Che certificazione serve per insegnare?

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Per iniziare ad insegnare in modo sperimentale, è richiesta una certificazione linguistica di livello B2. Laccesso ai corsi universitari di specializzazione per labilitazione CLIL, invece, prevede il possesso di una certificazione linguistica di livello C1.

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Il labirinto delle certificazioni per insegnare: un percorso tra B2, C1 e prospettive future

Il desiderio di insegnare, di trasmettere conoscenze e passione, si scontra spesso con un ostacolo burocratico: la selva intricata delle certificazioni richieste. Non esiste un’unica risposta alla domanda “Che certificazione serve per insegnare?”, poiché la risposta varia a seconda del livello scolastico, della materia e, soprattutto, del metodo di insegnamento. Ma una cosa è certa: la conoscenza della lingua, e la sua certificazione, gioca un ruolo fondamentale.

Per chi desidera approcciare l’insegnamento in modo sperimentale, magari attraverso attività extracurriculari o progetti di volontariato, un requisito minimo spesso richiesto è la certificazione linguistica di livello B2. Questo livello, secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER), attesta una competenza linguistica che permette di comprendere il nucleo centrale di informazioni, sia su argomenti concreti che astratti, anche nel caso di comunicazioni complesse. Si tratta di un livello sufficientemente alto per interagire con studenti in modo chiaro e comprensibile, anche se non esaustivo per affrontare le sfumature più complesse di una lingua. Questa certificazione rappresenta, quindi, una soglia di accesso, un punto di partenza per chi vuole testare le proprie capacità didattiche.

Un percorso più ambizioso, che apre le porte a una carriera professionale nel mondo dell’insegnamento, richiede invece qualifiche più elevate. L’accesso ai corsi universitari di specializzazione per l’abilitazione CLIL (Content and Language Integrated Learning), metodologia che prevede l’insegnamento di materie non linguistiche attraverso una lingua straniera, presuppone il possesso di una certificazione linguistica di livello C1. Questo livello, secondo il QCER, indica una padronanza avanzata della lingua, che consente di comprendere e utilizzare espressioni complesse e sfumature linguistiche con precisione ed efficacia. Tale competenza è fondamentale per un docente CLIL, chiamato a mediare contenuti disciplinari complessi attraverso una lingua che non è la madrelingua degli studenti.

È importante sottolineare che la certificazione linguistica B2 o C1, sebbene fondamentale, non è l’unico requisito per insegnare. Si tratta di un tassello importante, ma non sufficiente. A questo si aggiungono, a seconda del contesto, titoli di studio specifici (laurea magistrale nella materia da insegnare, ad esempio), corsi di formazione pedagogica e didattica, e spesso anche un periodo di tirocinio.

In conclusione, il panorama delle certificazioni per insegnare è variegato e dipende da numerosi fattori. La certificazione linguistica, con i suoi livelli B2 e C1, rappresenta un elemento imprescindibile, ma costituisce solo un passo nel percorso verso l’agognata professione docente, un percorso che richiede impegno, dedizione e una solida formazione professionale. La crescente importanza del CLIL, inoltre, rende sempre più strategica l’acquisizione di una certificazione linguistica di livello C1, segnando una nuova sfida e una nuova opportunità per chi desidera dedicarsi all’insegnamento.