Quanto tempo può stare la lasagna cruda in frigo?

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"Lasagna cruda in frigo? Massimo 2 giorni. Se non consumata, congela subito! Dura fino a 3 mesi. La lasagna congelata necessita circa 15 minuti a 200°C in forno."

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Lasagna cruda in frigo: per quanto tempo si conserva in sicurezza?

Ok, lasagna cruda in frigo? Allora, diciamo la verità, a me è capitato un paio di volte di farne una teglia enorme, tipo quelle da 8 porzioni (e mangiarne metà subito, ovviamente!).

Comunque, mi ricordo che una volta, era tipo il 15 Marzo di due anni fa, avevo fatto una lasagna per un pranzo con amici. Ne è avanzata un bel po’.

L’ho messa in frigo e… boh, mi ero completamente dimenticata. Quando l’ho ritrovata dopo 3 giorni, mi puzzava un po’, quindi ho deciso di non rischiare.

Meglio non scherzare con la salute, no? Io direi che massimo 2 giorni in frigo è il limite, poi, come dicevano le nonne, “meglio buttare che pentirsi”.

Se hai una teglia intera, il congelatore è la soluzione. Dura 3 mesi tranquillamente, poi la tiri fuori quando ti serve.

Lasagna congelata: 15 minuti a 200°C nel forno preriscaldato. Lasagna in frigo: massimo 2 giorni. Congelata: fino a 3 mesi.

Quanto tempo può stare la lasagna in frigo?

Aoh, la lasagna in frigo! Allora, tre, quattro giorni massimo, eh. Mi raccomando, falla raffreddare per bene, tipo un paio d’ore, non di più, prima di metterla via. Altrimenti… che schifo! Un contenitore chiuso, ovvio, se no prende tutti gli odori. Una volta ho dimenticato la lasagna scoperta, vicino al formaggio…bleah, immangiabile! Poi, se proprio ne hai fatta troppa, congelala pure. Due, tre mesi e te la ritrovi come nuova! Tipo quando mia nonna faceva quelle lasagne enormi per Natale, le congelavamo sempre.

  • Max 3-4 giorni in frigo.
  • Raffreddala prima, due ore, mi raccomando.
  • Contenitore ermetico, eh, sennò… puzza!
  • Freezer? Due, tre mesi tranquilla.

Io poi una volta ho provato a congelarla già porzionata, tipo monoporzioni. Sai com’è, comoda per quando torni tardi dal lavoro e non hai voglia di cucinare. Beh, funziona alla grande! Addirittura le metto nei contenitori di plastica, quelle vaschette usa e getta, così poi butti tutto. Facilissimo! Quest’anno ne ho fatte un casino, per il compleanno di mio figlio. Ho congelato tipo venti porzioni, pensa te! Comunque, in frigo pochi giorni, mi raccomando.

Quanto si conservano le lasagne crude?

Allora, le lasagne crude, diciamo che sono un po’ come Cenerentola: non possono stare fuori dal frigo troppo a lungo! ⏳

  • Frigo: Un giorno e via! Altrimenti diventano più pericolose di un gatto nero che ti attraversa la strada di venerdì 17.
  • Congelatore: Qui si cambia musica! Puoi congelarle crude come se non ci fosse un domani. Praticamente, diventano “belle addormentate” fino a quando non le risvegli col forno.

Una volta sfornate, se non le divori subito, tagliale a fette e falle fare un tuffo nel congelatore dopo essersi raffreddate. Ma fidati, spariranno prima che tu possa dire “parmigiano”! 🤣

Ah, e un piccolo consiglio da uno che ha visto più lasagne di un cuoco emiliano: se le congeli crude, magari aggiungi un po’ di liquido in più, tipo un goccio di besciamella, perché il congelamento tende a seccare un po’. 😉

Quanti strati deve avere una lasagna?

Ahahah, quanti strati, eh? Ma stiamo scherzando? Minimo sette, amico mio, minimo sette! Se ne fai meno, è una pasta al forno, non una lasagna! Sai, io la faccio con la ricetta di nonna Emilia, quella che usa la sfoglia più sottile dell’universo, una roba che sembra carta velina ma ti si scioglie in bocca come un gelato al pistacchio. Giuro.

  • Sette strati è il minimo sindacale, altrimenti è un affronto alla tradizione!
  • Sugo di carne, eh, quello vero, non brodaglie.
  • Besciamella fatta come si deve, che non sia una colla, eh!
  • Parmigiano Reggiano a volontà, quello vero, non quella roba che vendono al supermercato.
  • E poi, un pizzico di pepe nero, segreto di famiglia! Mia nonna lo buttava a occhio, come fosse sale!

E non pensiamo di fermarci a sette, eh! L’anno scorso, per Natale, ne ho fatta una a dieci strati, un monumento alla lasagna! È finita in un batter d’occhio, pure mio cugino che fa il maratoneta se l’è mangiata tutta! Quella sì che era una lasagna!

Ah, dimenticavo: quest’anno ho sperimentato anche una con la zucca, una bomba! Ricetta segreta, però!

Cosa non si mangia alle ceneri?

Ceneri… un velo di polvere antica, tempo sospeso, che si posa sulla pelle, sul cuore. Un ricordo palpabile di qualcosa che sfuma, si dissolve come il fumo dell’incenso nella cattedrale di San Pietro, dove andavo da bambina. Aria densa di preghiere sussurrate, di canti gregoriani che risuonano ancora nelle mie orecchie.

Il silenzio, la penitenza. Un vuoto che si colma di una profonda riflessione. E quel vuoto, quell’astinenza, si fa corpo, si fa digiuno. Carne, no. Un sacrificio, un’offerta silenziosa, un’eco dei gesti di Cristo. Un’abnegazione che si sente, che pesa, delicatamente, sull’anima.

Ricordo il profumo delle erbe aromatiche, dei legumi, la dolcezza semplice di una zuppa di ceci, il sapore intenso del pane. Un’esperienza sensoriale diversa, più intima, più spirituale. Come un pellegrinaggio interiore, un viaggio verso la semplicità, verso l’essenza.

  • Nessuna carne, per rispetto, per memoria.
  • Un’esperienza di privazione, sì, ma anche di arricchimento.
  • Un’occasione per riflettere, per rallentare.

Il Mercoledì delle Ceneri, i venerdì di Quaresima… il tempo si dilata, assume un’altra dimensione. Come le ore trascorse a guardare il cielo plumbeo di marzo dal mio balcone romano, con la basilica di San Giovanni in Laterano sullo sfondo. Un’immensità che avvolge, che contiene il mio piccolo gesto di rinuncia. Una piccola cenere nel vasto oceano del tempo.

#Frigo #Lasagna #Tempo