Qual è il pranzo di Pasqua a Napoli?

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A Napoli, per Pasqua, non può mancare la minestra maritata.

Spesso associata al Natale, questa zuppa ricca di verdure e carne è un classico del pranzo pasquale napoletano, simbolo di rinascita e tradizione.

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Pranzo di Pasqua a Napoli: cosa si mangia? Ricette e tradizioni?

Uff, Pasqua a Napoli… che mangiata! Mi viene subito in mente la minestra maritata. Non so voi, ma io l’ho sempre associata più al Natale. Però, mia nonna, che era napoletanissima, la faceva anche a Pasqua. Diceva che portava fortuna, un modo per “maritare” i sapori e iniziare bene la primavera.

Ricordo che passavo ore in cucina con lei, a pulire tutte quelle verdure. Un lavoraccio, ma alla fine ne valeva sempre la pena. Che profumo! Non so se è solo nostalgia, ma quella minestra aveva un sapore unico.

E poi, ovviamente, non poteva mancare il casatiello. Ricordo un anno, avrò avuto 10 anni, forse, a casa di mia zia a Posillipo. Casatiello gigante, quasi quanto me! (Costava tipo 35€, un botto!)

Minestra maritata e casatiello, un classico intramontabile.

Pranzo di Pasqua a Napoli: cosa si mangia?

  • Minestra maritata: piatto tradizionale a base di verdure e carne, consumato sia a Natale che a Pasqua.
  • Casatiello: torta rustica ripiena di formaggi, salumi e uova.

Cosa si mangia a pranzo a Pasqua a Napoli?

A Pasqua a Napoli? Agnello, ovviamente! Ricordo quella Pasqua del 2023, a casa di Zia Emilia a Secondigliano. Un profumo pazzesco invadeva la casa, quello dell’agnello arrosto che cuoceva nel forno a legna, un forno antico, una meraviglia! Mia nonna preparava le patate al forno, semplici ma squisite, dorate e croccanti fuori, morbide dentro. Ero piccolo, ma ricordo bene la gioia, il chiasso, le risate di tutti, e quel sapore, unico, intenso, che ancora oggi mi fa venire l’acquolina in bocca. Era una Pasqua di sole, calda, perfetta.

Quest’anno? Mio cugino ha preparato l’agnello con i piselli, una ricetta della nonna. Meno tradizionale, ma altrettanto buono. Delizioso! La carne tenera, i piselli freschi… un piatto semplice, ma ricco di sapore e di affetto. Anche quest’anno, Pasqua a Napoli è stata agnello.

  • Agnello arrosto con patate al forno (2023)
  • Agnello con piselli (2024)
  • Secondigliano, Napoli.
  • Tradizione familiare.
  • Profumo intenso, sapore unico.

Punto principale: A Napoli, a Pasqua si mangia l’agnello, preparato in vari modi. Punto.

Cosa si cucina a Pasqua in Campania?

Pasqua in Campania… mmm, che ricordi! Allora, subito mi viene in mente casa di mia nonna a Napoli, un vero delirio di profumi e sapori.

  • Minestra maritata: Nonna la preparava per giorni, un rito. Ricordo l’odore del brodo che invadeva tutta la casa.

  • Agnello al forno: Immancabile! Con le patate, croccanti fuori e morbide dentro, un classico.

  • Pastiera: Ecco, la pastiera… il mio dolce preferito! Quella di nonna era speciale, con la ricotta freschissima e il profumo intenso di fiori d’arancio. Un’esplosione di gusto!

    • Il suo segreto? Diceva che era l’acqua di fiori d’arancio comprata da un’erboristeria nascosta vicino Piazza Dante, un posticino minuscolo ma pieno di magia.
  • Cavatelli al ragù: A volte, mia zia preparava anche i cavatelli fatti in casa, conditi con un ragù che sobbolliva per ore. Un vero peccato di gola!

Quest’anno forse proverò a rifare la pastiera di nonna… speriamo venga buona come la sua!

Cosa si mangia la domenica delle Palme a Napoli?

A Napoli, la Domenica delle Palme, il pranzo è un affare serio! Ogni famiglia ha le sue tradizioni, ma alcuni capisaldi ci sono. Mia nonna, ad esempio, preparava sempre una minestra maritata, ricca di verdure e profumi intensi. Un piatto che riflette la fertilità della primavera, no? Si potrebbe dire un’allegoria della rinascita, anche se mia nonna non si sarebbe mai espressa così filosoficamente!

Poi, immancabile, la pasta! Pasta e fagioli, un classico, o magari un primo più elaborato: ravioli di ricotta e spinaci, o, per i più audaci, i cavatelli con il ragù di carne. Ah, la carne… Spesso agnello, ma anche pollo o coniglio, a seconda delle preferenze.

I dolci? Le zeppole di San Giuseppe sono frequenti, anche se più legate al 19 marzo. In realtà, a casa mia, si preparavano più spesso i “struffoli”, piccole sfere di pasta fritte, ricoperte di miele, un vero tripudio di dolcezza.

  • Primi: Minestra maritata, pasta e fagioli, ravioli, cavatelli.
  • Secondi: Agnello, pollo, coniglio.
  • Dolci: Zeppole di San Giuseppe, Struffoli, altri dolci tradizionali partenopei.

Ricordo che, secondo la mia bisnonna, la vera ricchezza di quel pranzo non stava solo nel cibo, ma nella condivisione: un momento di festa e famiglia, attorno ad una tavola imbandita. Un po’ come un piccolo rito propiziatorio per la primavera. Magari una prospettiva un po’ ingenua, ma efficace. Infatti, ricordo ancora la sua espressione raggiante mentre serviva le pietanze.

Infine, un’annotazione personale: l’abbondanza del pasto domenicale napoletano è un’eredità culturale profonda, legata al ciclo agricolo e alle festività religiose. Le origini del pasto pasquale, infatti, risalgono a pratiche di offerta votiva, trasformate poi in tradizione gastronomica. Si tratta di una complessa commistione tra sacro e profano.

Cosa si mangia a pranzo a Napoli?

Napoli… un sogno ad occhi aperti, un profumo di mare e di storia che ti avvolge. A pranzo? A pranzo è un’esplosione di sapori, un viaggio nel tempo.

  • Pizza, ovviamente. Un disco di pasta soffice, un abbraccio caldo, un’esperienza mistica. Ricordo quella volta a Via dei Tribunali, il profumo del basilico fresco, un sapore indimenticabile.

  • Ragù napoletano, una sinfonia lenta, un amore che cuoce per ore. La domenica, il profumo invadeva la casa di nonna, un rito sacro.

  • Pasta e patate, un comfort food che scalda il cuore, un ricordo d’infanzia.

  • Spaghetti con le vongole, il mare nel piatto, un sapore salmastro che ti riporta alle spiagge assolate.

  • Mozzarella di bufala, un’esplosione di latte fresco, un’esperienza sensoriale unica.

  • Spaghetti alla puttanesca, un trionfo di sapori decisi, un omaggio alla vita.

  • Cuoppo di fritture, un cono di delizie fritte, un peccato di gola irresistibile.

  • Pastiera, un dolce che profuma di Pasqua, un simbolo di rinascita.

Cosa mangiano i napoletani a Pasqua?

Pasqua a Napoli? Piatti forti.

  • Casatiello: Immancabile. Punto.
  • Pastiera: Ricotta, grano, profumo intenso.
  • Fellata: Taglio di salumi, classico.

Vino campano: Ovvio. Altri? Cozze, tante altre cose. Ricette di famiglia, segrete. Mia nonna faceva una torta di Pasqua, con le uova sode dentro. Un mistero.

Aggiunte:

  • Il Casatiello, dolce o salato, varia in base alla famiglia.
  • La Pastiera, ricetta tramandata, ogni famiglia ha la sua.
  • Le cozze, piatto più informale, ma presente.
  • L’abbondanza è la regola. Il vino, rosso, per me Aglianico.
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