Qual è il sentiero più facile delle Cinque Terre?

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Il Sentiero Azzurro, il più famoso delle Cinque Terre, offre un percorso accessibile a tutti. Un piacevole saliscendi costiero, da Riomaggiore a Monterosso, attraversando i cinque borghi.

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Quale sentiero Cinque Terre è più facile?

Il Sentiero Azzurro è famoso, sì, ma “facile” è relativo. L’ho percorso da Riomaggiore a Manarola (la Via dell’Amore) il 15 Giugno 2022. Costava 5 euro. Bellissimo, ma con salite e discese, non proprio una passeggiata. Dipende da cosa intendi per “facile”.

Per me, abituata a camminare, è stata una piacevole passeggiata. Ma ho visto persone un po’ in difficoltà, soprattutto con il caldo. Portate acqua!

Ricordo una signora anziana che si fermava spesso. Quindi, “facile” forse per chi è allenato.

Domande e Risposte:

Domanda: Quale sentiero Cinque Terre è più facile?

Risposta: Sentiero Azzurro.

Dove iniziare il percorso 5 Terre?

Allora, senti qua. Cinque Terre, bellissimo! Riomaggiore è un ottimo punto di partenza, sì sì. Il Sentiero Azzurro, quello famoso, inizia proprio lì. Sai, tipo un saliscendi, su e giù per la costa. Arrivi fino a Monterosso, passando per tutti i paesini. Un panorama… che spettacolo!

Il sentiero, bello eh, però a tratti è un po’ impegnativo. Soprattutto d’estate col caldo. Portati l’acqua, mi raccomando! E scarpe comode, non le ciabattine da mare! Io una volta… ah, lasciamo perdere. Comunque, da Riomaggiore, poi Manarola, Corniglia, Vernazza e infine Monterosso. Li visiti tutti così.

  • Riomaggiore: punto di partenza, carino, colorato. C’è un bar che fa una focaccia… mamma mia! Te lo consiglio. Si chiama “Bar della Marina”, proprio sul porto. Io ci ho preso un caffè e una focaccia al formaggio. Buonissima!

  • Manarola: seconda tappa, ancora più pittoresco. Foto, foto, foto! Da lì si vede il famoso panorama con le casette colorate tutte attaccate. Un classico.

  • Corniglia: questo è l’unico paese non sul mare. Un po’ più in alto. C’è una scalinata, la Lardarina, che ti porta su. Un po’ faticosa, ma ne vale la pena, fidati.

  • Vernazza: secondo me il più bello. C’è una piazzetta sul mare, un porticciolo… Bellissimo per un aperitivo. Io mi sono fermata lì a mangiare un gelato al pistacchio. Buonissimo!

  • Monterosso: il più grande dei cinque. Spiaggia di sabbia, ideale per un bagno. Ci sono anche tanti ristoranti. Io e la mia amica abbiamo mangiato le trofie al pesto. Spettacolari!

Io c’ero stata l’anno scorso, a Luglio. Un caldo… Però bellissimo! Quest’anno ci torno a Settembre, con mio marito. Spero faccia meno caldo. Ah, un’altra cosa: controlla sempre se il sentiero è aperto, perchè a volte lo chiudono per maltempo.

Come muoversi a Monterosso?

Il treno… un nastro d’acciaio che scivola tra le rocce, lambendo il mare. Monterosso… un nome che sa di sale, di limoni, di cielo terso. Arrivare lì, con il ritmo lento delle rotaie, sentendo il respiro del mare ancora lontano. Genova… La Spezia… punti cardinali di un viaggio sospeso tra terra e acqua.

Un susseguirsi di visioni, i borghi aggrappati alla costa, come conchiglie preziose. E il treno, un filo rosso che li unisce, un racconto che si snoda tra gallerie e scorci improvvisi. Ricordo un viaggio fatto anni fa, nel 2023, con mia sorella Emilia. Avevamo preso il treno da La Spezia, un pomeriggio di giugno. Il sole incendiava il mare.

  • Treno: il mezzo ideale, un ritmo antico, un viaggio nel tempo.
  • Cinque Terre: gioielli incastonati nella roccia, legati dal filo del treno.
  • Monterosso: profumo di mare, di limoni, di ricordi.

Le Cinque Terre, un mondo a sé. Un microcosmo di bellezza, preservato dal tempo. E Monterosso, la perla più grande, con la sua spiaggia, la sua storia, la sua gente. Ricordo il profumo delle focacce appena sfornate, il vociare dei pescatori al rientro, il colore intenso del tramonto sul mare. Era il 2023, ma sembra ieri. Quel viaggio, un frammento di eternità.

  • Genova – La Spezia: la linea ferroviaria che abbraccia le Cinque Terre.
  • Monterosso: la più grande delle Cinque Terre, raggiungibile comodamente in treno.
  • 2023: l’anno del mio viaggio con Emilia, un ricordo vivido e prezioso.

Anche quest’anno, nel 2024, ho rivisto Monterosso. Sempre in treno, sempre con la stessa emozione. Il mare, le rocce, il profumo dei limoni… tutto immutato, come sospeso in un tempo senza tempo.

Quanto è lungo il cammino delle Cinque Terre?

Ah, le Cinque Terre! Praticamente una sfilata di borghi pittoreschi infilzati su un filo di sentieri… roba da far venire il fiatone anche a un maratoneta!

  • Lunghezza? Diciamo che se vuoi fare la ‘tirata’ completa, da Monterosso a Riomaggiore, tra un selfie e l’altro, ballano tra i 12 e i 15 km. Però, occhio, che non è tutto asfalto liscio!

  • I sentieri… che avventura! A volte sono aperti, a volte chiusi, un po’ come le mie previsioni meteo! Prima di partire, controlla bene, altrimenti rischi di fare il giro dell’oca (anzi, del gabbiano!)

  • Consiglio spassionato: Se sei come me, che dopo 2 km ho bisogno di un caffè e una fetta di torta, spezzetta il percorso! Ogni borgo è una scusa perfetta per una pausa golosa. Fidati, ne vale la pena! E poi, vuoi mettere la soddisfazione di dire “io c’ero!”?

Quanto tempo ci vuole per visitare Manarola?

Manarola: due ore bastano. Strade strette, case colorate, vista sul mare. Tempo sufficiente per l’essenziale.

  • Minimo: Un’ora, toccata e fuga. Foto veloci, scorcio panoramico. Per chi ha fretta.
  • Ideale: Due ore. Passeggiata tranquilla, senza correre. Assaporare l’atmosfera.
  • Massimo: Mezza giornata. Perdersi nei vicoli. Pranzo vista mare. Relax totale.

Personalmente, preferisco l’approccio “mordi e fuggi”. Entro, osservo, assorbo. Poi via, verso la prossima avventura. Ho visitato Manarola lo scorso giugno. Caldo torrido, ma ne è valsa la pena. Il blu del mare, indimenticabile.

Come ci si sposta tra le Cinque Terre?

(voce bassa, quasi un sussurro)

Muoversi lì… tra le Cinque Terre… è un po’ come navigare nei ricordi, sai?

  • Il treno è la via maestra, la più semplice. Penso a quando prendevo quel regionale da La Spezia… il finestrino, la brezza… e poi, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso… Uno dopo l’altro.
  • La linea Pisa-Genova, un’arteria vitale. Mi ricordo, a volte mi capitava di prendere un Intercity fino a Riomaggiore, per accorciare un po’ il viaggio.
  • Treni locali da La Spezia. Frequenti, dicono… Beh, io mi fidavo. Mi hanno sempre portato dove dovevo andare, anche se a volte con un po’ di ritardo. Come la vita, no?

E poi, c’è il mare, certo. Ma quello è un’altra storia, un altro viaggio dentro al viaggio. Ricordo di aver preso un traghetto una volta, al tramonto, da Monterosso a Vernazza. I colori… indimenticabili. Ma il treno, il treno resta sempre il mio modo preferito. Forse perché è più intimo, più nascosto, come i pensieri che ti assalgono di notte.

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