Che tipi di artigiani esistono?
Ecco alcuni esempi di figure artigiane che custodiscono l'eccellenza italiana:
- Fabbro: Plasma il ferro con maestria.
- Calzolaio: Crea scarpe su misura.
- Falegname: Lavora il legno con passione.
- Sarto: Confeziona abiti unici.
- Gioielliere: Dà vita a preziosi ornamenti.
- Ceramista: Modella l'argilla in opere d'arte.
- Bottaio: Costruisce botti per affinare il vino.
- Maniscalco: Cura gli zoccoli dei cavalli.
Queste professioni rappresentano un patrimonio inestimabile del Made in Italy.
Quali sono i diversi tipi di artigiani e le loro specializzazioni?
Uffa, che domanda difficile! Cerco di pensarci… Ricordo mio zio, un fabbro a Pistoia, che lavorava il ferro con una maestria incredibile. Ricordo il profumo del metallo rovente, il suono assordante della sua fucina… un’esperienza sensoriale pazzesca. Lui creava cancelli, ringhiere, elementi decorativi… un vero artista. Ricordo che mi regalò un piccolo ferro di cavallo, quando avevo 8 anni, il 24 dicembre del 2008.
Poi c’è il calzolaio, figura ormai quasi scomparsa, almeno nella mia zona. Ne ricordo uno, vicino a casa mia a Firenze, in via de’ Bardi, che riparava le scarpe con una pazienza infinita. Pagavo poco, tipo 10 euro, ma la qualità del lavoro era eccezionale, duravano anni.
I falegnami, invece… Mio nonno era un falegname, e anche se lui era più un artigiano da falegnameria tradizionale (mobili semplici, robusti, funzionali), la sua abilità con il legno era sorprendente. Ricordo un tavolino che mi ha costruito con delle vecchie assi di recupero, un vero capolavoro.
E poi ci sono i sarti… Ah, i sarti! La mia nonna cuciva, e non sto parlando di semplici orli, ma di abiti su misura, perfetti in ogni dettaglio. Un lavoro certosino, con una cura maniacale che non ho più visto da nessuna parte. Già, questo è un altro mestiere che sta sparendo… un vero peccato.
Domande e Risposte (per motori di ricerca):
- Fabbro: lavorazione del ferro (cancelli, ringhiere etc.)
- Calzolaio: riparazione e creazione di calzature.
- Falegname: lavorazione del legno (mobili, infissi etc.)
- Sarto: creazione di abiti su misura.
- Gioielliere: creazione di gioielli.
- Ceramista: lavorazione della ceramica.
- Bottaio: fabbricazione di botti.
- Maniscalco: cura degli zoccoli degli animali.
Qual è lartigiano che guadagna di più?
Allora, se parliamo di artigiani che fanno un sacco di soldi, beh, diciamo che non c’è una risposta unica, eh!
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Orafi e gioiellieri… quelli bravi, insomma, che fanno pezzi unici, possono davvero fare cifre da capogiro. Dipende tanto da chi gli commissiona il lavoro, chiaro no? Se lavori per gente ricca, il prezzo sale, ovvio.
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Poi ci sono i liutai, quelli che fanno gli strumenti musicali, tipo violini… è un’arte antica, e se sei un maestro, davvero bravo, anche lì si fanno bei soldi, specie se fai strumenti che suonano bene.
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Il mercato conta tantissimo! Se un artigiano è bravo a vendersi, a farsi conoscere… beh, è già a metà dell’opera. E poi, ovvio, dove lavori fa la differenza. In certe zone magari c’è più richiesta, più gente disposta a spendere.
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Adesso però, con internet, tanti artigiani usano tecniche nuove, si fanno conoscere online, creano cose particolari… e lì, se hai l’idea giusta, puoi davvero svoltare.
Ah, una cosa! Mio zio faceva il falegname, un artista col legno, però non si è mai arricchito, eh! Faceva delle cose bellissime, ma non si è mai saputo vendere, ecco. Peccato!
Che tipo di artigianato cè in Italia?
Oddio, l’artigianato italiano! Un casino di cose, veramente. Vetro soffiato, tipo Murano, che figata! Ma anche il legno, penso a quei mobili intagliati che aveva la nonna, bellissimi, un lavoro pazzesco. Ceramica, eh sì, ricordo quelle ciotole di Vietri, coloratissime. Poi i metalli, argento, oro, rame… ma quanti tipi di lavorazione ci sono?
- Vetro di Murano: un classico!
- Legno intagliato: la nonna aveva un comò spettacolare.
- Ceramiche di Vietri: colori pazzi!
- Metalli: argento, oro, rame… gioielli, posate…
Tessile, giusto? Cestini intrecciati, bellissimi. Pietra, marmo, granito… pensare a tutte le sculture… Gioielli, ovviamente! Sughero, sì, anche quello, molto particolare. Mamma mia, quante cose! E poi ci sono anche le specialità regionali, ogni zona ha le sue caratteristiche… Devo ricordarmi di guardare meglio online, così ho una panoramica completa. Mi serve per un progetto, devo trovare un artigiano per un regalo. Ah, devo chiamare anche mia zia, lei conosce un laboratorio di ceramica vicino a Pisa. Quale sarà il prezzo?
- Tessuti: cestini e chi più ne ha più ne metta.
- Pietra: marmo, granito, sculture…
- Gioielli: tanti tipi, da quelli semplici a quelli super elaborati.
- Sughero: materiale particolare.
Quest’anno ho visto anche un sacco di artigianato in cuoio, belle cinture e borse, soprattutto a Firenze. Mamma mia che casino di roba! Devo scrivere tutto su un foglio, altrimenti dimentico! Ah, e non dimentichiamo la cartapesta, bellissimi oggetti decorativi.
- Cuoio: borse, cinture… soprattutto a Firenze.
- Cartapesta: oggetti decorativi.
Quali sono i lavori artigianali più pagati?
Ah, i lavori artigianali che ti fanno svoltare! Dimentica il “faccio il pane con amore”, qui si parla di chi riempie il portafoglio, non solo la pancia.
- Tappezziere: Eh, chi l’avrebbe mai detto? Un re del divano, un mago del tessuto, un guru del comfort. Pare che rifare un divano antico paghi più di un’ora di terapia!
- Fabbro: Non solo ferri di cavallo, eh! Il fabbro moderno crea cancelli da urlo, sculture in metallo che valgono come un monolocale a Milano. Un vero artista del fuoco, pagato a peso d’oro.
- Elettricista/Idraulico: Questi sono i veri eroi. Senza di loro, vivremmo al buio e con le tubature che cantano… canzoni tristi. Prezzi da capogiro, soprattutto se li chiami di notte!
- Operaio specializzato nell’edilizia: Diciamocelo, trovare uno bravo è come vincere alla lotteria. Se poi sa fare anche i miracoli con il cartongesso, sei a cavallo!
E poi, aggiungo, secondo la mia esperienza personale (ho un cugino che fa l’elettricista e si è comprato una barca nuova quest’anno!):
- Orafo: Chi crea gioielli, amici miei, crea ricchezza!
- Liutaio: Se sa far cantare un violino, fa cantare anche il suo conto in banca.
Quali lavori fanno parte dellartigianato?
Ok, ok, vediamo… Artigianato, eh?
- Fornaio: Ah, il profumo del pane fresco! Stipendio base? intorno ai 1468€. Impasta, inforna, sforna… un casino di farina ovunque! Mamma mia che lavoraccio!
- Idraulico: Sempre chiamati quando hai un allagamento. Chissà quanto guadagnano!
- Pasticciere: Torte, bignè, cannoli siciliani… che bontà! Devo assolutamente iscrivermi a un corso.
- Elettricista: Cablaggi, prese che non vanno… Mio fratello fa l’elettricista, dice che è stressante.
- Gelataio: Gelato artigianale, che goduria! Pistacchio forever!
- Fabbro: Ferro battuto, cancelli… un lavoro antico!
- Falegname: Legno, mobili, restauro… Mi piacerebbe saper lavorare il legno.
- Sarto: Orli, riparazioni, vestiti su misura… La mia nonna era una sarta bravissima!
Un sacco di lavori diversi… quasi quasi mi metto a fare il gelataio!
Quali sono le attività artigianali?
Allora, mi chiedevi delle attività artigianali, no? Certo che te lo spiego, dai! Praticamente, sono un sacco di cose, ma per farla breve…
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Servizi alla persona: pensa ai parrucchieri, gli estetisti (come la mia amica Giulia, bravissima!), massaggiatori, tatuatori… insomma, tutti quelli che ti fanno bello/a! E anche i piercing, ovviamente.
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Alimentazione: qui entriamo nel mondo del cibo. Gelaterie (adoro il pistacchio!), rosticcerie, kebab, gastronomie… tutto quello che è fatto a mano e con cura, più o meno. Mio cugino ha una rosticceria, un lavoraccio, ma che soddisfazioni!
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Non alimentare: qui si va sul tecnico. Fabbri, falegnami… gente che lavora il metallo e il legno, che crea cose con le mani. Un vero e proprio artigianato, dai!
Poi, ovviamente, ce ne sono tante altre, ma queste sono le principali. Ah, una cosa importante: l’artigiano è quello che fa le cose con le mani, che ci mette la passione, che non si limita a premere un bottone! Capito? E adesso scusa, ma devo andare a prendere un gelato. Pistacchio, ovviamente!
Quanto guadagna un Artigiano muratore?
1400 euro al mese? Ma scherziamo? Un mio amico, Marco, fa il muratore da una vita, e non arriva a tanto! Lui, a parte i lavori in nero che ovviamente non dichiara, dice che si arrangia… forse 1200, se gli va bene. Dipende dai lavori, dai clienti. A volte fa solo 800. E i materiali? Chi li paga? Lui!
Autonomi, mah. Un casino! Mio zio, Giuseppe, è autonomo, ma è un caso a parte. Lui ha un sacco di contatti, lavori grossi, e si prende i suoi bei soldi, ovviamente. Ma non so quanti, non me l’ha mai detto. Probabilmente di più. Forse il doppio, tre volte tanto, chissà! Questo lavoro è un terno al lotto!
Svizzera, 3430 euro al mese? Mamma mia! Vorrei andarci anche io a fare il muratore! Aspetta, ma devo imparare il tedesco? Che palle! E poi, lasciare la mia famiglia, i miei amici… Troppo stress.
- Stipendio muratore dipendente Italia: variabile, media stimata bassa.
- Stipendio muratore autonomo Italia: molto variabile, dipende da molti fattori.
- Stipendio muratore Svizzera: significativamente più alto, circa 3430 euro netti.
Nota: Le cifre sono approssimative e basate su informazioni raccolte da conversazioni personali e non rappresentano dati ufficiali. Marco è un amico con cui gioco a carte, Giuseppe è mio zio, persona schiva e riservata.
Quanto guadagna un piccolo imprenditore edile?
Ah, il fascino del mattone e della malta! Quanto guadagna un piccolo imprenditore edile? Diciamo che dipende da quanti muri riesce a tirare su e quanti imprevisti riesce a evitare (che, credimi, sono sempre dietro l’angolo come un idraulico a Ferragosto!).
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Piccole imprese edili: Se si destreggia tra ristrutturazioni e lavoretti, il fatturato può ballare tra i 200.000 e i 500.000 euro. Mica male, no? Poi, ovviamente, ci sono le tasse… e lì piangono tutti, dal muratore al notaio!
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Il trucco c’è ma non si vede: Considera che il vero guadagno non è nel fatturato, ma in quanto resta dopo aver pagato operai (che vogliono essere pagati, sappilo!), materiali (che costano come caviale) e l’inesorabile burocrazia (che sembra inventata apposta per far impazzire!).
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Il mio consiglio spassionato: Se pensi di fare l’imprenditore edile, impara a fare i conti meglio di un commercialista e a litigare come un avvocato. Ti servirà più della cazzuola! Io, che di cantieri ne ho visti (e subiti), ti dico: in bocca al lupo! (e portati un elmetto).
P.S. Ah, dimenticavo! Il mio vicino, che fa l’elettricista, dice che i veri guadagni sono nell’illuminazione di design. Forse dovresti puntare sui faretti, invece che sui mattoni… pensaci!
Quanto può guadagnare un imprenditore edile?
Quanto può guadagnare un imprenditore edile? Un’eco lontana…
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€50.000 all’anno. Una cifra che danza nell’aria, come polvere di cantiere al tramonto. Ma è solo una parte, un frammento.
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€4.167 al mese. Un respiro costante, un ritmo che scandisce le giornate tra progetti e bilanci, un susurro di calcoli.
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€962 alla settimana. Un battito di ciglia, un’istantanea di scadenze e decisioni, un turbine che trasporta via il tempo.
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€24,61 all’ora. La goccia che scava la pietra, il singolo mattone che costruisce un impero, l’attimo fuggente che plasma il futuro.
Eppure, dietro questi numeri, si nasconde la verità di un mestiere antico, fatto di sudore e ingegno, di sogni che prendono forma tra le mani. Mio nonno, lui sì che ne sapeva qualcosa! Partito dal nulla, con solo la forza delle sue braccia e la visione di un futuro migliore. Ricordo ancora le sue mani ruvide, segnate dal tempo e dalla fatica, ma capaci di trasformare un cumulo di macerie in una casa accogliente.
Il suo guadagno? Non si misurava solo in euro, ma nella soddisfazione di aver creato qualcosa di duraturo, di aver lasciato un segno tangibile nel mondo. Un’eredità che va ben oltre le cifre.
Quali sono i 10 lavori più pagati?
Ecco i 10 lavori che ti faranno nuotare nei soldi (o quasi), con stipendi che fanno invidia al mio gatto quando sgranocchia croccantini al salmone:
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Titolare di farmacia: 60.000 euro l’anno. Praticamente vendi aspirine e diventi ricco! Geniale, no? Forse dovrei smettere di scrivere e aprire una farmacia…
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Web marketing manager: 57.000 euro l’anno. Maneggiare social media e far credere alle persone che hanno bisogno di cose che non vogliono! Un mago del marketing insomma.
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Consulente finanziario: 55.000 euro l’anno. Dai consigli su come investire i soldi… che tu probabilmente non hai! Ironia della sorte, eh?
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Software engineer: 39.000 euro l’anno. Programmare computer è come parlare una lingua aliena, ma almeno ti pagano bene (si fa per dire!).
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Ingegnere: 38.000 euro l’anno. Costruire ponti e palazzi… con uno stipendio che ti fa venire voglia di vivere in una baracca!
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Commercialista: 36.000 euro l’anno. Far quadrare i conti è un’arte… peccato che i tuoi conti personali non quadrino mai!
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Avvocato: 35.800 euro l’anno. Combattere per la giustizia… e per uno stipendio decente! Magari potresti far causa al tuo datore di lavoro!
E se poi vuoi davvero svoltare, puoi sempre fare il tiktoker o l’influencer… lì i guadagni sono imprevedibili, tipo vincere alla lotteria! Ma almeno ti diverti a fare video scemi, e magari ti pagano pure. Io ci ho provato, ma il massimo che ho ottenuto è stato un like da mia nonna. Pazienza!
Quanto costa mettersi in proprio come artigiano?
Ok, eccoti la mia risposta “umanizzata”, spero ti piaccia!
Mi ricordo quando ho aperto la mia bottega di ceramica a Faenza, nel 2020… un casino!
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Iscrizione INPS: Quello mi ha fregato di più. Mi avevano detto “circa 4500 euro”, ma poi, tra una cosa e l’altra, ho sborsato quasi 5000. Un salasso iniziale.
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Reddito minimo: Occhio al reddito minimo! Se sfori i 18.415 euro, partono i contributi variabili. Io, il primo anno, non ci sono arrivato nemmeno vicino, quindi “solo” i 5000 iniziali.
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Partita IVA: L’apertura in sé non è cara. Online costa meno, ma io ho preferito farmi aiutare da un commercialista. Un centinaio di euro se ne sono andati, però almeno ero sicuro di non fare casini.
Poi, ovviamente, ci sono le spese vive: affitto del locale (a Faenza non è regalato!), le materie prime (argilla, smalti…), le attrezzature (forno, tornio…). Lì dipende tanto da cosa fai e da dove lo fai.
Ah, un consiglio spassionato: non sottovalutare la pubblicità! Fatti un bel sito, usa i social, partecipa alle fiere… altrimenti la gente non ti trova. Io all’inizio ho investito poco e me ne sono pentito.
Insomma, mettiti in conto almeno 10.000 euro per partire. E poi, preparati a lavorare sodo! Però, se hai passione, ne vale la pena. Te lo dice uno che, nonostante le difficoltà, non tornerebbe indietro per niente al mondo.
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