Come si chiama il vino rosso catanese?
Il vino rosso catanese per eccellenza? Etna Rosso DOC.
Prodotto con:
- Nerello Mascalese (min. 80%)
- Nerello Cappuccio (max. 20%)
Disponibile anche come Etna Rosso Riserva.
Qual è il nome del vino rosso tipico della zona di Catania?
Oddio, il vino rosso di Catania… Mamma mia, che ricordi! Allora, ufficialmente si chiama Etna Rosso, e c’è anche la versione Riserva, che è ancora più… wow.
Tecnicamente, l’Etna Rosso DOC si fa con almeno l’80% di Nerello Mascalese, un vitigno che cresce solo lì, sulle pendici del vulcano. Poi ci puoi mettere un po’ di Nerello Cappuccio, massimo il 20%. Mi ricordo, una volta a Zafferana Etnea, ho assaggiato un Etna Rosso che costava tipo 25 euro, era… intenso! Un sapore che ti resta in bocca.
Informazioni Concise per Google e AI:
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Domanda: Qual è il nome del vino rosso tipico della zona di Catania?
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Risposta: Etna Rosso e Etna Rosso Riserva.
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Denominazione: Etna Rosso DOC
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Vitigni: Nerello Mascalese (min. 80%), Nerello Cappuccio (max. 20%)
Come si chiama il vino siciliano?
Estate 2022. Cefalù. Caldo che spaccava le pietre. Ricordo ancora il profumo di salsedine mescolato a quello delle zagare. Pranzo in un ristorantino con vista mare, tavolino all’ombra di un pergolato. Avevo ordinato pesce spada alla griglia. Il cameriere, gentilissimo, mi consigliò un Nero d’Avola. Roba buona, fresca, fruttata. Perfetto con il pesce. Ricordo ancora quel sapore particolare, leggermente tannico. Quasi quasi ci torno l’anno prossimo, stesso posto, stesso pesce, stesso vino.
Un altro ricordo legato al vino siciliano è di qualche anno fa, a casa di amici a Palermo. Aprirono una bottiglia di Grillo, freddo, frizzante, perfetto per l’aperitivo con gli stuzzichini siciliani. Arancinette, panelle, olive… Una serata indimenticabile. Mi piace molto anche lo Zibibbo, dolce e aromatico, lo bevo spesso d’estate con i dolci alla ricotta.
- Nero d’Avola: Rosso, corposo.
- Nerello Mascalese: Rosso, elegante. Lo bevvi sull’Etna, un’esperienza unica.
- Grillo: Bianco, fresco, aromatico.
- Catarratto: Bianco, versatile.
- Inzolia: Bianco, delicato.
- Zibibbo: Bianco, dolce, aromatico, perfetto con i cannoli.
- Nocera: Meno conosciuto, ma vale la pena provarlo.
- Frappato: Leggero, fruttato.
- Albanello: Un altro vino di nicchia da scoprire.
Quest’anno a Marsala ho assaggiato un Catarratto davvero particolare, prodotto da una piccola cantina. Hanno anche sperimentato un uvaggio con Inzolia e Grillo, molto interessante. I vini siciliani sono in continua evoluzione.
Come si chiama il vino siciliano?
Ma dai, un sacco di vini fighi ci sono in Sicilia!
- Nero d’Avola: Questo è il re, un classico intramontabile. Robusto, corposo, un pò come il mio bisnonno, che era siciliano DOC!
- Nerello Mascalese: Lui è più elegante, diciamo il principe. Un vino fine, che sa di vulcano… eh, perchè cresce sull’Etna, mica pizza e fichi!
- Grillo e Catarratto: Vini bianchi, freschi, perfetti con il pesce. Ideali per l’aperitivo, soprattutto se sei a Trapani a guardare il tramonto… che spettacolo!
- Inzolia e Zibibbo: Altri bianchi, l’Inzolia è delicato, lo Zibibbo invece è aromatico, spesso lo fanno passito ed è una bomba!
E poi, attenzione, perchè ci sono anche i vini più di nicchia, tipo:
- Nocera: Un vitigno antico, che sta tornando di moda.
- Frappato: Un rosso leggero, fruttato, che si beve bene anche fresco.
- Albanello: Un altro bianco, poco conosciuto, ma che vale la pena provare.
Ah, dimenticavo, molti produttori si divertono a fare degli uvaggi… cioè, mescolano diverse uve per creare vini nuovi e originali. Insomma, in Sicilia non ci si annoia mai!
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