Quali sono le migliori pizzerie a Milano?

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Trovare la "miglior" pizzeria a Milano dipende dai vostri gusti! Pizza napoletana, romana, gourmet? Budget limitato o cena di lusso? Cercate recensioni online, specificando la zona e il tipo di pizza che preferite. Milano offre un'ampia scelta, la pizzeria perfetta vi aspetta!

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Migliori pizzerie Milano: dove mangiare una pizza top?

Migliori pizzerie a Milano? Uhm, domanda da un milione di dollari! Diciamo che “migliore” è super soggettivo, no? Dipende tutto dai tuoi gusti. Però, ecco, ti dico la mia.

Io impazzisco per quella pizza con la crosta alta e soffice, tipo napoletana verace. Ricordo che un sabato sera, forse era fine Ottobre, ero in zona Navigli e ho trovato una pizzeria che faceva proprio quel tipo di pizza. Buonissima! 🍕

Però, ecco, non posso dirti “vai lì a colpo sicuro”, anche perché… non mi ricordo il nome! 😅 Succede, no? Però, guarda, secondo me fai bene a cercare recensioni online, soprattutto su Google Maps. Lì trovi un sacco di foto e pareri.

E poi, un consiglio spassionato: prova le pizzerie più “nascoste”, quelle un po’ fuori dal centro. A volte si fanno delle scoperte incredibili! 😉

Qual è la migliore pizzeria dItalia?

Oddio, migliore pizzeria d’Italia? Ma che domanda! I Masanielli, eh? Caserta… Martucci, un nome che mi dice qualcosa. Pizza stratosferica, ho sentito dire, ma io non ci sono mai stata! Peccato. Devo andare assolutamente! Quest’anno però, con i prezzi… Uff.

Poi c’è Confine, a Milano. Milano… lì sì che ci sono stata! Ma non ricordo bene, l’anno scorso era tutto un caos, era sempre pieno. La pizza? Buona, certo, ma I Masanielli… un’altra cosa! Mi hanno detto che usano farine particolari.

E i Tigli? A San Bonifacio, in Veneto! Verona, vicino, no? Magari ci vado a settembre, se riesco a convincere Marco… Speriamo bene. Devo controllare su Instagram le foto delle pizze, sempre lì che cerco ispirazione. Devo organizzare una mega pizza party!

  • I Masanielli (Caserta) – Top!
  • Confine (Milano) – Buona, ma caotica!
  • I Tigli (San Bonifacio) – Da provare! A settembre?

Ah, dimenticavo! Mio cugino ha aperto una pizzeria a Roma, ma è più una pizzeria al taglio, quindi… non so quanto possa rientrare in questa classifica! Che palle, la pizza è sempre una lotta tra gusti, prezzi e disponibilità!

Nota personale: Quest’anno voglio finalmente provare I Masanielli! Prenoto tutto con largo anticipo! Magari a Ottobre!

Qual è la pizzeria che fa la pizza più buona al mondo?

Uff, pizza. Sempre pizza. Stanotte ho una voglia… Margherita? Marinara? Forse una diavola, no, troppo pesante. Che dilemma! Ricordo quella volta a Napoli, da Michele… Fila infinita, ma ne valeva la pena. Semplice, perfetta. Però poi c’è quella pizzeria vicino casa mia, “Da Gino”, fanno una pizza con le patate al forno… fantastica! Ma si può paragonare? Boh.

  • Campionati: Ah già, i campionati! La Notizia ha vinto. Napoli, ovviamente.
  • Michele: Sempre un classico, Michele. Ma è davvero la migliore? O è solo nostalgia?
  • Gino: Sì, Gino, le patate. Un’invenzione. Però non credo partecipi ai campionati… Chissà perché.
  • Impasto: Fondamentale l’impasto. Lievitazione lenta, ingredienti di qualità. Una volta ho provato a farla io… un disastro!
  • Ingredienti: Pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala… Roba seria. Non quella roba che usano in certi posti… Meglio una pizza surgelata! Che esagerazione!
  • Forno a legna: Assolutamente. Il sapore è diverso. Ho visto un forno a legna portatile online… Forse lo compro. Ma dove lo metto? Balcone? Troppo piccolo.

Mamma mia, che fame! Quasi quasi ordino una pizza… No, stasera pasta. Carbonara. Anzi, cacio e pepe! Ma sì, cacio e pepe. Però con un po’ di guanciale… Uff, che indecisione!

Qual è la miglior pizza in assoluto?

Ah, la pizza, questione di fede, eh? Come scegliere il miglior vino tra un Barolo e un Brunello? Una battaglia titanica! Ma bando alle ciance, la risposta è: dipende dai gusti! Scherzi a parte, quelli lì, Bosco, Martucci, Padoan e Pepe, sono dei veri mostri sacri. Li metto tutti sullo stesso piedistallo, come statue di marmo nel Pantheon della pizza.

  • Renato Bosco: Il suo impasto è una sinfonia di alveoli, una struttura così aerata che sembra quasi una nuvola. Un’esperienza… cosmica!
  • Francesco Martucci: Un maestro della lievitazione, la sua pizza è una dichiarazione d’amore al grano. Profumi intensi, come un’antica pergamena.
  • Simone Padoan: Un artista della semplicità, le sue pizze sono quadri impressionisti, gusto puro. Ogni morso, una piccola meditazione zen.
  • Franco Pepe: La tradizione napoletana in chiave moderna. Una pizza che ti abbraccia, come un vecchio amico ritrovato dopo anni.

Parliamoci chiaro, è come scegliere il miglior figlio: impossibile. Quest’anno, però, ho una preferenza segreta: ho una cotta per la pizza di Pepe, la sua semplicità mi ha conquistato. Ma già la settimana prossima potrei cambiare idea! È la bellezza della pizza, eh?

Ricordo che l’anno scorso, invece, ero ossessionato dalla pizza di Bosco. Vedi? I gusti sono volubili, come le onde del mare.

Aggiungo un consiglio personale, totalmente inutile, ma che mi fa sentire bene: se siete in zona, provatele tutte! Tanto vale godersi il viaggio. E poi, una pizza in più non ha mai ucciso nessuno, se non l’austerità della mia dieta, ma questa è un’altra storia.

Quanto costa mangiare una pizza a Milano?

Milano: Pizza. Prezzi.

  • Margherita economica: 5-8 euro.
  • Pizzeria rinomata: 15-20 euro o più.
  • Gourmet: Costo maggiore.

Media: 8-12 euro. Ho mangiato una pizza fantastica da “Pizzeria Spontini” vicino alla stazione Centrale, 10 euro. Una follia.

Aggiunte:

  • Ingredienti: Il costo varia esponenzialmente con la qualità degli ingredienti.
  • Zona: Centro città, prezzi più alti.
  • Servizio: Coperto, bevande, influenzano il conto.
  • Offerte: Attenzione a menu pranzo, sconti.
  • Assegno: Contanti, bancomat, carte credito. (Preferisco contanti, meno commissioni).

Qual è la pizza più sana da mangiare?

Pizza più sana? Margherita. Punto.

  • Meno grassi.
  • Meno condimenti.
  • Più semplice.

La dieta è una gabbia dorata, sapete? Io preferisco la Diavola. Ma è un’altra storia.

  • Basilico: antiossidante.
  • Pomodoro: licopene.
  • Mozzarella: proteine. (Anche se, diciamolo, quella industriale…)

Questa è la verità, cruda e semplice. Come un buon vino, annacquato. Il mio preferito? Il Chianti del ’98. Un’annata memorabile. A proposito di ricordi… oggi ho dimenticato le chiavi di casa. Cose che succedono.

Nota personale: quest’anno ho ridotto il consumo di pizza a due volte al mese. Risultato? Nessuno. Ancora in sovrappeso. Vita.

Qual è la pizza più digeribile?

La pizza più digeribile? Indubbiamente quella a lunga lievitazione. E’ un dato di fatto, ormai assodato da studi approfonditi sulla digestione e sulla composizione dell’impasto. La mia amica gastroenterologa, la dottoressa Bianchi, me lo ha ribadito più volte.

Il segreto sta nella durata della lievitazione. Parliamo di almeno 24 ore, ma idealmente 48 o addirittura 72. Durante questo lasso di tempo, gli enzimi naturali presenti nella farina degradano le proteine, rendendo l’impasto più leggero e facile da digerire. È come una sorta di pre-digestione, che il nostro stomaco ringrazia. Pensa a quanto sia più facile digerire una carne marinata a lungo, rispetto a una cotta subito. Stesso principio.

  • Minor produzione di gas: La lunga lievitazione riduce la formazione di gas intestinali, causa frequente di gonfiore e pesantezza post-pasto.
  • Maggiore assimilazione: Gli enzimi predigeriscono i componenti dell’impasto facilitando l’assimilazione degli elementi nutritivi.
  • Miglioramento del sapore e della consistenza: Non solo digeribilità, ma anche gusto e texture sono superiori!

Questo processo rallenta la formazione di acidi organici dannosi, migliorando la tollerabilità anche per chi soffre di intolleranze. Ah, un’ultima cosa: la qualità degli ingredienti è fondamentale, ovvio! Una pizza a lunga lievitazione fatta con ingredienti scadenti non sarà altrettanto digeribile. E a proposito, ho scoperto una pizzeria fantastica vicino a casa mia, usano solo farine biologiche e lievitazione naturale… Devo provarla.

Approfondimento: La lievitazione lunga, oltre ai benefici digestivi, influenza anche la struttura molecolare dell’amido, rendendolo più facilmente assimilabile. Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra la lunghezza della lievitazione e la riduzione del carico glicemico della pizza. In sintesi: una pizza più buona e salutare.

Qual è la pizza più leggera di tutte?

AHAHAHAHAH, la pizza più leggera? Ma scherziamo?! Come se le pizze andassero in palestra! A parte gli scherzi, l’Ortolana è tipo la Barbie delle pizze: tutta finta magra, con le sue verdure che fanno tanto “sana”, ma poi ti lascia appiccicato al divano come un koala ubriaco. 260 kcal ogni 100 grammi? Mio nonno, a colazione, consumava più calorie!

  • L’Ortolana è un bluff, una truffa gastronomica!
  • Tanto vale mangiarsi un’insalata, almeno sai cosa stai mettendo nel piatto.
  • Comunque, anche la Marinara è una mezza bomba calorica, non illudiamoci.

Quest’anno, però, ho scoperto una nuova pizza, la “Mia Nonna Gina”: solo acqua, farina di farro integrale e un pizzico di sale. E’ così leggera che vola via appena la fai uscire dal forno, tipo un piumino di pulcino. A parte gli scherzi, ho appena finito la dieta e mi sono sparato una pizza a base di mortadella e pistacchi. Ehm…

Aggiungo una chicca: ieri sera ho visto mio cugino, un tipo che mangia pizza a colazione, pranzo e cena, soffrire perché la pizza al prosciutto aveva le fette troppo sottili. L’ha definita “un affronto alla pizza stessa”, e giuro, non stavo scherzando.

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