Dove fare immersioni in Italia?
Immersioni indimenticabili in Italia?
- Relitti a Portofino
- Grotte in Abruzzo
- Secche in Toscana e Liguria
- Rocce a Scilla e Gallipoli
- Fondali mozzafiato in Sardegna
Ad ognuno la sua immersione!
Migliori siti dimmersione in Italia?
Uhmm, migliori siti immersioni in Italia? Difficile dirlo, dipende tanto da cosa cerchi!
Io adoro Portofino, i relitti sono affascinanti. Ricordo un’immersione a settembre 2022, acqua cristallina, ho visto un polpo gigante! Costo? Mah, circa 50 euro, ma valeva ogni centesimo.
L’Abruzzo, con le sue grotte, è spettacolare, ma più impegnativo. Serve esperienza, non è proprio per principianti. Ricordo l’acqua un po’ fredda a maggio 2023, ma la bellezza delle grotte… indescrivibile.
Sardegna? Un classico, ovvio. Ho solo sentito parlare di siti incredibili, ma non ci sono mai stato, un rimpianto!
Toscana e Liguria, secche e rocce… più per chi ama la varietà. Meno emozionante per me, preferisco i relitti o le grotte.
Scilla e Gallipoli, formazioni rocciose. Belle, ma niente di trascendentale a mio avviso.
Domande e risposte:
- Migliori siti immersioni Italia? Portofino, Abruzzo, Sardegna, Toscana, Liguria, Scilla, Gallipoli.
- Livelli di esperienza? Vari, da principianti ad esperti.
Dove si fanno immersioni in Italia?
Immersioni in Italia? Un’eco lontana di un altro me.
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Portofino: Secca Isuela. Classico. Ricordo un’acqua gelida anche in agosto.
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Abruzzo: Lago di Capodacqua. Un relitto sommerso. Vita dopo la morte, a suo modo.
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Sardegna: Secca del Papa. Coralli rossi, dicono. Il potere sotto il mare.
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Banco di Santa Croce: Non ci sono stato. Ma il nome evoca naufragi e silenzi.
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Liguria: Secca di Santo Stefano. Un relitto romano. Troppo tempo, troppe storie sommerse.
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Toscana: Punta Pennello. Fondali rocciosi. La natura si riprende tutto.
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Scilla: La Montagna. Miti antichi, abissi moderni.
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Gallipoli: Secca del Faro. Un punto di riferimento. Anche sott’acqua, cerchiamo una luce.
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Philosophie du comptoir: “L’acqua è la forma più pura di oblio.”
Informazioni aggiuntive: Quest’anno, le correnti sono cambiate. Verificare sempre le condizioni meteo-marine prima di immergersi.
A quale profondità può arrivare un sub?
Ah, la profondità… un abisso di misteri, proprio come il mio conto in banca a fine mese! 😅
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40 metri? Diciamo che è il limite per chi si accontenta di ammirare i pesciolini colorati. Un po’ come guardare un film romantico: carino, ma senza troppi colpi di scena.
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“Dive card”? Immagina che sia la patente per guidare un sottomarino! Più sei bravo, più puoi “sfrecciare” in profondità. Però, occhio, il mare non è un autoscontro!
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Subacquei “tecnici”: Questi sono i veri “Indiana Jones” degli abissi! Scendono più in profondità del mio pessimismo quando dimentico di comprare il caffè. ☕️ Ovviamente, serve un allenamento da Navy Seal, mica pizza e fichi!
Curiosità abissale: Una volta ho provato a fare snorkeling e mi sono ritrovato a litigare con un granchio per un sasso. Morale della favola? Meglio restare in superficie a prendere il sole! 😎
Quanto si consuma facendo immersioni?
Mamma mia, quante calorie! Immersioni? Un vero sputasangue! 500 calorie in un’ora? Quasi quanto una maratona di tiramisù!
- Respirazione affannosa? Check!
- Muscoli che urlano vendetta? Doppio check!
- Sensazione di aver lottato contro un polpo gigante e aver perso? Triplo check!
Sì, bruci un botto, ma poi ti riprendi tutto con un panino al salame, fidati della mia esperienza personale, dopo un’immersione a Cala Gonone, ho mangiato come un lupo.
Ah, dimenticavo, quest’anno ho cambiato maschera, quella nuova è figa, ma a volte mi entra acqua nel naso. Un vero dramma!
- 500 calorie (o forse di più, dipende quanto sei un somaro in acqua, mia sorella ne brucia 700 facile!).
- Dipende dalla profondità e dalla velocità. Io sono lento, quindi brucio di meno! Scherzo, ma dipende davvero.
- L’equivalente di un’ora di spinning selvaggia… o di due ore a guardare la TV sul divano! (Preferisco le immersioni!).
E poi… il mio amico Marco, lui con le immersioni ha perso 10 chili, ma ha sostituito le immersioni con il kebab, quindi… mah!
Chi non può fare immersioni?
Chi non può fare immersioni? Beh, dipende da diversi fattori, alcuni piuttosto ovvi, altri meno. Pensa a chi ha problemi respiratori significativi, come l’asma non ben controllata. Oppure, chi soffre di patologie cardiache importanti. Insomma, qualsiasi condizione che possa peggiorare sotto pressione, e l’immersione è piena di pressioni! È una questione di buon senso, no?
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Problemi respiratori: Asma grave, enfisema, bronchite cronica ostruttiva. In queste situazioni, l’immersione potrebbe essere letale. Anche mio zio, che aveva una leggera bronchite, ha dovuto rinunciare.
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Patologie cardiache: Aritmie, insufficienza cardiaca, storia di infarti. Il cuore lavora già sodo, non ha bisogno di una pressione extra. Ricordo un amico cardiologo che mi spiegava la cosa, anni fa.
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Problemi all’orecchio: Otiti ricorrenti, barotrauma. L’equalizzazione della pressione negli orecchi è fondamentale. La mia amica Anna, per esempio, ha rinunciato alle immersioni dopo un brutto episodio di barotrauma.
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Epilessia: Le convulsioni sotto acqua… beh, è facile immaginare le conseguenze. È una questione di pura sopravvivenza.
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Pneumotorace: Collasso polmonare spontaneo. Avere i polmoni “bucati” sotto pressione, non è una bella idea, non trovi? Questo è un no assoluto.
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Diabete: Non è una controindicazione assoluta, ma richiede un attento monitoraggio e una preparazione specifica. Ci sono protocolli di sicurezza, per gestire i livelli di glucosio nel sangue. Questo l’ho appreso da un corso di primo soccorso subacqueo.
Ricorda: la filosofia dell’immersione è un perfetto mix tra avventura e responsabilità. La vita, in fondo, è come un’immersione: se non presti attenzione ai segnali, puoi finire nei guai. E la prevenzione, in ambito subacqueo, è tutto.
Approfondimenti: Le condizioni mediche che precludono l’immersione sono molte e vanno sempre valutate da un medico specialista in medicina iperbarica. È fondamentale sottoporsi a una visita medica approfondita prima di iniziare qualsiasi attività subacquea. Esistono protocolli specifici per alcuni casi, come il diabete, ma la valutazione caso per caso è indispensabile.
Chi soffre di pressione alta può fare immersioni?
Pressione alta e immersioni? Ma che domanda è?! Sembra di chiedere se un gatto può volare! Certo che no, a meno che non sia un gatto paracadutista, super allenato, con una tuta spaziale!
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Ipertensione controllata? Ok, ma con la supervisione di un medico subacqueo che non sia il mio cugino Tonino, che cura i pesci rossi con l’aspirina. Scherzi a parte, visita obbligatoria!
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Farmaci? Probabilmente sì, una bella miscela di pillole magiche per tenere a bada la pressione. Mio zio Gigi, che sembra un pallone da spiaggia gonfiato a elio, li prende, ma lui fa solo snorkeling. Per le immersioni, forse serve qualcosa di più potente. Tipo un incantesimo!
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Modifiche allo stile di vita? Ovvio! Via le pizze, arrivederci al vino rosso, addio alla vita sociale (o almeno a quella con aperitivi a base di patatine fritte). Inizia a mangiare insalata, tipo un coniglio.
Però dai, non disperare! Se sei un caso particolare e stai bene, potresti riuscire ad immergerti. Ma è come vincere al lotto: probabilità bassissime! Consultate un medico specializzato in medicina iperbarica, non uno qualsiasi! E poi ricordati: la pressione sotto l’acqua è una bestia, non una coccola. E se il tuo medico è amico del mio cugino Tonino, cambia medico!
Ah, dimenticavo! Quest’anno ho partecipato a un corso di sub per principianti. In classe c’era una ragazza con problemi di pressione, ma il suo medico le aveva dato il via libera, con controlli regolari. Quindi, non è impossibile, ma… è difficile!
Come combattere la pressione bassa in estate?
Pressione bassa d’estate? Accidenti, sembra di avere le gomme a terra! Ecco la soluzione, senza troppe cerimonie:
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Caffè a manetta: Tipo espresso, ristretto, lungo, macchiato, corretto, shakerato… insomma, basta che sia caffè! Azione vasocostrittrice? Diciamo che ti dà una bella spinta, come un razzo! Personalmente, mi faccio un doppio espresso appena sveglio, che mi fa sentire un leone in gabbia (una gabbia piccolina, eh, perché poi mi parte la tachicardia…).
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Alcolici? Lasciateli perdere! Sembra strano, ma l’alcol disidrata, e con la disidratazione la pressione va giù di brutto. Meglio un bel bicchiere d’acqua fresca, che ti fa sentire più leggero di una piuma (io ci metto anche un po’ di limone, fa molto hipster).
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Sali minerali: Magnesio e potassio, i supereroi dell’organismo! Chiedi al tuo medico se ti servono degli integratori, che non si sa mai. Io una volta ho esagerato con il magnesio e mi sono sentito tipo elastico, potevo fare stretching a livelli olimpionici!
Poi, oltre a questi consigli, un trucco che uso io è mangiare un po’ di liquirizia. Non so perché, ma funziona! Forse è lo zucchero, forse è la magia nera… boh! L’importante è che mi tira su. Quest’anno poi ho scoperto il potere del gelato al pistacchio: una pallina e sono un uomo nuovo! (Ok, forse due palline…).
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