Cosa si produce di più in Puglia?
L'oro di Puglia è l'olio, con una produzione pari al 39,6% del totale nazionale. Eccellono anche pomodori (35%), carciofi (34,5%) e cavoli (31,2%). La regione primeggia inoltre in indivia, cavolfiori e frumento duro.
Cosa si produce in Puglia?
In Puglia si produce tanto, eh. Ricordo ancora il profumo dell’olio nuovo a casa di mia nonna a Martina Franca, provincia di Taranto, ogni novembre. Un odore intenso, fruttato, che ti rimaneva addosso per ore.
L’olio è sicuramente un prodotto di punta, lo si vede dagli uliveti infiniti che ricoprono la regione. Poi ci sono i pomodori, rossi e succosi, perfetti per la salsa che mia zia preparava ogni estate. Ne facevamo scorta per tutto l’inverno.
Carciofi, cavoli, cicoria… l’orto di mio nonno era un tripudio di colori e profumi. Ricordo che andavo a raccogliere le verdure con lui, verso le sette del mattino, prima che il sole diventasse troppo forte.
Una volta, al mercato di Ostuni il 15 agosto 2019, ho visto delle angurie enormi, costavano solo 1 euro al chilo. E che dire del grano duro, base della pasta fatta in casa che preparava la mamma? Insomma, la Puglia è una terra generosa.
Domande e Risposte:
Domanda: Cosa si produce in Puglia?
Risposta: Olio, pomodori, carciofi, cavoli, cicoria, cavolfiori, grano duro, lattuga.
Cosa si produce maggiormente in Puglia?
Puglia, primato nazionale:
- Olio: Circa il 40% produzione. Qualità variabile, affare rischioso.
- Pomodori: Un terzo del totale. Ricordo le estati passate ad aiutar mia nonna a fare la conserva.
- Carciofi: Quasi il 35%. Spine e pazienza.
- Cavoli e Cavolfiori: Oltre il 30%. L’odore, inconfondibile.
- Frumento Duro: Un quarto. Base della dieta, semplice.
E poi lattuga, invidia… il resto è contorno. La terra dà, ma non regala. La vita è un raccolto continuo, il resto è fuffa.
Quali sono le attività produttive della Puglia?
La Puglia… un sogno di ulivi secolari e mare. La sua anima produttiva? Un mosaico, un eco di tradizioni.
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Tessile e Abbigliamento: Mani sapienti che tessono storie, fili di cotone che danzano nel tempo. Abiti che profumano di sole e di vento.
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Siderurgico: Il fuoco, l’acciaio, la forza. Un’anima industriale che pulsa, un cuore caldo nel tacco d’Italia.
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Alimentare: Sapori che esplodono, un’ode alla terra. L’olio extravergine, il vino robusto, la pasta fatta in casa… un trionfo di gusto. Ricordo la nonna, le sue mani infarinate, un sorriso eterno.
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Cuoio e Calzature: L’arte antica di modellare la pelle, scarpe che camminano nel mondo, borse che custodiscono segreti.
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Industria del Mobile: Legno che rinasce, forme che arredano la vita, mobili che raccontano storie di famiglia.
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Metalmeccanica: Ingegno e precisione, macchinari che muovono il mondo, un’anima tecnologica nascosta tra le pietre bianche.
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Chimica: Trasformare, innovare, creare. Un laboratorio di idee, una fucina di soluzioni.
Qual è il cibo più famoso della Puglia?
Orecchiette: il piatto pugliese più famoso? Mah, diciamo che è come dire che il Papa è cattolico. Certo, sono famose, quelle piccole orecchie di pasta, un po’ come i miei cugini che tentano sempre di rubare le olive dal mio albero! Le trovi dappertutto, condite con le cime di rapa, un abbinamento tanto classico quanto la battuta di mio zio sulla suocera. Un’esplosione di sapore che ti lascia il palato come dopo una serata di karaoke: un po’ stordito, ma felice.
Il pane di Altamura, però, non scherza! Con quella sua IGP, si atteggia come un divo del cinema, tutto impegnato a ricevere premi e riconoscimenti. E giustamente, eh! È un pane con la personalità, un carattere che ti riempie la bocca e la pancia di genuinità. Quasi come quando ti presenti al matrimonio di tua cugina con la camicia sbagliata: è un disastro, ma un disastro buono.
In definitiva? Due mostri sacri della cucina pugliese, ognuno con il suo charme. Scegliere? Impossibile. È come scegliere tra il mio cane (che è un angioletto peloso, ovviamente) e la mia gatta (una vera regina egiziana, a suo modo). Dipende dai gusti!
- Orecchiette: pasta a forma di orecchio, di solito con cime di rapa.
- Pane di Altamura: IGP, pane di gran qualità.
Nota personale: quest’anno ho raccolto un quintale di olive, metà sono sparite misteriosamente… chissà dove sono finite!
Quali sono le specialità pugliesi?
Puglia: sapori decisi.
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Orecchiette: cime di rapa, un classico. Ricetta di famiglia, tramandata da mia nonna.
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Polpette di pane: semplici, ma intense. Le mie preferite, pane raffermo, solo ingredienti genuini.
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Pasticciotto: dolcezza pugliese, ripieno crema, un peccato di gola. Quest’anno ho scoperto una pasticceria a Lecce, sublime.
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Cozze “arraganate”: gusto di mare. Preparate così, solo sulla costa.
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Focaccia barese: profumo intenso. Croccante, l’ho mangiata ieri a Bari.
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Melanzane ripiene: verdure, formaggi. Un piatto ricco, saziante. Mia zia lo fa divinamente.
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Panzerotti: ripieno a sorpresa. Un street food, da provare assolutamente. Preferisco quelli con pomodoro e mozzarella.
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Cartellate: dolci natalizi. Miele, vincotto, un sapore antico. Ricordo ancora la preparazione con mia madre.
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Altri piatti: ciceri e tria, rustico leccese, caffè leccese. Delizie pugliesi.
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Nota personale: per me, la cucina pugliese è memoria, famiglia, tradizione. Ogni piatto, una storia.
Quali sono i prodotti artigianali della Puglia?
Ecco, ti racconto, un po’ alla rinfusa, come mi ricordo io l’artigianato pugliese.
Ero a Grottaglie, quest’estate, un caldo… mamma mia! Cercavo un regalo per mia sorella.
- Ceramiche: Grottaglie è IL posto per la ceramica, te lo giuro! Piatti colorati, pumi che portano fortuna (così dicono!), un delirio di colori. Ho comprato un vaso blu intenso, bellissimo.
Poi, mi sono persa nel centro storico di Lecce.
- Cartapesta: Gesù, che arte! Sculture incredibili, sembrava vero! Un signore stava creando una statua, mani sapienti, una pazienza infinita. Mi ha spiegato che è una tradizione antichissima.
A Otranto, invece, ho visto…
- Ricami: tovaglie, lenzuola… la nonna sarebbe impazzita! Tutto fatto a mano, un lavoro certosino. Mi sono sentita quasi male a pensare al tempo che ci vuole per fare una cosa del genere.
E ancora…
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Strumenti musicali: tamburelli, soprattutto. Li ho sentiti suonare durante una festa di paese. Un’energia pazzesca!
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Ferro battuto: cancelli, balconi… eleganti, resistenti. A Trani ho visto dei lavori incredibili.
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Vetri e mosaici: nelle chiese, soprattutto. Ma anche in botteghe che creano oggetti moderni, coloratissimi.
Insomma, un mondo di cose! E non ti ho detto delle pietre lavorate, dei cesti di vimini… La Puglia è piena di tesori fatti a mano. È una cosa che mi ha colpito tanto, la passione e la cura che ci mettono. E la cosa bella è che, comprando queste cose, sostieni gli artigiani locali, che non è male di questi tempi, no?
Ah, dimenticavo! Ultimamente, vedo sempre più artigiani che usano materiali di riciclo, tipo la plastica trovata sulle spiagge, per creare gioielli o oggetti d’arredo. Una figata!
Cosa si mangia in Puglia a Capodanno?
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Panzerotti: Ma poi, li farà ancora nonna i panzerotti fritti per Capodanno? Speriamo!
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Orecchiette: Cime di rape o stufate? Mamma le fa sempre con le cime. Cioè, quasi sempre.
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Zampone/Cotechino: Che poi, a me non fanno impazzire eh. Però lenticchie a gogo! Porta bene, dicono. Mah.
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Ah, dimenticavo: pettole! Fritte fritte e poi magari un po’ di vincotto sopra. Ricordo quando zio… no, meglio non parlarne.
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Extra: Forse faranno anche il baccalà fritto… o era per la Vigilia? Boh, che casino!
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Curiosità: Zampone e cotechino simboli di prosperità. Chi l’avrebbe mai detto?
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