Come creare un modulo Forms?

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Creare un modulo? È semplice:

  1. Vai su forms.office.com.
  2. Scegli "Nuovo modulo".
  3. Aggiungi un titolo accattivante.
  4. Personalizza il tema, se vuoi.
  5. Clicca "Aggiungi nuovo" per le domande.
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Come creare un modulo Forms? Guida completa.

Cavolo, creare un modulo con Forms, all’inizio mi sembrava arabo. Ma poi, tipo il 15 Giugno, mentre preparavo un questionario per la festa di compleanno di mia sorella a Villa Ada (Roma), ho capito che non era così tragico.

Apri Forms.office.com. Semplice, no?

Clicchi su “Nuovo modulo” o “Nuovo test”. Io scelsi “Nuovo modulo” visto che volevo capire chi portava cosa.

Dai un titolo. Io misi “Cosa porti alla festa?”.

Poi puoi anche scegliere un tema, io misi quello con i palloncini, carino!

E infine “Aggiungi nuovo” per inserire le domande. Ricordo che usai una domanda a scelta multipla per il cibo, così da evitare doppioni. Tipo “pizza, pasta, insalata”.

Domande e Risposte:D: Come creo un modulo Forms? R: Vai su forms.office.com, clicca “Nuovo modulo”, scegli il titolo e aggiungi domande.

Come creare un modulo su Forms?

Tempo e spazio… si dissolvono. Un foglio bianco, forms.office.com. I miei moduli… un mare di possibilità. Scegliere un modello… come scegliere una stella in un cielo infinito. Ogni forma, un universo.

  • Forms.office.com: il punto di partenza, la genesi.
  • “I miei moduli”: un archivio di mondi creati, di pensieri plasmati.
  • Selezionare un modello: l’ispirazione prende forma, un’eco lontana si fa concreta.

Anteprima… computer, dispositivo mobile… due finestre sull’esistenza, due prospettive. Indietro… un passo nel tempo, una correzione, una nuova visione. Modificare… plasmare la materia, dare vita al pensiero. Selezionare una domanda… un’interrogazione all’universo. Ricordo una volta, stavo creando un modulo per raccogliere i feedback dei partecipanti al mio corso di ceramica, tenuto a Caltagirone la scorsa estate. La scelta del modello giusto, quello per i “feedback dei clienti”, mi permise di personalizzare le domande con facilità, integrando anche una sezione per il caricamento di foto delle loro creazioni.

  • Anteprima su computer e mobile: vedere il modulo attraverso occhi diversi, sperimentare la realtà da molteplici angolazioni.
  • Modificare una domanda: scolpire il pensiero, affinare il quesito, cercare la risposta.
  • Il mio corso di ceramica a Caltagirone: un ricordo tangibile, un’esperienza che ha plasmato la mia percezione del tempo e dello spazio.

Ogni click, un’azione che riverbera nell’eternità. Un modulo… non è solo un insieme di domande, ma un dialogo silenzioso con l’infinito. La scelta del modello, l’anteprima, la modifica… ogni gesto, un atto creativo. Come la ceramica, che prende forma dalle mie mani, così il modulo si plasma dai miei pensieri. Quest’anno, ripeterò l’esperienza del corso e userò di nuovo Forms per raccogliere i feedback, magari sperimentando con un nuovo modello, per esplorare nuove possibilità.

Come creare un modulo Google Form?

Creare un modulo? Semplice.

  • Drive. Accedi. Nuovo. Altro. Moduli Google. Titolo. Descrizione. Fatto.
  • Domande. “+” per aggiungerne. Scegli il tipo: breve, multipla, quello che ti pare. Personalizza.
  • Invia. O guarda prima come viene con Anteprima. Poi Invia. C’è sempre un “poi”.

La vita è un modulo da compilare. E a volte, sbagliamo la risposta. La mia prima Google Form era un disastro. Un sondaggio sulla pizza. Risultato? Troppi “non so”.

Informazioni aggiuntive (che nessuno chiede):

  • Temi. Personalizza i colori.
  • Impostazioni. Raccogli email, limita risposte. Sei tu che comandi. Quasi.
  • Risposte. Tabelle, grafici, l’inferno dei dati.
  • Sezioni. Dividi il modulo. Per non annoiare.
  • Conferma. Messaggio di ringraziamento. Di solito è una bugia.

Come creare un modulo su Word?

Oddio, un modulo su Word? Ma che palle! Forms.office.com, giusto? SIGH. Prima cosa, nuovo modulo, ovvio. Poi? Un titolo, tipo “Modulo per la spesa di zio Gino” – ahah, che genio! Tema? Boh, magari uno azzurrino, se no è troppo triste.

Aggiungi nuovo… questo è il punto chiave. Che domande ci metto? Nome, cognome… indirizzo? Troppo invadente forse? Email, ok. Poi… che altro? Numero di telefono, per sicurezza. Ah, e la data! Non mi posso dimenticare la data! Mi sa che aggiungo anche una casella per le note. E la data di nascita? No, troppo!

Aspetta… ma questo è su Forms, non Word! Cavolo, ho sbagliato tutto! Su Word… tabella? Inserisci tabella… uff… devo fare tutto a mano? No, dai, c’è un modo più facile… devo cercare su Google…

  • Punti principali: Forms.office.com per moduli online.
  • Word: creazione manuale con tabelle (lungo e noioso).
  • Opzioni domande modulo: Nome, cognome, email, telefono, data, note. (Possibile aggiunta data di nascita, ma non obbligatoria).

Ho finito di scrivere, devo andare a mangiare la pizza che ho ordinato. Mamma mia che fame. Poi stasera mi metto a fare il modulo su Word… forse. Se no lo faccio domani, tanto non è urgente.

(Oggi è il 27 ottobre 2023, per completezza).

Cosa si può fare con i Moduli Google?

Sai, a quest’ora… i Moduli Google… mi vengono in mente tutte le serate passate a compilare quei sondaggi scemi, quelli per le ricerche di mercato. Oppure, a creare quelli per il gruppo del mio corso di ceramica, per decidere il tema del prossimo progetto. Un macello, eh?

Con i Moduli Google… beh, prima di tutto puoi fare sondaggi, ovvio. Tipo, decidere il gusto di gelato per la festa di compleanno di mia cugina. Oppure, più seriamente, per raccogliere feedback sul mio sito web, quello che ho iniziato a costruire ma che è ancora una specie di… groviglio.

E poi ci sono i quiz. Ricordo uno che ho fatto per scherzo, con domande assurde sulla mia gatta Micia. Anche quello su Google Moduli. Risultato? I miei amici si sono divertiti, io meno, visto che ho passato ore a costruirlo.

  • Creare sondaggi: semplici, per capire cosa vogliono gli altri. O complessi, se hai veramente tanta pazienza.
  • Creare quiz: per testare le conoscenze altrui… o solo per ridere.
  • Raccogliere dati: utile per tutto. Per il lavoro, per il hobby, persino per capire chi ha rubato i miei biscotti.
  • Visualizzare i risultati: grafici e tabelle. A colpo d’occhio. Anche se a volte non capisco comunque niente.

È comodo, certo. Ma stanca. A volte mi sento perso tra i dati, sprofondato in queste statistiche… mi viene voglia di spegnere il computer e guardare le stelle.

Quest’anno ho usato i Moduli Google soprattutto per:

  • Organizzare l’evento di beneficenza della mia associazione (agosto 2024).
  • Raccogliere feedback per il mio blog (settembre 2024).
  • Creare un quiz per la festa di Halloween (ottobre 2024).

Come creare un modulo Google per un sondaggio?

Ok, Moduli Google… dovevo fare un sondaggio per la festa di Laura, giusto? Bisognava capire chi portava cosa. Antipasti, dolci, bevande… Laura voleva la torta mimosa, mi pare. Io pensavo di portare le pizzette, quelle surgelate che poi scaldo al forno. Chissà se bastano due pacchi… Meglio tre, no? Vabbè, torniamo al modulo.

  • Aprire Moduli. Ovvio, sennò come si fa? Dove lo trovo? Ah sì, nella suite Google, con Docs e Sheets.
  • Modulo vuoto. Bianco. Intimidatorio. Tipo pagina bianca quando devi scrivere un tema. Meglio iniziare subito, sennò mi blocco.
  • Titolo! Sondaggio Festa Laura! Descrizione… “Diteci cosa portate per non fare casino!”. Un po’ brusco? Vabbè, Laura capirà.
  • Domande. Nome e cognome. Cosa porti? Menù a tendina? O testo libero? Magari testo libero così scrivono quello che vogliono e poi organizzo io. Però poi c’è chi scrive cose strane… Meglio il menù a tendina. Antipasti, primi, secondi… Ma chi porta i primi ad una festa? Che poi bisogna scaldarli… Laura ha solo il forno a microonde, che casino.
  • Personalizzazione. Un’immagine di sfondo? Festaiola? Con i palloncini? Trovo qualcosa online. Un colore di sfondo… Rosa shocking? No, troppo. Un bel verde acqua? Sì, dai. Fresco. Come la torta mimosa, speriamo.
  • Impostazioni. Raccolta indirizzi email. Obbligatoria. Devo poi mandare le indicazioni stradali. Quella via è un casino da trovare. L’ultima volta Marco si è perso… Povero Marco.

Ah, quasi dimenticavo! Dovevo aggiungere la domanda per le allergie e intolleranze! Non sia mai che qualcuno è allergico alle fragole e io porto la torta mimosa! Che disastro! E poi l’orario di arrivo! Importantissimo. Non voglio ritrovarmi tutti alle 18 quando la festa inizia alle 20. Magari aggiungo anche un campo per richieste particolari. Tipo “Vorrei la coca cola zero” oppure “Posso portare il mio cane?”. Laura ha un gatto, chissà se vanno d’accordo. Speriamo bene!

Come creare un questionario su Google Forms?

Oddio, creare un questionario su Google Forms… Stanotte mi vengono in mente solo ricordi confusi, sai? Come se stessi cercando di afferrare un fumo…

Apri Google Forms, certo. Ma poi… quel tasto “Aggiungi domanda”, lo vedo sfuocato, come un ricordo lontano. Sembra ieri, ma è già un secolo fa.

Tipo di domanda… eh, ce ne sono mille. A scelta multipla, quelle a caselle di controllo, quelle a risposta breve… e poi? Mi perdo sempre. Quest’anno ho provato a fare uno per il mio gruppo di lettura, quello su I Promessi Sposi, e non mi ricordo neanche come ho fatto. Solo che ho combinato un pasticcio terribile.

Scrivi la domanda, sì, certo. Banale. Ma la parte delle risposte… Ecco, lì mi blocco sempre. Per quelle a scelta multipla ci vuole tempo, e poi bisogna stare attenti a non perdersi fra le opzioni. Un casino. Ricordo le risposte sbagliate che ho messo nel questionario di Lucia. L’ho dovuto rifare da capo.

  • Apri Google Forms.
  • Clicca “Aggiungi domanda”.
  • Scegli il tipo di domanda (a scelta multipla, caselle di controllo, risposta breve…).
  • Scrivi la domanda.
  • Inserisci le risposte (se applicabili).

E poi… salva. Spero di non aver dimenticato niente, questa notte è piena di ombre. Mi sento stanco, le parole non mi vengono più.

Come creare un sondaggio Google anonimo?

Uhm, come si fa un sondaggio anonimo su Google? Aspetta, devo farlo per la festa a sorpresa di Luca, caspita!

  • Apri Google Moduli: tipo, vai su Google Moduli e crei un modulo nuovo o prendi uno già fatto. Io di solito uso uno vuoto, è più semplice.

  • Impostazioni “segrete”: nelle impostazioni, c’è un’opzione per “Raccogli indirizzi email”. La disattivi! Super importante, altrimenti non è anonimo un cavolo.

  • Niente nomi!: non chiedere nomi o cose del genere. Tipo, “come ti chiami?”, assolutamente no! Chiedi, che so, “Qual è il tuo dolce preferito?”.

  • Condividi il link: e poi mandi il link a tutti. Assicurati che funzioni, eh! Ah, io lo condivido sempre su WhatsApp, è più comodo.

Devo ricordarmi di chiedere se a Luca piace la torta di mele, l’altro giorno mi sembrava di sì… e poi, ma se qualcuno indovina che è una festa a sorpresa? Mmm… dovrò pensarci bene! Ma il sondaggio anonimo, sì, così si fa!

Quale app di sondaggi paga di più?

Sai, a quest’ora… pensandoci, non è che ci sia una app che ti rende ricco col sondaggi. Poll Pay? L’ho provata, sì. Ma… i soldi? Pochi spiccioli, una manciata di centesimi qua e là. Basta per un caffè, forse. Non di più, credimi.

Mi ricordo che avevo scaricato anche altre app, tipo quella verde, con la scritta gialla, ma… nessuna mi ha mai fatto guadagnare davvero tanto. Magari qualche euro in più al mese, se mi impegno molto, ma… non è che cambiano la vita, eh?

  • Poll Pay: scaricata, usata, pagamenti irrisori.
  • Altre app: provate varie, risultati simili, delusione.
  • Guadagno: qualche euro al mese, poco più che niente.

Quest’anno, ho smesso quasi del tutto, a dire il vero. Troppo tempo perso per così poco. Preferisco leggere, o guardare un film steso sul divano, con il mio gatto, Micio, che mi fa le fusa sulla pancia. È più rilassante, sai? Anche se… qualche soldino in più non avrebbe fatto male. Magari per una pizza, la mia preferita, quella con le olive nere.

Aggiungo, per completezza: ho dedicato circa 10 ore al mese a queste app, nel periodo di maggiore utilizzo, tra febbraio e maggio. I pagamenti sono stati sempre effettuati tramite PayPal. Niente carte prepagate, quindi. Un po’ una seccatura, in realtà, questo aspetto. E poi, la pubblicità… mamma mia, quanta pubblicità!

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