Che vino usare per cuocere la carne?

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Per carni bianche, zuppe, pesce (no tonno e baccalà) e verdure: vino bianco.

Per carni rosse, tonno e baccalà: vino rosso.

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Quale vino per cuocere la carne?

Oddio, quale vino per la carne? Bella domanda! Non è che sia un sommelier stellato, eh, però qualcosa ho imparato ai fornelli.

Allora, diciamo che di solito, ma non è una legge scritta sulla pietra, il bianco va con le carni bianche. Pollo, coniglio, tacchino… capisci? Anche per zuppe leggere o pesce delicato, ci sta bene. Ricordo che una volta a Firenze, in un ristorantino vicino a Ponte Vecchio, ho assaggiato un risotto al limone con un Vermentino…spettacolo!

Però, ecco, non è sempre così semplice. Il tonno, per esempio, lo vedo meglio con un rosso leggero, quasi fruttato. E il baccalà? Mia nonna lo faceva in umido con un goccio di Chianti e veniva da leccarsi i baffi.

I rossi, invece, sono top per le carni rosse, quelle con più sapore. Un bel Barolo con uno stinco di maiale, un Brunello con una fiorentina… mamma mia! Poi, ovviamente, dipende anche da come cucini la carne.

Insomma, non c’è una regola fissa, fidati del tuo istinto e sperimenta! Io, quando ho dei dubbi, assaggio un goccio del vino che ho in mente e cerco di immaginarmelo nel piatto. Funziona quasi sempre.

Domande e Risposte:

  • Quale vino per cuocere la carne bianca? Solitamente vini bianchi.
  • Quale vino usare in cucina per carni rosse? Solitamente vini rossi.

Che vino si usa per cucinare la carne?

Notte fonda. Silenzio. Penso a quel sapore, la carne che cuoce lenta… Il vino che evapora, lascia il suo profumo. Rosso, di solito. Corposo. Un Cabernet Sauvignon, a volte. O forse Merlot. Dipende… dalla carne.

Se rossa, scura, ci vuole un vino forte. Come lei. Syrah, magari. Ricordo una sera, anni fa… brasato al Barolo. Con mio padre. Lui amava il Barolo. Io anche, ora.

Carne bianca, pollo, maiale… altro discorso. Lì preferisco bianco. Secco. Leggero. Pinot Grigio. O un Sauvignon Blanc. A volte, un rosso giovane. Un Bardolino. Fruttato. Delicato. Come un ricordo.

  • Carne rossa: Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah. Forti. Decisi.
  • Carne bianca: Pinot Grigio, Sauvignon Blanc. Leggeri. Freschi. A volte anche un rosso giovane, fruttato, tipo Bardolino.

Il vino… è magia. Trasforma. Ammorbidisce. Dà sapore. Profondità. Come i ricordi. Alcuni svaniscono. Altri restano. Intensi. Come il profumo del vino, che si spande nella notte. Quest’anno, ho provato un Chianti Classico con l’arrosto. Una scoperta. Mamma avrebbe apprezzato. Lei amava la Toscana.

Che vino usare per marinare la carne?

Primitivo di Manduria DOC. Punto.

Vino rosso corposo, garantisce sapore intenso. Marina la carne a lungo.

  • Olio extravergine, abbondante.
  • Spezie: pepe nero, rosmarino, aglio. Mia scelta.
  • Sale grosso, non lesinare.

Carne? Dipende. Costata, bistecca, maiale. Adattamento necessario. Esperienza personale.

Quale vino per sfumare carne?

Sai, a quest’ora… il Brunello mi viene in mente, subito. Un rosso corposo, quello che ci vuole per la carne. Ma anche l’Aglianico, forte, sa? Un sapore che ti rimane addosso.

Pensavo… al Primitivo, poi. Forse un po’ troppo dolce per alcuni, ma… la sua potenza, la sua pienezza… sì, perfetto per sfumare. Un po’ come le notti lunghe, ricco di sfumature.

Quest’anno, ho provato un Aglianico del Vulture… un’esperienza, diciamo così. Intenso, quasi selvatico. Però… per la carne, forse il Brunello è più equilibrato. Dipende dai gusti, eh.

  • Brunello di Montalcino: corposo, elegante.
  • Aglianico del Vulture: intenso, strutturato.
  • Primitivo di Manduria: potente, dolce.

Ho usato quest’anno un Brunello per uno spezzatino di cervo, e… mamma mia, che sapore. Un ricordo che mi porto appresso, specialmente di notte. E poi, l’odore… anche quello rimane, impresso. Un po’ come il fumo dei ricordi.

Ricordo… l’anno scorso, un amico mi aveva consigliato un Amarone. Potente, anche troppo. Preferisco qualcosa di più morbido, più… intimo. La carne ha bisogno di delicatezza, non solo potenza.

Qual è il miglior vino per cucinare?

Merlot o Cabernet Sauvignon? Ma che noia! Scherzo, eh! Sono vini ottimi, per carità, ma se parliamo di cucinare, signori miei, apriamo un mondo. Pensate a un bel Barbera vivace, che sgrassa che è una meraviglia! Oppure, se volete buttarvi sul “toscano”, un Chianti ruffiano che profuma di ciliegia e sottobosco… roba da leccarsi i baffi anche prima di accendere i fornelli!

  • Rosso corposo: Sì, Merlot e Cabernet sono validi, ma provate un Nero d’Avola siciliano, una bomba! Intensità? Roba da far resuscitare i morti! Io una volta ci ho marinato del cinghiale… epico!
  • Alternative: Sangiovese, che con la sua acidità pulisce il palato come una lavastoviglie nuova di zecca. Oppure un Primitivo pugliese, corposo e fruttato, perfetto per brasati e stufati. Una volta ho fatto un ragù con il Primitivo… i vicini sono venuti a bussare per chiedere la ricetta!
  • Vino bianco? Perché no! Un Pinot Grigio fresco per piatti di pesce o un Vermentino sardo per risotti e carni bianche… una delizia! Ricordo una cena a Porto Cervo, anni fa… Vermentino a fiumi e una spigola al forno… che nostalgia!

Insomma, sperimentate! Non siate timidi! L’importante è che il vino vi piaccia anche da bere, perché diciamocelo, chi è che resiste ad un goccetto mentre cucina? Io di sicuro no! E poi, se avanza… beh, si trova sempre un modo per finirlo, no? 😉 A proposito, l’altro giorno ho provato un Aglianico del Vulture con gli arrosticini… una poesia!

Come sostituire il vino rosso per sfumare?

Ok, te lo racconto come se fossi al telefono con un amico, dai.

Una volta dovevo fare il brasato, ricetta della nonna, una roba seria! Aperta la dispensa… PANICO! Vino rosso finito. E adesso? Panico totale, era domenica pomeriggio, negozi chiusi.

  • Brodo: Mi è venuto in mente il brodo di carne che avevo fatto il giorno prima. Non è la stessa cosa, ma dai, un po’ di sapore ce l’ha.
  • Aceto balsamico: Uhm, l’aceto balsamico! Ne ho una bottiglia buona, invecchiata. Però occhio, che è forte! Ne ho messo un goccino, proprio un filo.
  • Succo d’uva: Poi mi ricordo, succo d’uva! Quello buono, non zuccherato. Ha dato un bel colore.
  • Salsa di soia: Ho aggiunto un po’, ma proprio un pizzico, di salsa di soia. Ha dato una nota sapida inaspettata.

Alla fine il brasato è venuto buono, dai! Non come quello della nonna, ovvio, ma… non si è accorto nessuno che mancava il vino! Che sudata! Ah, dimenticavo!

  • La prossima volta mi organizzo prima, cavolo!
  • Però, sai cosa? L’esperimento mi ha insegnato a osare un po’ di più in cucina! Chissà, magari scopro un nuovo sapore pazzesco!

A cosa serve il vino nella carne?

Ah, il vino nella carne, la mossa del cuoco che fa “oh là là”! Praticamente, è come dare un massaggio rilassante alla tua bistecca.

  • Scioglie il grasso: Il vino fa il lavoro sporco, scioglie quel grasso ribelle come il sole fa con il gelato a Ferragosto. Immagina il grasso che si scioglie, che goduria!
  • Crea cremosità: Il vino, magicamente, trasforma tutto in una nuvola cremosa. Tipo quando metti la panna nel caffè, ma qui siamo ad un altro livello, eh!
  • Bilancia il sapore: L’acidità del vino è tipo il limone sulla frittura, toglie quel senso di “troppo” e ti fa dire: “Ancora un boccone, dai!”.

Ah, e non dimenticare che il vino aggiunge anche un certo je ne sais quoi, un tocco di eleganza al tuo piatto. Un po’ come mettere i tacchi a spillo per andare al supermercato. Non necessario, ma fa scena! E poi, diciamocelo, mentre cucini puoi anche berne un bicchiere. Un affare!

#Carne Arrosto #Cucina #Vino Rosso