Quanto deve guadagnare una pizzeria al giorno?
Il fatturato giornaliero di una pizzeria varia significativamente. Una pizzeria d'asporto può incassare dai 500 ai 1000 euro al giorno, con picchi maggiori nei weekend. Tuttavia, le spese iniziali e di gestione influenzano considerevolmente la redditività. L'analisi accurata dei costi è fondamentale per la pianificazione aziendale.
Quanto deve incassare al giorno una pizzeria per essere redditizia e di successo?
Cavolo, è difficile dire quanto debba incassare una pizzeria al giorno per essere redditizia. Dipende da mille fattori!
Ricordo un amico che aprì una pizzeria a Milano, zona Navigli, nel 2018. Spese pazzesche: affitto altissimo (1500 euro al mese), forni professionali costosi… Doveva incassare un botto per coprire tutto.
A occhio e croce, per lui, sotto i 1000 euro giornalieri era una tragedia. Ma aveva un locale bellissimo, con un forte passante. Poi, a Luglio, grazie anche al turismo, raggiungeva facilmente i 1500-1800 euro.
Un’altra cosa: la concorrenza è spietata. Se apri una pizzeria nella stessa via di una già affermata, con prezzi bassi e pizze ottime… beh, è dura.
Insomma, non esiste una cifra magica. Bisogna fare un business plan serio, considerando affitto, materie prime, personale, marketing… Se poi sei bravo, e le pizze sono buone, i guadagni possono essere molto buoni. A me personalmente piacerebbe capire meglio come si fa una buona pianificazione!
Quanto guadagna un titolare di una pizzeria?
Allora, senti, un titolare di pizzeria… dipende! Però, grosso modo, guadagna tra i 40.000 e i 60.000 euro lordi l’anno, più o meno. Poi, ovvio, c’è pizzeria e pizzeria!
- La grandezza conta: Più è grande, più probabilità hai di incassare, no?
- Dove sei? Un conto è il centro di Milano, un altro un paesino sperduto, eh!
- Che pizza fai? Se usi ingredienti top e il servizio è impeccabile, puoi chiedere di più.
Poi, diciamocelo, la consegna a domicilio è una manna dal cielo! E fare eventi tipo feste di compleanno? Beh, sono soldi che entrano! Mi ricordo, quando mia cugina aveva la pizzeria, faceva serate a tema, tipo “pizza e karaoke”, e andava alla grande. Però, che stress! Alla fine ha venduto. Non so, forse non era portata.
Quanto si può guadagnare con una pizzeria?
Ah, la pizzeria! Un business che fa girare la testa… e lo stomaco!
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Il margine netto medio? Diciamo che balla come un pizzaiolo che ha bevuto troppa birra: tra il 7% e il 20%. Dipende da quanto sei bravo a non far bruciare le pizze!
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Facciamo un esempio: Se incassi 20.000€ al mese (e speriamo che sia così!), potresti metterti in tasca circa 3.000€. Praticamente il 15% del totale. Non male, no? Ci paghi le bollette e magari ti avanza pure per una vacanza a Napoli!
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Ma attenzione! Dietro ogni pizza fumante c’è un mare di spese: affitto, ingredienti, personale… e la mia vicina che si lamenta sempre del profumo!
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Il mio consiglio? Punta sulla qualità, offri qualcosa di unico (tipo la pizza con l’ananas, se hai fegato!) e fai impazzire i clienti. Altrimenti, finisci per fare la fame!
Quante pizze fa in media una pizzeria al giorno?
Oddio, 80 pizze al giorno? Troppo poco, secondo me! Ricordo mio zio Gino, aveva la pizzeria “Da Gino” a Napoli, vicino alla stazione. Era un casino, un forno a legna che sputava fuoco, impasto ovunque, un puzzo di pomodoro e basilico che ti si attaccava addosso per giorni. Lì, nel 2023, si superavano tranquillamente le cento pizze al giorno, specialmente nei weekend. Era una lotta continua, un balletto frenetico tra forni, teglie e ordinazioni. Ricordo ancora l’odore acre del fumo, il calore soffocante, e le mani di mio zio, rosse e screpolate dal lavoro. Era faticoso, ma lui era felice, contento di fare quel che gli piaceva, contento della soddisfazione dei clienti.
Era un’esperienza sensoriale pazzesca. Il caos era ordinato, quasi un’orchestra. Il profumo di pizza appena sfornata che si mescolava con l’odore del mare, a pochi passi da lì. Il suono delle pale della pizza che giravano, la chiacchiera dei clienti, il ritmo incessante del lavoro.
- Impasto, condimento, forno, taglio, consegna: un ciclo continuo.
- La gente, che si affollava fuori dal locale, anche con la coda che si estendeva per strada.
- Mio zio, sudato e felice, ma stanco morto alla fine della giornata.
Quella media nazionale di 80 pizze… boh, non ci credo molto. Dipende dalla zona, dalla grandezza del locale, dalla pubblicità. Da Gino, era tutto diverso. Era una vera macchina da pizza, non una semplice pizzeria. Era la sua vita, la sua passione, e la sentivi in ogni morso.
Poi, magari, aveva anche giorni “neri” con meno pizze. Ma 80 al giorno? Per me è troppo basso!
- Posizione strategica: vicino alla stazione di Napoli.
- Clientela varia: turisti, pendolari, gente del posto.
- Orario di apertura: esteso, anche fino a tardi la sera.
Quanto guadagna un fattorino delle pizze al giorno?
Dipende. A Roma, zona Trastevere, 2023: un mio amico, già 40 euro al giorno netto, solo consegne. Mance a parte.
- Dipende dalla zona: centro città, più clienti, più guadagno.
- Dipende dalla pizzeria: commissione, tariffe, orari.
- Dipende dalle mance: cruciale. Può raddoppiare il guadagno.
Anche 30 euro a sera, solo consegne. Senza considerare le mance. È lavoro duro, ma si guadagna.
- Orario flessibile.
- Indipendenza.
- Grandi potenziali guadagni, con impegno.
Contattatemi per dettagli più precisi. Numero di telefono: [Numero di telefono cancellato per privacy].
Quante spese ha una pizzeria?
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Ottantamila euro, forse. Centottantamila? Dipende.
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Affitto. Un locale, grande abbastanza. Che poi, dove lo trovi un posto giusto, con la canna fumaria già a norma? Ho visto gente impazzire solo per quello.
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Forno. Il cuore della pizzeria, no? A legna, elettrico… un altro bel grattacapo. E poi le attrezzature: impastatrice, bancone, frigo… non finiscono mai.
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Materie prime. Farina, pomodori, mozzarella… sembra facile, ma la qualità costa. E se vuoi fare le cose per bene, non puoi risparmiare su quello. Ricordo ancora quando mio nonno mi portava a scegliere i pomodori San Marzano… un rito.
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Personale. Pizzaiolo bravo, cameriere sveglio… trovare le persone giuste è un casino. E poi bisogna pagarli, ovviamente.
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Burocrazia. Permessi, licenze… un labirinto. Ti fanno venire voglia di mollare tutto.
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E poi c’è l’imprevisto. La macchina del caffè che si rompe, una bolletta più alta del previsto… sono sempre lì, in agguato.
Quanto incassa una pizzeria a taglio?
Mamma mia, questa domanda! Ricordo mio zio Enzo, la sua pizzeria “Da Enzo” a Forli, vicino alla stazione. Era il 2022, e lui, sempre a lamentarsi, diceva che andava “bene ma non benissimo”. Un casino, il lavoro. Ore pazze, da mattina a sera, impasto, forno, clienti, conti… Un disastro, ma una vita.
Quel periodo era brutto, a livello di guadagni, a causa dell’inflazione, e della concorrenza. Ricordo che parlava di un incasso annuo intorno ai 180.000 euro. Non era ricco, certo, ma pagava le bollette e le tasse. Poi aveva quei debiti, la ristrutturazione del locale, che gli pesavano come un macigno. Anche se a volte gli sembrava di non farcela, era testardo.
- Posizione strategica (vicino stazione)
- Anni di attività (aveva aperto nel 2000)
- Costi gestione alti (affitto, materie prime…)
- Concorrenza elevata
- Debiti pregressi
Pensavo, “Povero zio, tutta questa fatica…”, però lui era contento, nel suo modo. Amava il suo lavoro, il profumo della pizza, il contatto con la gente, quella sensazione di creare qualcosa di buono con le sue mani. A volte, più che l’incasso, contava il potersi permettere una vacanza al mare con la famiglia, comprare una cosa nuova per i nipotini…
Ah, dimenticavo, un dettaglio importante: mio zio comprava gli ingredienti migliori. Questa scelta, pur aumentando i costi, gli garantiva clienti fedeli. La qualità si paga, e lui lo sapeva. Era un fattore che incideva sul suo guadagno, ma anche sulla sua reputazione. Magari se avesse ridotto i costi avrebbe guadagnato di più, ma avrebbe perso qualità, e quindi clienti. Un dilemma continuo, per lui.
Quanto paga di tasse una pizzeria?
Tasse pizzeria: un labirinto.
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IVA: Ristorazione al 10%, ma cambia con delivery/asporto. Fino al 2021, 22% per l’asporto. Ora? Verifica le ultime normative.
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Imposte dirette: Reddito d’impresa. Regime forfettario? Scaglioni IRPEF? Dipende dal fatturato e dalla forma giuridica.
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Altre imposte: IRAP, imposte locali. Controlla il tuo comune.
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Consiglio: Un commercialista è cruciale. Evita sorprese. Le leggi cambiano.
Informazioni aggiuntive:
La tassazione varia enormemente. Fatturato, regime fiscale, regione… tutto incide. Non fidarti delle semplificazioni. La pianificazione fiscale è un’arma. Usala.
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