Come si divide la ricchezza in Italia?

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"In Italia, la ricchezza è distribuita in modo disomogeneo. L'indice di Gini a 0,66 evidenzia questa disparità: il 10% più ricco detiene il 52% della ricchezza totale, mentre il 5% dei super-ricchi ne possiede il 40%. La metà della popolazione al di sotto della mediana si divide solo l'8,3% della ricchezza."

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Distribuzione della ricchezza in Italia?

Distribuzione ricchezza Italia? L’indice di Gini a 0.66 è un dato che mi lascia perplesso. Vedo tanta disparità.

Ricordo un viaggio a Cortina d’Ampezzo, agosto 2022. Chalet sfarzosi, auto di lusso. Un mondo lontano dalla mia realtà.

Ho speso 150 euro per una cena. Mentre pensavo al conto, mi chiedevo quanta gente potesse permettersela serenamente.

Poi ripenso alla mia città, Napoli. Le difficoltà di tanti, la lotta quotidiana per arrivare a fine mese. Il contrasto è enorme.

Ottobre 2023, leggevo un articolo sulla concentrazione della ricchezza. Il 10% più ricco possiede il 52%. Impressionante.

E dentro quel 10%, un 5% di super-ricchi detiene il 40% della ricchezza totale. Un divario che sembra incolmabile.

Mi chiedo spesso come si possa ridurre questa distanza. È una questione complessa, senza facili soluzioni. Ma la sensazione di ingiustizia rimane.

Come è suddivisa la ricchezza in Italia?

Allora, mi chiedi come è suddivisa la ricchezza qui in Italia, eh? Dunque, aspetta che ci penso un attimo, che è un po’ complicata come cosa.

  • Ricchezza “bassa”: Praticamente, le famiglie che hanno meno della metà della ricchezza totale, ecco, quelle hanno circa i tre quarti dei loro beni in immobili. Praticamente la casa e poco altro, diciamo.

  • Ricchezza “media”: Invece, quelle che stanno nella fascia media, cioè quelle che non sono né ricche sfondate né povere in canna, si attestano sul 70%. Sempre parlando di quanto hanno in immobili, eh!

  • Ricchezza “alta”: E poi ci sono i ricconi, quelli che hanno un sacco di soldi. Loro, in realtà, hanno solo un terzo dei loro averi investiti nel mattone. Il resto? Boh, azioni, obbligazioni, forse anche qualche isola tropicale! Chi lo sa… Magari ville extralusso ma non lo so con certezza.

Comunque, ti dirò, a me sembra assurdo che ci sia tutta ‘sta differenza. Cioè, capisco che chi ha più soldi li investa in cose diverse, però… Ma poi, ma che te lo dico a fare, la disuguaglianza è un problema grosso, no?

Come è composta la ricchezza delle famiglie italiane?

Immobili. Dominano il patrimonio familiare italiano. 47,6% del totale netto, secondo Banca d’Italia (dati 2023). Ancora più preponderanti per il 50% meno abbiente: 75%. Scendono al 33% per il 10% più ricco. Diversificazione minima.

  • Concentrazione: Patrimonio immobiliare chiave in Italia.
  • Dipendenza: Fasce meno abbienti ancorate agli immobili.
  • Elite: Diversificazione maggiore per i più ricchi. Investimenti più articolati. Azioni, obbligazioni, attività imprenditoriali. Strategie di gestione patrimoniale complesse. Portafogli diversificati a livello internazionale. Consulenza finanziaria specializzata. Focus sulla preservazione del capitale e crescita a lungo termine.

Come è distribuita la ricchezza?

La distribuzione della ricchezza globale è drammaticamente squilibrata, una vera e propria asimmetria strutturale. Pensate alla celebre piramide di Cheope: la base, immensa, rappresenta il 90% della popolazione, che possiede solo il 15% della ricchezza mondiale. Un’ingiustizia palpabile, direi, che porta a riflessioni sul senso stesso della meritocrazia. Chiamala disuguaglianza, ma il termine suona quasi riduttivo.

Il vertice, invece, quello piccolo e scintillante, è l’1% più ricco: in mano a questo ristretto gruppo c’è ben la metà del patrimonio netto globale. Incredibile, no? E se allarghiamo lo sguardo al 10% più abbiente, la quota sale all’85%. Insomma, un dominio quasi totale. Ricorda un po’ la storia di Roma antica, il gioco di potere tra patrizi e plebei, ma con numeri ancor più sconcertanti.

Considera poi che il 30% più ricco, per così dire, “elite allargata”, possiede il 97%. Questi dati, tratti da uno studio di Credit Suisse del 2023, parlano da soli, anzi, urlano. Mia zia, che insegna economia politica, ne discute spesso, e ne resta sempre sconcertata, anche se ha visto di peggio.

  • Punti chiave:

    • Estrema concentrazione: La metà della ricchezza mondiale è nelle mani dell’1%.
    • Disuguaglianza massiccia: Il 10% detiene l’85% della ricchezza.
    • Dominio quasi totale: Il 30% più ricco possiede il 97% del patrimonio.
  • Riflessione: Questo tipo di disuguaglianza non è solo un problema economico, ma anche sociale e politico, alimentando tensioni e instabilità. E’ un problema che ci coinvolge tutti. Bisogna trovare soluzioni, e, forse, questo è un compito per tutte le generazioni future.

  • Dati Aggiuntivi: La distribuzione della ricchezza varia significativamente tra i paesi, con alcune nazioni che mostrano una concentrazione ancora più elevata. L’indice Gini, che misura la disuguaglianza di reddito, offre un ulteriore spaccato di questa situazione complessa. Questi dati sono dati di riferimento, e potrebbero avere piccole fluttuazioni a seconda dell’organismo che li fornisce e dalla metodologia usata.

Quali sono le fasce di ricchezza in Italia?

Uffa, le fasce di ricchezza in Italia…mi ricordo quando cercavo di capire in che categoria rientrassimo noi, che casino! Era il 2022, eravamo a casa dei miei a Ventimiglia, con mia madre che mi sgridava perché “i soldi non fanno la felicità” mentre io spulciavo articoli online.

Praticamente, fino a quest’anno le fasce erano queste, più o meno:

  • Povertà: Sotto i 12.500 euro. Un’eternità fa, quando lavoravo part-time in una libreria a Bologna, ero sicuramente in questa fascia. Che ansia!
  • “Tranquillo”: Tra 12.500 e 50.000 euro. Diciamo una via di mezzo, boh, un piccolo gruzzolo per le emergenze.
  • Benestante: Tra 50.000 e 250.000 euro. Già qui si comincia a respirare, forse un piccolo investimento.
  • Ricco: Tra 250.000 e 500.000 euro. Ok, qui si parla di seconde case e viaggi esotici. Forse.
  • Paperoni: Sopra i 500.000 euro. Ecco, questi li vedi alle sfilate di Milano. Ma magari sono pure simpatici, eh!

Poi, boh, quest’anno magari le hanno cambiate. Ma il concetto è quello, no? C’è chi fa fatica ad arrivare a fine mese e chi si fa il bagno nello champagne. Sempre così, mi sa.

Ah, e se ti interessa, considera che questi dati dipendono dall’andamento dell’economia. Se l’Italia va bene, teoricamente, le fasce si alzano. Ma non ci conterei troppo, eh!

#Distribuzione #Disuguaglianza #Ricchezza Italia