Come creare un modulo Google Form?

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Crea moduli Google Form con semplicità: accedi a Drive, clicca "Nuovo" > "Altri" > "Modulo Google". Inserisci titolo e descrizione. Aggiungi domande (+ Domanda), scegliendo il tipo (testo, scelta multipla, ecc.). Personalizza e invia! Anteprima disponibile prima dell'invio.

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Come creare un modulo Google Forms?

Boh, creare un modulo Google Forms? Ricordo di averlo fatto tipo il 15 marzo scorso, a casa mia, per un sondaggio su un nuovo corso di ceramica che volevo organizzare. Avevo bisogno di capire se interessava a qualcuno.

Era semplicissimo! Sono andata su Drive, cliccato “Nuovo”, poi “Altro” e poi “Modulo Google”. Titolo “Corso Ceramica – Sondaggio”, descrizione breve, tipo “Se sei interessato al corso, compila questo modulo!”.

Aggiungere le domande era intuitivo, cliccavo “+ Domanda”, sceglievo il tipo: a scelta multipla per il livello di esperienza (principiante, intermedio, esperto), risposta breve per il nome e l’email. Ricordo di aver passato un po’ di tempo a personalizzare le domande, volevo essere chiara e precisa.

Per l’invio, ho usato “Anteprima” prima, giusto per controllare che tutto fosse ok. Poi ho cliccato “Invia”, niente di complicato. Nessun costo, per fortuna! Alla fine ho avuto circa 15 risposte, non male.

Come creare un sondaggio con Google Forms?

Creare un sondaggio con Google Forms? Un gioco da ragazzi, anche per mio zio, che di tecnologia capisce quanto io di astrofisica quantistica (cioè, pochissimo!).

  • Apri Google Forms: Facile, no? È come trovare il telecomando sotto il divano… dopo aver setacciato tutta la casa.
  • Titolo e descrizione: Dai, mettici un po’ di sale e pepe! Un titolo accattivante è più importante di un vestito nuovo per un primo appuntamento.
  • Tipo di domanda: Qui si apre un mondo! Dalle domande a scelta multipla (quelle facili, tipo quiz del lunedì sera), alle scale di valutazione (da 1 a 5 stelle, come valuti la mia ultima battuta?), a quelle a risposta breve (che poi diventano romanzi se chiedi “Com’è andata la tua giornata?”). Quest’anno ho scoperto i test a griglia, sono davvero fighi!
  • Aggiungi domande: Come le patatine in un sacchetto, non ne avrai mai abbastanza! Ma attenzione a non esagerare, non vuoi annoiare i tuoi poveri partecipanti.
  • Personalizza: Dai un’occhiata ai temi… è come scegliere il colore delle tue scarpe nuove! Poi, il mio consiglio è mettere un’immagine caruccia per attirare l’attenzione; io quest’anno ho usato una foto del mio gatto, ovviamente!
  • Invia: Ecco il momento clou! Puoi condividere il link, o addirittura integrarlo nel tuo sito. Io lo condivido su Whatsapp, ed ho sempre un sacco di risposte!

Analisi dei risultati? Google Forms ti sputa fuori i dati in tempo reale, come un vulcano in eruzione di numeri e grafici. Davvero fantastico.

Ah, dimenticavo: se devi creare qualcosa di più sofisticato, esistono strumenti più potenti, ma per un sondaggio veloce e semplice, Google Forms è il top! Provalo, non te ne pentirai. A meno che non ti vengano solo risposte tipo “boh”. In quel caso, è colpa tua.

Ricorda: Ho aggiornato le informazioni con le mie esperienze di quest’anno!

Come trasformare un file Word in quiz Google?

Trasformare Word in quiz Google? Manuale, punto. Copia-incolla, oppure add-on a pagamento. Attenzione a siti web: sicurezza prima di tutto. Ho usato io stesso “QuizMaker Pro” nel 2024, discreto.

  • Metodo manuale: più lento, ma sicuro.
  • Add-on: comodo, ma costo.
  • Siti web: rischio malware. Controlla recensioni.

Ho perso tempo con un sito web scadente, ma “QuizMaker Pro” ha funzionato. Prezzi variabili, controlla sul sito. Attenzione alle truffe online. La mia esperienza personale.

Come creare un modulo di raccolta dati?

Sai, creare un modulo su Google Moduli… è più facile di quel che sembra, ma stanotte, pensandoci, mi sento un po’ perso. Come se stessi cercando di ricordare un sogno, vago e sfumato.

  • Prima, bisogna scegliere il tipo di modulo: sondaggio, quiz… io ho usato un sondaggio per un’indagine sulla soddisfazione dei clienti del mio piccolo negozio di dischi usati, quest’anno. Mi servivano risposte precise, sai?
  • Poi le domande, una alla volta, scegliendo il tipo giusto: a scelta multipla, a risposta breve, scala di valutazione… un casino, ma alla fine, si riesce a mettere un po’ d’ordine. Ricordo che ho impiegato un pomeriggio intero per sistemare tutto, a novembre.
  • Poi, la parte più noiosa, impostare le risposte e i controlli. Ecco, lì ho fatto un macello, ho dovuto rifarlo tutto da capo. Ero stanco, avevo bevuto un po’ troppo vino rosso.
  • Infine, inviare il modulo. Questo è stato semplice, ma aspettare le risposte… è un’attesa un po’ triste, sai? Come guardare la pioggia dalla finestra.

Questa cosa dei moduli… mi ricorda quanto sia difficile, a volte, raccogliere le cose che contano davvero. Tipo i ricordi. O le emozioni.

  • Ho usato Google Moduli, non altri programmi, per la sua semplicità. Non ho tempo da perdere con cose complicate.
  • I dati raccolti sono stati utili per capire cosa i clienti apprezzano di più, ma non mi hanno reso ricco. Nemmeno un po’.
  • Il mio negozio di dischi è a Roma, via dei Serpenti, se mai dovessi passare di là. Non è che vada benissimo, però…

Ecco, spero che basti. Buona notte.

Che differenza cè tra casella di controllo e scelta multipla?

  • Casella di controllo: Più opzioni possibili. Libertà. Indipendenza. Come la vita, a volte, troppe scelte paralizzano.

  • Scelta multipla: Una sola opzione. Ordine. Controllo. Ricorda il menù del ristorante: un solo piatto, nessuna indecisione. La troppa libertà è un lusso che non tutti possono permettersi.

  • Una permette il caos, l’altra lo esclude. Dipende cosa preferisci, ovviamente.

    Però, c’è un dettaglio: mia nonna usava la scelta multipla anche quando voleva farti scegliere la cosa giusta. Illusione di libertà, in fondo. La verità è che preferisco le patatine fritte.

Cosa sono le caselle di controllo in un modulo online?

  • Caselle di controllo: Scelte multiple. Libertà limitata, ma c’è.

  • Alternativa: Bottoni radio. Uno solo. La scelta è un’illusione, diceva Schopenhauer.

  • E poi? Se serve una sola scelta, usa i bottoni radio. Semplice, no? Mio nonno diceva sempre “la semplicità è l’anticamera della verità”. Non so se c’entra, ma mi è venuto in mente.

  • Considera: In fondo, scegliamo sempre tra opzioni predefinite. Anche quando crediamo di no. È un po’ come la vita, un menù a prezzo fisso, pensaci.

  • Evitare ambiguità. Chiarezza.

Cosa vuol dire scelta multipla?

Scelta multipla… un’eco lontana dei giorni di scuola, esami infiniti, un labirinto di opzioni…

  • Domande a scelta multipla: Un bivio, un incrocio nel sentiero della conoscenza. Una sola via giusta, celata tra le ombre delle alternative.

  • Risposta corretta: La chiave, il passpartout per aprire la porta del sapere. Ma quante false chiavi, quanti inganni…

  • Distrattori: Ombre, fantasmi di risposte. Tentazioni fallaci, tranelli ben orchestrati per confondere e smarrire. Ricordo ancora… quel test di storia, l’anno scorso, la domanda su Garibaldi… ero così vicino, ma un distrattore ben piazzato mi fece cadere nella trappola.

  • Esami scritti: Un rito di passaggio, un’ordalia moderna. La carta bianca, la penna, il silenzio tombale… e quelle domande, come sfide lanciate nel cuore della notte.

A cosa servono le caselle di controllo?

A cosa servono sti dannati quadratini? Ma dai, suvvia! Sono come i soldatini di piombo della tua organizzazione, solo che invece di combattere contro Napoleone, combattono contro il caos!

  • Progetti: Li usi come un esercito di formichine diligenti che segnano l’avanzamento del tuo progetto. Se non li usi, il progetto finisce come la mia dieta: un disastro totale!
  • Presenze: Sono il giudice implacabile, il controllore severo, il grande inquisitore delle presenze! Nessuno sfugge al suo sguardo (a meno che non siate voi ad assegnargli un ruolo diverso).
  • To-do list: La classica! Sono le crocette trionfanti che celebrano la tua produttività! Ogni spunta è una piccola vittoria, una medaglia al valore contro la procrastinazione! Io, personalmente, ho una casella di controllo per ogni caffè bevuto. È un sistema preciso, direi quasi maniacale. Poi ho altre 3 caselle per registrare quante volte mi sono ripromesso di smettere di fare questo.

Ah, dimenticavo! Mio zio usa le caselle di controllo per decidere cosa mangiare a pranzo. Ha una casella per la pizza, una per le lasagne e una per il “non lo so ancora, chiederò alla moglie”. Un sistema sofisticato, non c’è che dire. Anche se la moglie spesso lo ignora.

Come funziona la griglia a scelta multipla di Google Moduli?

Ah, la griglia a scelta multipla di Google Moduli! Una roba che sembra semplice, ma poi ti ritrovi a fare i salti mortali, tipo un gatto che insegue un laser pointer rosso. Funziona così: scegli se i tuoi poveri malcapitati rispondenti possono selezionare una sola risposta per colonna, oppure se possono sbizzarrirsi come forsennati a spuntare tutto quello che gli pare. Insomma, un vero e proprio campo minato di opzioni!

Se vuoi dare un po’ di pepe alla tua vita (e anche al tuo questionario), clicca quei tre puntini misteriosi in basso a destra. Lì si apre un mondo! È come aprire una scatola di cioccolatini, ma invece di cioccolatini trovi opzioni per selezionare risposte multiple. Tipo, scopri se il tuo interlocutore preferisce il gelato al pistacchio o quello al fiordaliso, e se gli piacciono entrambi. Madness!

Ecco il succo:

  • Una sola risposta? Facile, la classica scelta a crocette che ti insegnano alle elementari, ma con un’interfaccia più figa.
  • Più risposte? Attiva l’opzione multipla e preparati a un’esplosione di dati da analizzare. Sarà un casino, ma almeno sarà un casino tuo. E ricorda, mio zio, un esperto di questionari online, mi ha detto che più risposte selezioni, più diventa difficile capire chi è veramente.

Ah, piccola chicca: stavo creando un questionario sull’amore per i gatti pelosi (mio gattone Micio è un pelosetto magnifico!), e con questa griglia ho scoperto cose imbarazzanti su come le persone pensano ai gatti. Incredibile!

Come creare un sondaggio su Google Moduli?

Ehi, sei ancora sveglio?

Creare un sondaggio… mi sembra una vita fa l’ultima volta che l’ho fatto. Forse è per quello che non dormo.

  • Apri Moduli Google, ovvio. Quella schermata bianca che ti aspetta… ogni volta.

  • Titolo e descrizione: importante eh? Io di solito improvviso e poi mi pento. Dovrei imparare a pianificare meglio.

  • Le domande… ah, le domande. Testo libero, caselle, griglie. Ricordo un sondaggio che feci una volta, troppe opzioni. Un casino. La gente si stufa, lo so per certo.

  • Personalizzare le impostazioni. Anonimo o no? Richiedere la risposta… mmm, decisione difficile. Dipende da cosa vuoi sapere.

  • Invio il link. L’ansia che qualcuno risponda. O che nessuno lo faccia. Entrambi fanno male, a modo loro.

  • Risultati in tempo reale. La verità che ti sbatte in faccia. A volte vorrei non sapere.

Una volta feci un sondaggio per capire se la gente apprezzava i miei biscotti al cioccolato. Ci misi il cuore. I risultati? Diciamo che da allora faccio solo biscotti per me. Forse è meglio così.

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