Che tipo di problemi ha una persona che mangia le unghie?
La onicofagia è anche associata a problemi dentali, tra cui gengiviti, erosione degli incisivi, riassorbimento delle radici apicali e malocclusione dei denti anteriori. Inoltre, può favorire la trasmissione di infezioni alla bocca, come ossiuri o batteri dal tratto anale.
Rosicchiare il problema: le conseguenze dell’onicofagia vanno ben oltre le unghie rovinate.
Mangiarsi le unghie, un gesto apparentemente innocuo e spesso relegato al regno delle cattive abitudini, nasconde in realtà una serie di problematiche che possono impattare negativamente sulla salute di chi ne soffre. L’onicofagia, questo il nome scientifico del disturbo, non si limita infatti a deturpare l’estetica delle mani, ma può avere ripercussioni significative a livello orale, psicologico e dermatologico.
Mentre l’aspetto antiestetico delle unghie rosicchiate è il più evidente, le conseguenze meno visibili sono spesso le più insidiose. L’azione meccanica e ripetuta dei denti sulle unghie e sulla pelle circostante crea un terreno fertile per infezioni batteriche e fungine. Le piccole ferite che si formano intorno alle unghie diventano facili vie d’accesso per germi e batteri, aumentando il rischio di paronichia, un’infezione dolorosa e fastidiosa che colpisce i tessuti periungueali.
Ma il problema non si ferma qui. Come evidenziato da numerosi studi, l’onicofagia è strettamente correlata a problemi dentali di varia natura. Il continuo sfregamento dei denti contro le unghie può causare erosione dello smalto, in particolare degli incisivi, rendendoli più sensibili e fragili. A lungo andare, questo può portare anche a problemi più seri come il riassorbimento delle radici apicali, compromettendo la stabilità dei denti. Inoltre, la pressione esercitata durante la masticazione delle unghie può alterare l’allineamento dei denti anteriori, favorendo la malocclusione.
Un aspetto spesso sottovalutato dell’onicofagia riguarda la trasmissione di infezioni alla bocca. Le mani, notoriamente veicolo di germi e batteri, a contatto con la bocca durante il gesto di mangiarsi le unghie, possono favorire l’ingresso di agenti patogeni nell’organismo. In particolare, è possibile la trasmissione di ossiuri, parassiti intestinali, o di batteri provenienti dal tratto anale, con conseguenti infezioni gastrointestinali.
Oltre alle problematiche fisiche, l’onicofagia può essere sintomo di un disagio psicologico più profondo. Spesso associata a stress, ansia, nervosismo o noia, può rappresentare un meccanismo di coping, un modo per gestire emozioni negative. In alcuni casi, può addirittura evolvere in un disturbo ossessivo-compulsivo, richiedendo un intervento specialistico.
In conclusione, l’onicofagia non è un semplice vizio da sottovalutare. Le sue conseguenze, che vanno ben oltre l’aspetto estetico delle unghie, possono avere un impatto significativo sulla salute orale e generale. Riconoscere il problema e rivolgersi a un medico o a uno psicologo può essere il primo passo per interrompere questo circolo vizioso e proteggere la propria salute.
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