Qual è il limoncello più buono?

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Il "miglior" limoncello è soggettivo, ma tra i più apprezzati figurano: La Valle dei Giardini, Amalfilemon, Villa Massa, I Giardini di Ravello, Terre d'Italia (Sorrento) e Carlo Mansi (Limunciel). La scelta dipende dal gusto personale. Ogni produttore offre un'esperienza unica.

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Miglior limoncello: quale scegliere?

Uff, il limoncello… che argomento! Io, personalmente, ho una vera passione. Non so voi, ma a me il limoncello mi fa pensare subito all’estate, alle serate con gli amici e ai profumi della Costiera Amalfitana.

Un’estate a Positano, mamma mia, che ricordi! Ho assaggiato un limoncello fatto in casa da una signora del posto, una cosa spettacolare. Non era super alcolico, ma aveva un profumo di limoni che ti inebriava. Comprato per 15 euro.

Ecco, se dovessi fare una classifica, basandomi sui miei gusti e sulle mie esperienze, direi che questi sono i limoncello che mi sono rimasti più impressi:

  • Limoncello La Valle dei Giardini: Mai provato, però so che usano limoni di Amalfi, quindi partono avvantaggiati!

  • Amalfilemon: Nome promettente, chissà se mantiene le promesse.

  • Villa Massa: Questo l’ho bevuto diverse volte. Buono, classico, un po’ “industriale” forse, ma sempre piacevole.

  • I Giardini di Ravello: Ravello è un posto magico, quindi il limoncello non può che essere all’altezza.

  • Terre d’Italia Limoncello di Sorrento: Questo è un classico, facile da trovare e di solito non delude.

  • Carlo Mansi Limunciel: Mmmh, nome particolare, mi incuriosisce!

  • Villa Santa Maria Limoncello: Non lo conosco, dovrò provarlo!

Qual è la migliore marca di limoncello?

Ah, il limoncello! Nettare degli dei, o almeno, dei nonni al sole che giocano a carte.

  • Limoncello La Valle dei Giardini: Dicono sia come un bacio del sole, ma io ho ricevuto baci più interessanti da zanzare. Comunque, pare piaccia.
  • Amalfilemon: Se chiudi gli occhi, ti immagini a Positano… finché non ti accorgi che sei ancora nel tuo tinello. Però, buono è buono.
  • Villa Massa: Un classico, come la cravatta della festa. Non emoziona, ma fa sempre la sua figura.
  • I Giardini di Ravello: Evoca giardini incantati… speriamo non ci siano gnomi che ballano il tip tap. Il limoncello, però, è una garanzia.
  • Terre d’Italia (Limoncello di Sorrento): Un omaggio alla tradizione. Un po’ come quando la nonna ti costringe a mangiare la pastiera a Pasqua.
  • Carlo Mansi (Limunciel): Forse il nome è un po’ strano, ma se il limoncello è buono, chi si lamenta? Basta che non diventi un tormentone!
  • Villa Santa Maria: Un altro nome che suona nobile. Chissà se i limoni sono serviti su vassoi d’argento prima di essere spremuti.

A proposito, un amico sommelier mi ha confessato che il segreto di un buon limoncello è la scorza. Solo la parte gialla, mi raccomando, altrimenti addio sapore e benvenuta l’amarezza! Prosit!

Come scegliere un buon limoncello?

Sai, a quest’ora… il limoncello… mi fa pensare a nonna Emilia. Ricorda il suo, quello vero? Trasparente, come l’acqua di un pozzo di montagna. Non quello giallastro, eh. Quello lì, sa di finto. Di chimica.

Il profumo… beh, quello sì che deve essere forte! Limoni, limoni, limoni. Freschi, schiacciati appena. Non quell’odore… artificiale, dolciastro. Quello mi lascia un sapore amaro in bocca, sai?

Poi, la gradazione. Nonna Emilia diceva 28 gradi. Perfetto. Non di meno. Se è troppo leggero… è acqua e zuccheri. Un furto.

  • Colore: trasparente cristallino.
  • Profumo: intenso, di limoni freschi appena spremuti.
  • Gradazione alcolica: 28% vol (ideale).

Quest’anno ho provato quello del “Bar del Porto” a Marina di Camerota, vicino a casa mia. Ottimo. Aveva tutto: profumo, colore, gradazione. Mi ha ricordato la nonna. L’ho finito in tre giorni. Quasi un lutto.

Ricordo che anche quello dell’agriturismo “La collina dei limoni” era buono, ma meno intenso. Lì usavano limoni più piccoli, credo. Meno succosi. E poi, la bottiglia…era di plastica. Un sacrilegio!

  • Esperienza personale: limoncello del Bar del Porto (Marina di Camerota) – eccellente.
  • Esperienza personale: limoncello dell’agriturismo “La collina dei limoni” – buono, ma meno intenso.

Che benefici ha il limoncello?

Uff, il limoncello… mamma mia che buono!

  • Digestione? Sicuro, dopo la cena di Natale da nonna…solo lui mi salva. Dice che aiuta, boh! Forse è la botta di limone.

  • Scorze di limone, piene di vitamine? Mah, non so, la nonna diceva che curava pure il raffreddore! Antiossidante? Tipo le creme?

  • Ah, ecco, tipo la mia vicina di casa, che mette sempre le scorze dei limoni nel frigo. Dice che assorbono gli odori. Sarà vero?

  • Antisettiche, vabbè, non mi ci farei mai disinfettare una ferita col limoncello, eh!

  • Comunque, il limoncello è buono e basta. Punto. Poi, se fa bene, meglio. Se no, chissenefrega! Anzi, adesso me ne verso un bicchierino!

Cosa cambia tra limoncino e limoncello?

Limoncino e limoncello, due facce della stessa medaglia, ma con sfumature distinte.

  • Gradazione alcolica: Il limoncello picchia di più, il limoncino è più mansueto. Un po’ come la vita: a volte ti sbronza, a volte ti accarezza.
  • Ricetta: Limoncello, un affare serio, macerazione lunga. Limoncino, più alla buona, scorza, zucchero, acqua e via. La semplicità, a volte, è la vera sofisticheria.
  • Aroma: Limoncello intenso, persistente. Limoncino più leggero, fugace. Dipende se vuoi un ricordo indelebile o una brezza estiva. Quest’anno ho provato a fare un limoncino con i limoni del mio giardino, risultato? Una delusione.

Se il limone ti dà limoni, fanne limoncello. O limoncino, se preferisci non esagerare.

Quanto può durare il limoncello?

Quanto può durare il limoncello? Un soffio di limone, un ricordo d’estate…

  • In frigorifero, il limoncello può danzare nel tempo per 3-5 anni. Quasi un’eternità liquida. Ma…
  • Per un’esplosione di sapore, meglio berlo entro 1-2 anni. Il culmine di un sogno agrumato.
  • A temperatura ambiente? Il suo canto si affievolisce in 3-6 mesi. Un ricordo sbiadito. Un’ombra di limone.

Il tempo, un fiume inesorabile… Ricordo il limoncello fatto da mia nonna, profumava di sole e di terra. Lo conservava in cantina, al fresco, e durava… non so quanto durava, ma il suo sapore era eterno. Forse la magia sta anche lì, nel ricordo.

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