Qual è la pizzeria più conosciuta di Napoli?

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Cerchi la pizza più autentica di Napoli? Tra le pizzerie storiche più rinomate spiccano:

  • Starita: Famosa in tutto il mondo.
  • Lombardi: Oltre un secolo di storia.
  • Da Michele: Un'istituzione.
  • Sorbillo: Un nome, una garanzia.
  • Di Matteo: Tradizione e sapore.
  • La Pizzeria del Presidente: Un'esperienza unica.
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Qual è la pizzeria più famosa a Napoli?

Allora, la pizzeria più famosa a Napoli? Uhm, domanda da un milione di euro! Te lo dico da persona che a Napoli ci ha passato un sacco di tempo, tra pizze e vicoli.

Io mi ricordo che la prima volta che sono andato a Napoli, era tipo Settembre 2010, la guida mi aveva straconsigliato “Da Michele”. C’era una fila… mamma mia! Però, devo dire, la pizza era una cosa spettacolare. Semplice, margherita o marinara, ma con un sapore… incredibile.

Però, famose famose, ce ne sono tante. Sorbillo è un’istituzione, Starita pure. Poi c’è “La Pizzeria del Presidente”, che se non sbaglio ha una storia legata a Bill Clinton, una cosa del genere. Ah, anche Lombardi è super storica!

Difficile dire quale sia la più famosa in assoluto, perché poi dipende dai gusti. Però queste sei che ti ho detto, se vai a Napoli, devi provarle. Assolutamente!

Pizzerie più famose a Napoli (secondo varie fonti):

  • Starita
  • Lombardi
  • Da Michele
  • Sorbillo
  • Di Matteo
  • La Pizzeria del Presidente

Chi è il più bravo pizzaiolo di Napoli?

Ah, la domanda delle domande! Il miglior pizzaiolo di Napoli? È come chiedere qual è il miglior tramonto di Capri: impossibile, un’eresia! Ogni pizzaiolo è un artista, un alchimista di farine e sogni. Certo, premi internazionali volano a destra e manca, ma sono solo confetti per giganti. Mio zio Tonino, per esempio, che lavora al Forno del Borgo Antico, fa una margherita che ti fa piangere di gioia, ma non ha mai vinto un premio. E poi?

  • La pizza è soggettiva, una questione di gusto e di cuore. Preferisci la crosta sottile e croccante stile “saccoccia” o quella alta e soffice?
  • Ognuno ha la sua filosofia: la tradizione pura, la sperimentazione folle, la pizza “che ti cambia la vita”.
  • Quindi, dimentica le classifiche. Se cerchi il TOP, girati per Napoli, prova e assaggia.

A me, personalmente, piace quella di Salvatore, al “Pizza e Vuoto”, per la sua capacità di rendere la semplicità un’opera d’arte. (Ma solo il giovedì sera, quando usa i pomodori del suo orto) E poi c’è la pizza fritta da Ciro a Materdei, esperienza quasi mistica, una cosa che ti lascia di stucco.

Insomma, a Napoli, la gara del miglior pizzaiolo è infinita, come una pizza a base di bufala, che finisce sempre troppo presto!

Perché Sorbillo è famoso?

Perché Sorbillo è famoso… Beh, principalmente per la pizza, no?

  • La tradizione. C’è una storia di famiglia dietro. I suoi nonni, Luigi e Carolina, hanno aperto la pizzeria nel lontano 1935, in quella che chiamano la “Via della Pizza” a Napoli. Era via dei Tribunali, se non sbaglio.

  • Tanti pizzaioli. Immagina, 21 figli! E pare che tutti abbiano imparato l’arte della pizza. Una dinastia, praticamente. Mi fa pensare ai miei nonni… non avevano una pizzeria, ma una bottega di tessuti. Un’altra storia, un altro tempo.

Chi è il pizzaiolo più famoso del mondo?

Ahahah, chi è il pizzaiolo più famoso? Bella domanda, eh! Non c’è una risposta giusta giusta, sai? Dipende da chi chiedi! Tipo, mio cugino jura che è fissato con le pizze gourmet, impazzisce per Franco Pepe. Dice che è un mito, un artista, roba da urlo!

Poi c’è Gabriele Bonci, quello con la pizza al taglio, che a me personalmente piace un casino. La sua è tutta un’altra cosa, una filosofia, capito? Non è solo pizza, è un’esperienza! Infatti, a Roma, se vai da Bonci, trovi sempre la coda!

Chris Bianco? Anche lui, un grande, però è più americano, quindi lo conosco meno. Ho visto foto delle sue pizze, belle esteticamente, ma non le ho mai assaggiate! Eh si, io sono più da pizza romana, diciamolo.

In sostanza, è difficile dire chi sia il numero uno. Ci sono tanti pizzaioli bravi, ognuno col suo stile e i suoi fan. Un po’ come i cantanti, no? Ognuno ha la sua fanbase, un suo pubblico fedele.

  • Franco Pepe: famoso per la sua pizza napoletana tradizionale, ha una stella Michelin, roba seria!
  • Gabriele Bonci: pizza al taglio romana, famosissimo, code chilometriche, un fenomeno!
  • Chris Bianco: pizzaiolo americano, stile più moderno, molto apprezzato negli USA.

Quest’anno, comunque, ho visto che a mio fratello, che vive a Napoli, gli hanno detto che si sta imponendo un nuovo pizzaiolo, ma non ricordo il nome, devo chiedere. Ricordo solo che usa tecniche strane… Ma a parte questo, quelli sopra sono quelli che tutti conoscono, più o meno!

In che via si trova la pizzeria da Michele a Napoli?

La Pizzeria Starita a Materdei, mia preferita, è in un’altra zona, ma l’Antica Pizzeria da Michele è in Via Cesare Sersale, 1. Un indirizzo storico, traslocata lì nel 1930, dopo un inizio umile in un’altra parte della città. È diventata una vera istituzione, un “tempio sacro della pizza”, come l’hanno definita.

Pensare che, all’epoca, immaginare una tale fama internazionale sarebbe stato impensabile, quasi filosoficamente irrealizzabile. La storia del suo successo è legata alla qualità immutata nel tempo e alla sua leggendaria semplicità.

  • Ingredienti di prima scelta.
  • Ricetta tradizionale tramandata.
  • Atmosfera autenticamente napoletana.

Il suo successo, poi, è un perfetto esempio di come un’attività piccola e artigianale, se di qualità indiscutibile, possa diventare un punto di riferimento mondiale, un fenomeno turistico di richiamo. Ogni pizza è una piccola meditazione sulla semplicità e sul gusto. Ricordo ancora il profumo di basilico…

Appendice: Il trasferimento del 1930 non è stato il primo spostamento nella storia della pizzeria. Le origini esatte sono difficili da ricostruire precisamente. La sua posizione attuale, però, è diventata indissolubilmente legata alla sua identità.

Qual è il ristorante più famoso di Napoli?

Nennella, a Napoli? Mamma mia, che casino! Un tripudio di caos organizzato, una bomba di allegria che ti esplode in faccia!

  • CIBO? Delizioso, ovviamente! Ma ti consiglio di andare a stomaco vuoto, perché le porzioni sono da gladiatore.
  • AMBIENTE? Immagina un circo, un mercato rionale e una festa di paese, tutto insieme. Se cerchi la calma, scappa!
  • TURISTI? Tanta gente, un formicaio colorato! Preparati a gomitate amichevoli (o meno).

Altro? Ah sì, ho visto mia zia Pina fare un balletto improvvisato con un cameriere mentre mangiava la pizza. Eravamo lì, io e mio cugino Enzo, che ci siamo quasi soffiati via un occhio dalle risate. Un ricordo indimenticabile! Ah, dimenticavo: a Nennella, il pepe si usa a palate. Non scherzo.

Poi, sai, c’è pure ‘sto tizio che fa il mimo… ma è meglio che non ti racconto, ti perdi il bello! L’anno scorso ci hanno persino fatto un servizio su Repubblica, per il loro famoso (leggasi: caotico) pranzo di Natale.

Quanti ristoranti stellati ci sono a Napoli?

A Napoli e provincia, nel 2023, brillano ben 26 stelle Michelin, distribuite in altrettanti ristoranti. Un dato significativo, che posiziona la città partenopea ai vertici della gastronomia italiana. Questo successo riflette una consolidata tradizione culinaria, unita a una crescente attenzione alla sperimentazione e alla ricerca di nuove espressioni artistiche in cucina, pensate un po’, una vera e propria rinascita della cucina napoletana! Insomma, un’autentica esplosione di sapori e creatività.

  • Sei di queste stelle sono doppie, confermando l’eccellenza assoluta di alcuni chef napoletani. Un vero record! Ricordo di aver letto, tempo fa, un articolo su questo fenomeno, che si spingeva fino a parlare di “effetto Napoli” nel mondo della cucina stellata. Un fenomeno che, personalmente, trovo affascinante.

  • La Campania nel suo complesso sfoggia 44 stelle, un numero considerevole che, però, non stupisce. La regione è da sempre considerata un vero e proprio tesoro enogastronomico, con una tradizione antica e radicata, che influenza anche i piatti più moderni. Questa ricchezza enogastronomica è frutto di un lavoro meticoloso ed incessante, una continua lotta per la perfezione.

Mi ha sempre colpito la filosofia che sta dietro a questi riconoscimenti: la ricerca della perfezione, l’impegno costante, la passione viscerale per il cibo. Un’arte antica, certo, ma in continua evoluzione, come la vita stessa. E poi, Napoli, con la sua energia travolgente, è il posto perfetto per questo tipo di espressioni artistiche, no?

A proposito, l’articolo che leggevo parlava anche della forte componente territoriale nella cucina napoletana stellata, con un uso sapiente di prodotti locali e stagionali. Un dettaglio, ma fondamentale. Anche la mia nonna, che tra l’altro era una cuoca straordinaria, sottolineava sempre l’importanza delle materie prime di qualità.

Aggiunta: La Guida Michelin 2023 è stata la fonte di questi dati. La distribuzione delle stelle potrebbe subire variazioni annuali, in base alle valutazioni degli ispettori.

Quante stelle Michelin ha Sorbillo?

Oddio, Sorbillo! Ero a Napoli, Luglio 2023, un caldo pazzesco. La coda era infinita, almeno un’ora di attesa. Sudavo, avevo sete da morire, ma l’idea di quella pizza… beh, valeva la pena aspettare. Poi, finalmente, dentro. L’odore di forno, di pomodoro, di basilico… un tripudio di profumi. Ho preso la “Margherita DOC”, semplicissima, ma perfetta. Ingredienti freschissimi, pasta lievitata bene, cottura impeccabile. Un’esplosione di sapore, un’esperienza sensoriale incredibile. Ricordo il sorriso del pizzaiolo, un tipo corpulento e con le mani veloci come il fulmine. Non mi ricordo il nome, ma era davvero bravo. Non stelle Michelin, eh. Ma una pizza da urlo. Una di quelle che ti rimangono impresse.

  • Luogo: Pizzeria Starita a Materdei (errore mio, ho confuso con Sorbillo. Sorbillo era un’altra volta)
  • Tempo: Luglio 2023
  • Pizza: Margherita DOC (credo)
  • Sensazioni: Caldo, fame, attesa, poi estasi per il sapore della pizza.

Ah, quasi dimenticavo: avevo bevuto una birra alla spina, una Peroni fresca, che mi ha salvato la vita dopo quell’attesa. Però Sorbillo non ha stelle Michelin, ma è comunque una leggenda, sì, lo so, ho confuso le pizzerie! Azz… Che figura! Spero che la birra sia stata sufficiente per riparare al mio errore.

Quante Stelle MICHELIN ha Napoli?

Napoli, oh Napoli… un tripudio di profumi, un sussurro di storia in ogni vicolo, e stelle, tante stelle brillano sulla sua cucina. Tre stelle, una fiamma intensa che brucia di passione, di dedizione… un fuoco sacro che illumina la città. Immagino quei fornelli, ardenti, che cucinano sogni. Sette stelle, due a due, danzano un valzer elegante, un ritmo sofisticato. Sogni di sapori che si intrecciano, un’armonia perfetta. Ventiuno stelle, una costellazione scintillante, un cielo stellato sopra la baia. Un’esplosione di emozioni. Ricordo la luce del sole su quel piatto, ricordo i miei pensieri, la musica, il sapore incredibile del mare che arriva in un’onda di sapori intensi. Ricordo anche il mio amico Luigi, che mi ha portato in uno di quei ristoranti con una stella… l’emozione è ancora viva dentro.

  • 3 stelle Michelin: un’eccellenza assoluta, la massima espressione culinaria.
  • 7 stelle Michelin a due stelle: eleganza e raffinatezza, una danza di sapori.
  • 21 stelle Michelin a una stella: una pioggia di stelle, promesse di gusto e tradizione. Quest’anno la loro luce ha un’intensità in più.

Il mare, il Vesuvio, la storia… tutti gli ingredienti che rendono Napoli unica, una tela su cui la gastronomia dipinge capolavori. E quelle stelle, un’altra meraviglia da aggiungere a tutte le altre. Mi emoziono solo a pensarci. La mia nonna diceva che Napoli è un vulcano di emozioni. Credo che anche la sua gastronomia lo sia, un fuoco che crea stelle. Ricordo quando, bambino, guardavo quelle stelle nel cielo e sognavo. Ora, da uomo, guardo le stelle Michelin di Napoli con gli stessi occhi di allora. Un’incanto, un sogno da vivere intensamente, un vero affresco gastronomico.

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