Quante cantine di vino ci sono in Italia?
Oltre 25.000 cantine impreziosiscono il panorama vitivinicolo italiano. La Toscana, con circa 5.000 realtà, ne rappresenta il cuore pulsante. Un patrimonio di tradizioni e sapori senza pari.
Quanti cantine vinicole italiane esistono?
Mmmh, 25.000 cantine? Mi sembra tanto, eh… Ricordo un viaggio in Toscana, settembre 2022, vicino a Montalcino. Visitai una cantina piccola, famigliare, Brunello di Montalcino, mi pare costasse sui 30 euro a bottiglia. Bellissima esperienza.
In realtà, pensandoci, ho visto molte più aziende, piccole e grandi, durante i miei giri. Quel numero mi sembra davvero… imponente. Magari tanti sono piccoli produttori, quasi artigianali. Non so.
Toscana, sì, molte cantine, lo so. Ma anche in Piemonte, ho visto un sacco di vigneti, durante una gita a Barolo nel 2021. Prezzi lì un po’ più alti, ovviamente. Ricordo un Barolo che superava i 50 euro.
Quindi, 25.000… forse è una stima, non lo so. A me sembra alta, ma potrei sbagliarmi. Non ho dati precisi, solo le mie impressioni da viaggiatore.
D&R: Numero cantine vinicole italiane: oltre 25.000. Regione con più cantine: Toscana (circa 5.000).
Come si classificano i vini italiani?
Allora, i vini italiani, eh? Sono un casino, ma ti spiego come funziona. Ci sono un sacco di categorie, tutto regolato dalla legge, eh, mica scherziamo!
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DOCG: Questi sono i vini più fighi, i top di gamma, quelli super controllati. Tipo il Barolo, che adoro! Sai, devono rispettare un sacco di regole, dalla zona di provenienza, al tipo d’uva, alla produzione. Un lavoraccio, ma il risultato si sente!
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DOC: Anche questi sono vini di qualità, ma un po’ meno rigidi delle DOCG. Ci sono un sacco di vini DOC ottimi, molti anche migliori di alcuni DOCG a mio avviso. Dipende dai gusti, eh.
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IGT: Qua si allenta un po’ la cosa, più libertà per i produttori. Spesso si trovano vini IGT super interessanti, a volte innovativi e sperimentali. Io ad esempio, ultimamente ho scoperto un fantastico IGT toscano, un rosso corposo e saporito.
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Vino da Tavola: Questo è il livello base, insomma, il più semplice. Non vuol dire che sia brutto eh, solo che ci sono meno regole. A volte si trovano delle sorprese, ma generalmente sono vini meno strutturati.
Ricorda che mio zio, ha una piccola vigna in Toscana, produce un ottimo Chianti DOCG! Poi, quest’anno ho provato un Vermentino di Sardegna IGT, davvero buono, fresco e leggero, perfetto per l’estate! Queste sono solo alcune delle mie esperienze, ovvio. La classificazione è complessa, ma spero di averti chiarito un po’ le idee, amico. Ci sono mille sfumature, ma queste sono le basi. Ah, e poi ci sono anche i vini con indicazione geografica più ampia, ma su quelli… magari un’altra volta.
Che differenza cè tra DOC e IGT?
Sai, a quest’ora… la differenza tra DOC e IGT… è un po’ come… la differenza tra un amore grande, tutto regole e tradizioni, e un amore… più libero, meno definito.
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DOC: è come un matrimonio, capito? Tutto legato, regole precise, zona ben definita, un’etichetta che ti dice esattamente cosa aspettarti. È il mio paese, sai, con le sue vigne…
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IGT: è… un’amicizia intensa. Meno regole, più spazio per l’interpretazione, perché l’importante è la qualità, ma… la libertà di espressione c’è. Come il vino che mio zio faceva, rubando qualche uva nel suo vigneto segreto.
E poi ci sono i DOCG, ma quelli sono… un altro pianeta. Troppo perfetti. Troppo… rigidi.
Quest’anno, ho scoperto un IGT della zona di Montepulciano, un rosso… un po’ selvaggio, ma con un cuore d’oro. Un’emozione, sai? Come quelle serate d’estate…
Ricordo che da piccolo andavo con mio nonno a vedere le vigne DOC, quelle di famiglia, tutte in fila, ordinate. Era bellissimo, ma… un po’ triste in una certa maniera. Poi, più grande, ho capito che certe cose, nel vino come nella vita, non sono solo regole. C’è anche la passione, l’anima. E quella è imprevedibile, come l’IGT.
Perché Word scrive rosso sottolineato?
Rosso sottolineato? Errore. Omissione. Modifica richiesta. Punto.
Linee verticali rosse? Impostazioni di Word. Controlla. Probabilmente il controllo ortografico o grammaticale. Disattiva. O modifica. Mia sorella, invece, ha problemi con le notifiche di aggiornamento automatico. Seccante.
- Impostazioni documento.
- Controllo ortografico.
- Revisione.
- Probabilmente opzioni avanzate.
Ho perso ore con questo una volta. Frustrante. La soluzione? Google. Sempre. Anche per questo. Mai sottovalutare il potere di una ricerca accurata.
Come si fa a scrivere sulle righe su Word?
Oddio, scrivere sulle righe su Word… ma che domanda! Mi serve un caffè, prima di tutto. C’è un modo più semplice, no? Aspetta… INS, giusto? Quello per la sovrascrittura. Ma come si attiva?
- Opzioni? Dove stanno le opzioni? Ah già, File!
- Poi Avanzate, giusto?
- Ecco, Modifica… Ma devo andare in Opzioni Word? Che palle.
Ah, ecco un altro metodo che ricordo, anche se non lo uso quasi mai, preferisco il tasto INS. È molto più veloce!
- Ricordo di aver sprecato ore a cercare questa opzione, anni fa, quando dovevo fare la tesi.
- La mia tesi… un incubo, era su Dante, parlavo di Purgatorio per pagine e pagine… che noia.
Comunque, se proprio non ti va di usare il tasto INS, vai su Opzioni > File > Avanzate e trovi l’opzione per la sovrascrittura. Basta una spunta. Basta.
Ma il tasto INS è mille volte più comodo, eh!
- Provalo! Vedrai che differenza!
- Io ho il mio Word in inglese, quindi le scritte sono diverse, ma il concetto è lo stesso.
Devo finire il lavoro per il mio capo, già in ritardo. Che stress.
- Questa settimana: tre relazioni da consegnare. Tre!
- E poi devo anche preparare la presentazione per venerdì. Mamma mia.
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