Perché si chiama Camparisoda?

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Lunione di Campari e seltz, intuizione di Davide Campari, creò la Camparisoda. La sua iconica bottiglia, disegnata da Fortunato Depero, trasformò unabitudine in una moda, consacrando laperitivo.

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Il genio frizzante di Davide Campari: la storia del Camparisoda

Camparisoda. Un nome semplice, quasi ovvio, per un aperitivo che ha segnato la storia italiana. Ma dietro questa semplicità si cela una storia di intuizione, innovazione e design, un connubio perfetto che ha trasformato un’abitudine in un vero e proprio rito sociale.

L’idea di unire il Campari, l’amaro dal caratteristico colore rosso rubino, con il frizzante seltz, fu di Davide Campari, figlio del fondatore Gaspare. Un’intuizione geniale, nata probabilmente dall’osservazione delle abitudini dei suoi clienti che, già nei primi del Novecento, amavano “allungare” il Campari con l’acqua gassata. Davide Campari, però, volle andare oltre, desiderava offrire un’esperienza completa, un prodotto già pronto, bilanciato nel gusto e pratico da consumare.

Non si limitò a mescolare i due ingredienti, ma studiò attentamente le proporzioni, cercando l’equilibrio perfetto tra l’amaro del Campari e la freschezza del seltz. Nacque così una bevanda dal gusto unico, dissetante e stimolante, ideale per l’aperitivo.

Ma la vera rivoluzione arrivò con l’iconica bottiglietta conica, disegnata nel 1932 dal futurista Fortunato Depero. Un piccolo capolavoro di design, senza etichetta, con il nome Camparisoda inciso direttamente sul vetro, riconoscibile al primo sguardo. Depero, con la sua visione avanguardista, captò l’essenza del prodotto, trasformandolo in un oggetto di culto, un simbolo di modernità e stile.

La bottiglietta “a cono rovesciato”, brevettata e prodotta dalla vetreria Cappellini di Milano, rappresentò una vera e propria innovazione nel mondo del beverage. Ergonomica, facile da impilare e dal design inconfondibile, contribuì in modo determinante al successo del Camparisoda.

L’intuizione di Davide Campari, unita al genio creativo di Fortunato Depero, consacrò definitivamente l’aperitivo come momento di socialità e piacere, trasformando una semplice bevanda in un’icona di stile italiano, apprezzata ancora oggi in tutto il mondo. Un’intuizione che, con un tocco di frizzante genialità, ha cambiato per sempre la storia dell’aperitivo.

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