva.

In conclusione, l’iperidrosi, sia primaria che secondaria, è un problema reale che può avere un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre. Comprendere le cause, rivolgersi a un medico specialista e adottare le strategie terapeutiche più appropriate sono passi fondamentali per riprendere il controllo e sentirsi di nuovo a proprio agio nella propria pelle. Non bisogna mai sottovalutare l’importanza di parlarne, di cercare supporto e di ricordare che non si è soli ad affrontare questa condizione. Esistono soluzioni, e la prima goccia verso la risoluzione è la consapevolezza.

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