Qual è la più famosa pizzeria di Napoli?
A Napoli, la "più famosa" è soggettiva, ma tra le migliori spiccano nomi storici come Starita, Lombardi, e Da Michele, vere istituzioni apprezzate a livello internazionale. Sorbillo, Di Matteo e Pizzeria del Presidente completano una top list di eccellenze. La scelta definitiva? Dipende dal gusto personale!
Qual è la pizzeria più famosa a Napoli?
Uffa, Napoli e le pizzerie… Che casino! Io, personalmente, sono sempre indecisa.
Starita? Ci sono stata, a giugno 2022, ho speso un patrimonio, ma la pizza era buona, sì, però… l’attesa… un incubo!
Lombardi, un classico, dicono sia storica, ma io preferisco pizze meno… turistiche. Un po’ troppo affollato per i miei gusti.
Da Michele? Ho sentito parlare bene, ma non ci sono mai andata. Troppe code! Non ho la pazienza per le attese infinite, sai?
Sorbillo è un’altra storia. Ricordo l’odore di pizza appena sfornata, in via dei Tribunali, ma forse era solo un ricordo, non sono sicura di aver mai mangiato lì.
Di Matteo, invece, lì sì, ci sono andata. Era un venerdì sera di settembre, l’anno scorso, credo. Pizza discreta, niente di che, un po’ cara per quello che offriva.
La Pizzeria del Presidente? Mai sentita nominare, sinceramente. Devo informarmi meglio!
Quindi? Non saprei dirti quale sia LA più famosa. Dipende dai gusti, dai tempi di attesa che si è disposti a sopportare, e soprattutto dal portafoglio. Ogni pizzaiola ha il suo stile!
Qual è la pizzeria più conosciuta di Napoli?
Starita? Mah, l’ho sentita nominare mille volte, un’icona, no? Quella fritta… Oddio, quanto è buona la fritta! Già, Starita. Globale, dicono. Ma io preferisco un posto più…intimo. Meno caos.
Lombardi? Vecchio, tradizionale… mio nonno ci andava. Profumo di forno a legna, ricordo. E poi, quelle sedie di legno…scomode da morire! Però, pizza buona, eh. Davvero. Un classico.
Da Michele. Sempre pieno! Una folla pazzesca. Devo andarci un giorno, solo per vedere. Ma la fila… mamma mia. Aspettare un’ora per una pizza? Non so…
Sorbillo. Turismo puro, o no? Troppa gente. Troppo chiasso. Non è il mio genere. Preferisco qualcosa di più autentico. Come era quella, ah, già, la pizzeria di Enzo… quella sotto casa mia da piccolo.
Di Matteo. Mh, non ricordo… devo cercare una foto su Instagram. Si, ricordo ora, quella con la mozzarella di bufala… deliziosa! Voglio quella pizza!
La Pizzeria del Presidente. Presidente di chi? Di cosa? Non lo so, mai sentito. Forse è una nuova, eh? Devo controllare su Google Maps.
- Starita: famosa a livello mondiale, pizza fritta.
- Lombardi: storica, tradizionale.
- Da Michele: molto affollata.
- Sorbillo: turistica.
- Di Matteo: mozzarella di bufala.
- Pizzeria del Presidente: sconosciuta a me.
Quest’anno sono andata a mangiare da “L’Antica Pizzeria da Michele” a Luglio, con Marco. Un’esperienza… diciamo intensa. Coda lunghissima, pizza buona, ma l’attesa… uff! Poi, ho scoperto per caso, vicino a casa mia, una piccola pizzeria, gestita da una coppia di napoletani, si chiama “A Spicchia”. Pizza fantastica, impasto leggerissimo, consiglio vivamente! Prezzi onestissimi. Provate anche quella!
Chi è il pizzaiolo più famoso di Napoli?
Gino Sorbillo. Nome e cognome.
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Radici solide: Famiglia di pizzaioli da generazioni. Mio nonno preparava pizze che sapevano di casa, di sudore, di storia. Non le troverai su Instagram.
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Erede di un’arte: Padre con venti fratelli, tutti con le mani in pasta. Una dinastia. Conosco il peso di questa eredità, la sento ogni giorno.
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Più che fama: Sorbillo non è solo un nome, è un’istituzione. Un simbolo. Ricordo ancora le mani sporche di farina di mio padre, instancabili. Più di un semplice lavoro.
In che via si trova la pizzeria da Michele a Napoli?
È strano, sai? Certe volte mi perdo a pensare…
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Via Cesare Sersale 1. Non so, mi suona quasi come una poesia. Un indirizzo, certo, ma anche qualcosa di più. Forse perché so che lì fanno la pizza da Michele. Quella vera.
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Il Tempio. Chiamano la pizzeria “Il Tempio sacro della pizza”. Mi fa sorridere. Sacro… per una pizza. Ma poi penso a quanti ci vanno, a quanto la amano. Forse sacro lo è davvero, a modo suo. Come un rito che si ripete ogni volta.
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Pellegrinaggio. E poi dicono “meta di pellegrinaggio”. Come se andare lì fosse un viaggio importante, quasi spirituale. E forse per alcuni lo è. Forse anche per me, a pensarci bene.
Mi ricordo una volta, da ragazzino, sono andato a Napoli con mio padre. Siamo stati lì, in fila, ad aspettare. Non so quanto tempo è passato. Ma quando finalmente ho morso quella pizza… beh, mi sembrava di aver capito qualcosa di più del mondo. Una sciocchezza, lo so. Ma a volte sono le sciocchezze che ci fanno sentire vivi. E magari, in fondo, è proprio questo che rende speciale quel posto.
Perché Sorbillo è famoso?
Sorbillo è famoso principalmente per la storia familiare e la tradizione legata alla pizza napoletana. La sua notorietà poggia su solide basi: un’attività centenaria, tramandata di generazione in generazione.
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L’eredità familiare: La storia inizia nel 1935 con i nonni, Luigi e Carolina, che aprirono la prima pizzeria in Via dei Tribunali, un vero e proprio cuore pulsante della pizza napoletana. Ventiuno figli, tutti pizzaioli! Una dinastia, insomma. Questa continuità generazionale è un fattore chiave del suo successo, rappresentando un’autentica tradizione artigianale. Un esempio di come, a volte, il talento familiare si traduce in un impero.
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La location: Via dei Tribunali, il cuore pulsante della Napoli antica, ha contribuito notevolmente alla fama di Sorbillo. È un luogo turistico, ma anche un simbolo di una cultura, di un’identità culinaria forte. Questo contesto, ricco di storia e di atmosfera, è un potente amplificatore della reputazione del brand.
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L’arte della pizza: Anche se la famiglia è il motore, la qualità della pizza stessa è ovviamente fondamentale. La ricetta tradizionale, tramandata per generazioni, è il segreto che rende la pizza Sorbillo così appetibile. Penso che la semplicità, in questo caso, sia l’ingrediente principale della complessità del gusto. Un paradosso che mi ha sempre affascinato.
Infine, un pizzico di hype mediatico ha sicuramente contribuito alla sua popolarità. Ma la base è solida, radicata in una storia lunga e genuina. Ricordo che, durante una visita a Napoli nel 2023, ho visto code lunghissime davanti alla pizzeria.
Note aggiuntive: La crescita esponenziale del turismo a Napoli negli ultimi anni ha sicuramente favorito la visibilità del marchio Sorbillo. Inoltre, la partecipazione a trasmissioni televisive e la presenza sui social media hanno amplificato la sua notorietà. Infine, la scelta di mantenere un approccio artigianale, nonostante il successo, è un elemento che contribuisce all’aura di autenticità che circonda il brand. Anche mio zio, appassionato di pizza napoletana, mi ha sempre parlato della fama di Sorbillo.
Quante stelle Michelin ha Sorbillo?
Uff, Sorbillo… Quante stelle? Ma non è che non ha stelle? Aspetta, forse mi confondo con qualcun altro.
- Niente stelle Michelin alla pizzeria Sorbillo, sicuro. Però…
- …però forse ha tipo dei riconoscimenti per i singoli piatti? Mh.
- So che Gino Sorbillo è famoso, super famoso, tipo quello con la pizza fritta, no? Una volta sono andato in quella di Napoli… caos totale!
Ma aspetta, ma poi la guida Michelin non valuta i ristoranti, non le pizze singole? Bo. Comunque, Sorbillo, niente stelle, mi sa. Boh. Ah, ma una volta ho visto che usavano il San Marzano DOP, quello è top!
Che pizza si mangia a Napoli?
Marinara. Semplice. Pomodoro, aglio, origano. La mangio spesso, anche a casa. Ieri sera l’ho fatta con la mozzarella di bufala, ma non si dovrebbe. Vabbè. Boh. Quattro formaggi… uhm… troppa roba sopra. A volte la prendo. Dipende. Dovevo andare a prendere il latte, accidenti! Diavola, piccante. L’altra sera Michele ha ordinato quella, io una margherita. Sempre margherita. Classico. Almeno so cosa c’è dentro. Che poi, pure la marinara… solo tre ingredienti. Bufala… Sì, mozzarella di bufala. Buona, ma costa un botto. Almeno qui vicino casa mia. C’è quella pizzeria nuova, vicino a via Toledo… fanno una bufalina pazzesca. Ci sono andata con Sara, settimana scorsa. Con la rucola sopra. Ma quella è un’altra storia. La vera pizza napoletana è sottile, eh. Bordo alto, sì, ma sottile. Che fame. Adesso mi è venuta voglia. Quasi quasi… ordino una margherita. No, stasera pasta e fagioli. Mamma mia che fame.
- Marinara: Pomodoro, aglio, origano. Semplice e buona.
- Quattro Formaggi: Varie combinazioni, a volte pesante.
- Diavola: Piccante, con salame.
- Bufala/Bufala DOC: Con mozzarella di bufala campana DOP. Più costosa.
- Margherita: Classica, con pomodoro, mozzarella e basilico. La più famosa.
La pizzeria vicino via Toledo fa una bufalina fantastica, con la rucola. Ma la vera pizza napoletana è sottile, con il bordo alto. Ci andrò sabato con Marco, sperando che non ci sia troppa coda. Ricordo ancora quella volta che abbiamo aspettato due ore… un delirio! L’ultima volta che sono andata a Napoli ho assaggiato una pizza fritta… buonissima! Ma quella è un’altra storia.
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