Come servire in pizzeria?

Servire la pizza, eh? Sembra semplice, ma in realtà… beh, ci sono delle sottigliezze. Ricordo una volta, da ragazzino, che andavo sempre in quella pizzeria vicino casa. Il pizzaiolo, un omone con le mani enormi, lanciava l’impasto in aria… una magia! E poi arrivava il cameriere, con quel suo modo elegante, quasi una danza, a posare il piatto davanti a te.

A destra del cliente, mi dicevano sempre. A destra. Come se fosse un segreto, una formula magica per la pizza perfetta. Ma perché a destra, poi? Boh, forse per non disturbare chi è seduto accanto?

Prendi il piatto con la destra, poi lo passi alla sinistra… Già, facile a dirsi. Ma con un piatto bollente, pieno di una pizza fumante, magari una quattro stagioni con il prosciutto che penzola… non è proprio così semplice! Ricordo una volta che mi è quasi scivolato, per fortuna l’ho ripreso al volo. Che figuraccia sarebbe stata!

E le posate poi… Pollice sulla forchetta, una leggera pressione, dicevano. Coltello sotto, per la stabilità. Movimento fluido e silenzioso. Silenzioso?! Ma chi ci riesce, con tutti quei rumori intorno, le chiacchiere, le risate… E poi, diciamocelo, a chi importa se il coltello fa un po’ di rumore? L’importante è la pizza, no? Calda, fragrante, con il suo profumo inebriante…

Insomma, servirla “a regola d’arte”, come si dice, è un’arte vera. Non basta seguire le istruzioni, ci vuole quel tocco in più, quella passione che trasforma un semplice gesto in un piccolo spettacolo. Un po’ come faceva quel pizzaiolo di cui vi parlavo, con le sue mani enormi e la sua pizza volante. Che bei ricordi…