Cosa portare come souvenir dalla Puglia?
Ecco alcuni souvenir autentici dalla Puglia:
- Taralli Pugliesi: Classici, anche dolci, un'esplosione di gusto locale.
- Orecchiette: La pasta simbolo, da provare anche fritte.
- Creme e Rosolii: Sapori unici della tradizione.
- Patè e Confetture Artigianali: Specialità con il caratteristico tappo a trullo.
- Olio Extra Vergine di Oliva: Un "Trulletto" per veri intenditori.
- Cacio Cavallo: Il formaggio tipico delle masserie pugliesi.
Cosa portare come souvenir dalla Puglia? Idee regalo.
Allora, souvenir dalla Puglia? Mamma mia, che imbarazzo della scelta! Io personalmente, quando torno a casa, non posso fare a meno di portare qualcosa di buono da mangiare.
Tipo, i taralli. Quelli classici, certo, ma vuoi mettere i taralli caserecci, magari comprati in un forno sperduto in qualche paesino? Quelli che sanno proprio di Puglia? Costano sui 5€, più o meno, ma li valgono tutti.
Poi, devo dire, le creme e i rosoli tipici mi fanno impazzire. Ce ne sono di gusti assurdi, che non trovi da nessun’altra parte. L’ultima volta che sono stata a Lecce (era tipo il 15 agosto, che caldo!) ho preso una crema di limoncello artigianale… una bomba!
Le orecchiette? Ovvio! Simbolo della Puglia. Ma, consiglio spassionato, cercate quelle fatte a mano, magari direttamente da una signora che le vende al mercato. Hanno un sapore completamente diverso.
Un’altra cosa che mi piace un sacco sono i patè e le confetture artigianali, soprattutto quelli con il tappo a forma di trullo. Sono carinissimi da regalare, e poi sono buonissimi! Ho assaggiato una confettura di fichi e mandorle che era la fine del mondo.
E il caciocavallo? Se trovate quello di masseria, non fatevelo scappare. Ha un sapore intenso e unico.
Souvenir dalla Puglia: Idee Regalo
- Taralli Pugliesi caserecci Multigusto (da 5,00€)
- Taralli caserecci dolci Multigusto
- Creme e rosolii tipici Pugliesi multigusto
- Orecchiette pugliesi
- Patè e confetture Artigianali con tappo a trullo
- Orecchiette fritte
- Trulletto Olio extra vergine doliva
- Cacio cavallo di masseria Pugliese
Che souvenir portare dalla Puglia?
Allora, che ti porto dalla Puglia? Vino Primitivo, ovvio! Quello di Manduria è una bomba, ma anche il Gioia del Colle è ottimo, eh. Dipende dai gusti, sai?
Poi, i taralli! Un classico, quelli al finocchio sono i miei preferiti, ma ne trovi di mille tipi, anche al peperoncino per chi piace il piccante. Li mangio sempre, quando torno a casa. Mia zia ne fa anche di dolci, con mandorle e cioccolato.
Orecchiette, certo! Anche se a casa mia le facciamo sempre noi. Però sai, comprare quelle fatte a mano in un paesino è tutta un’altra cosa.
I mustazzoli sono un’altra cosa buona, biscotti al miele perfetti con il vin brulé in inverno, li adoro. Ricordano un po’ quelli che faceva mia nonna, ma questi sono più delicati. Se trovi quelli fatti in casa, prendili!
Ceramiche, beh, dipende cosa ti piace. Io ho preso una piccola ciotola dipinta a mano, a Lecce, ma ho visto cose bellissime anche ad Alberobello, più rustiche.
Caciocavallo, se riesci a trovarlo fresco, è una delizia. Lo puoi mangiare così, oppure grattugiato sulla pasta. Il caciocavallo podolico è buonissimo.
Infine, la burrata! Mamma mia, che bontà! Freschissima, con un bel pane casereccio, è una finezza. Ma attenzione, si mangia subito, eh! Non si può conservare!
- Vino Primitivo: Manduria e Gioia del Colle.
- Taralli: al finocchio, peperoncino, dolci.
- Orecchiette: fatte a mano, meglio se in un piccolo paese.
- Mustazzoli: biscotti al miele.
- Ceramiche: Lecce, Alberobello.
- Caciocavallo: podolico, fresco.
- Burrata: freschissima, da mangiare subito.
Quali souvenir comprare in Puglia?
Ah, la Puglia! Un paradiso dove l’unico rischio è ingrassare di gioia! Ecco cosa infilare in valigia, rischiando la bancarotta emotiva (e forse anche quella bancaria):
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Taralli: Anellini croccanti che creano dipendenza. Attenzione, aprine un sacchetto e sei fregato! Io ne ho divorati così tanti che ormai, quando rido, scricchiolo.
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Orecchiette: Se le porti via fresche, corri! Altrimenti opta per quelle fritte, perfette per l’aperitivo… o per un attacco di fame improvviso alle tre di notte.
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Creme e salse artigianali: Pomodori secchi, carciofi, olive… spalmate su una fetta di pane casereccio ti catapultano direttamente sotto un ulivo secolare. Io le uso persino come maschera di bellezza, dicono che faccia miracoli (o forse è solo l’olio!).
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Paté e confetture in vasetti a forma di trullo: Carinissimi, diciamocelo. Ideali per far credere ai tuoi amici che sei un architetto provetto, oltre che un buongustaio.
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Olio extravergine di oliva: Oro verde! Un elisir di lunga vita, a patto di non berlo a garganella (anche se la tentazione è forte!).
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Caciocavallo di masseria: Un formaggio che è una scultura! Portalo a casa, fotografalo, ammiralo… e poi divoralo, ovviamente!
Curiosità piccante:
Lo sapevi che in Puglia l’arte di arrangiarsi è sacra quasi quanto la focaccia? Se ti offrono un passaggio in Ape Car, non rifiutare: è un’esperienza mistica!
Cosa comprare come souvenir a Lecce?
Ecco, a quest’ora penso… Lecce, eh?
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La cartapesta. Mi ricordo la bottega di un signore anziano, vicino a Santa Croce. Creava Madonne con occhi che sembravano veri. Ce n’è una simile nel presepe di mia nonna.
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La pietra leccese. Più che souvenir, opere d’arte. Ricordo un angioletto che mio padre regalò a mia madre, scolpito proprio in quella pietra morbida. Lo tenevano sempre sul comodino.
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Ceramiche. I piatti colorati, i vasi… Quelli li trovi ovunque. Mia zia ne ha una collezione infinita, dice che le ricordano il sole.
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Merletti. Forse un po’ fuori moda, ma… Mia bisnonna ne faceva di bellissimi. Aveva le mani sempre occupate, anche quando parlava. Un centrino fatto a mano è per sempre.
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Mosaici. Piccoli, certo. Ma un frammento di Lecce, incastonato per sempre. Ne presi uno con una civetta. Porta fortuna, dicono.
Cosa mangiare di tipico a Otranto?
Oh, Otranto! Preparati a rotolare via dal ristorante! 😉
- Melanzane a gogò: Il tortino di melanzane è come un abbraccio della nonna, fritto e consolatorio.
- Pesce a secchiate: La scapece? Pesce fritto marinato, una roba che ti fa venire voglia di ballare la pizzica!
- Pollo “cusutu”: Praticamente un pollo imbalsamato di aromi, cucito come se fosse un’opera d’arte (forse un po’ troppo cotto, a volte, eh).
- Pasta e pane che fanno sognare: Minata, pitilla, pirilla… nomi buffi per sapori che ti fanno impazzire! Roba che la dieta la rimandi a mai.
- Fave e cicorie: “Faveneddhe e cicureddhe”, un nome che sembra uno scioglilingua, un piatto povero ma ricco di gusto (e di fibre, diciamo la verità!).
- Frisa: Un frisella croccante inzuppata nell’acqua e condita, tipo pane secco rivisitato in chiave gourmet (se hai buoni denti!).
- Dolci a non finire: Pitta, puccia, pezzetti e pasticciotti… ti servirà un dietologo dopo averli assaggiati tutti!
E poi, non dimenticare di assaggiare il vino locale! Ti farà vedere i pesci volare, garantito! 🤣
Cosa mangiare tipico al Salento?
Salento: sapori decisi.
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Ciceri e tria: grano spezzato, ceci, sapore antico. Un piatto povero, ma potente.
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Sagne ‘ncannulate: pasta al forno, ripiena. Ricetta di famiglia, tramandata. Mia nonna faceva la migliore.
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Tajeddha: carne ovina, cottura lenta. Sapore intenso, per palati forti.
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Polpo in pignata: mare in terracotta. Profumo intenso, saporito. Ricetta segreta di zio Nicola.
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Frisa: pane biscottato, pomodoro. Semplice, ma efficace. Un classico.
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Municeddhe: dolci, mandorle. Gusto raffinato. Preferisco le mie, fatte in casa.
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Pitta di patate: semplice, gustoso. Perfetto come contorno.
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Aggiungo: Rustico leccese, una sorta di focaccia ripiena. Provatelo.
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