Qual è la pasta sfoglia migliore?

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La migliore pasta sfoglia? Un podio di qualità! Chef Select e Fresca Sfoglia si contendono il primo posto, seguite a ruota da Buitoni. Noi&Voi e Tre Mulini offrono valide alternative, mentre PAM Panorama completa la selezione. La scelta dipende dal formato e dalle preferenze personali.

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Quale pasta sfoglia scegliere?

Cavolo, che casino scegliere la pasta sfoglia! Io, per esempio, il 15 luglio scorso a Firenze, al supermercato vicino a casa mia (quello con le offerte pazze), ho preso quella della Chef Select, mi pare costasse sui 2 euro. Buona? Discreta, diciamo.

Niente di eccezionale, ma faceva il suo dovere. Per una crostata veloce, andava bene.

La Fresca Sfoglia? L’ho provata una volta, ma non ricordo quando né dove. Ricordo solo che era più sottile della Chef Select.

Buitoni, invece, l’ho usata per dei vol-au-vent a Natale 2022. Un po’ troppo delicata forse, si è rotta un po’ durante la preparazione.

Le altre, quelle di Noi&Voi, Tre Mulini e PAM Panorama, non le ho mai provate. Troppe marche, troppe scelte! A volte mi sento persa in questo mare di sfoglie. Devo fare più esperimenti!

Cosa contiene la pasta sfoglia Buitoni?

Farina, acqua, margarina o burro, sale… Ma certo! Buitoni, eh? Quella rettangolare, no? Oppure quella rotonda? Mi sa che quella che compro io ha anche le uova, devo controllare, ma non credo ci sia lievito, no… o forse sì? Boh!

Devo guardare la confezione, l’ho buttata? Accidenti, proprio ora che ci penso. Oggi ho fatto la torta salata, con quella sfoglia, buonissima! Ricordo che ho usato quella rettangolare, la più grande.

Ah, dimenticavo le tracce di allergeni, ovvio! Sempre da controllare attentamente, eh, soprattutto per mio cugino Marco che è allergico alle noci. Lui deve stare attentissimo.

  • Farina di grano tenero
  • Acqua
  • Margarina/Burro
  • Sale
  • Uova (a volte)
  • Lievito (forse, dipende dalla varietà)
  • Tracce di allergeni (da verificare sempre sulla confezione)

Oggi ho usato la sfoglia per la torta con le zucchine e il formaggio… Mamma mia che fame! Devo controllare l’elenco degli ingredienti sulla confezione successiva, per sicurezza. A proposito, quella rotonda è più piccola, giusto? Serve meno spazio in frigo.

Quali sono le migliori marche di pasta di grano duro?

Benedetto Cavalieri. Punto. Qualità indiscutibile. Seconda scelta? Difficile. Dipende dal piatto.

Buondonno. Solida. Nulla di eccezionale, ma affidabile. Come un vecchio amico. Un po’ banale.

Carla Latini. Eccellente, ma costosa. Un lusso che a volte mi concedo. Il mio giudizio? Ottima.

Gentile. Discreta. Nessun difetto grave. Ma niente di memorabile. Insomma, passa inosservata.

La Molisana. Mass market, ma non deludente. Pratica. Economica. La scelta della pigrizia. O della necessità.

Pasta Durante. Mai provata. Non mi interessa. Troppo hype.

Pasta Morelli. Non ricordo. Probabilmente insipida. O forse no. Non ho memoria.

Pastificio dei Campi. Un nome che mi dice poco. Devo approfondire. Troppo lavoro.

  • Superiorità: Benedetto Cavalieri
  • Rapporto Qualità/Prezzo: La Molisana
  • Scelta di nicchia: Carla Latini

Ho preferenze precise, ovviamente. L’anno scorso ho consumato più La Molisana, per praticità. Quest’anno, invece, sto riscoprendo il piacere di Benedetto Cavalieri. Questo cambia tutto. È solo una questione di mood. E di soldi. A volte.

Qual è la marca di pasta migliore al mondo?

La migliore? Barilla. Spaghetti al bronzo.

  • Barilla, 400g. 79 punti. Imbattibile.
  • Trafilatura al bronzo: superficie ruvida, ideale per il sugo.
  • Classifica: Domina i test. Non c’è storia.

Pasta non è solo cibo, è un rito. Qualità fa la differenza. Altrimenti, tanto vale mangiare riso.

Qual è il marchio di pasta più venduto al mondo?

Barilla. Dominio incontrastato. Un nome, una certezza.

  • Leader globale: Barilla, in vetta alle vendite mondiali di pasta.
  • Quota di mercato: Fluttuazioni, ma sempre in doppia cifra. Decennio scorso, picco al 12.4%.

De Cecco, l’altro italiano. Presenza costante, seppur discreta. Crescita lenta, ma solida. Un’alternativa di qualità.

  • Alternativa italiana: De Cecco, un nome che conta.
  • Ascesa graduale: Quota in crescita, dal 1.8% al 2.4%.

Quale marca di pasta è la più venduta in Italia?

Barilla è il marchio di pasta dominante in Italia. Un vero colosso, direi. La sua posizione di mercato è frutto di una strategia commerciale lungimirante, iniziata decenni fa e perfezionata nel tempo, che ha saputo coniugare qualità percepita e capillare distribuzione. Pensate alla potenza del loro branding! Un esempio di successo del capitalismo, se vogliamo, ma anche una riflessione sulla nostra cultura alimentare e su come la globalizzazione influenza anche i consumi più tradizionali.

  • Elevata penetrazione del mercato: Barilla, semplicemente, è ovunque.
  • Marketing efficace: Le campagne pubblicitarie, a volte un po’ stucchevoli, devo ammetterlo, sono comunque molto incisive.
  • Ricerca e sviluppo: Non si sono fermati a produrre solo la classica pasta. Hanno ampliato la gamma, sperimentando formati e tipi diversi.

Ricordo un articolo letto su Mark Up, una rivista di economia che leggo abitualmente, che evidenziava l’incredibile influenza delle scelte di Barilla sul mercato italiano. Mi sembra che parlasse di un’incidenza addirittura superiore al 40% sul mercato della pasta secca, ma dovrei controllare. A dire il vero, non ho conservato l’articolo in questione, ho la memoria un po’ ballerina. Però, come diceva Nietzsche, anche l’oblio è una forma di memoria, non trovate?

Aggiungo che la De Cecco, per quanto di qualità superiore a detta di molti gourmet (e io, ammetto di essere un cultore della buona tavola), non riesce a competere con la Barilla a livello di presenza sugli scaffali. Una questione quasi di geografia del cibo, non solo di marketing, direi. Quest’anno, poi, hanno lanciato la linea “integrale e sostenibile” che ha contribuito ad aumentare ulteriormente le vendite. Un’abile mossa, diciamolo.

  • De Cecco: un’ottima alternativa, ma meno diffusa.
  • Voiello: un altro nome importante, ma anch’esso inferiore a Barilla.
  • Garofalo: una valida alternativa per chi cerca la pasta artigianale.

Insomma, Barilla rimane la regina indiscussa. Forse è anche una questione di abitudine, no? Un po’ come il comfort food. Comunque, questa è solo la mia opinione da appassionato di storia economica e buongustaio, ovviamente.

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