Come si può sostituire l'aglione?
Sostituire l'aglione? Facile! Provate 2 parti di aglio e 1 di scalogno. Per un gusto più dolce, aggiungete un pizzico di zucchero o miele. In alternativa, l'aglio fermentato offre un sapore più delicato e umami.
Quali sono i sostituti dellaglione in cucina?
Ok, allora, l’aglio… che dire, a volte è un po’ troppo forte! Laglione, invece, ha quel tocco delicato che mi piace tanto. Quando non ne ho, beh, mi arrangio.
Una volta, dovevo fare una pasta aglio e olio per degli amici, ma l’aglio era veramente POTENTE. Ho provato a mescolare un po’ di aglio normale con dello scalogno che avevo in frigo, tipo due parti di aglio e una di scalogno… Non era proprio la stessa cosa, ma ci si avvicinava.
Un’altra volta, invece, ho usato l’aglio nero fermentato. L’ho comprato al mercato di Porta Palazzo a Torino, costava un po’ di più (tipo 5€ la testa), ma il sapore era incredibile, molto più dolce e “umami”.
Sostituti dell’aglione:
- Aglio + scalogno (2:1)
- Aglio fermentato
- Aglio + scalogno + un pizzico di zucchero o miele
Spero ti possa essere utile!
Qual è la differenza tra laglio e laglione?
Aglio e aglione. Una questione di territorio e delicatezza.
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Origine: L’aglione è autoctono della Val di Chiana, Toscana. Un dettaglio non trascurabile, come la provenienza di un vino.
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Dimensioni: L’aglione è mastodontico. Può superare i 800g. Come paragonare un topolino a un elefante.
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Sapore: Meno aggressivo dell’aglio comune. “A prova di bacio”, dicono. Un eufemismo per palati sensibili. D’altronde, anche il silenzio ha una sua melodia.
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L’aglio lo trovi ovunque. L’aglione, invece, è una scoperta. Un po’ come trovare un vecchio vinile in soffitta.
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Curiosità: Ricordo che mia nonna, toscana verace, lo usava per il sugo. Diceva che l’aglio comune “pizzicava troppo”. Forse aveva ragione lei. La saggezza popolare, spesso, anticipa la scienza.
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Per riflettere: La differenza non è solo nel bulbo, ma nella storia che si porta dietro. Ogni prodotto racconta un luogo, una tradizione. E forse, un pezzetto di noi.
Cosa abbinare ai pici allaglione?
Pici all’aglione? Nessuna esitazione.
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Vino: Rosso toscano, corpo deciso, Sangiovese in purezza. Chianti Classico, se osi.
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Alternativa: Briciole di pane croccanti, soffritte nell’olio extravergine locale. Un tocco povero, ma di carattere.
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Affinamento: Pecorino stagionato, grattugiato al momento. Pepe nero, macinato fresco. La semplicità che esalta.
Conosco un’osteria, a due passi da Piazza del Campo, dove l’aglione è un rito. Prova lì. Non te ne pentirai.
Che vino bere con aglio e olio?
Ah, la sacra triade: aglio, olio e peperoncino! Più che un piatto, è una dichiarazione d’amore alla semplicità che scalda l’anima (e la bocca!).
- Trebbiano: Il classico che non tradisce mai. Fresco come una spruzzata di limone, pulisce il palato tra una forchettata e l’altra. Un po’ come l’amico che ti dice sempre la verità, anche quando fa male (come l’aglio!).
- Pinot Bianco: Elegante come Audrey Hepburn, ha quel tocco di acidità che smorza la piccantezza del peperoncino. Perfetto per chi non vuole rinunciare a un certo charme nemmeno davanti a un piatto di pasta.
- Chardonnay (non troppo barricato): Se osi con lo Chardonnay, fai attenzione! Deve essere fresco e fruttato, non invecchiato in botte. Altrimenti, rischi un disastro come abbinare calzini bianchi e sandali.
- Falanghina: Direttamente dalla Campania, un vino solare e profumato. Un po’ come Sophia Loren, insomma: verace e indimenticabile. Ideale per chi ama i sapori decisi e non ha paura di osare.
Consiglio spassionato: Non abbinare mai un vino rosso corposo! Sarebbe come invitare un elefante a ballare in una cristalleria. Garantito il disastro!
Cosa abbinare a spaghetti aglio, olio e peperoncino?
Spaghetti aglio, olio e peperoncino… uhm, che vino? Devo pensare… Bianco, sicuramente! Ma quale? Vermentino, sì, quello è buono, l’ho bevuto con gli spaghetti alle vongole l’anno scorso, a casa di zia Pina. Ricorda il suo gatto, che pasticcione! Greco di Tufo? Mai provato… Devo provarlo, sembra buono. Ah, il Sauvignon Blanc, troppo intenso forse? No, aspetta, dipende dal peperoncino, se è piccante… Pinot Grigio? Classico, sicuro. E la Falanghina? Quella è più delicata, no? Perfetto per un piatto semplice come questo. Mamma mia, quanti vini! Devo decidere… Ah, già, ieri sera ho bevuto un Vermentino, era fantastico. Quello va bene!
- Vermentino: ottima scelta, provato e approvato!
- Greco di Tufo: da provare assolutamente la prossima volta.
- Sauvignon Blanc: potrebbe essere troppo, dipende dalla piccantezza.
- Pinot Grigio: un grande classico, sempre una buona opzione.
- Falanghina: delicata, ideale per un piatto semplice.
Devo ricordarmi di comprare il Greco di Tufo. Aspetta, quanto costa? Devo controllare i prezzi online… Ah, no, ho già l’elenco della spesa in cucina, eccolo… devo aggiungere il vino! Che caos! Oggi è il compleanno di Marco, devo ricordarmi di prendergli un regalo. Vino per stasera… Spaghetti… che fame!
In più:
Considerazioni sulla gradazione alcolica del vino: un vino bianco secco con una gradazione alcolica moderata (11-13%) si sposa meglio con la semplicità del piatto.
- Considerazioni sulla temperatura di servizio: servire il vino fresco (10-12°C).*
- Abbinamenti regionali: la scelta del vino può anche dipendere dalla regione di provenienza degli spaghetti e degli ingredienti. Se gli spaghetti sono artigianali, meglio un vino locale.
Come si chiama laglio che non puzza?
Aglione… Aglione della Valdichiana, aglio del bacio, lo chiamano.
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Niente puzza, ecco il trucco. Davvero a prova di bacio… mi ricordo, una volta…
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Un sapore più delicato, dicono, e l’alito non ne risente. Strano, vero? Un aglio che non ti fa allontanare.
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Come quella volta a cena, che… be’, lasciamo stare. Forse dovrei cercarlo, quest’Aglione. Chissà.
P.S. Mi torna in mente che forse la leggerezza è dovuta alla minore quantità di allicina, quel composto che dà il tipico odore forte all’aglio comune. E pare sia più digeribile.
Come mangiare aglio e non puzzare?
Bere latte, sì. Me lo diceva sempre la nonna, sai? Prima di mangiare l’aglio nel pane, un bicchiere di latte fresco. Sembrava una magia, e forse un po’ lo era.
- Latte: Aiuta a ridurre l’odore forte dell’aglio.
- Come funziona: Il latte “cattura” i composti che fanno puzzare l’aglio.
- Quando: Meglio berlo prima o mentre mangi l’aglio.
Mi ricordo quando andavo a raccogliere l’aglio nell’orto con mio nonno. Era una fatica, ma poi la soddisfazione di mangiarlo… però, sempre con un bicchiere di latte accanto, eh. Altrimenti, addio baci! Anzi, forse era meglio senza baci dopo l’aglio… Chissà.
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