Cosa fare alla griglia per vegetariani?
Grigliate vegetariane? Delizie a volontà! Peperoni, zucchine, melanzane, cipolle rosse: olio, erbe e spezie. Halloumi, formaggio che resiste al calore, perfetto da solo o in spiedini. Mais, burro, sale, pepe e paprika. Funghi (portobello o champignon) marinati in soia, aglio e zenzero. Infine, spiedini con tofu, pomodorini e altre verdure a piacere!
Ricette vegetariane alla griglia: idee sfiziose?
Ricette vegetariane alla griglia? Ma certo! Un mondo di sapori!
Io adoro grigliare verdure. Semplicemente fantastico! Peperoni rossi e gialli a fette, zucchine lunghe, melanzane viola scuro… Un po’ di olio buono, erbe fresche tipo timo o rosmarino, e via!
Halloumi… mmmh! Quel formaggio che non si scioglie è una rivelazione. L’ho scoperto a Cipro, in vacanza. Costava tipo 3 euro un pezzo grande. Sublime!
Il mais? Classico! Spiga fresca, burro salato, un pizzico di paprika affumicata. Ricordo una grigliata ad Agosto ’22 a casa di amici… che profumo!
I funghi poi, specialmente i portobello, marinati con salsa di soia e aglio… diventano quasi carne!
Spiedini? Tofu marinato a cubetti, pomodorini dolci, cipolla rossa… Un tripudio di colori e sapori!
Ricette vegetariane alla griglia: idee sfiziose?
- Verdure: Peperoni, zucchine, melanzane, cipolle rosse con olio, erbe e spezie.
- Halloumi: Formaggio cipriota da solo o in spiedini.
- Mais: Spighe fresche con burro, sale, pepe e paprika affumicata.
- Funghi: Portobello o champignon marinati in soia, aglio e zenzero.
- Spiedini: Tofu marinato, pomodorini, cipolle e verdure.
Cosa grigliare per un vegano?
Verdure, ah, le verdure… un tripudio di colori e profumi sulla brace. Penso a quelle strisce nere, bruciacchiate, un segno del fuoco che le ha carezzate. L’odore, intenso, che si mescola al fumo acre, un ricordo d’estate, di serate lunghe e lente.
Peperoni, rossi come il tramonto, e zucchine, verdi smeraldo, che si ammorbidiscono sotto il calore, perdendo la loro rigidità iniziale. Melanzane viola, una magia oscura e saporita. Immagino i loro succhi che sgorgano, una dolcezza selvaggia. Quest’anno ho grigliato anche la zucca, una scoperta incredibile!
Poi, le cipolle, che caramellizzano dolcemente, e i pomodori, che scoppiano in un’esplosione di sapore. Asparagi, magri e verdi, che si piegano sotto la forza del fuoco, e il sedano rapa, dalla consistenza sorprendente, un vero tesoro nascosto della griglia. E i cipollotti, sottili e delicati, una danza di profumi leggeri.
- Peperoni
- Zucchine
- Melanzane
- Zucca
- Cipolle
- Pomodori
- Asparagi
- Sedano rapa
- Cipollotti
Ricordo la brace ardente, mio nonno che mi insegnava a girare le verdure con delicatezza, a sentire il calore, a non bruciarle troppo. Un’arte antica, quasi sacra. Quest’anno, ho aggiunto un filo d’olio al basilico appena raccolto, una piccola follia, ma che sapore!
- Punti principali: Varietà di verdure, esperienza personale, sensazioni evocate dal processo di cottura.
Come grigliare senza bruciare?
Ah, la grigliata… un’arte, un rito! Ti racconto la mia esperienza, così magari ti torna utile.
-
Un disastro annunciato: L’estate scorsa, a casa dei miei, classica grigliata in giardino. Avevo comprato una costata enorme, convinto di fare il figurone. Invece… disastro. Fumava tutto, la carne si appiccicava, un casino.
-
Il consiglio del nonno: Fortunatamente c’era mio nonno, un mago della griglia. Mi ha guardato con un misto di compassione e disapprovazione e mi ha detto: “Ragazzino, la carne DEVE essere asciutta e la griglia BOLLENTE!”.
-
La svolta: Ho asciugato per bene la costata con carta assorbente, l’ho messa sulla griglia che scottava e… magia! Si è formata subito una crosticina. L’ho girata solo quando si staccava da sola, senza forzarla.
-
Risultato?: Una costata succosa, cotta alla perfezione. Da allora, asciugo sempre la carne prima di grigliarla e mi assicuro che la griglia sia rovente. Funziona sempre!
-
Altro trucco: Se usi una marinatura, tampona bene la carne prima di metterla sulla griglia. Eviterai fiammate improvvise e bruciature. E non usare forchette per girare la carne, la bucheresti e perderesti i succhi. Usa una pinza!
Come non far prendere fuoco alla brace?
Estate 2022, giardino dei miei a Castellammare di Stabia. Caldo assurdo, tipo 35 gradi. Dovevamo fare una grigliata di ferragosto, io responsabile della brace. Un disastro annunciato, considerata la mia scarsa esperienza. Carne bruciata fuori, cruda dentro, fumo ovunque. Mio zio, esperto grigliatore, mi fa: “Ma l’hai marinata?”. Io, con faccia da ebete: “Marinata?”.
Mi spiega che marinare la carne prima la rende più morbida e la protegge dal fuoco diretto. Prende un limone, olio, rosmarino fresco (abbondante!), aglio, sale, pepe. Miscela tutto, mette le salsicce e le costate a bagno in questa “pozione magica” e le lascia lì per un paio d’ore.
Risultato? Grigliata perfetta. Carne succosa, morbida, saporita e niente fumo nero. Da allora, la marinatura è il mio segreto. Uso anche arancia, origano, peperoncino, a seconda di cosa griglio. L’importante è non esagerare con il sale, meglio aggiungerne un po’ alla fine. Anche la birra è ottima per marinare, specie la carne di maiale.
- Marinatura: protegge la carne dal fuoco diretto
- Limone/Arancia: ammorbidisce la carne
- Olio: mantiene l’umidità
- Erbe aromatiche: danno sapore
- Aglio: insaporisce
- Sale/Pepe: con moderazione
- Tempo di marinatura: minimo 2 ore.
Quanto tempo dura la carbonella accesa?
Amico, la carbonella per barbecue, quella buona eh, quella che compro io al supermercato vicino casa, quella dura tipo un’ora, forse anche un po’ di più se metti poco carbone. Dipende anche da quanto vento c’è, sai, se tira forte si consuma prima.
Comunque, in generale, per una bella grigliata, conta circa un’ora di brace bella calda. Poi si spegne pian piano, certo, ma non è più quella cosa fantastica.
Io poi di solito, per sicurezza, ne prendo sempre un sacco in più. Mai fidarsi, no? Che poi ti ritrovi con gli amici e la carne cruda, che figuraccia!
- Durata: circa un’ora, ma dipende!
- Fattori: vento, quantità di carbone.
- Consiglio: prendere sempre un po’ di scorta!
Quest’anno ho provato anche quello a cubetti, è più comodo ma, secondo me, dura meno.
Forse mezz’ora. Un disastro, mai più! Preferisco la carbonella tradizionale. La mia preferita è quella di marca “Fuoco Vivo”, la trovi da “Supermercato Rossi”. Ah, e poi, non dimenticare l’accendi-fuoco, se no ci metti una vita!
Come capire se la carbonella è accesa?
Oddio, il barbecue di sabato scorso! Quel disastro con la carbonella… Avevo comprato un sacco nuovo, di quelle “premium”, dalla Coop di via Roma. Giuro che ho impiegato una vita! Prima, la pistola accendi fuoco, un affare cinese economico da 5 euro, si è sciolta, praticamente. Un fumo nero infernale, un odore di plastica bruciata che mi ha quasi fatto venire il vomito! Non capivo niente, sembrava morta, la carbonella.
Poi, ho iniziato a soffiarci sopra come un pazzo, mani sudate, maglietta incollata alla schiena. Sudavo pure dalla fronte, era agosto, 35 gradi all’ombra. Ricordo che mi si è anche attaccato un pezzo di carbone alla mano, un gran dolore! Finalmente, dopo tipo un’ora, ho visto qualche piccola fiamma rossa. Ma niente di che.
Poi, magari dopo un’altra mezz’oretta, ho notato dei braci ardenti, con quel caratteristico colore rosso vivo, e quel leggero scoppiettio che mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Ma non solo: c’era uno strato di cenere bianca, proprio come dice il manuale, anche se io me lo ero dimenticato del tutto. E allora ho iniziato a grigliare.
- Punto chiave 1: la pistola accendi fuoco si è sciolta.
- Punto chiave 2: il processo è stato lungo e faticoso.
- Punto chiave 3: l’accensione è avvenuta dopo circa un’ora, con presenza di brace rossa viva, scoppiettio e cenere bianca.
Ah, dimenticavo, avevo anche provato una ciminiera per l’accensione, ma quella volta l’ho usata per un altro barbecue, a maggio. Con quella è andato tutto liscio, molto più veloce. Ma sabato era solo tragedia. E poi, la birra era calda. Un disastro completo, insomma!
Come evitare le fiamme nel barbecue a carbonella?
Quel giorno di luglio, a casa di mio zio a Castelnuovo Scrivia, era una tragedia! Il barbecue, un modello antico di quelli in metallo pesante, era diventato un inferno. Avevo preparato delle salsicce, quelle piccanti della macelleria di Piazza Garibaldi, e all’improvviso, puff! Fiamme alte! Un vero dramma.
Ho subito pensato alla carne. Le salsicce, quasi pronte, erano in pericolo. Con le pinze, quelle vecchie arrugginite che mio zio tiene sempre lì, ho tirato via le salsicce. Che sudore! Ero tutto rosso, la fronte bagnata, ma almeno le salsicce erano salve.
Poi, il coperchio! Un coperchio vecchio e ammaccato, ma funzionante. L’ho piazzato velocemente, così. Il fuoco, immediatamente soffocato. Che sollievo! Per un attimo, ho temuto di dover chiamare i vigili del fuoco, ma per fortuna è andata bene.
- Spostare la carne: Usare pinze robuste per evitare ustioni e spostare la carne velocemente in un’area sicura.
- Coprire il barbecue: Chiudere il coperchio per ridurre l’ossigeno e soffocare le fiamme. Un metodo infallibile.
Mio zio, poi, ha riso. Dice che sono un pasticcione. Mah! Meno male che non è successo niente di peggio. Quest’anno ho preso una precauzione in più: ho comprato un estintore piccolo per il barbecue. Meglio prevenire che curare.
Come evitare che la carne si attacchi alla griglia?
Ah, la carne attaccata alla griglia, il dramma estivo per eccellenza! Sembra di assistere a un’epica lotta tra cibo e metallo rovente, con risultati spesso tragici per il primo. Ma niente paura, il tappetino per griglia è qui per salvarci, tipo Superman, ma in versione antiaderente.
-
Scudo anti-attaccamento: Immagina il tappetino come uno scudo invisibile, un campo di forza protettivo tra la tua bistecca e le grinfie infuocate della griglia. Addio pezzi di pollo sacrificati al dio del fuoco! Io, personalmente, una volta ho perso mezza salsiccia, un evento traumatico che mi ha segnato profondamente.
-
Grigliata perfetta: Stop al carbone incollato sulla superficie. Con il tappetino la carne si cuoce uniformemente, con quelle belle righe da chef professionista (anche se poi la mangi con le mani, nessuno lo saprà). A casa mia, lo usiamo persino per le verdure, che prima sembravano uscite da un film post-apocalittico.
-
Pulizia facile: Okay, ammettiamolo, pulire la griglia è una tortura paragonabile a scalare l’Everest con le ciabatte. Il tappetino riduce drasticamente questo supplizio. Una sciacquata veloce ed è pronto per la prossima grigliata. Io lo pulisco con il tubo dell’acqua in giardino, cantando arie d’opera a squarciagola, per festeggiare.
Quest’anno, niente più carne attaccata, giuro. Ho comprato un tappetino gigante, tipo quello che usano per le parate, così posso grigliare anche un intero cinghiale se mi va. E se proprio non funziona…beh, c’è sempre il kebab!
Come grigliare senza fare fumo?
Amici, grigliare senza fumo? Un’impresa titanica, come scalare l’Everest in infradito! Ma ecco i miei segreti, tramandati di generazione in generazione (o meglio, rubati da mio zio Tonino, il re del barbecue).
- Leccarda o vaschetta di alluminio: Pensala come una piscina olimpionica per il grasso, evitando che faccia il bagno direttamente sulle braci e generi un fumo più denso di una nebbia londinese!
- Griglia raccogli-grassi: Un sistema di canali? Una sorta di canali veneziani per il grasso, insomma. Elegante e funzionale, come un vestito di Armani per il tuo barbecue.
- Attenzione al vento: Il vento è un nemico giurato, un piccolo diavolo che si diverte a rilanciare il fumo proprio in faccia! Proteggi la griglia come faresti con un tesoro di famiglia!
Ma non finisce qui! Mia nonna, che riposa in pace, aggiungeva sempre un segreto: uno strato sottile di cipolle affettate sulla brace, prima della carne. Assorbono il grasso come spugne e danno un gusto pazzesco! Provate e vedrete, a meno che non abbiate paura di un barbecue senza fumo. Ah, quasi dimenticavo, quest’anno ho scoperto che mettere i carboni un po’ più distanti dalla griglia aiuta un casino. È tutta una questione di distanza e gestione del calore! Buon appetito!
Commento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.