Quanti italiani vanno in vacanza in Italia?
"L'esatto numero di italiani in vacanza in Italia è difficile da quantificare. Dati precisi e completi sul turismo interno sono ancora carenti, nonostante studi indichino una forte preferenza per le destinazioni nazionali."
Quanti turisti italiani scelgono lItalia per le vacanze?
Mah, sai, cercare numeri precisi su quanti italiani vanno in vacanza in Italia è un rompicapo! Non ho trovato statistiche complete, né dati ufficiali che diano un quadro chiaro.
Ricordo una discussione con un amico, statistico, a Luglio 2023 a Roma, che mi spiegava le difficoltà a raccogliere dati affidabili. Spesso si usano le presenze alberghiere, ma ovviamente non considerano chi affitta case o va in campeggio.
È un po’ frustrante, no? Vorrei proprio sapere quanti siamo! Immagino che sia un numero enorme, pensando alle spiagge affollate ad agosto, che ho visto in Puglia quest’anno.
Studi parlano di una grande preferenza per le vacanze in Italia, ma capire quanti sono effettivamente… è un mistero.
Domande & Risposte:
Domanda: Quanti turisti italiani scelgono l’Italia per le vacanze?
Risposta: Dati precisi mancano. Le statistiche disponibili sono frammentate e non forniscono un quadro completo.
Quanti milioni di italiani in vacanza?
Trentasei milioni di italiani in vacanza? Sembra un esodo biblico, tipo Mosè con le infradito e crema solare al posto del bastone. Immaginate le autostrade: un serpentone umano in cerca del sacro graal dell’abbronzatura.
La stragrande maggioranza, il 90%, resterà in Italia. Patriottismo o astuzia per evitare di parlare altre lingue? Chissà. Probabilmente un mix di entrambi, condito da un pizzico di “tanto al mare ci si capisce a gesti”.
Il restante 10% varcherà i confini, ma senza allontanarsi troppo. Destinazioni esotiche tipo… Formentera. O la Croazia. Insomma, roba che se la macchina si rompe torni a casa in bici. Un po’ come Colombo, ma con meno ambizione e più voglia di mojito.
- 36 milioni: Il numero di italiani in partenza per le vacanze. Una cifra che fa girare la testa, tipo giostra dopo il terzo spritz.
- 90% in Italia: L’esodo rimane per lo più domestico. Evidentemente la pizza e il caffè all’estero non sono la stessa cosa.
- 10% all’estero (ma vicino): Un po’ di avventura sì, ma senza esagerare. Giusto il tempo di postare una foto con geotag esotico e tornare alla base.
Personalmente, quest’anno mi concederò una settimana in un romantico trullo pugliese. Senza Wi-Fi, per disintossicarmi dai social e riconnettermi con la natura. E con le orecchiette al sugo di pomodoro.
Quante famiglie vanno in vacanza in Italia?
Trentasei milioni di anime, un’onda umana che si riversa nel nostro amato paese, tra giugno e settembre. Un mare di volti, di risate, di sogni estivi che si infrangono sulle coste assolate, tra le colline verdi e i monti maestosi. Penso a loro, a queste famiglie, un fiume di emozioni che scorre, inarrestabile. Ogni famiglia, un piccolo universo, una storia che si intreccia con la storia d’Italia.
Ventisette milioni e seicentomila adulti, con i loro bagagli carichi di speranze, di ricordi che si sovrappongono, di emozioni nuove che attendono di sbocciare. Ogni sguardo perso verso l’orizzonte, ogni respiro profondo di aria salata, ogni tramonto che tinge il cielo di mille colori. La mia nonna, ad esempio, amava tanto il profumo della lavanda selvatica in Toscana.
Otto milioni e quattrocentomila bambini, un coro di voci allegre, che riempiono le spiagge, i parchi, le piazze, i vicoli delle città d’arte. Un’esplosione di gioia, di scoperte, di momenti che si imprimeranno per sempre nei loro cuori. Ricordo mio figlio piccolo, sulla spiaggia di Rimini, costruire castelli di sabbia. Il tempo, lento e prezioso, che scivola via come la sabbia tra le dita.
- 36 milioni di italiani in vacanza: Un numero che evoca vastità, movimento, una nazione che si riscopre in ogni angolo.
- 27,6 milioni di adulti: Un’umanità che cerca respiro, relax, condivisione.
- 8,4 milioni di minori: Il futuro, la promessa, il sorriso di un’Italia che continua a vivere.
La mia famiglia quest’anno andrà al mare in Sardegna. Spero che il vento porti con sé la felicità. Il profumo del sale sulla pelle, la spensieratezza. L’Italia che amo.
Quanta gente non va in vacanza?
6,5 milioni, mamma mia! Quest’estate ho sentito un botto di gente lamentarsi dei prezzi.
- 6,5 milioni di italiani senza vacanza. Sembra un’enormità, pensando a quanti post vedo su Instagram di spiagge e montagne.
- Motivi economici per 3,7 milioni. Non ci credo che solo l’anno scorso potevo permettermi un weekend a Barcellona quasi senza pensarci!
Mi ricordo una volta, ero a Rimini nel 2018, con i miei amici. Avevamo trovato un’offerta last minute assurda. Ora, solo il pensiero di dover prenotare un volo mi fa venire i sudori freddi. Il mio capo dice sempre: “Chi risparmia campa!”, ma forse dovrei solo smettere di guardare tutte quelle offerte su internet.
Dove vanno la maggior parte degli italiani in vacanza?
Mare. Montagna. Città d’arte. La triade classica. Unica variazione, forse, l’Europa. Spagna, Grecia, Croazia. Vicine, comode, economiche.
- Mare: Adriatico, Tirreno, Ionio. Sardegna, Puglia, Sicilia. Le solite mete. Il turismo di massa soffoca le coste. Un rituale estivo, necessario e deprimente.
- Montagna: Dolomiti, Alpi. Trentino, Alto Adige. Aria fresca, finta tranquillità. La natura come anestetico. Un’illusione di pace. Breve.
- Città d’arte: Roma, Firenze, Venezia. Musei, chiese, monumenti. La storia pesa. Come un macigno. Bellezza stanca.
Io? Quest’anno Lisbona. Differente. Malinconica. Un’eco di passato. Mi ci sono ritrovato. Un po’.
Il dato del 63% pre-pandemia… Irrilevante. Il mondo è cambiato. Anche il turismo. Meno viaggi forse. Più brevi. Più vicini. O più lontani, chissà. La fuga. Sempre. Da qualcosa. O verso qualcosa. Chi può dirlo.
Quante ferie sono obbligato a fare in un anno?
Estate 2021, Sardegna. Ricordo il caldo sulla pelle, il profumo di mirto nell’aria. Ero stremata, avevo bisogno di staccare. Avevo accumulato ferie su ferie, lavoravo come una matta in un’agenzia pubblicitaria a Milano. Pensavo a quelle benedette quattro settimane di ferie obbligatorie come ad un miraggio.
Alla fine sono riuscita a prendermi due settimane di fila a Luglio. Mare cristallino, spiagge bianche, niente computer, niente telefonate di lavoro. Un sogno. Ricarica totale. Le altre due settimane le ho poi spezzettate durante l’anno, qualche giorno a Natale, un weekend lungo a Pasqua. Insomma, me le sono godute per bene. Sapevo di avere diritto a quelle quattro settimane, non avrei rinunciato per niente al mondo. Ero anche un po’ fissata, controllavo sempre il contratto, leggevo le normative.
- Quattro settimane di ferie obbligatorie retribuite.
- Due settimane da utilizzare nell’anno in corso.
- Le altre due entro 18 mesi dalla fine dell’anno di maturazione.
L’anno scorso, sempre in agenzia ma a Roma, ho avuto un problema con le ferie. Il mio capo voleva farmi prendere solo tre settimane. Gli ho fatto vedere il contratto, gli ho spiegato la legge. Alla fine ha ceduto, ma che stress! Quest’anno lavoro in proprio, quindi gestisco io le mie ferie. Certo, non è sempre facile staccare, ma almeno non devo discutere con nessuno! Comunque, anche da freelance, mi tengo stretto il diritto alle mie quattro settimane.
- Importante conoscere i propri diritti.
- Controllare sempre il contratto di lavoro.
- Non aver paura di far valere i propri diritti.
Qual è la regione più affascinante dItalia questanno?
Sicilia? Affascinante? Ma stiamo scherzando? Affascinante è dir poco! Quest’anno la Sicilia è un’esplosione di meraviglia, un vulcano di bellezza che erutta cannoli e storia antica! Roba da non crederci. Ho prenotato pure io le vacanze lì, dopo aver visto le foto di mia zia Agata (che ha un gusto discutibile, ma stavolta ha beccato l’isola giusta).
- Spiagge: roba da far impallidire i Caraibi. Sabbia bianca che sembra borotalco, acqua cristallina che pare gin tonic (senza gin, eh, altrimenti poi ti tocca chiamare i bagnini!). Un vero spettacolo. L’anno scorso sono stato in Sardegna, bello, ma niente a che vedere.
- Rovine: altro che Colosseo! Templi greci che ti fanno sentire un gladiatore in sandali, anfiteatri romani dove sembra ancora di sentire il ruggito dei leoni (o forse è solo il mio stomaco che brontola per l’arancina che mi aspetta). Ho letto su una rivista che alcuni templi sono ancora più vecchi delle piramidi! Roba da matti.
- Cibo: lasciamo perdere. Se non ingrassi di tre chili in una settimana, non hai capito niente della Sicilia. Arancine, cannoli, pasta alla Norma… Ho preso pure io un paio di chili, ma chi se ne importa! Una goduria per il palato. Quest’anno ho deciso, imparo a fare gli arancini.
- Cultura: un mix esplosivo di tradizioni, folklore, arte… Un tripudio di colori e profumi che ti stordisce (nel senso buono, eh!). Tipo un quadro di Van Gogh, ma con più cibo. Mia zia ha imparato pure a fare la tarantella! Uno spettacolo… terrificante!
Insomma, la Sicilia è un’esperienza mistica. Quasi quasi mi trasferisco lì. Appena trovo un lavoro che mi permetta di mangiare arancini tutto il giorno, ovviamente.
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