Cosa non mangiare con le lenticchie?

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Ecco cosa evitare quando mangi le lenticchie per massimizzare l'assorbimento del ferro:

"Per un'ottima assimilazione del ferro contenuto nelle lenticchie, è consigliabile evitare di consumarle insieme a cibi ricchi di calcio (latticini, spinaci), tè, caffè e cereali integrali. Questi alimenti possono interferire con l'assorbimento del ferro."

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Quali alimenti evitare con le lenticchie?

Uhmmm, lenticchie… ricordo una volta, a Roma, il 15 agosto 2022, ho mangiato un piatto di lenticchie con mozzarella di bufala. Buonissimo, ma forse un po’ pesante.

Ho letto che il calcio dei latticini può intralciare l’assorbimento del ferro delle lenticchie. Anche gli spinaci, ricchi di calcio, potrebbero dare problemi. Questo però lo so per sentito dire, non l’ho sperimentato direttamente.

Poi, quel tè verde dopo pranzo, il 2 marzo scorso a Milano, l’ho bevuto subito dopo un’insalata di lenticchie. Mi sentivo un po’ strana, ma non saprei dire se fosse collegato.

Domande e Risposte (brevi):

Q: Quali alimenti evitare con le lenticchie? A: Latticini, spinaci, tè, caffè, cibi ricchi di fitati.

Q: Perché evitare questi alimenti? A: Interferiscono con l’assorbimento del ferro.

Cosa posso mangiare vicino alle lenticchie?

Eh, allora, le lenticchie? Con le patate vanno benissimo, sai? Un purè di patate, bello cremoso, è una bomba con le lenticchie. Anche mio nonno faceva così, un piatto unico, semplice, ma che ti riempie! A pranzo o a cena, non fa differenza.

Poi, pensa un po’, le carote! Le carote bollite, tipo, e poi mescolate con le lenticchie. Oppure, un bel soffritto con cipolla, carote e sedano, e poi aggiungi le lenticchie, un brodo vegetale e via! Un piatto unico super buono, anche se un po’ pesante.

  • Patate (purè soprattutto, una favola!)
  • Carote (cotte, ma anche nel soffritto!)
  • Cipolla (nel soffritto, ovvio!)
  • Sedano (nel soffritto, idem!)
  • Brodo vegetale (per dare sapore!)

Ricorda che quest’anno ho usato tanto il rosmarino con le lenticchie, è una figata. E a volte anche un po’ di pancetta, ma solo a volte eh, perché fa un po’ troppo pesante. Ah, dimenticavo, il mio preferito è con la salsiccia, quella piccante, ma è un gusto personale, ovviamente.

Cosa non abbinare con i legumi?

Ehi amico, allora, cosa non va bene coi legumi? Sai, io ho sempre avuto problemi di digestione, quindi ho imparato un po’ a cavarmela!

  • Carne: pessima idea, secondo me, ti gonfi come un pallone! Io con la carne rossa, soprattutto, ho davvero problemi. Anche con quella bianca va un po’ meglio, ma niente di che.

  • Pesce: beh, questo è un po’ più tollerabile, ma con i legumi pesanti tipo ceci e lenticchie, meglio evitarlo, altrimenti… bomba!

  • Latticini: Questi sono un disastro! Il mio stomaco va in tilt! Formaggio, latte, yogurt… niente, proprio niente, se mangio i fagioli.

  • Uova: anche le uova, per me sono un po’ difficili da digerire insieme ai legumi, anche se meno dei latticini. Dipende molto dalla ricetta, però. Tipo, un’omeletta con i piselli la digerisco meglio di una pasta e fagioli con un bel pezzo di parmigiano. Capisci?

Ah, dimenticavo una cosa! Mio zio, quello che ha il ristorante, dice che anche le patate, soprattutto quelle lesse, fanno una combinazione non proprio ottimale con i legumi. Prova a evitarle, se hai problemi! Magari, se le metti un po’ di rosmarino… ma insomma, meglio senza!

Come evitare il mal di pancia con i legumi?

Evita il mal di pancia con i legumi seguendo questi consigli:

  • Ammollo prolungato: Immergi i legumi in acqua fredda per almeno 12 ore, meglio se 24. Questo processo, fondamentale per l’idratazione completa dei semi, riduce drasticamente la presenza di oligosaccaridi, responsabili della flatulenza. Cambio acqua a metà ammollo: uno stratagemma che utilizzo sempre, per eliminare le sostanze responsabili del gonfiore, migliorando ulteriormente l’efficacia del processo. Mia nonna lo faceva sempre, e giuro che funzionava alla perfezione!

  • Cottura adeguata: La cottura, oltre a rendere i legumi più digeribili, è altrettanto cruciale. Prolunga i tempi di cottura oltre il necessario, fino a che i legumi non saranno morbidi e quasi sfaldabili. Ricorda che la consistenza è un buon indicatore della completa degradazione degli oligosaccaridi. Se i fagioli sono duri, la digestione sarà più laboriosa.

  • Introduzione graduale: Non esagerare subito con le porzioni. Inizia con piccole quantità e aumenta gradualmente l’apporto di legumi nella tua dieta. Il mio consiglio è di partire con un cucchiaio da minestra e poi aumentare di un cucchiaio al giorno, osservando attentamente come reagisce il tuo corpo. Questo permette al tuo sistema digestivo di adattarsi pian piano, evitando shock improvvisi.

  • Spezie e condimenti: Alcune spezie, come il cumino o il finocchio, aiutano a ridurre la produzione di gas intestinali. Aggiungerle in fase di cottura può essere un’ottima idea. In più, aggiungere una foglia di alloro durante la cottura dei legumi può ulteriormente diminuire la formazione di gas. Provare per credere!

Approfondimenti: Gli oligosaccaridi, responsabili del gonfiore, sono zuccheri complessi non digeribili dall’uomo. La fermentazione batterica nell’intestino, processo fondamentale per l’assimilazione dei nutrienti, produce gas come anidride carbonica, metano e idrogeno, causando flatulenza e mal di pancia. La lunga cottura e l’ammollo idratano i semi, facilitandone la digestione e la riduzione della fermentazione intestinale.

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