Dove si mangiano le penne lisce?

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La Campania, con una tradizione secolare di pasta secca, predilige i formati lisci. A differenza delle regioni con consumi più recenti, la diffusione antica della pasta secca, inizialmente solo liscia, ha consolidato la preferenza per formati tradizionali come paccheri e ziti, analoghi a bucatini ma con diametro maggiore.

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Dove dominano le penne lisce: un viaggio tra i sapori della Campania

Nella vasta e variegata gastronomia italiana, la pasta occupa un posto d’onore, con innumerevoli formati e ricette regionali. Tra questi, le penne lisce rivestono un ruolo speciale in una regione del Sud: la Campania.

La Campania vanta una tradizione secolare nella produzione di pasta secca, risalente ai tempi della Magna Grecia. A differenza di altre regioni, dove il consumo di pasta si è diffuso in epoca più recente, in Campania la pasta secca ha radici antiche e profonde.

Inizialmente, la pasta secca prodotta nella regione era esclusivamente liscia. Questa predilezione per i formati lisci si è consolidata nel tempo, diventando una caratteristica distintiva della cucina campana.

Tra i formati lisci più apprezzati in Campania ci sono i paccheri e gli ziti. I paccheri, simili a grossi bucatini, sono perfetti per sughi corposi e gustosi, mentre gli ziti, analoghi ai bucatini ma con un diametro maggiore, ben si sposano con sughi a base di carne o pesce.

L’utilizzo delle penne lisce nella cucina campana è molto versatile. Possono essere condite con sughi semplici a base di pomodoro e basilico, oppure con sughi elaborati a base di pesce o carne. Sono inoltre ottime per preparare timballi e pasticci al forno.

La predilezione per le penne lisce in Campania è un riflesso della lunga storia e della forte tradizione gastronomica della regione. Questi formati, sinonimo di qualità e sapori autentici, continuano a deliziare i palati dei campani e degli appassionati di buona cucina in tutto il mondo.

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