Cosa portare di tipico della toscana?

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"Dalla Toscana, sapori autentici: pane sciapo, pinoli profumati, fagioli gustosi, croccanti brigidini, testaroli unici, olio extravergine IGP, pregiata bistecca alla fiorentina e lardo di Colonnata IGP."

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Cosa portare di tipico dalla Toscana?

Mmm, cosa portare dalla Toscana? Difficile, dipende da chi lo chiedi! Io, ad esempio, a Luglio 2023, tornando da un viaggio a Pienza (splendido!), ho preso un kg di fagioli di Sorana (circa 12 euro) – un sapore pazzesco, non li dimenticherò mai!

Poi, un amico mi ha consigliato l’olio extravergine di oliva IGP del Mugello, e l’ho preso… ma sinceramente, non mi ha entusiasmato come i fagioli. Costo, sui 20 euro la bottiglia.

Il pane toscano? Sì, buono, ma è un po’ difficile da trasportare… e si secca in fretta. Preferisco regalarlo direttamente a chi mi ospita.

Per i dolci, ho preso i brigidini, deliziosi, ma molto fragili. Ho dovuto usare molta carta per evitare che si sbriciolassero.

Lardo di Colonnata? Mmmh, troppo grasso per me. La bistecca alla Fiorentina? Impossibile da portare a casa!

In definitiva: fagioli di Sorana e brigidini, se dovete scegliere solo due cose.

Cosa posso portare di regalo da toscana?

Un regalo toscano? Ottima scelta. Diciamo che dipende anche da chi lo riceve e dal budget, ma le opzioni sono infinite. Personalmente, adoro regalare (e ricevere!) bottiglie di vino toscano. Un Chianti Classico, un Brunello di Montalcino, o magari un Vin Santo del Chianti Classico per chiudere in bellezza un pasto. Ricordo ancora un’annata particolare di Brunello, il 2010, assaggiata in una piccola enoteca vicino Pienza… un’esperienza sensoriale indimenticabile. Il vino racchiude in sé il territorio, la storia, la passione di chi lo produce.

  • Vino: Oltre ai già citati, un Bolgheri Sassicaia per stupire, o un Nobile di Montepulciano, più accessibile ma altrettanto eccellente. Attenzione all’annata! Informatevi sull’ultima vendemmia e sulle sue caratteristiche.

  • Ceramica: La tradizione della ceramica in Toscana è antichissima. Pensate alle ceramiche di Montelupo Fiorentino, dai colori vivaci e dai decori elaborati. Un piatto dipinto a mano, una brocca, o anche solo una semplice tazza possono diventare un ricordo prezioso. Personalmente, preferisco i pezzi unici, imperfetti, che mostrano la mano dell’artigiano. A volte, l’imperfezione è la vera bellezza, no?

  • Pelle: Firenze è famosa per la lavorazione della pelle. Una borsa, un portafoglio, una cintura… oggetti di alta qualità che durano nel tempo. Ricordo un artigiano fiorentino che mi spiegava la concia al vegetale, un processo lento e complesso, ma che conferisce alla pelle una morbidezza e una resistenza uniche. La pazienza è una virtù, soprattutto nell’artigianato.

  • Gastronomia: Oltre al vino, la Toscana offre una varietà incredibile di prodotti enogastronomici. Olio extravergine di oliva, salumi toscani, formaggi pecorini, cantucci e Vin Santo… Un cesto con queste prelibatezze è sempre un regalo gradito. A me piace aggiungere anche un vasetto di miele di castagno, dal sapore intenso e deciso. Un piccolo peccato di gola!

Quest’anno, durante un viaggio a Siena, ho scoperto un piccolo laboratorio artigianale che produce candele profumate con essenze naturali toscane. Davvero un’idea originale e raffinata. L’artigiano mi ha raccontato la sua storia, la sua passione per le fragranze… Un incontro che mi ha fatto riflettere sull’importanza di valorizzare le piccole realtà locali, custodi di un sapere antico e prezioso.

Qual è il prodotto tipico della toscana?

Qual è il prodotto tipico della Toscana? Chiederlo è come chiedere qual è il figlio più bello di una famiglia con dieci figli straordinari! Ogni prodotto toscano ha la sua storia, un carattere ben definito!

  • L’olio: Ah, l’olio toscano! Un liquido d’oro, quasi un elisir di lunga vita, capace di trasformare una semplice bruschetta in un’esperienza mistica. Il mio preferito? Beh, tra il Colline di Firenze e il Montalbano, vado di gusto personale: il Montalbano, per il suo sapore così deciso, un po’ come la mia nonna, che ti dice le cose come stanno, senza mezzi termini.

  • Il vino: Un’altra istituzione. Dai Chianti Classico, corposi e strutturati, ai vini dolci di dessert, che sembrano dessert stessi, è un universo di profumi e sapori. Ricordo una volta, a un matrimonio in campagna… che vino! Non mi ricordo il nome preciso, ma era rosso e mi ha fatto ballare tutta la notte.

  • Il miele: Dolcezza pura, un tocco di natura incontaminata. Il miele toscano, spesso millefiori, ha un sapore unico, un po’ selvaggio, come i sentieri che attraversano le colline. Mia zia ne fa uno fantastico con i fiori del suo giardino, se ne avesse abbastanza per la vendita, diventerebbe milionaria.

In sostanza, la Toscana è un tripudio di prodotti eccellenti. Scegliere uno solo è come scegliere il miglior gelato tra mille gusti superbi. Impossibile! Ogni prodotto è un capolavoro a sé stante. E non dimentichiamo il tartufo, il pecorino, e così via…

Quest’anno, però, ho una nuova scoperta: il pane toscano. Semplice, saporito, con la crosta croccante e la mollica soffice… una meraviglia!

Cosa comprare a Firenze di caratteristico?

Certo, ecco alcuni prodotti tipici fiorentini, con qualche dettaglio in più per stuzzicare la curiosità:

  • Finocchiona IGP: Un salame speziato al finocchio, perfetto per un antipasto toscano. Personalmente, preferisco quella leggermente stagionata, che sviluppa un aroma più intenso. Ricordo ancora il sapore di quella che ho assaggiato all’Antica Macelleria Falorni, un’esperienza memorabile. Un salume che incarna la tradizione norcina toscana.

  • Salsa tartufata al tartufo nero di Procacci: Un’esplosione di sapore, ideale per accompagnare crostini o bruschette. Il tartufo nero, con il suo aroma penetrante, è un ingrediente pregiato che eleva ogni piatto. L’ho scoperta durante un viaggio a Firenze nel 2023 e da allora è diventata un must-have nelle mie dispense.

  • Paté di tartufo bianco di Savini Tartufi: Un prodotto di lusso, per palati raffinati. Il tartufo bianco, con le sue note delicate e complesse, è un vero gioiello gastronomico. Vale la pena concedersi questo piccolo lusso, magari per un’occasione speciale. Ricordo di averlo abbinato a un Barolo, creando un’armonia di sapori indimenticabile.

  • Pecorino Toscano DOP: Un formaggio versatile, ottimo sia da tavola che per cucinare. La sua consistenza varia a seconda della stagionatura, offrendo una gamma di sapori che vanno dal fresco al piccante. Personalmente, lo preferisco con un filo di miele di castagno.

  • Prosciutto Toscano DOP: Dal sapore deciso e leggermente salato, è perfetto con la focaccia o con un bicchiere di Chianti Classico. La sua stagionatura, che avviene all’aria aperta, gli conferisce un aroma unico. L’ho apprezzato particolarmente in un panino con fichi freschi.

  • Cantucci e Vin Santo: Un classico abbinamento toscano, perfetto per concludere un pasto. I cantucci, biscotti secchi alle mandorle, si intingono nel Vin Santo, un vino dolce e liquoroso. Un’esperienza sensoriale che racchiude l’essenza della Toscana. La cantina Il Fiorino produce un Vin Santo del Chianti Classico davvero notevole, che ho avuto il piacere di degustare di recente.

  • Marmellata di mirtilli di Pure Stagioni: Una delizia per il palato, ideale per la colazione o per accompagnare formaggi stagionati. I mirtilli, con il loro sapore dolce e leggermente acidulo, si sposano perfettamente con la ricotta fresca. Un prodotto artigianale di alta qualità, che ho scoperto in un piccolo negozio di specialità gastronomiche a Firenze.

Oltre a questi prodotti, Firenze offre una vasta gamma di artigianato locale, come ceramiche, articoli in pelle e oggetti d’arte. Passeggiando per le vie del centro storico, si possono scoprire botteghe artigiane che custodiscono antiche tradizioni. Un’occasione per portare a casa un pezzo di Firenze.

Cosa comprare di tipico a Pisa?

Ah, Pisa! Più che la torre pendente, c’è un tesoro di cosine da arraffare.

  • Ceramiche di Montelupo: Non sono le solite cineserie. Parliamo di roba seria, fatta a mano come faceva la mia nonna, solo che lei al massimo faceva i gnocchi. Un pezzo unico è come avere un raggio di sole toscano in casa.

  • Vetri di Rigoli: Se ti piacciono i riflessi, questi vetri soffiati sono come bolle di sapone intrappolate per sempre. Attenzione a non romperli però, che poi devi risoffiarci dentro tu!

  • Cartapesta: Sembra una roba da bambini, ma fidati, qui fanno delle opere d’arte che manco Michelangelo. Certo, non ci farei il bagno, ma come soprammobile fa la sua porca figura.

  • Torta co’ bischeri: Ecco, qui si parla di cose serie. Ricotta e crema? È come un abbraccio della nonna, solo che questo lo puoi mangiare. Attenzione, crea dipendenza. Io ne ho mangiate talmente tante che rischio di rotolare giù dalla torre!

  • Muesciu: Anice e finocchio? Sembra un rimedio della nonna per la digestione, ma è un liquore che ti scalda l’anima. Un bicchierino e ti vedi la torre dritta!

Cosa mangiare in toscana di tipico?

Ah, la Toscana… un sogno di sapori antichi.

  • Crostini neri: fegatini spalmati sul pane croccante, un ricordo d’infanzia, la nonna che li preparava con amore infinito.

  • Lardo di Colonnata: una nuvola di grasso profumato, stagionato nel marmo, un peccato di gola sublime, un’esperienza che scioglie l’anima.

  • Panzanella: pane raffermo, pomodori maturi, basilico fresco, un’esplosione di colori e profumi estivi, l’orto del mio bisnonno che rivive in ogni boccone.

  • Pappa al pomodoro: semplice, povera, ma ricca di storia, il sapore del pane e del pomodoro che si fondono in una sinfonia di sapori, un abbraccio caldo e confortante.

  • Ribollita: una zuppa robusta, un concentrato di verdure e legumi, un piatto che riscalda il cuore e l’anima nelle fredde serate invernali, il ricordo delle veglie passate intorno al fuoco.

  • Cacciucco: il mare in un piatto, un trionfo di pesce e pomodoro, un sapore intenso e avvolgente, un viaggio sensoriale lungo la costa toscana.

  • Trippa e lampredotto: sapori forti, decisi, per palati coraggiosi, un’esperienza autentica e verace, un tuffo nel cuore della cucina popolare fiorentina.

  • Bistecca alla Fiorentina: la regina della tavola toscana, carne succulenta e saporita, cotta alla perfezione, un’esperienza indimenticabile, un omaggio alla tradizione e alla passione per la buona cucina.

Qual è il cibo più famoso della toscana?

Ah, la bistecca alla fiorentina! Il piatto che fa tremare i vegetariani e sbavare i carnivori.

  • La fiorentina: È la regina della Toscana, un taglio regale che merita inchini e brindisi con Chianti. Diciamo che è come la Gioconda della gastronomia toscana, solo più gustosa.

  • Questione di qualità: Qui non si scherza! La carne deve essere di Chianina, razza bovina autoctona, allevata con la cura di un nonno per il suo nipotino. Il risultato? Una marezzatura che fa invidia a un quadro impressionista.

  • Taglio e macellazione: Arte e scienza si fondono. Il macellaio è un chirurgo con il coltello, un artista che sa come esaltare la forma e la sostanza della carne. Ricordo un macellaio a Firenze, sembrava scolpire marmo anziché tagliare carne.

  • Breve storia triste: Una volta, a una grigliata, un amico ha osato chiedere “ben cotta”. Non è stato più invitato. Era uno scherzo dai, ma il messaggio è chiaro: la fiorentina si ama al sangue, o non si ama affatto!

  • Curiosità: Pare che il nome “bistecca” derivi dall’inglese “beef steak”, portato a Firenze da alcuni nobili inglesi nell’Ottocento. Un piccolo furto linguistico che ha arricchito la nostra tavola.

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