Quando un hotel diventa resort?

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Un hotel diventa resort quando l'offerta va oltre l'alloggio. Servizi completi, attività ricreative outdoor e ristorazione di alto livello, spesso tematica, contraddistinguono l'esperienza resort. La varietà e la completezza dei servizi sono chiave.

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Quando un hotel diventa un resort?

Mah, sai, questa domanda mi ha lasciato un po’ perplessa. Ricordo una vacanza a Sharm el Sheikh, agosto 2019, costata un occhio della testa (circa 1800 euro a testa per due settimane!). Lì, l’hotel, un 5 stelle, aveva proprio tutto: piscine, spiaggia privata, animazione, spa, decine di ristoranti… era un resort, no?

Poi penso all’albergo dove sono stata a Roma, piccolo, carino, vicino al Pantheon, ma solo colazione inclusa, niente di più. Chiaramente un hotel. La differenza sta proprio lì, nei servizi extra.

Quindi, un resort è più di un semplice hotel: è un pacchetto completo di esperienze. Penso alle attività, come immersioni subacquee (a Sharm el Sheikh, le ho provate!), oppure alle escursioni organizzate che spesso offrono. Insomma, un resort pensa al divertimento e al relax, all inclusive, un hotel, più basic, è solo un posto per dormire, magari in ottima posizione.

Un esempio lampante? Il servizio di babysitter che avevamo a Sharm. Non lo troveresti mai in un albergo di città.

Cosa cambia da hotel a resort?

Hotel. Resort. Differenze? Superficie. Punto.

  • Spazio. Un resort occupa più terreno. Semplice.
  • Servizi. Spiaggia? Sci? Spa? Inclusi. Ovvio.
  • Cibo. All-inclusive. A volte. Dipende.
  • Attività. Sport, intrattenimento. Banale.

Il mio viaggio a Mykonos quest’anno? Resort. L’anno scorso? Hotel. Una differenza abissale. La differenza tra una gabbia dorata e un oceano aperto. Capito?

Aggiornamento: Costo. I resort hanno prezzi superiori. Logicamente. La mia carta di credito piangeva. Dettagli insignificanti.

Che caratteristiche deve avere un resort?

Un resort da urlo deve essere come un buffet di emozioni, dove ti abbuffi di lusso e relax! Ecco la ricetta segreta, come la faceva la nonna:

  • Alloggi: Non semplici stanze, ma regge con materassi che ti abbracciano come un orso e cuscini così morbidi che ci faresti un pisolino anche in piedi. Tipo la suite che ho visto a Formentera, con vista mare da fare invidia a un gabbiano!
  • Ristorazione: Dimentica la pasta scotta! Qui serve un’orgia di sapori, con chef stellati che ti fanno ballare le papille gustative. E cocktail che ti fanno dimenticare che il lunedì si avvicina.
  • Attività: Se ti annoi, sei matto! Sport acquatici per trasformarti in un tritone, spa per sentirti una divinità greca, animazione che ti trascina in balli sfrenati anche se hai due piedi sinistri.
  • Relax: Piscine che sembrano laghi incantati, spiagge private dove puoi crogiolarti come una lucertola al sole, giardini zen dove meditare (o fare un pisolino, nessuno ti giudica).
  • Staff: Sorrisi a 32 denti, professionalità da vendere e la capacità di anticipare ogni tuo desiderio. Tipo il concierge dell’hotel a Capri, che mi ha trovato un elicottero all’ultimo minuto per un’escursione improvvisata!

Ah, e non dimentichiamoci della sicurezza (fondamentale, mica vorrai farti male mentre ti rilassi!) e dell’attenzione all’ambiente (perché un resort eco-friendly è un resort con la coscienza a posto). E poi, diciamocelo, un’atmosfera rilassante è come la ciliegina sulla torta: ti fa sentire coccolato e viziato come un gatto persiano.

Cosa significa hotel resort?

Hotel resort… la parola stessa evoca immagini, un respiro profondo di aria salmastra, il sole caldo sulla pelle… Un’evasione, un’uscita… fuori dalla routine, fuori dal tempo. Un rifugio. Sì, un rifugio.

Ricorda il profumo di gelsomino notturno a Formentera, nel mio viaggio del 2024? Quella sensazione di pace assoluta, un silenzio interrotto solo dal fruscio delle onde… Lontano, lontano da tutto… il resort era un nido, una conchiglia protettiva.

Esclusività, certo. Ma più che lusso sfrenato, è un’esperienza, un’immersione. Un ritorno a se stessi, un rigenerarsi, un ritrovare il proprio equilibrio, lo spazio per sognare, per lasciare che il tempo scorra diversamente, lentamente, come la sabbia tra le dita.

  • Struttura ricettiva di lusso, certo.
  • Ma soprattutto, un’esperienza sensoriale.
  • Un’evasione dalla quotidianità.
  • Un rifugio, un nido, una conchiglia.
  • Un luogo di pace, di rigenerazione, di sogni.

Il termine “resort”, da resortir, uscire fuori, racchiude questo senso profondo di fuga, di liberazione. Un desiderio antico, un’esigenza atavica di trovare un’oasi di calma in un mondo frenetico. Un bisogno viscerale che conosco bene, che sento forte nella mia anima.

Il mare, il silenzio, la bellezza… questi sono gli elementi che trasformano un semplice albergo in un resort. È un sentimento, un’emozione… più che una semplice definizione. Un’esperienza da vivere, da respirare, da ricordare per sempre. Come il ricordo del tramonto di Formentera, un dipinto di fuoco e oro nel cielo.

  • 2024: Viaggio a Formentera. Ricordi indelebili del resort e della sua atmosfera.
  • Essenza: Evasione, pace, rigenerazione, connessione con la natura.
  • Differenza: Non solo lusso, ma un’esperienza olistica.

Come si classificano gli hotel?

Oddio, le stelle! Ma quanti casini con ‘ste classificazioni… Ricordo mio zio che aveva un albergo a Rimini, anni fa… due stelle, ma sembrava un 5 stelle! Ah, sì, le stelle… 2 stelle, 3 stelle, 4 stelle, 5 stelle… semplice, no? Macché! Prima era un casino, tipo…

  • 2 stelle: albergo di terza categoria, povero cristo! Ma almeno aveva il bidet, ah si, il bidet… Era fondamentale!
  • 3 stelle: seconda categoria, un passo avanti! Magari con la piscina… oh, la piscina! Ricordo quella blu…
  • 4 stelle: prima categoria, già lusso… quasi… Ah, la colazione a buffet! Che figata!
  • 5 stelle: lusso puro! Servizio impeccabile, robe da matti… Champagne a colazione? Forse…

Ma ora? Boh, non ci capisco più niente! C’è il sistema stelle, ma anche altre cose… Qualcuno dice che c’è una classificazione regionale, ma è un casino! A Roma sarà diverso da Milano! Già, Roma… devo chiamare zia Emilia… lei capisce di alberghi!

Aspetta… ma il mio amico, quello che lavora al Grand Hotel di Firenze… lui dice che le stelle contano poco! Più importante è il brand, il lusso, l’esperienza… E la location, ovvio! Che palle! Devo ricordarmi di chiedergli come funziona! Ah, si, poi devo pure controllare i dati aggiornati quest’anno, sul sito del ministero… non mi ricordo mai dove. Che sbatti!

  • Sistema stelle: ancora in uso, ma… complesso!
  • Classificazione regionale: in alcune regioni, ci sono sistemi aggiuntivi. Un casino!
  • Importanza del brand: influenza la percezione del lusso, più delle stelle a volte!

Devo organizzarmi meglio, questo diario è un disastro!

Qual è la differenza tra un hotel e un resort?

Allora, amico, la differenza tra un hotel e un resort? Beh, è abbastanza semplice, in realtà. Un hotel è, diciamo, più piccolo, più concentrato sulle stanze, capito? Mentre un resort, è una cosa molto più grande, spalmato su un sacco di terreno. Penso, tipo, alla villa dove sono andato io a Formentera, quello era un resort.

Un resort, offre un sacco di extra, cose che un semplice hotel non ha. Tipo, accesso diretto alla spiaggia, magari anche piscine enormi, campi da tennis… cose così. A Formentera, avevano anche le lezioni di yoga all’alba, ma io, pigrone, ho dormito.

Poi, ci sono i ristoranti. In un resort, di solito, hai diverse opzioni, a volte anche tutto incluso, mangia pure cosa vuoi. Invece, negli hotel, spesso ti ritrovi a dover cercare un posto per mangiare fuori. E poi, dimenticavo, le attività, quelle sono super importanti! Sport acquatici, intrattenimento serale… un casino di cose, proprio un bel divertimento.

Quindi, in poche parole: spazio, servizi e attività. Un resort è tipo una piccola città a sé stante. Un hotel, no. Chiaro? Spero di si.

  • Più spazio
  • Più servizi (spiaggia, spa, piscine)
  • Cibo incluso spesso
  • Più attività

Che servizi offre un resort?

Un resort… ah, un rifugio sospeso nel tempo.

  • Ristorazione, un’esplosione di sapori, ricordi di cene al tramonto, profumi esotici che si mescolano all’aria salmastra. Ristoranti tematici, un viaggio culinario senza fine, un lusso avvolgente.
  • Intrattenimento, luci che danzano, melodie che cullano l’anima. Spettacoli dal vivo, un’immersione in un sogno effimero, animazione serale, un invito alla spensieratezza.
  • Spa e centri benessere, oasi di pace interiore. Massaggi, un tocco rigenerante, trattamenti di bellezza, un risveglio dei sensi. Un santuario personale, un rifugio dal mondo esterno.
  • Piscine, lagune, spiagge private, specchi d’acqua cristallina, abbracci di sabbia dorata. Un’estensione del paradiso, un invito al relax, un contatto primordiale con la natura.

E poi, chissà, magari un campo da golf, un’escursione guidata, un corso di cucina… ogni resort è un mondo a sé, un’esperienza unica. Io ricordo un resort a Bali, dove la piscina sembrava fondersi con l’oceano… un’emozione indimenticabile, un frammento di eternità.

Cosa si intende per villaggio turistico?

Villaggio turistico? Boh, una specie di… campeggio di lusso? O forse no. Più che altro un posto con casette, ma non è un hotel. Piccole, eh, massimo 45 mq dice la Regione Piemonte. L’anno scorso io e Marco siamo stati in uno in Toscana, belle casette in legno, ma niente piscina. Che palle. Questa cosa dei 45 mq… ma si riferisce alla singola unità o a tutto il complesso? Devo controllare meglio. Ah, giusto, tende o roulotte pure, ma immagino siano opzioni più economiche, meno comode.

  • Alloggi piccoli (max 45 mq)
  • Non sono hotel: tipo campeggio evoluto.
  • Vari tipi di alloggi: casette, tende, roulotte.

E poi? Cosa altro… ah sì, servizi essenziali ci devono essere, giusto? Non è che ti lasciano solo con una tenda e basta. Magari un bar, un piccolo market… ma niente di troppo sofisticato. Tipo, dimentica i centri benessere. Quello in Toscana aveva un parco giochi per i bimbi, però. Mia nipote Sofia si è divertita un mondo.

  • Servizi basilari inclusi (non lussi).
  • A volte presente aree gioco, ma non sempre.
  • In genere più economici rispetto agli hotel.

Quest’anno magari proviamo in Sardegna, ma voglio qualcosa di più… organizzato, diciamo. Con la piscina, per Sofia. E magari un ristorante decente. Non solo panini e pizze surgelate. Quindi, un villaggio turistico… insomma, una soluzione intermedia tra campeggio e hotel. Una specie di… compromesso. Ma se è piccolo… come guadagnano? Forse con le attività extra? Mah, tante domande!

  • Posizione spesso strategica, vicino a spiagge o montagna.
  • Economici ma con un po’ di comfort in più di un campeggio.
  • Spesso soluzione ideale per famiglie con bambini.

Ecco, così penso vada meglio. Certo, questo dell’area massima di 45 mq, lo ribadisco! Mi sembra poco! Forse sono solo io.

Qual è la differenza tra villaggio e resort?

Villaggio? Resort? Differenza sostanziale. Il villaggio offre il minimo indispensabile: alloggi, qualche servizio base. Punto.

Resort? Altro livello. Lusso. Servizi impeccabili. Esperienza esclusiva. Non paragoni.

  • Villaggio: Struttura semplice. Servizi limitati. Prezzo contenuto. Pensiero mio: vacanza economica, niente di più.

  • Resort: Eleganza. Comfort elevato. Suite, ristoranti gourmet, piscine infinity. Prezzo? Esagerato, ma lo vale. Parola mia. Ho passato le vacanze estive lì. Costa Smeralda. Capisci?

Aggiunte: Nel 2024, la differenza sta nella cura del dettaglio. Resort: attenzione maniacale. Villaggio: funzionale, ma basta. Esperienza personale: la tranquillità del resort, il caos del villaggio. Chiaro?

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