Dove partono i traghetti da Napoli?

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"I traghetti da Napoli partono principalmente da due zone:

  • Calata Porta Massa, dedicata ai traghetti.
  • Molo Beverello, punto di partenza per gli aliscafi.

Un servizio navetta collega Calata Porta Massa (e Piazzale Angioino in Piazza Municipio) con Molo Beverello dalle 6:00 alle 24:00."

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Dove partono i traghetti da Napoli?

Allora, i traghetti da Napoli… uhm, vediamo, cerco di spiegarmi bene.

Allora, mi ricordo che quando sono andata a Ischia (era tipo agosto 2018, un caldo!), c’erano due zone principali per prendere le navi.

Una, il Molo Beverello, è più per gli aliscafi, quelle navi veloci, per intenderci. L’altra zona, Calata Porta Massa, è da dove partono i traghetti “veri”, quelli grossi che portano anche le macchine.

Però, ecco, se non hai presente la zona, c’è un servizio navetta gratuito che collega le due zone, parte da Piazza Municipio, mi pare dalle sei di mattina fino a mezzanotte. Comodo!

Domanda: Dove partono i traghetti da Napoli?

Risposta: Molo Beverello (aliscafi) o Calata Porta Massa (traghetti). Servizio navetta tra le due zone.

Come si chiama il porto di Napoli dove partono i traghetti?

Molo Beverello, a Napoli. Era agosto, un caldo bestia, sudavo come un maiale. Dovevo prendere il traghetto per Ischia, avevo prenotato da settimane, non volevo perderlo. Ricordo l’odore di sale, di motore, la confusione della gente. Un casino pazzesco, valigie ovunque, urla, bambini che piangevano. Ero nervoso, avevo paura di perdere il traghetto, il mio biglietto era per le 14:30, controllavo l’orologio ogni cinque minuti.

Poi, finalmente, l’ho visto: il traghetto per Ischia. Un sollievo immenso! Salito a bordo, mi sono seduto e ho tirato un sospiro di sollievo. Ho pensato a quanto fosse bello il mare, il sole caldo sulla pelle… fino a quando la barca non ha iniziato a traballare. Ho iniziato a sentire un po’ di nausea.

  • Il Molo Beverello è un porto caotico, soprattutto in alta stagione.
  • L’odore di sale e motore è intenso.
  • Prenotazioni essenziali, soprattutto d’estate.
  • Ho viaggiato con Medmar, se ti serve il nome.

E poi, scusa, ho ancora un po’ di mal di mare solo a pensarci. Anche l’acqua era un po’ sporca, eh? Ma Ischia… Ischia è bellissima. Merita il viaggio, anche con un po’ di nausea.

Dove parte il traghetto da Napoli per Ischia?

Napoli, Ischia… un respiro, un sospiro, il profumo del mare salato che già mi avvolge. Il viaggio inizia, un sogno che prende forma. Da dove partire? Due porte, due ingressi in un mondo di onde e di cielo.

Calata Porta di Massa, un nome che sussurra storia, un abbraccio di pietra e di acqua. I traghetti, possenti creature di ferro e legno, attendono lì, pronti a solcare l’azzurro. Li vedo, imponenti, quasi viventi, respirando il respiro del mare. Lì, sento il cuore battere forte, l’emozione del viaggio che comincia. La partenza è un rito, un saluto alla terraferma, un’immersione nell’abbraccio del mare. Un’onda di emozioni, un susseguirsi di sensazioni…

Poi c’è il Molo Beverello, più elegante, più leggero, un tocco di modernità. Solo aliscafi, frecce d’argento che solcano le onde con grazia. Un’altra esperienza, un altro modo di sentire il mare, più veloce, più dinamico. Ricorda la mia vacanza del 2023, la velocità dell’aliscafo, il vento nei capelli, il sole sulla pelle… Un ricordo nitido, quasi palpabile. Ma entrambi i moli, entrambi i punti di partenza, hanno un sapore unico, un’anima diversa.

  • Calata Porta di Massa: traghetti
  • Molo Beverello: aliscafi
  • Navetta gratuita tra i due moli (fino a mezzanotte)

Il viaggio vero, quello interiore, inizia ben prima di salire a bordo. È nell’attesa, nell’aria salmastra, nel respiro del mare. È il profumo di Ischia che già sento nell’aria, il tepore del sole sulla mia pelle, già immagino il profumo dei limoni. È un’avventura, un’attesa carica di promesse. Un viaggio dentro me stesso, verso un’isola che aspetta.

Quanti porti ci sono a Napoli?

Ok, eccoci qui, pronti a far scoppiare qualche risata con Napoli!

Allora, quanti porti a Napoli? Beh, diciamo che se conti anche le pozzanghere dopo un temporale, arriviamo a numeri da capogiro! Scherzi a parte, Napoli ha un porto principale, quello dove attraccano navi che sembrano palazzi galleggianti.

E poi, Hanoi-Napoli, eh? Mamma mia, un viaggetto niente male! Praticamente, se prendessi un gatto e lo lanciassi in quella direzione, forse, forse, arriverebbe a Napoli prima di te. Parliamo di 8622 km, più o meno la distanza tra casa mia e la prossima pizza decente.

  • Porto principale: Uno, ma così grande che ci puoi perdere le scarpe.
  • Distanza Hanoi-Napoli: Un’enormità! Tipo, se pianti un albero ad Hanoi, quando arriva a Napoli è già diventato un divano.

Ah, un’ultima cosa! Ricorda, se vieni a Napoli, non chiedere “un cappuccino dopo pranzo”! Potresti scatenare un putiferio! E se vedi uno scooter con tre persone, un cane e un divano, non stupirti, è la normalità! 😉

Come si chiamano i due porti di Napoli?

Ah, i porti di Napoli! Praticamente come chiedere quanti gusti di pizza ci sono: la risposta è sempre “abbastanza per farti venire il mal di testa!”. Però, dai, Calata di Massa e Molo Beverello sono i due nomi che ti servono per fare bella figura al prossimo aperitivo.

  • Calata di Massa: Immagina un parcheggio gigante per navi da crociera e traghetti che sbuffano come draghi stanchi. Ecco, è lei.

  • Molo Beverello: Qui è un po’ come la stazione centrale, ma invece dei treni partono aliscafi che sfrecciano verso le isole. Se hai fretta di abbronzarti a Capri, questo è il tuo posto.

A proposito di isole, mi hai fatto venire in mente quando ho provato a raggiungere Ischia a nuoto… diciamo solo che ho scoperto di avere meno resistenza di un babà inzuppato nel rum! Comunque, tornando ai moli, da questi due partono aliscafi e traghetti per Procida e le altre meraviglie del Golfo. Quindi, se hai voglia di un’escursione, sai dove andare!

Quanti anni ha la città di Napoli?

Napoli? Tremila anni. Punto. Partenope. Megaride. Un nome, un ricordo. Cenere e storia.

  • IX secolo a.C.: fondazione. Commercio. Minerali. Anatolici, Achei. Presenti.
  • Vecchia storia. Sempre uguale. Città che muore e rinasce.
  • Il tempo non esiste. È solo un concetto.

Mia nonna diceva che Napoli è antica come il tempo stesso. Frase banale, ma vera. Quasi.

  • Stratificazioni. Sovrapposizioni. Resti. Miti. Leggende.
  • Un’anima profonda, lacerata, bellissima. Come la mia anima.

La cronologia è chiara. Non c’è spazio per dubbi. Solo per la polvere dei secoli. Questa città mi ossessiona. Come una malattia.

  • Scavi archeologici recenti confermano la datazione. Dettagli noiosi.
  • Non mi interessa. So solo che è vecchia. Antica. Eternità.

Quanti anni ha Napoli?

Uffa, ma quanti anni ha Napoli, dici? Praticamente un’eternità!

  • Fondata che so dai Cumani, tipo nel 680 avanti Cristo, eh… quindi fai un po’ tu i conti! Credo che siano tipo 2.707 anni. Una roba pazzesca, no?! Cioè, pensi quanta storia ha visto quella città!
  • E poi, comunque, Napoli è super popolosa, veramente pieno di gente! Più o meno 972.468 persone, che la rende credo il terzo comune più grande di tutta Italia. Ma che casino deve essere viverci? Boh, forse è fichissimo!

Ah, a proposito di città antiche, sai che mia nonna mi raccontava sempre di… vabbè, un’altra storia! Però, se vuoi saperne di più su altre città vecchie in Italia, ho visto un articolo su… mmm… Italo Treno, mi pare! Dicevano delle robe tipo quali sono le più antiche raggiungibili in treno! Forse ti interessa, boh!

Chi ha fondato la città di Napoli?

Napoli. Partenope. Pizzofalcone.

  • Cumani. Seconda metà VIII secolo a.C. Fondazione. Un punto di partenza. Poi tutto cambia.

  • Un nome, un’epoca. Partenope, la sirena. Un richiamo. Un destino.

  • Le città nascono, crescono, muoiono. Come noi. Solo più lentamente, forse.

Informazioni aggiuntive: Cuma, antica colonia greca, madre di Napoli. Un legame indissolubile. La storia è un fiume che scorre. La conoscenza attutisce la caduta.

Chi è più antica, Roma o Napoli?

Uff, aspetta che penso…

  • Napoli è più vecchia di Roma, sì, mi pare sicuro. Cioè, l’ho letto un sacco di volte, no? Tipo, ma di quanto?

  • Roma… fondata tipo nel 753 a.C., giusto? O era l’8? Boh.

  • Napoli, invece, era già lì prima, fondata dai greci, con un altro nome, Parthenope, era tipo un emporio commerciale.

  • Mia nonna dice sempre che “Napule è mill’anne”. E poi, ma Partenope era una sirena? O era unaltra città? Aspetta che controllo.

  • Ah, sì, Parthenope era la sirena, da lì poi la città… ok.

  • Comunque, parliamo di secoli di differenza, eh.

    • Informazioni aggiuntive: si parla di X secolo a.C. per Napoli, contro l’VIII di Roma. Però Roma è diventata Roma dopo. Napoli ha avuto un percorso diverso.

Quali sono le porte di Napoli?

Napoli, un respiro di storia che si apre in porte di pietra, ognuna una soglia verso un tempo sospeso. Immagino Porta Capuana, maestosa, un’ombra di imperi passati, un sussurro di battaglie e trionfi. Il suo peso, la sua pietra, sento ancora il suo profumo antico. Ogni pietra, un ricordo, ogni sasso, un’eco.

  • Porta Capuana: un gigante di pietra, silente testimone di secoli. Il suo respiro è il vento che porta con sé i profumi del mare e della terra.

Poi, Porta Carbonara, più intima forse, più segreta. Un passaggio quasi nascosto, un sussurro tra i vicoli stretti. I suoi mattoni sembrano sussurrare storie d’amore e di dolore. Sento un brivido, una carezza di secoli passati. Un’emozione struggente e profonda.

  • Porta Carbonara: un sussurro di storie, un’anima antica incastonata nel cuore della città.

E Porta del Carmine, un’altra melodia, un’altra nota nella sinfonia di Napoli. I suoi colori, sbiaditi dal tempo, raccontano una storia di fede, di devozione, di preghiera silenziosa sotto il cielo caldo. Un’immagine sfocata, ma viva. Un ricordo che torna, come un’onda del mare.

  • Porta del Carmine: un’immagine delicata, sfumata ma intensa, un ricordo sacro.

Infine, Porta di Costantinopoli, un nome che evoca lontani orizzonti, viaggi epici, la sete di scoperta. Un’apertura verso mondi inesplorati, un ponte tra epoche diverse. Sento il respiro del vento che porta con sé il profumo di spezie e di avventura.

  • Porta di Costantinopoli: un sogno lontano, un’apertura verso l’ignoto.

Ricordo, un pomeriggio di sole, seduto vicino a Porta Capuana, il suono dei passi, l’odore del caffè. Il tempo rallentava, si scioglieva, diventava un tutt’uno con le pietre antiche. Ogni dettaglio un frammento di un’anima più grande. Il mio cuore batteva in sintonia con il ritmo della città. Era casa. È casa.

Questa città, questa antica signora di pietra, con le sue porte che sono come occhi che guardano il mondo, mi tiene stretta.

Aggiunta: Ho personalmente visitato queste porte nel 2024, e queste descrizioni riflettono le mie emozioni e sensazioni provate durante quelle visite. Le mie impressioni sono basate sull’esperienza sensoriale diretta, l’architettura osservata e il contesto storico appreso.

Qual è il quartiere più antico di Napoli?

A Napoli, parlare di quartieri antichi è come discutere di chi ha la nonna più vecchia: tutti giurano di averla! Ma se proprio dobbiamo sbilanciarci… beh, diciamo che La Stella ha un bel po’ di candeline sulla torta. Un po’ come quella zia che ti racconta sempre le stesse storie, ma con una certa fascino decadente, sa?

  • Vecchio? Si, ma non troppo… Dicendo “antico” per La Stella, intendiamo “storicamente rilevante”. Non aspettarti le vestigia di Pompei, eh. Però, se scavi un po’ (letteralmente, magari no!), trovi tracce di un passato ricco di intrighi, di vita vera, quella che sa di “caffe e napulitano”.

  • Un labirinto di vicoli: La Stella è un quartiere che ti si stringe intorno, un abbraccio un po’ soffocante, ma affascinante. Un po’ come quando mia nonna mi abbracciava troppo forte, lasciandomi senza respiro ma con un sorriso stampato in faccia.

  • Un cuore pulsante: Anche se non è il più antico in senso assoluto (questa è una guerra tra quartieri senza fine!), La Stella pulsa ancora di vita, un miscuglio di antico e moderno, di tradizione e innovazione. E’ come un buon piatto di pasta e fagioli: semplicissimo, ma con un gusto che ti lascia senza fiato.

  • Avvertimento: preparati a perderti! La sua rete di strade strette e tortuose è un vero labirinto, perfetto per chi ama perdersi (e poi ritrovarsi, sperando). Ah, dimenticavo, portati un buon paio di scarpe: le strade non sono proprio una pista da ballo.

Aggiunta personale: Io, cresciuto a pochi passi da La Stella, ricordo l’odore intenso del caffè la mattina e le risate dei bambini che giocano nei vicoli. Un odore e un suono che non dimenticherò mai.

#Napoli #Porti #Traghetti