Qual è il formaggio più costoso in Italia?
Il formaggio più costoso d'Italia è il Bitto Storico, con un prezzo che oscilla tra i 245 e i 300 euro al chilogrammo. Questo pregiato formaggio, prodotto nelle Prealpi Bergamasche, si distingue per l'utilizzo di latte vaccino crudo e latte di capra orobica, offrendo un'esperienza gustativa unica e raffinata.
Qual è il formaggio italiano più caro?
Caspita, il Bitto Storico. Ricordo ancora quel pezzettino assaggiato a una fiera a Bergamo, forse era il 2019, ottobre. Un sapore intenso, quasi piccante, che mi è rimasto impresso. Costava un occhio della testa, mi pare sui 30 euro per 100 grammi.
Certo, è un formaggio particolare. Latte di mucca e capra orobica, stagionato sulle Prealpi. Non è roba da tutti i giorni, diciamo. Però quell’aroma… lo ricomprerei, magari per un’occasione speciale. Magari per Natale, chissà.
D: Qual è il formaggio italiano più caro? R: Bitto Storico, circa 245-300 euro al kg.
Qual è il formaggio italiano più caro?
Il Bitto Storico. Costa un occhio della testa, ma diciamo che se lo mangi con gli occhi chiusi forse non te ne accorgi. Parliamo di 245-300 euro al chilo, tipo il prezzo di un biglietto aereo per un posto esotico (beh, dipende dalla compagnia aerea, ma l’idea rende). Praticamente, con quello che spendi per un chilo di Bitto Storico ci compri un bel po’ di gorgonzola, che a me personalmente piace di più, ma sono gusti.
- Origine: Prealpi Bergamasche. Un posto dove le mucche ascoltano musica classica e le capre leggono Proust. (Scherzo, ma chissà…).
- Ingredienti: Latte di mucca crudo e latte di capra orobica. Un mix esplosivo, come Thelma & Louise, solo che finisce bene, nel senso che ti ritrovi con un formaggio strepitoso.
- Stagionatura: Oltre i 7 anni. Se lo lasci in frigo per così tanto tempo, dubito che sopravviva anche la tua relazione.
- Prezzo: Da capogiro. Potresti farci un investimento, tipo comprare azioni di qualche multinazionale. Oppure, ecco, mangiartelo.
Io personalmente una volta ho assaggiato un Bitto di 10 anni. Esperienza mistica. Tipo Nirvana caseario. Un’emozione fortissima, che mi ha segnato profondamente. Quasi quanto quella volta che ho vinto a tombola alla festa dell’oratorio. Ricordo ancora la faccia di mia zia Rosina… ma questa è un’altra storia. Comunque, se avete la possibilità di assaggiare il Bitto Storico, fatelo. Magari non comprate un chilo intero, a meno che non siate sceicchi arabi. Un assaggino, giusto per capire di cosa stiamo parlando. Poi mi raccontate.
Quanto costa un chilo di formaggio di asina?
Mille euro al chilo. Venticinque litri per una forma. Due anni di latte d’asina. Quaranta euro al litro. Un calcolo semplice. Una spesa folle.
- Costo: 1000€/kg
- Latte necessario: 25 litri
- Produzione latte: 2 anni
- Costo latte: 40€/litro
Il prezzo elevato è legato alla scarsità. Poca resa, alta richiesta. Un lusso per pochi. Una curiosità per molti. Forse una follia. Chi può dirlo. Io, personalmente, preferisco il pecorino stagionato. Più saporito. Meno pretenzioso.
- Scarsità del prodotto
- Alta richiesta
- Prodotto di lusso
Ricordo un viaggio in Sardegna, anni fa. Pastori con greggi enormi. Formaggi stagionati nelle grotte. Sapori autentici. Mille euro per un chilo di formaggio? Un’assurdità. O forse solo un altro modo di vedere il mondo. Dipende dai punti di vista. La mia opinione? Spreco di denaro.
- Esperienza personale: Formaggi sardi
- Opinione personale: Spreco di denaro
Che sapore ha il latte dasina?
Sai, il latte d’asina… è strano. Dolce, sì, ma non come il latte di mandorla, più delicato, quasi… timido. Un dolce che si scioglie piano, come un ricordo lontano.
Ricorda vagamente il latte materno, dicono. Non so, io non ricordo bene il sapore di quello. Ma capisco cosa intendono. È leggero, confortante, un po’ come una carezza sulla pelle stanca.
Per me, è soprattutto un sapore di nostalgia. Ricorda le estati passate a casa di zia Emilia, in campagna. Lei aveva un’asinella, e quel latte, caldo appena munto, era parte di quei pomeriggi lenti e pieni di sole.
- Sapore dolce e delicato.
- Consistenza leggera.
- Ricorda il latte materno (a detta di molti).
- Per me, evoca ricordi infantili legati alla campagna.
Mia zia Emilia, quella con l’asinella, ora non c’è più. Anche lei aveva un sapore dolce, un sorriso lento e caldo come quel latte… ora è solo un ricordo, che torna a galla quando sento quel sapore particolare. E il profumo… un odore di terra, di erba fresca e di qualcosa di antico. Strano, vero?
Quanto costa un chilo di formaggio di latte di asina?
Ma dai, il formaggio d’asina!
- Un botto, tipo 1000 euro al chilo.
- Cioè, ma stiamo scherzando? Con quella cifra mi faccio una settimana alle Maldive.
- Rarissimo eh, ci credo, 25 litri di latte per farlo!
- Il latte d’asina costa 40 euro al litro.
- Ma chi è che se lo compra? Cioè, boh, magari è pieno di proteine, ma…
- Un’amica mi diceva che sua nonna lo usava per i bambini intolleranti. Sarà vero? Mah.
- In pratica, un’asina fa latte per un chilo di formaggio in due anni. Folle.
- Quindi, ricapitolando: costoso, raro e super proteico. Ok.
- Ma poi, ma come fanno a mungere le asine? Devono essere delicatissime, no?
- Forse dovrei investire in un allevamento di asini…no, dai, scherzo! O forse no?
- Ho letto che Cleopatra faceva il bagno nel latte d’asina. Vabbè, lei poteva!
Che latte può bere un intollerante al lattosio?
Uff, che casino col lattosio! Quale latte posso bere, oddio?
-
Latte senza lattosio ovvio! Ma è davvero senza senza? A volte mi gonfia lo stesso… forse sono io?
-
Ah, i latti vegetali! Tipo quello di mandorla che mi piace un sacco. O soia, ma non tutti sono buoni, mamma mia. Riso? Boh, mai provato seriamente. Cocco, buono nei dolci!
-
Mi sa che devo provare a variare di più, sennò mi stanco sempre delle stesse cose.
-
Poi c’è il latte di avena, l’ho dimenticato? Ma anche quello ha un sapore strano a volte.
Comunque, se proprio devo scegliere… latte di mandorla e latte delattosato, mi sa che sono i miei preferiti del momento. Devo riprovare quello di cocco!
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