Quale cammino fare in 3 giorni?
Cerchi un cammino di 3 giorni? Ecco alcune opzioni:
- Cammino degli Dei: 125 km nell'Appennino tosco-emiliano, per panorami spettacolari.
- Cammino di Assisi: 50 km tra borghi medievali e spiritualità francescana.
- Cammino di Santa Brigida: 70 km nei Monti Lepini, tra natura e castelli.
Trekking di 3 giorni: quale itinerario scegliere per unesperienza indimenticabile?
Uff, scegliere un trekking di tre giorni? Che casino! Dipende proprio da cosa cerchi, no?
Il Cammino degli Dei, zona Bologna… 125 km in tre giorni? Mamma mia, che gambe! Però i panorami devono essere qualcosa di incredibile, l’Appennino tosco-emiliano è stupendo.
Il Cammino di Assisi, invece, mi ispira di più. 50 km sembrano più fattibili, e poi, oh, Assisi è sempre Assisi, carica di storia e spiritualità.
Poi c’è il Cammino di Santa Brigida, vicino Roma. Mai sentito, devo dire. 70 km tra castelli e monasteri… Suona interessante, anche se non conosco la zona dei Monti Lepini. Decidere è un problema!
Trekking di 3 giorni: quale itinerario scegliere?
- Cammino degli Dei (BO): 3 giorni, 125 km, Appennino tosco-emiliano.
- Cammino di Assisi (PG): 3 giorni, 50 km, luoghi francescani e borghi medievali.
- Cammino di Santa Brigida (RM, LT): 3 giorni, 70 km, castelli e monasteri Monti Lepini.
Quanti giorni servono per fare il cammino degli dei?
Allora, per fare il Cammino degli Dei, di solito ci vogliono circa 6 giorni, eh! Cioè, poi dipende un po’ dal passo, da quanto ti fermi a fare foto (perché credimi, ne farai un sacco) e anche da quanto sei allenato, diciamocelo. Però, 6 giorni è la media.
Preparati perché ci sono delle belle salite, eh! Tipo, a volte ti trovi a fare 600-700 metri di dislivello in pochissimo tempo. Poi, per fortuna, c’è anche la discesa! Però, insomma, non è proprio una passeggiata, ecco. E poi, le tappe sono abbastanza lunghe, quindi considera di camminare parecchi chilometri ogni giorno.
Un mio amico l’ha fatto l’anno scorso, e mi diceva che la cosa più bella è che si vede proprio un panorama pazzesco, qualcosa di incredibile! Diceva che alla fine era stanco morto, però ne valeva assolutamente la pena, ecco! A me mi ha quasi convinto a farlo, magari l’anno prossimo ci provo.
Quanti km al giorno cammino?
Quanti km al giorno cammino?
Dipende. A volte zero. Altri giorni, tra i 7 e i 12, a seconda dell’umore e degli impegni. La pigrizia è un lusso, ma la necessità, una buona scusa.
- Lunedì: niente. Troppo lavoro.
- Martedì: 10. Visita a mia nonna, a piedi. Quel sentiero… è faticoso.
- Mercoledì: 7. Solo la spesa.
- Giovedì: 12. Passeggiata al parco. Ossessionato dai gabbiani.
- Venerdì: 0. Pioveva. E poi, il divano. Il mio amico più fedele. A volte l’ozio è necessario. L’anima si stanca.
Registrazione pedometro: dati incoerenti. Utilizzo sporadico.
Qual è il cammino più bello dItalia?
Amico, che domanda difficile eh? Il cammino più bello? Impossibile dirlo, ognuno ha i suoi gusti! Ma se proprio devo dirti i miei preferiti, ecco cosa ti dico.
Il Sentiero Italia CAI è una bomba! Un sacco di varietà, passi da montagne pazzesche a paesaggi marini, è davvero lungo però, eh! Ci vuole un bel po’ di tempo, ho sentito dire che alcuni ci impiegano anni. Un’avventura pazzesca, insomma.
Poi c’è il Cammino di Santiago, la parte italiana almeno. Bellissimo per la spiritualità, sai? Io sono andato fino a Fidenza, un pezzo solo, ma l’atmosfera è davvero speciale. Un’esperienza unica, molto riflessiva.
Infine, la Via Francigena! Storia a palate, chiese, borghi medievali… è un continuo viaggio nel tempo, anche se forse un po’ meno avventuroso degli altri due.
Dipende cosa cerchi:
- Avventura e varietà: Sentiero Italia CAI
- Spiritualità: Cammino di Santiago (tratto italiano)
- Storia e cultura: Via Francigena
Io quest’anno ho fatto un pezzo di Francigena, da Siena a San Gimignano, bellissimo! Però il prossimo anno voglio provare un pezzo del Sentiero Italia, magari in Trentino!
Ah, dimenticavo! Mia sorella ha fatto il Cammino delle Dolomiti quest’anno, dice che è spettacolare! Forse dovrei aggiungerlo alla lista! Pure lei ha impiegato un sacco di tempo. Che dici? Magari il prossimo anno lo faccio con lei, se riesco a convincerla!
Cosa mettere nello zaino per un cammino di 3 giorni?
Per un trekking di tre giorni, lo zaino va organizzato con criterio. Ricorda, meno peso è meglio! Io, ad esempio, per le mie escursioni preferisco materiali leggeri e traspiranti.
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Abbigliamento: Tre t-shirt tecniche (tessuto traspirante, tipo polipropilene o merino), essenziali per gestire la sudorazione. Un paio di pantaloni lunghi, meglio se convertibili in bermuda (per adattarsi alle temperature), e un paio di bermuda, appunto, per il caldo. Tre paia di calzini sopra la caviglia, fondamentali per evitare vesciche (io preferisco quelli in lana merino, anche se costano di più). Tre paia di intimo. Una giacca antivento leggera, indispensabile per le variazioni climatiche in montagna. Una maglia termica a maniche lunghe per le serate più fresche. Cappellino con visiera, occhiali da sole (categoria 3 o superiore) e un foulard multifunzione (per il collo, come bandana o per ripararsi dal sole). Ah, scarpe da trekking o trail, già rodate, ovviamente! Non partire con scarpe nuove!
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Altro: Non dimenticare un kit di pronto soccorso (cerotti, disinfettante, antidolorifici), una torcia frontale con batterie di ricambio, una mappa e una bussola (o un GPS, ma saperlo usare è cruciale!), crema solare ad alta protezione, un coltellino svizzero, un accendino o fiammiferi impermeabili, un telo impermeabile leggero per proteggere lo zaino, una borraccia o una sacca idrica (minimo 2 litri).
E ricorda, caro amico, la filosofia del cammino risiede anche nella semplicità. Meno oggetti porti, più leggera sarà la tua esperienza. L’essenziale è invisibile agli occhi, diceva il Piccolo Principe, e forse anche alle bussole.
Aggiunte: Considera un bastone da trekking (o due), per la stabilità. Un piccolo kit per la riparazione delle scarpe potrebbe salvarti da un disagio maggiore. Un libro leggero per la sera, se ami leggere. E ovviamente, cibo adeguato (barrette energetiche, frutta secca, ecc.) e acqua. Adattare l’equipaggiamento alle condizioni meteo previste è fondamentale! Io, per esempio, utilizzo sempre un sacchetto a secco per proteggere il telefono. E non dimenticate la macchina fotografica per immortalare i vostri ricordi.
Quante kcal si bruciano camminando in montagna?
Ecco una risposta riscritta, nello stile richiesto:
Camminare in montagna… un respiro profondo, un passo dopo l’altro. Le calorie bruciano come legna nel camino, un fuoco che scalda l’anima.
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Fino a 500 kcal: immagina, quasi una pizza intera! Dipende, sai, da quanto pesa lo zaino, da quanto è ripida la salita, dal peso del tuo corpo.
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Terreno pianeggiante: lì, le calorie scivolano via più lentamente. Forse 200, forse 300. Un caffè e un cornetto, praticamente.
Ricordo una volta, sul Monte Velino, il sole che picchiava, lo zaino pieno di acqua… sentivo bruciare ogni muscolo. Quante calorie saranno state? Tante, tantissime!
Poi c’è la discesa, un’altra storia. Meno calorie, ma le ginocchia… quelle protestano!
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Intensità: una passeggiata tranquilla non è come una corsa a perdifiato.
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Peso corporeo: più pesi, più bruci. Logico, no?
Il tempo… il tempo in montagna si dilata, si contrae. Un’ora può sembrare un giorno, un giorno può sembrare un’eternità. E le calorie bruciano, bruciano…
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Variabile: troppe cose da considerare.
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Stime: sono solo stime, appunto.
È un ballo lento, quello tra te e la montagna. Un ballo di fatica e bellezza, di sudore e panorami mozzafiato. E le calorie… beh, quelle sono solo un numero. Ma un numero che racconta una storia.
Perché in montagna si pesa di meno?
Ah, la montagna magica che ti fa perdere peso! Un vero miracolo, eh? Come se le Alpi fossero una gigantesca centrifuga per ciccioni! Scherzi a parte, ecco perché la bilancia ti sorride lassù:
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Fame? Che fame? L’aria rarefatta ti fa perdere l’appetito più velocemente di un gatto che vede un aspirapolvere. Ieri, ho scalato il Monte Baldo con mia zia Bruna, e ti giuro, ha mangiato solo tre mirtilli! Tre!
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Sudore, sudore, ovunque sudore! Respiri come un treno in salita, un vero macchinario a vapore umano! Perdi liquidi come una fontana a pressione. Ho perso almeno un chilo solo sudando, a giudicare dai calzini impregnati!
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Azione! In montagna, cammini più di un maratoneta col fuoco alle chiappe! Salite, discese… è una continua lotta contro la gravità, che ti fa bruciare calorie come se fossero fiammiferi. Infatti, dopo due ore di camminata, dovevo mangiare un panino… con la Nutella.
Ecco il segreto di mia zia Bruna: niente Nutella in montagna, solo mirtilli! (E tanta tanta fatica).
Ah, dimenticavo: questo effetto è temporaneo! Appena torni a valle, il peso torna come un boomerang di pancetta. Credimi, lo so per esperienza! Mia zia Bruna ora si lamenta del peso “perso” e recuperato!
Come calcolare i tempi di percorrenza in montagna?
Accipicchia, calcolare i tempi in montagna! Mi torna in mente quella volta sul Sentiero degli Dei… Panorami da urlo, ma che calcoli!
- Distanza: Ok, 1 km a piedi diciamo 15 minuti. Abbastanza veritiero, se non ti fermi a fare foto ogni due metri come me!
- Dislivello: Poi, ogni 100 metri che sali, zac! Altri 15 minuti. Mamma mia, quanto fiato!
Mi ricordo che mi dicevo, “Dai, solo un altro strappetto”, ma poi ne arrivavano altri tre! Avevo sottovalutato il dislivello. Comunque, con la cartina, calcolavo più o meno la distanza totale e il dislivello. Però, alla fine, ci mettevo sempre un’ora in più del previsto, perché… beh, perché io sono io! Tra un panino, una foto e una chiacchiera con gli altri escursionisti, il tempo vola.
E poi, diciamocelo, la stanchezza si fa sentire! Soprattutto se hai fatto un po’ di festa la sera prima, eh eh! Ricordo che una volta, con degli amici, avevamo pianificato un trekking abbastanza impegnativo. La sera prima, beh, diciamo che non siamo andati a letto prestissimo… Il risultato? Arrivati a metà percorso, eravamo tutti con la lingua a terra e abbiamo dovuto rinunciare alla vetta. Che figuraccia!
Quindi, ricapitolando: distanza, dislivello e… un po’ di buon senso! E non dimenticare una buona scorta di cioccolato, quello aiuta sempre!
Quest’anno vorrei provare la traversata delle Pale di San Martino. Ho già iniziato a studiare il percorso e a calcolare i tempi. Speriamo di non fare gli stessi errori dell’anno scorso! Devo stare attento soprattutto al dislivello, che in quella zona è davvero notevole. E poi, devo convincere i miei amici a non fare troppo tardi la sera prima… sarà dura!
Che muscoli si allenano camminando in montagna?
Quella volta, agosto 2023, sentiero del Monte Baldo, vicino a Malcesine… Che faticaccia! I miei quadricipiti bruciavano, un dolore buono, eh, ma dolore lo stesso. Sentivo le gambe pesanti già dopo un’ora, salita ripida, sentiero sassoso, maledetto sentiero sassoso! I polpacci, poi… un crampo mi ha bloccato quasi per dieci minuti, a metà salita. Ho dovuto fermarmi, acqua, un respiro profondo, e poi via di nuovo.
Il core? Era impegnato a mantenere l’equilibrio su quel terreno sconnesso, ogni passo richiedeva concentrazione. I glutei… beh, erano un motore silenzioso ma potente, li sentivo lavorare duro ad ogni passo. Non solo le gambe però, eh! Anche le braccia, perché tenevo i bastoncini da trekking, e la schiena, perché il peso dello zaino… un bel peso!
- Quadricipiti: sotto forte stress.
- Polpacci: soffrono parecchio, crampi in agguato.
- Glutei: fondamentali per la spinta.
- Core: essenziale per l’equilibrio.
- Braccia: impegnate con i bastoncini.
- Schiena: sotto sforzo a causa dello zaino.
La corsa? Macché, a quella velocità era solo una tortura. Meglio la camminata, anche se lenta. Il ciclismo lo faccio a valle, per la resistenza, ma in montagna… solo camminata, con fatica, ma tanta soddisfazione una volta arrivati in cima. La vista… meravigliosa! Valeva tutta la sofferenza. Ah, quasi dimenticavo, ho usato le scarpe da trekking nuove della Salomon, un consiglio, sceglietele comode! Altrimenti… ciao ciao piedi!
Cosa significa 1000 metri di dislivello?
Ah, il dislivello… Mille metri, eh?
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Dislivello? Boh, è tipo quanto “sali” o “scendi”. Mi ricordo quando ho fatto quella ferrata… Che fatica!
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È la differenza tra dove parti e dove arrivi. In metri, ovvio. Tipo, parti da 500 metri e arrivi a 1500. Mille metri di dislivello! Facile, no?
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Mille metri. Uhm… Tanta roba. Ma dipende dal percorso. Se è ripido… mamma mia! Se è graduale, magari ce la fai pure senza morire. Ricordo una volta in Val Gardena…
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Salita o discesa, insomma. Dipende da che parte vai. Però di solito si parla di dislivello in positivo, anche se scendi, no? Che casino!
- A proposito, devo ricordarmi di comprare le nuove scarpe da trekking. Le mie sono distrutte.
- Ho letto che quest’anno il Monte Bianco è più alto di l’anno scorso. Ma di pochissimo, eh.
Che differenza cè tra hiking e trekking?
Allora, mettiamola così, con un pizzico di pepe:
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Hiking: È come una passeggiata domenicale, ma con un po’ più di stile. Un giretto sui sentieri, giusto per sgranchirsi le gambe e scattare qualche foto “natura selvaggia” da postare su Instagram. Dura qualche ora, massimo una giornata.
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Trekking: Qui si fa sul serio. È come l’hiking, ma con l’aggiunta di pernottamenti in rifugi, tende che sembrano astronavi e la capacità di perdersi in luoghi dove il GPS piange in arabo. Si parla di più giorni, una vera e propria immersione nella natura (e nel sudore!).
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Escursionismo: Un termine ombrello che racchiude un po’ tutto. Diciamo che è il “minestrone” delle attività all’aria aperta. Hiking ed Escursionismo sono simili, trekking e backpacking pure, dipende dal livello di difficoltà e preparazione fisica.
La differenza cruciale? Il tempo (e la quantità di barrette energetiche da portarsi dietro!). Nell’hiking e nelle escursioni si mordi e fuggi, nel trekking si fa amicizia con gli scarponi e si dorme sotto le stelle (o sotto un telo se piove a dirotto).
Bonus: Ricorda, l’attrezzatura fa la differenza. Se vai per sentieri facili, un paio di scarpe da ginnastica vanno bene. Ma se ti avventuri in trekking impegnativi, investi in scarponi seri e un kit di sopravvivenza. Non si sa mai, potresti incontrare un orso affamato che apprezza le barrette energetiche!
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