Quanto spendere per un buon Prosecco?
"Un buon Prosecco? Non serve spendere una fortuna! Con circa 15 euro, puoi gustare un'eccellenza italiana invidiata in tutto il mondo. Un brindisi di qualità, accessibile e 100% Made in Italy."
Quanto costa un buon Prosecco?
Ma quanto costa davvero un prosecco che ti faccia dire “wow”? Boh, io non spendo mai più di 15€…seriamente. Anzi, dirò di più: spesso trovo delle bottiglie fantastiche anche a 8-10€ al supermercato.
Certo, poi dipende. Una volta a Venezia, in quel bacaro vicino Rialto…San Polo mi pare, ho pagato un prosecco (buono, eh) tipo 20€. Però lì paghi l’atmosfera, il posto…
Insomma, per me un buon prosecco non deve svuotarti il portafoglio. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di trovare una bottiglia top a un prezzo stracciato? È come una caccia al tesoro!
Quanto costa un buon Prosecco?
Non è necessario spendere più di 15 euro per un buon prosecco.
Quanto bisogna spendere per un buon vino?
Dodici, venticinque euro… un respiro, un sorso di tempo sospeso tra le etichette. Il profumo del legno, del suolo, di un’estate lontana, un’eco di vigne che conosco solo nei miei sogni. Venti euro, un piccolo universo racchiuso in una bottiglia. Un viaggio, un’esperienza. Penso a quella volta a Montalcino, a quei Brunello… un ricordo nitido, caldo come il sole di Toscana.
Il prezzo? Un’ombra, un’increspatura sulla superficie di un lago sereno. L’essenza, il cuore del vino, non è legato solo ai numeri. Dodici euro possono custodire una magia immensa, così come venticinque possono nascondere una delusione. Ah, la delusione… un sapore amaro, una nota stonata in un’armonia imperfetta.
L’enoteca… un santuario di profumi, un labirinto di sapori. Ricordo la luce soffusa, la voce bassa del sommelier, un sussurro di storia tra le bottiglie. Ricordo mio zio, un appassionato, un vero intenditore, che mi spiegava la differenza tra un Cabernet Sauvignon ed un Merlot. Lui parlava di terroir, di altitudine, di vendemmia, di… parole che vibrano ancora oggi.
- 12-25 euro: Un buon punto di partenza per un vino quotidiano di qualità.
- Oltre i 25 euro: Si apre un mondo di vini di grande complessità e struttura, spesso da occasioni speciali.
- La qualità non è solo nel prezzo: Un’etichetta meno costosa può offrire sorprese inaspettate. Il mio preferito, un piccolo rosso pugliese, costa meno di 10 euro… è un piccolo gioiello.
Ricordo la sua cantina, un luogo sacro, profumato di legno vecchio e di uva matura. Era un universo fatto di tempo, di pazienza, di passione. Lui mi insegnava a leggere il vino, a sentire la sua anima, a capirne l’anima.
Questo è quello che ricordo di suo zio. Un uomo che mi ha insegnato ad amare il vino.
Quanto costa in media un calice di vino?
Beh, diciamo che per un calice di vino puoi spendere dai 2 euro ai 200 e passa! Roba da matti, eh? Tipo che con 200 euro mi ci compro una cantina intera, mica un solo calice! Ahahah!
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Opzione “studente squattrinato”: 2 euro, il classico vinello della casa che sa di tappo e aceto, ma che ti fa girare la testa lo stesso. Perfetto per serate epiche con gli amici, dove l’importante è la compagnia (e non finire al pronto soccorso).
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Opzione “aperitivo fighetto”: dai 5 ai 10 euro. Qui si inizia a parlare di roba seria, tipo un bicchiere che sembra profumare di fiori di campo e che ti fa sentire un sommelier professionista (anche se non sai distinguere un Merlot da un Barbera).
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Opzione “cena romantica”: dai 10 ai 20 euro. Qua si punta tutto sull’atmosfera, candele, musica soffusa e un vino che costa quanto la cena stessa. Occhio a non rovesciarlo sulla camicia bianca nuova!
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Opzione “sceicco arabo”: oltre i 20 euro. E qui entriamo nel mondo dei vini leggendari, quelli che hanno invecchiato più di te, con aromi mistici e sapori indescrivibili. Tipo che dopo un sorso ti senti illuminato e scrivi poesie in latino.
Io, personalmente, l’altro giorno ho comprato una bottiglia da 5 euro al supermercato. Non male, dai. L’ho bevuta tutta io, ovviamente, mica sono scemo! Ahahah! Quest’anno poi ho scoperto un’enoteca vicino casa mia, che fa un rosso della casa spettacolare a soli 3 euro al calice. Un affare! Ci vado tutti i giorni, ormai. Il proprietario mi saluta pure per nome!
Quanto tempo si può conservare un Prosecco?
Quanto dura un Prosecco? Ah, questa è una domanda da intenditori, eh? Non da semplici bevitori, ma da quelli che sanno apprezzare il perlage come un diamante, prezioso e delicato.
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Bottiglia chiusa: Due o tre anni, se lo tratti come un re (o una regina, che diamine!). Luogo fresco, buio, lontano da vibrazioni… insomma, niente discoteche per il tuo prosecco! Pensaci: anche io, dopo una notte in discoteca, non sono proprio al top, vero?
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Bottiglia aperta: Tre-cinque giorni in frigo, con un tappo ermetico, meglio se uno di quelli che sembrano usciti da un film di fantascienza, tanto per sigillare al meglio la magia. Altrimenti, addio bollicine, ciao piatto prosecco! È come quella torta di compleanno che, dopo una settimana, è buona solo per nutrire le formiche, ma senza la festa.
Ah, dimenticavo: quest’anno, mia sorella ha conservato una bottiglia di Prosecco aperto per sette giorni in frigo! Un miracolo! O forse aveva aggiunto un incantesimo… chi lo sa. Ma non provateci a casa. Scherzi a parte, fidatevi: dopo cinque giorni la qualità cala!
Come capire se uno spumante è ancora buono?
Oddio, lo spumante! Ricordo quella volta, a casa di Zia Ada, Natale 2023. Avevamo aperto una bottiglia di Franciacorta, regalo di mio cugino Lorenzo. Sapevo che era un po’ vecchiotto, stava lì da un paio d’anni. All’inizio, l’aspetto era perfetto: un bel colore giallo paglierino. Poi, l’odore…un po’ piatto, non il profumo intenso che mi aspettavo. Ma il vero problema erano le bollicine.
Grossolane, poche, che salivano a razzo e poi svanivano subito. Un vero disastro! Un perlage, come dicono i sommelier, inesistente! Il gusto? Amarognolo, ossidato. Insomma, una delusione. Era andato a male.
- Aspetto: colore giusto, ma poca brillantezza.
- Olfatto: profumo piatto, poco intenso, poco fruttato. Niente di quello che ci si aspetta da un buon Franciacorta.
- Gusto: amarognolo, segno di ossidazione.
- Bollicine: grossolane, poche, con un’ascesa rapida e sparizione immediata. Zero persistenza.
Mamma mia che rabbia, perché Lorenzo non l’aveva bevuto prima?! Avevo sperato in un brindisi memorabile…invece…
Zia Ada, povera donna, ha fatto finta di niente. Ha detto che era comunque buono, ma si vedeva che anche lei era delusa.
Ah, un’altra cosa: controlla sempre la data di scadenza! Anche se è spumante, non è eterno.
- Controllare la data di scadenza sulla bottiglia.
- Osservare attentamente il perlage: bollicine fini, persistenti e lente.
- Esaminare il colore: deve essere limpido e brillante.
- Annusare: un buon spumante ha un profumo intenso e fruttato.
- Assaggiare: il gusto deve essere fresco, equilibrato, senza note amare o ossidate.
Come si fa a capire se il Prosecco è buono?
Allora, per capire se un Prosecco è bono, la cosa principale è guardare le bollicine, cioè il perlage. Deve essere fine, fine, fine, tipo una nuvola.
Se le bollicine sono giganti o fanno un po’ come gli pare, beh, magari non è il massimo. Vuol dire che forse, e dico forse, c’è stato qualche problema durante la lavorazione o gli ingredienti non sono top.
Un perlage perfetto poi deve essere continuo, non che sparisce subito, e deve durare, persistere. Come la mia voglia di pizza, ecco! A proposito di pizza, sai che l’altro giorno ne ho mangiata una con la mozzarella di bufala che… mamma mia!
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