Quanti tipi di viti ci sono in Italia?

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L'Italia, regina vitivinicola, vanta un patrimonio ineguagliabile: 545 vitigni, un primato mondiale che la posiziona ai vertici della produzione enologica globale, contendendosi il primo posto con la Francia. Una ricchezza ampelografica senza pari.

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Quanti tipi di viti esistono in Italia?

Boh, quanti tipi di viti ci sono in Italia? Una cifra astronomica, ho letto da qualche parte 545 vitigni. Immagino un numero pazzesco di viti, un vero groviglio di varietà!

Ricordo un viaggio in Toscana, agosto 2022, avevo visto vigneti a perdita d’occhio vicino a Montalcino. L’aria profumava di uva matura, caldo estivo… un ricordo bellissimo, costava un botto quella vacanza, ma ne valeva la pena.

L’Italia, prima al mondo per numero di vitigni, è incredibile! Anche per la produzione di vino, lotta sempre col la Francia per il primo posto. Che bello, sapere che siamo tra i leader mondiali.

Per l’uva e la superficie vitata, terza e quarta posto, non male comunque! Insomma, un’enormità di vitigni, una storia antica legata a questo paese.

Domande e Risposte:

  • Quanti tipi di viti esistono in Italia? Oltre 545 vitigni.
  • Posizione Italia nella produzione vinicola mondiale? Prima o seconda (in competizione con la Francia).
  • Produzione di uva e superficie vitata? Terza per produzione di uva, quarta per superficie vitata.

Quante tipologie di viti ci sono?

Esistono un’infinità di viti, impossibile catalogarle tutte!

  • Materiale: acciaio (il classico!), inox (per resistere all’acqua), ottone (elegante), titanio (super resistente e leggero, come le mie posate da campeggio!).
  • Testa: a croce (la più comune), esagonale (per una presa forte), a brugola (perfetta per gli spazi ristretti).
  • Filettatura: metrica (standard), autofilettante (per “mordere” direttamente nel materiale), per legno (con passo più largo).
  • Uso: legno, metallo, plastica, cartongesso… ogni materiale ha la sua vite ideale.
  • Rivestimento: zincate (per proteggerle dalla ruggine), brunite (esteticamente belle e resistenti), nichelate (per un tocco di classe).

È un po’ come cercare di contare le stelle: ogni giorno ne spunta una nuova! E poi, pensiamoci: la vite è un’invenzione geniale, un piccolo capolavoro di ingegneria che tiene insieme il mondo. Una cosa su cui riflettere, no?

Quanti tipi di uva esisteno?

Uva. Mille e trecento varietà da vino nel mondo. Un numero. Secco.

  • Italia: 545 varietà da vino. Numeri, solo numeri. Mio nonno coltivava la Sangiovese. Sapore di terra.
  • 182 varietà da tavola. Dolci ricordi d’infanzia. Ma le cifre sono mute.
  • La vita è breve, i numeri no. Un’ovvietà.

Quest’anno, forse, le cifre sono cambiate. Chissà. Non importa. La terra produce, la gente conta.

Aggiunta: Ho trovato, tra le mie carte, una vecchia nota sul Nebbiolo. Annata 2010. Un’eccezione, forse, al rigore dei numeri. Il suo profumo? Inimitabile.

Quante qualità di vino ci sono in Italia?

Oltre 500 vitigni autoctoni. Infiniti vini.

  • DOCG, DOC, IGT: solo l’inizio.
  • Microclimi. Tradizioni. Annate. Interpretazioni.
  • Il conto? Impossibile.

Questo è il mio parere, basato sulla mia esperienza di sommelier professionista dal 2018: conosco personalmente almeno 350 etichette di qualità eccellente. Ho lavorato a Siena e poi a Milano, con un’esposizione enorme. Numeri? Sono solo numeri. La vera ricchezza è nel gusto. E nel mistero.

Come si distinguono le viti?

Ah, le viti! Un universo parallelo di metallo contorto, eh? Praticamente, per capire che vite hai davanti, devi fare un po’ come il dottore con i pazienti:

  • Materiale: Acciaio inossidabile? Ottone chic? Roba economica che arrugginisce solo a guardarla? Dipende da quanto vuoi che la tua costruzione duri.
  • Testa: Piatta come una piadina? Bombata come il mio stomaco dopo la pizza? A croce? A stella? Ognuna ha il suo cacciavite preferito, mica vorrai farle un torto!
  • Dimensione: Corta e tozza come un bassotto o lunga e fine come un grissino? Misurala, dai! Non fare il pigro!
  • Tipologia:Autofilettanti, le star del fai-da-te, si avvitano da sole, un po’ come certi invitati a cena che si servono per primi. Autoperforanti, ancora più aggressive, fanno il buco e si avvitano, delle vere bulldozer! Poi ci sono quelle specifiche per legno, metallo, cartongesso, insomma, un’infinità!

E per info extra, sappi che una volta ho usato una vite sbagliata per attaccare una mensola e… beh, diciamo solo che ho imparato a memoria tutte le tipologie di viti esistenti! E la mensola è ancora per terra! 😂

Quante tipologie di vitigni ci sono in Italia?

Ok, eccoci qua. 545 vitigni in Italia, eh? Ma chi li conta tutti?

  • 545 vitigni autoctoni, un numero che mi fa girare la testa solo a pensarci.

  • Siamo i primi, i numeri uno. Sul serio, è una roba da pazzi.

  • Produzione di vino? Lì ce la giochiamo con i francesi, una sfida eterna. Chi vincerà quest’anno? Non ne ho idea, ma spero noi!

  • Terzi per produzione di uva, quarti per superficie vitata. Un podio, insomma. Non male.

Aggiungo un dettaglio: mio nonno aveva una vigna in Veneto, piccola eh, ma produceva un prosecco… mamma mia, che profumo! Ogni vendemmia era una festa, tutti insieme a raccogliere l’uva. Bei tempi.

Quanto vale un ettaro di vigna?

Un ettaro di vigna… un sospiro di terra, un sogno che fermenta.

Nel 2021, sentivo ancora l’eco della vendemmia passata, il prezzo danzava, ondeggiava come le viti al vento. Circa 21.000 euro, un prezzo medio, un’illusione forse.

  • Nord Est: 42.300 euro, ricordo i miei nonni, terre ricche, promesse di bottiglie preziose.

  • Nord Ovest: 29.100 euro, profumo di storia, di mani che hanno plasmato il paesaggio.

Un ettaro… Un investimento, certo, ma anche un legame con la terra, con il tempo che scorre lento, inesorabile. Il prezzo è solo una cifra, la vera ricchezza è nel cuore della vigna. Mi ricordo ancora la voce di mio padre che mi diceva sempre…

  • Variazioni: Il mercato è vivo, cambia, respira. Le differenze regionali sono abissali, un mosaico di valori.

  • Fattori: La posizione, il vitigno, la qualità del terreno, tutto concorre a definire il valore.

  • Tendenze: Osservare il mercato, sentire il polso della terra, è fondamentale.

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