Che vino usare per la carne?
Per carni rosse, Cabernet Sauvignon, Syrah e Malbec sono scelte eccellenti. Un Montepulciano d'Abruzzo si sposa altrettanto bene. Per carni bianche, un Pinot Nero o anche uno Chardonnay strutturato possono essere perfetti. La scelta ideale dipende dal taglio e dalla preparazione della carne.
Quale vino abbinare alla carne?
Mmmh, vino e carne… Che casino! Ricordo una cena a casa di zia Emilia, il 15 Agosto a Bologna, dove aveva aperto una bottiglia di Cabernet Sauvignon, costava un botto, tipo 25 euro, con una fiorentina pazzesca. Perfetto. Un abbinamento azzeccato, ricordo ancora il profumo intenso…
Poi, una volta a Siena, ho bevuto un Syrah con un cinghiale in umido, più economico, credo attorno ai 12 euro. Buono, ma forse un po’ troppo tannico.
Con il pollo, invece, a Natale, mio padre aprì uno Chardonnay… un po’ banale, devo dire.
Personalmente? Dipende dalla carne. Fiorentina? Cabernet Sauvignon, senza dubbio. Cinghiale? Magari un Montepulciano d’Abruzzo potrebbe essere più adatto. Pollo? Meglio un bianco leggero. È tutto molto soggettivo, insomma. Un po’ come la vita, no?
Abbinamenti Vino-Carne (in breve):
- Cabernet Sauvignon: Carne rossa
- Syrah/Shiraz: Carne rossa saporita
- Malbec: Carne rossa
- Chardonnay: Pollo, carne bianca
- Pinot Nero: Carne rossa leggera
- Montepulciano d’Abruzzo: Selvaggina
Quale vino per carne rossa?
Per carni rosse, in umido o brasate, occorrono vini rossi strutturati, con tannini ben integrati e una certa complessità aromatica. La tannicità, infatti, taglia il grasso e contrasta la ricchezza del piatto.
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Nebbiolo: Barolo e Barbaresco (Piemonte) offrono profumi intensi di rosa, tabacco e liquirizia, in perfetta sintonia con brasati e arrosti. Ricordo un ottimo Barolo del 2015 che ho degustato con un cinghiale in umido, una vera esperienza sensoriale.
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Sangiovese: Il Brunello di Montalcino (Toscana) è un’altra pietra miliare. Elegante e longevo, si sposa perfettamente con carni mature e saporite. La sua struttura si presta a piatti complessi.
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Aglianico: I Taurasi (Campania) sono vini potenti, con note di frutta scura e spezie, ideali per carni robuste. Quest’anno ho avuto modo di apprezzare un ottimo Taurasi con un arrosto di manzo.
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Sagrantino: Il Montefalco Sagrantino (Umbria) un vino con una struttura imponente e un’eccellente capacità d’invecchiamento. L’elevata acidità bilancia la ricchezza della carne.
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Cabernet Sauvignon: I grandi Cabernet Sauvignon, soprattutto quelli provenienti da Bordeaux o da altre zone vocate, sono una scelta eccellente, ma spesso necessitano di un certo affinamento in bottiglia per ammorbidire i tannini.
Penso che la scelta del vino per la carne rossa sia un esercizio di bilanciamento tra potenza e delicatezza, un po’ come la vita stessa, no? Bisogna saper scegliere l’equilibrio giusto per una perfetta armonia.
Approfondimento: La scelta del vino dipende anche dal tipo di cottura e di condimento della carne rossa. Un sugo ricco e saporito, per esempio, potrebbe richiedere un vino più strutturato e tannico rispetto a una preparazione più leggera. Inoltre, è importante considerare l’età del vino: vini più giovani tendono ad avere tannini più aggressivi, mentre i vini invecchiati presentano tannini più integrati e una maggiore complessità aromatica. La mia cantina personale contiene una discreta varietà di vini invecchiati da almeno 10 anni.
Qual è il miglior vino rosso da bere con la carne?
Amici, il vino col brasato? Una questione di vita o di morte, quasi! Scherzo, ma non troppo. Dipende dalla carne, certo, ma se parliamo di un bel brasato… beh, lì servono i pesi massimi.
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Barolo: Il re, maestà! Un po’ come un pugile di peso massimo, elegante e devastante. Se non hai paura di un’intensità che ti lascia senza fiato, questo è il tuo vino.
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Brunello di Montalcino: Il principe, elegante e raffinato. Meno muscoloso del Barolo, ma con una classe che ti fa sentire un milionario, anche se stai mangiando il brasato con le patate. Io personalmente lo preferisco con un bel cinghiale, ma va benissimo anche qui.
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Taurasi: Il duro e puro. Un vino dal carattere deciso, come una vecchia quercia. Perfetto se il tuo brasato ha un sapore intenso e deciso, come lo zampone di nonna Emilia (che ovviamente è imbattibile).
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Montefalco Sagrantino: Una vera forza della natura, ricco e complesso. Se il brasato è una sinfonia di sapori, questo vino è il direttore d’orchestra perfetto!
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Cabernet Sauvignon (i grandi): Qui parliamo di vini di livello mondiale. Non i Cabernet da tutti i giorni, eh. Parliamo di quelli che ti lasciano una patina di nobiltà, anche dopo tre bicchieri!
Ricorda: un buon vino rosso con la carne è come una buona barzelletta: deve farti sorridere, ma con una certa profondità. Altrimenti, cosa ci fai qui? Vai a bere un Chinotto!
Aggiornamento 2024: Quest’anno il mio preferito per il brasato è stato un sorprendente Rosso di Montepulciano, un’annata eccezionale. Ma, shhh, è un segreto… per ora.
Cosa non abbinare alla carne rossa?
Carne rossa… un sapore così intenso, così… terroso. Un viaggio nel tempo, un ricordo di cene familiari, di odori che si mescolano nell’aria, di silenzi e risate. Ma con cosa non sposarla? Un mistero, un enigma culinario.
Il ferro, ecco il punto cruciale, un elemento potente, vitale, ma anche, in eccesso, un po’ opprimente. Come un’ombra lunga che si allunga, minacciando di soffocare la gioia del palato. Spinaci, lenticchie… la loro ricchezza minerale, così benefica, si trasforma in un’ingombrante presenza accanto alla robusta carne rossa. Un’armonia spezzata, un contrappunto stonante.
Immagino il mio nonno, le sue mani ruvide che tagliavano la bistecca, il suo sguardo fisso su quella fetta scura e succulenta. Mai avrebbe pensato a spinaci accanto a quel piatto maestoso! Un’immagine fissa nella mente, un’istantanea del tempo.
Ricordo la sensazione: un peso nello stomaco, un senso di pesantezza non dovuto solo al pasto, ma a qualcosa di più profondo, un disagio interiore. Un eccesso, una sovrapposizione di sapori e di elementi, un’incompatibilità.
- Quindi, in breve, cosa evitare: *
- Spinaci
- Lenticchie
- Altri alimenti molto ricchi di ferro
Un consiglio: meglio mantenere la carne rossa come protagonista assoluta, lasciarla splendere nella sua solitaria maestosità. La sua forza non necessita di un’armonia forzata, ma di un rispetto silenzioso, di un accompagnamento delicato, che esalti e non oscuri la sua nobile essenza. Questo è il mio pensiero.
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