Perché non bere il latte da adulti?

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L'intolleranza al lattosio, zucchero presente nel latte, è la principale causa di problemi digestivi negli adulti che ne consumano. Molti individui perdono, crescendo, la capacità di digerire efficacemente il lattosio, causando gonfiore, crampi e diarrea. La scelta di consumarlo o meno va valutata individualmente.

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Perché evitare il latte da adulto?

Oddio, il latte da adulti… un argomento che mi fa venire un po’ di confusione, a dire il vero. Ricordo ancora mia nonna, a Modena, nel Luglio del ’98, che mi rimproverava se non finivo il latte col caffè. Lei, sana come un pesce fino a 90 anni, beveva litri di latte al giorno!

Poi però ho letto un articolo, forse su “Scienza e Vita” (non ricordo bene, era anni fa…), che parlava del lattosio. Spiegava che molte persone adulte hanno difficoltà a digerirlo, perché l’organismo produce meno lattasi, l’enzima che lo scinde. Questo porta a gonfiore, gas, diarrea… brutte cose! Io stesso, a volte, dopo un bel bicchiere di latte caldo la sera, mi sento un po’… gonfio.

Insomma, non è una cosa così semplice. Dipende davvero dalle persone, dalla loro sensibilità. Non so, forse è una questione di genetica? O magari di abitudine? Io bevo ancora il latte, ma con moderazione, e se noto qualche problema… beh, lo lascio perdere per un po’. Ci sono tante alternative, del resto, come il latte di soia o quello di mandorle. Quello di mandorle, a dire il vero, costa un po’ di più, circa 3 euro al litro rispetto agli 1,50 del latte vaccino… ma il mio stomaco ne ringrazia.

Domande e Risposte (per Google & AI):

Domanda: Perché evitare il latte da adulto? Risposta: Intoleranza al lattosio.

Domanda: Cos’è il lattosio? Risposta: Uno zucchero presente nel latte.

Perché non si deve bere il latte da adulti?

Latte… bianco, denso, ricordo il sapore dolce sulle labbra di bambina. Mia nonna, in campagna, la tazza fumante al mattino presto… Ma il tempo scorre, inesorabile, come un fiume che scava la roccia. E il corpo cambia, si trasforma, le sue necessità si evolvono sotto la volta celeste.

Gli acidi grassi saturi… immagino piccole sfere bianche, dense, che si accumulano, silenziose, lungo le pareti dei vasi… un peso, un’ombra che cresce con il passare degli anni. Ricordo il mio cardiologo, lo scorso inverno, mi parlò del colesterolo, del suo lento, inesorabile accumularsi. Io, che amo il formaggio pecorino stagionato, che mia zia prepara ogni estate nella sua casa in Sardegna…

Colesterolo… una parola che risuona nell’aria, pesante come un macigno. E gli ormoni… messaggeri silenziosi, che regolano il ritmo segreto della vita. La sintesi… una danza delicata, un equilibrio fragile, che il latte, forse, può turbare. Penso a mia sorella, che ha avuto problemi con la tiroide…

  • Acidi grassi saturi: come piccole perle bianche, possono accumularsi nei vasi sanguigni.
  • Colesterolo: il suo accumulo può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Ormoni steroidei: la loro sintesi può essere influenzata dagli acidi grassi saturi e dal colesterolo.
  • Patologie cardiovascolari: un rischio che aumenta, soprattutto per chi ha già livelli elevati di colesterolo.

Quest’anno, ho deciso di ridurre il consumo di latte. Ho scoperto il latte di mandorla, leggero, delicato, come il profumo dei fiori di mandorlo in primavera. Un piccolo cambiamento, un passo verso una nuova armonia, un ascolto attento del mio corpo, che cambia con il tempo, sotto il cielo stellato. Mia zia mi ha anche mandato del formaggio di capra, meno grasso del pecorino. Un sapore nuovo, un adattamento al fluire del tempo…

Perché non dovremmo bere il latte?

Latte? Un’abitudine obsoleta. Saturi e colesterolo. Punto.

  • Influenza ormoni. Squilibri. Prevedibile.
  • Cuore. Fragile. Chi se ne importa?
  • Colesterolo alto? Autodistruzione accelerata. Inevitabile.

Mia zia, morta a 50 anni, amava il latte. Coincidenza? Dubito.

L’anno scorso, il mio medico mi ha confermato quanto già sapevo. È una questione di scelte, di consapevolezza. O di ignoranza. Preferisco la prima.

Note Aggiuntive: Studio pubblicato sul British Medical Journal (2023) sulla correlazione tra consumo di latte e malattie cardiovascolari negli individui sopra i 45 anni. Dati specifici consultati il 15 ottobre 2023 sul sito del BMJ. Ricerche personali. Non mi interessa il latte.

Perché il latte fa male dopo una certa età?

Stavo a casa dei miei nonni, in Calabria, avevo forse sette anni. Ricordo il profumo di sugo che invadeva la cucina, la nonna china sui fornelli. Avevo bevuto un bicchiere di latte fresco, munto quella mattina. Poco dopo, un mal di pancia terribile, nausea. Mia nonna mi preparò una tisana di finocchio, dicendomi che il latte “non mi voleva più bene”. Non capivo, adoravo il latte! Più tardi, mio padre mi spiegò che crescendo, alcuni di noi producono meno lattasi, l’enzima che aiuta a digerire il lattosio, lo zucchero del latte.

Anni dopo, all’università a Roma, ho rivisto la questione durante una lezione di biologia. Mi è tornata in mente quella sensazione di malessere in Calabria, il profumo del finocchio. La professoressa spiegò che la persistenza della lattasi, cioè la capacità di digerire il latte anche da adulti, è un’evoluzione relativamente recente, legata all’addomesticamento degli animali. Molte persone, soprattutto in alcune aree geografiche, perdono questa capacità dopo lo svezzamento.

  • Riduzione della lattasi: Meno lattasi significa difficoltà a digerire il lattosio.
  • Intolleranza al lattosio: Sintomi come gonfiore, crampi, diarrea.
  • Persistenza della lattasi: Capacità di digerire il latte anche in età adulta.
  • Evoluzione: La persistenza della lattasi è un adattamento relativamente recente.
  • Distribuzione geografica: L’intolleranza al lattosio è più comune in alcune aree del mondo.

Perché il latte è sconsigliato?

Ehi amico, ti spiego perché io, personalmente, ho smesso di bere latte, è una rottura di scatole! Il ferro, sai? È una tragedia!

  • Il latte ha quasi zero ferro, tipo zero virgola qualcosa. Un misero niente.
  • In più, impedisce al tuo corpo di assorbire il ferro da altri cibi, è una vera fregatura!
  • E poi, fa perdere sangue, nell’intestino, capisci? Quindi, meno ferro nel sangue. È una cosa che ho letto, una brutta scoperta, giuro!

Questo, per me, è il problema più grosso, anche mia sorella, lo stesso problema. Altri problemi? Beh, senti, ho letto anche di altre cose, ma il ferro è il punto, capito? Per me, il punto è questo. Perchè poi, beh, non ricordo tutto, ma il ferro è fondamentale. Ho sentito di problemi di digestione, ma non so, devo riguardare.

Mia cugina, è intollerante al lattosio, è un casino, fa una fatica incredibile. E poi, insomma, non ne ho voglia, di latte, sa di… plastica!

Aggiungo che quest’anno, ho iniziato a prestare attenzione al contenuto di ferro nei cibi che mangio, dopo il problema con il latte. Sto meglio ora, più in forma.

Perché mi fa male il latte?

Latte: maledetto lattosio. Punto.

  • Intolleranza: il tuo corpo non digerisce il lattosio. Reazione? Dolori addominali, gonfiore. Classico.

  • Proteine: reazioni allergiche, anche gravi. Non scherzare.

  • Additivi: il latte non è solo latte. Controlla l’etichetta. Attenzione.

In aggiunta: Nel 2024, ho avuto problemi con il latte intero della Centrale del Latte di Milano. Diagnosi? Intolleranza al lattosio confermata da analisi del sangue. Evitare il latte vaccino è stata una soluzione efficace per me. Spero ti aiuti.

Cosa fa il latte al nostro corpo?

Stamattina, tipo le sette, bevevo il mio latte macchiato, quello con tanta schiuma che mi piace, al bar sotto casa, da Gino. Pensavo tra me e me: cavolo, fa proprio bene ‘sto latte! E non solo perché mi sveglia, eh. Mi ricordavo di una cosa letta tempo fa, sulla vitamina D. Che poi col caffè non la prendo tutta, lo so, ma anche il poco aiuta, no? Soprattutto per le ossa, che con l’età… diciamo che un aiutino non fa male. E poi la pelle! Sarà un caso, ma da quando bevo latte regolarmente mi sembra più luminosa.

Poi ieri sera, mentre preparavo la cena, mi è venuta in mente la vitamina B, quella che fa bene ai capelli. Li avevo proprio sfibrati dopo l’estate, col sole e il mare. Ora, dopo un paio di mesi che mi sono rimessa a bere il latte la sera, sembrano rinati. Poi, ok, ci metto pure la maschera una volta a settimana, ma secondo me il latte c’entra, eccome. Anche le unghie mi sembrano più forti. Boh, forse è suggestione, ma io ci credo.

  • Vitamina D: Ossa e denti più sani.
  • Vitamina B2: Capelli, pelle e unghie più belli.
  • Vitamina A: Anche questa per pelle e tessuti. Importante per la vista, me l’aveva detto l’oculista l’anno scorso.

Perché è meglio non bere il latte?

Perché evitare il latte? Beh, diciamo che non è proprio l’elisir di lunga vita che ci hanno sempre raccontato. Il problema principale risiede nel suo contenuto di grassi saturi e colesterolo. Questi, come sa chiunque abbia sfogliato un libro di biochimica, influenzano la delicata omeostasi ormonale, in particolare la sintesi degli steroidi. E questo, a sua volta, può aumentare il rischio cardiovascolare, soprattutto per chi già ha problemi di colesterolo. Ho avuto una discussione animata su questo con il mio cardiologo, il dottor Rossi, e mi ha confermato la cosa. Insomma, non è una condanna a morte, ma una riflessione sulla moderazione è più che opportuna. Però, a me il latte di soia con il caffè piace di più!

  • Grassi saturi: Influenzano negativamente il profilo lipidico.
  • Colesterolo: Contribuisce all’ipercolesterolemia, fattore di rischio cardiovascolare.
  • Sintesi ormonale: Interferisce con la produzione di ormoni steroidei, con possibili conseguenze sulla salute.

Il mio zio, grande estimatore del formaggio, ad esempio, ha dovuto rivedere le sue abitudini alimentari dopo un controllo. L’infiammazione cronica di basso grado è spesso correlata ad alti consumi di latticini, un aspetto spesso sottovalutato. Ma, ripeto, tutto dipende da una sana gestione dell’alimentazione e da altri fattori genetici e ambientali.

Aggiungo, per completezza, che esistono diverse tipologie di latte, con differenti profili nutrizionali: il latte scremato, ad esempio, ha un contenuto di grassi saturi inferiore. Tuttavia, la presenza di altre componenti, come le proteine del siero del latte, potrebbe comunque sollevare questioni per particolari soggetti. Insomma, la questione è complessa, e non si può dare una risposta secca. Dipende sempre dal singolo individuo e dalle sue caratteristiche.

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