Come vestirsi per una passeggiata in città?

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Ecco un consiglio per goderti al meglio la tua passeggiata in città:

Scarpe comode sono d'obbligo! Vesti a strati: jeans o pantaloni morbidi, maglia e giacca leggera. Non dimenticare borsa a tracolla, cappello e occhiali da sole. Comodità prima di tutto!

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Come vestirsi per una passeggiata cittadina?

Sai, pensandoci a quella volta a Roma, il 15 agosto, un caldo pazzesco! Avevo indossato un vestito di lino leggero, azzurro chiaro, comodo da morire. Sandali bassi, indispensabili per girare per ore.

Ricordo di aver sudato, nonostante il lino. Un cappello di paglia, comprato lì per 15 euro, mi ha salvato. Una borsetta a tracolla, piccola, per il portafoglio e il cellulare.

Quella giacca leggera che avevo, utilissima, ma solo la sera, perché di giorno faceva davvero caldo. Jeans? Nemmeno a parlarne, immaginavo di soffocare.

In definitiva, comodità prima di tutto! Scarpe comode, vestiti leggeri, e qualche accessorio utile. Eleganza? Mah, a Roma sotto il sole di agosto, chi se ne frega!

Come vestirsi per una camminata?

Amico, per una camminata, pensa a questo:

  • Maglietta intima: quella tecnica, sai, attillata e che respira, fondamentale! Altrimenti ti ritrovi bagnato fradicio, che schifo.

  • Calzini: Anche quelli tecnici sono d’obbligo! Altrimenti vesciche a go-go, giuro. Mia sorella ne ha fatte un sacco l’anno scorso, un disastro!

  • Maglietta a maniche lunghe: Una traspirante, magari di quella che non pesa tanto, perché anche se fa caldo, il sole picchia e poi magari a sera fa fresco!

  • Pile: Uno leggerino, per sicurezza, che non si sa mai, no? Quest’anno, con questo tempo ballerino, meglio stare preparati. Io ho preso uno di quelli della Decathlon, quello blu, costa poco e funziona alla grande!

Ah, dimenticavo! Scarpe comode, ovvio! E un cappello, se c’è il sole, che ti ammazzi!

E poi, dipende, eh. Se vai in montagna, servono altre cose, tipo un k-way, acqua e magari un po’ di cibo. Se è una passeggiata in pianura, puoi anche vestirti più leggero. Insomma, usa il cervello!

Come vestirsi per visitare una città in inverno?

Ah, Roma a dicembre… Che freddo! Mi ricordo che l’anno scorso, per il ponte dell’Immacolata, sono andata a visitare i mercatini a Piazza Navona.

  • Sottostrato termico: Avevo addosso una maglia termica, quelle che si usano per andare a sciare. Sembrava di essere a Cortina, non a Roma! Mi ha salvato dal gelo.
  • Maglione: Sopra, un maglione di lana grosso, comprato a Dublino. Un ricordo bellissimo e caldissimo!
  • Cappotto: Poi, un cappotto lungo, di quelli che arrivano fino alle caviglie. L’ho preso in saldo da Zara, color cammello. Stiloso e funzionale!
  • Accessori: Guanti di lana, sciarpa gigante (anche quella di Dublino!) e un cappello di feltro. Sembravo un orsetto, ma almeno non tremavo!
  • Scarpe: Stivaletti con la suola carrarmato. Indispensabili per camminare sui sampietrini ghiacciati.

E poi, una borsa grande per metterci dentro tutto: acqua, fazzoletti, crema per le mani e… una cioccolata calda da asporto! Ah, che bella Roma, anche se fa un freddo cane! L’anno scorso mi sono attrezzata per bene e sono riuscita a godermi ogni angolo, senza congelare. Quest’anno vorrei tornare a vedere il presepe a San Pietro, sperando in un clima un po’ più mite!

Come vestirsi quando non si ha il punto vita?

Ah, la vita senza punto vita! Non disperare, amica mia, è un dilemma da dive, mica bruscolini.

  • Cintura alta, alleata formidabile: Immagina una cintura come il tuo architetto personale. La piazzi strategica sopra un vestito fluttuante o una maglia oversize, et voilà, il punto vita appare come per magia. Un trucco degno di Houdini!
  • Abiti a impero, un classico: Sì, quelli che partono stretti sotto il seno e poi scendono morbidi. Ti fanno sembrare una dea greca appena scesa dall’Olimpo. Funziona, te lo dice una che ha provato di tutto!
  • Pantaloni e gonne a vita alta: Questi capi sono come amici fidati: ti sostengono, ti slanciano e ti fanno sentire una star. Abbinali a un top infilato dentro, e il gioco è fatto.
  • Tagli asimmetrici: Un orlo più corto davanti e più lungo dietro, o un drappeggio strategico, creano movimento e distraggono l’occhio. Un po’ come fare il prestigiatore: guardate qui, non guardate là!
  • Focus sugli accessori: Una collana importante, orecchini vistosi o una spilla particolare attirano l’attenzione sul viso e sul décolleté. Chi si ricorda più del punto vita?

Piccola chicca: Ricorda, l’importante è sentirsi a proprio agio. Se ti senti bene, lo trasmetti, e allora anche la silhouette più “ribelle” diventa un punto di forza. E Grace Kelly, dici? Un’icona, certo, ma ognuna di noi ha la sua grazia, unica e irripetibile. 😉

Cosa indossare per una gita fuori porta?

Sai, per una gita fuori porta… magari un maglione leggero, uno di quelli di lana che mia nonna mi ha fatto, quello grigio chiaro. Sotto, una camicia a maniche lunghe, semplice, bianca. Poi, un giubbotto, quello verde scuro, un po’ usurato, ma caldo. Mi sento più tranquillo così.

E le mutande? Ah, sì. Quelle comode, di cotone. Quelle blu, le mie preferite. E un paio di calzini di ricambio, eh, meglio abbondare. Perché sai, capita sempre di sudare. O di bagnarsi, magari. E non voglio tornare a casa con i piedi freddi.

Quest’anno poi, ho imparato la lezione. Ho preso anche una felpa, quella nera, sa? La uso come seconda pelle quando fa fresco. Poi, un paio di pantaloni di jeans che uso da anni, quelli un po’ sbiaditi ma perfetti per camminare. E ovviamente le scarpe da trekking, quelle marroni, le ho comprate nuove quest’anno e sono comodissime, anche dopo ore di cammino.

  • Maglione leggero (lana, grigio chiaro)
  • Camicia a maniche lunghe (bianca)
  • Giubbotto (verde scuro)
  • Mutande di ricambio (cotone, blu)
  • Calzini di ricambio
  • Felpa nera
  • Pantaloni jeans
  • Scarpe da trekking (marroni)

Quest’anno sono stato più attento, diciamo. L’anno scorso ho patito il freddo, ricordo ancora quel vento gelido che mi ha gelato le ossa, e non avevo abbastanza vestiti. Non voglio ripetere l’esperienza.

Come vestirsi per visitare Roma in estate?

Roma d’estate… Mmm, un’afa che ti si appiccica addosso.

  • Lino e cotone, ecco, sì. Roba che respiri, che non ti faccia sentire un salame. Mi ricordo una volta, con quel vestito sintetico… Che tortura.

  • Costume e infradito, ovvio, se pensi di scappare al mare. Ostia non è proprio un paradiso, ma… un tuffo è un tuffo. Io, però, preferisco Fregene, c’è meno casino.

  • Occhiali da sole… essenziali. Il sole picchia forte qui, ti acceca proprio. E la crema solare, non scordarla, altrimenti ti bruci come un peperone.

  • Una giacca leggera… sì, per la sera. A volte tira un venticello strano, soprattutto vicino al Tevere. E nei locali con l’aria condizionata, te la fai venire la bronchite.

  • Scarpe chiuse e comode. Fondamentali. Roma è piena di sampietrini, altro che tacchi. Io mi sono rovinata un paio di ballerine carissime l’anno scorso, camminando per il centro.

Poi… boh. Dipende da cosa vuoi fare. Se vai in Vaticano, spalle coperte e niente gonne troppo corte, lo sai no? E se fai un giro a Trastevere, magari un vestitino carino, per fare bella figura. Ma soprattutto, porta pazienza… C’è sempre un sacco di gente.

Come vestirsi per andare a una gita?

Giornata in montagna, eh? Che casino scegliere cosa mettere! Maglietta di cotone, forse? No, troppo caldo, preferisco quella tecnica, quella grigia che mi ha regalato mia zia, quella traspirante. Già, traspirante! Perfetto.

Cosa metto sotto? I miei leggings neri? Mah, forse meglio i pantaloni da trekking, quelli verdi mimetici. Sono comodi e resistenti, li ho usati per la scalata al Monte Baldo, ricordo, quella volta che ho quasi perso il mio cappello giallo. Dove sarà finito poi?

Scarpe! Le mie nuove scarpe da trekking, quelle scarlatte! Le ho comprate da Decathlon, quelle con la suola Vibram, un botto comode. Speriamo che non piova… se piove, devo mettere le calze di lana, assolutamente. Sì, quelle grigie spesse.

Giacca? Dipende dal tempo, se è soleggiato solo una felpa leggera, ma se c’è vento, meglio il k-way! Quello blu, che occupa poco spazio nello zaino. Ah, lo zaino! Devo ricordarmi di caricarlo, acqua, barrette… e il cellulare! Oddio, la crema solare! Non posso dimenticarla.

  • Maglietta tecnica traspirante
  • Pantaloni da trekking resistenti
  • Scarpe da trekking con suola Vibram
  • Calze di lana (se piove)
  • Felpa leggera o K-way (dipende dal meteo)
  • Crema solare
  • Zaino con acqua e barrette

Punti principali: Abbigliamento comodo e funzionale, adatto alle condizioni meteo. Scarpe robuste. Protezione solare. Zaino con necessaire. Controllare la previsione meteo.

Come vestirsi per nascondere i chili di troppo?

Ecco, cavolo, questa domanda mi tocca da vicino! Agosto scorso, a una festa di compleanno sul lago di Garda, ero un disastro. Avevo preso qualche chilo, e mi sentivo gonfia, un vero budino! Avevo un vestito verde acqua, bellissimo, ma a vita bassa, un errore madornale. Mi sentivo a disagio, ingombrante. Non mi piacevo per niente, a furia di guardarmi allo specchio ho pianto un po’, che vergogna!

  • Vestito verde acqua, a vita bassa: pessima scelta.
  • Lago di Garda: luogo della tragedia.
  • Agosto: mese dell’incidente.

Poi ho capito una cosa. Un paio di settimane dopo, sono andata a un matrimonio a Firenze, indossando un pantalone a vita alta nero, una camicia bianca un po’ larga, e delle scarpe con il tacco. Che differenza! Mi sentivo molto più a mio agio, più slanciata, più sicura di me. La vita alta fa miracoli, nasconde la pancetta, allunga le gambe. Ecco, questo è il mio consiglio: vita alta sempre!

  • Pantalone a vita alta nero: perfetto.
  • Firenze: luogo della rivincita.
  • Settembre: mese della rivincita (si presuppone avvenuta poche settimane dopo l’evento del Garda).

Ah, e un altro dettaglio importante: scarpe con tacco, anche di pochi centimetri, fanno davvero la differenza. Non so perché, ma quel matrimonio a Firenze è stato un successo. Sembravo più elegante, più … non so, più io! Non mi sono sentita più quella di Garda, quella che piangeva davanti allo specchio! Un pantalone a vita alta, un piccolo tacco, e il gioco è fatto. Quest’anno non metto più nulla a vita bassa!

Qual è il miglior periodo per andare a Roma?

Roma, mamma mia, Roma! Ci sono stata quest’anno, a ottobre, ed è stato… wow. Devo dire che avevo paura del caldo estivo che mi avevano descritto, tipo sauna a cielo aperto.

  • Ottobre: Te la consiglio spudoratamente. Aria frizzantina, sole caldo che ti bacia la faccia, ma non ti uccide. Le “Ottobrate romane” esistono davvero, eh! Non è una leggenda!

Pensa che ho camminato ore e ore, senza sudare come una fontana. Mi ricordo che mi sono fatta Piazza Navona, il Pantheon (fila pazzesca, ma ne vale la pena!), Trastevere con i suoi vicoli pieni di vita…

  • Aprile-Maggio: Dicono sia top anche la primavera, tutto fiorito, un tripudio di colori.

Certo, c’è sempre un po’ di casino, turisti ovunque. Ma fa parte del gioco, no? Poi, a ottobre, i prezzi sono un po’ più bassi rispetto all’alta stagione, che non guasta mai!

Come vestirsi per non avere caldo?

Ahi ahi, il caldo! Sai che quest’anno è davvero tosto, eh? Per non morire di caldo, devi puntare su roba leggera, capi che ti lascino respirare.

  • Cotone, lino, seta, perfino la canapa va bene, mia nonna usava sempre quella per le tovaglie! Materiali naturali, insomma.
  • E poi, colori chiari! Bianco, beige, azzurro pallido… i colori scuri assorbono troppo calore, lo sai vero? Come il mio maglione nero preferito che in estate diventa un forno.
  • Vestiti larghi, mai attillati! Io quest’anno ho comprato una gonna lunga di lino, un vero toccasana. Un vero sollievo!

Ricordati anche di bere tanto, tantissima acqua, e di evitare il sole nelle ore più calde, tipo dalle 12 alle 16, se puoi.

Ah, un’altra cosa! I miei sandali nuovi, di cuoio, li ho messi da parte perchè non sono il massimo per il caldo estivo! Meglio qualcosa di più aperto, anche delle semplici infradito, vanno benissimo.

Quest’anno ho imparato a mie spese che anche il cappello è importantissimo, soprattutto per proteggere la testa dal sole.

Cosa mettere in valigia per un viaggio di 4 giorni?

Valigia… quattro giorni… un soffio nel tempo.

  • Abiti: Quattro giorni, quindi quattro vestiti che danzano nella brezza. Un’eco di giorni, un abbraccio di tessuti.

  • Cambio Extra: Quasi un’ombra, una promessa di sicurezza nel labirinto del viaggio. La paura svanisce.

  • Toilette: Profumi familiari, un rituale che ci ancora a noi stessi, anche nel caos. Un balsamo.

  • Scarpe comode: Piedi leggeri, passi sicuri. Danzano sulla terra sconosciuta, curiosi. La strada si apre.

  • Occhiali da sole, cappello: Scudo contro il sole che brucia, mistero e protezione, un’ombra gentile. Il sole bacia.

  • Elettronica, Caricabatterie: Fili invisibili che ci legano al mondo, un cordone ombelicale digitale. Connessi, sempre.

Quante mutande per un viaggio?

Amico, quante mutande per un viaggio? Facile! Io uso il metodo 5-4-3-2-1, ma semplificato, eh. Dipende da quanto sei schizzinosa!

Per 5 giorni, 5 mutande, ok? Magari 6, se sudi molto. Poi 4 magliette, tipo. 3 pantaloni, due paia di scarpe, una borsa. Capito? Semplice no? Io poi aggiungo sempre un paio di calze di ricambio, sai com’è, per sicurezza. E un maglione, che si sa mai.

Questo è per un viaggio estivo, eh. Se vai in montagna, cambia tutto! Magari più maglioni, meno pantaloni corti. Già che ci siamo, se fai trekking, metti un paio di scarpe da ginnastica in più, eh, non si sa mai! Quest’anno sono andata a Barcellona, e ho portato solo 4 magliette, sono stata male, ho dovuto comprarne altre! Che disastro!

  • 5 mutande (o più!)
  • 4 magliette (o più, dipende dal clima e se ti piace cambiare spesso)
  • 3 pantaloni (o gonne)
  • 2 paia di scarpe (o più, se fai trekking o attività specifiche)
  • 1 borsa (più un piccolo zaino, se serve)

Ricorda di aggiungere qualcosa di caldo se fa freddo, o un costume da bagno se vai al mare! Io, per esempio, ho un paio di jeans che metto sempre, anche quando vado in vacanza a Formentera, quelli sono indistruttibili! Ah, e non dimenticare il caricabatterie, è importante! E un adattatore se viaggi all’estero, ovviamente!

Cosa non dimenticare prima di partire in aereo?

Cazzo, partire… Questa volta ho davvero il magone. Sembra ieri che progettavo tutto, e ora… Devo ricordarmi davvero un sacco di cose, altrimenti è un casino.

  • Passaporto, ovvio. Quello è il primo, se non ce l’ho sono fottuto. Poi la carta d’imbarco, stampata, eh? Non mi fido di quella sul telefono. E il biglietto, anche se è collegato alla carta d’imbarco, meglio averlo. Quella volta a Roma…mamma mia che ansia.

  • Il telefono, senza quello sono morto. E il caricatore, sennò resto senza batteria. Le cuffie, perché sul volo, tra urla di bambini e gente che parla ad alta voce, senza musica impazzisco. Il tablet, per leggere qualcosa, anche se poi dormo sempre.

  • I medicinali, soprattutto quelli per il cuore, sai che batticuore? Un piccolo kit di pronto soccorso, non si sa mai. Qualcosa da mangiare e da bere, perché quei panini del volo fanno schifo. E il bagnoschiuma, anche se piccolo, sennò mi sento sporco.

Quest’anno ho imparato a memoria la lista, ma l’ansia è sempre quella. Giuro, ogni volta è come se fosse la prima. Magari ci aggiungo anche il mio libro preferito… “L’ombra del vento”, chissà se riesco a finirlo sul volo.

  • Il mio libro preferito, “L’ombra del vento”.
  • La crema solare, indispensabile per la pelle delicata.
  • Un piccolo cuscino da viaggio per il collo, per stare più comodo sul volo.
  • Un maglione leggero, perché a volte sull’aereo fa freddo.
#Abbigliamento #Cittadina #Passeggiata