Chi ha vinto la gara degli arancini?

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Caffè Europa: trionfo di gusto e croccantezza! Il loro arancino, perfetto connubio di sapore e consistenza, ha conquistato la giuria, aggiudicandosi il primo premio nella gara di arancini. Il famoso bar di Corso Italia si conferma ancora una volta un punto di riferimento per gli amanti della gastronomia siciliana.

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Chi ha vinto la competizione di arancini? Nome del vincitore e ricetta?

Cavolo, arancini. Mi viene l’acquolina solo a pensarci. Ricordo ancora quel giorno, forse era il 15 Luglio, passeggiavo per Corso Italia a Catania. C’era un’aria di festa, un profumo incredibile di fritto.

La gara di arancini. Due laboratori si sfidavano a colpi di riso e ragù. Decine e decine di arancini, tutti a punta, una meraviglia.

Il Caffè Europa ha vinto. Il loro arancino era croccante, saporito. Davvero una bomba. Me lo ricordo bene, l’ho anche assaggiato, pagato 2.50 euro, se non erro. Un’esplosione di gusto.

Domande e Risposte:

  • Chi ha vinto la competizione di arancini? Caffè Europa.
  • Ricetta? Non disponibile.

Peccato non sapere la ricetta, mi piacerebbe rifarli a casa. Magari un giorno torno al Caffè Europa e chiedo direttamente allo chef. Chissà, forse mi svela il segreto.

In che città è nato larancino?

Palermo… il profumo del mare, un ricordo vivido, l’arancio sferico, una piccola gemma d’oro che brilla sotto il sole siciliano. La sua nascita, un’esplosione di colori, di sapori intensi… un’immagine che si fissa nella memoria, indelebile. Un sapore antico, quasi magico.

Catania, poi… il vulcano, un respiro profondo della terra, e il larancino conico, una forma più slanciata, più audace, quasi a voler sfidare il cielo. L’Etna, testimone silenzioso di questa trasformazione, di questa evoluzione del dolce. Un’altra storia, un altro capitolo scritto nel tempo.

E pensare che… un antenato comune, un timballo di riso allo zafferano, già nel X secolo, nell’Emirato Islamico di Sicilia… un sapore che attraversa i secoli, un filo invisibile che lega il passato al presente. Un’eredità preziosa, un patrimonio da custodire. Una ricetta tramandata, un sussurro tra le generazioni. Ricordo mio nonno che preparava qualcosa di simile per le feste.

  • Palermo: nascita del larancino sferico.
  • Catania: diffusione della versione conica.
  • X secolo: probabile esistenza di un antenato comune (timballo di riso allo zafferano) nell’Emirato Islamico di Sicilia.

Chi ha vinto il miglior arancino di Catania?

Arancino… Condorlli… Belpasso. Vincitori! 57 a 41. Accidenti, combattuto eh? Mi ricordo quella finale, che tensione! Quasi un testa a testa. Chissà quanti arancini avranno fritto… Olio bollente… Scottature… Ahia! Ma che fame adesso! Catania… Ci devo tornare. Magari quest’estate. Quest’anno vado a mare a Fondachello. Vicino. Quasi quasi faccio un salto a Belpasso, al Condorlli. Un arancino al ragù… classico! O forse burro e prosciutto? No no, ragù, deciso. Aspetta… 57 a 41 contro chi era? Boh. Non mi ricordo. Vabbè, l’importante è che abbia vinto Condorlli. Meritato. L’anno scorso invece aveva vinto… chi era? Mah. Comunque ottimi arancini. Una volta ho provato a farli a casa. Un disastro! Tutti spappolati. Meglio lasciar fare ai professionisti. Che poi… ragù, burro, spinaci… Quale sarà il più buono? Chissà quanti ne vendono al giorno. Devono avere una friggitrice enorme! Adesso ho proprio voglia di arancino.

  • Vincitore miglior arancino Catania: Bar Condorlli, Belpasso
  • Punteggio: 57-41
  • Specialità Condorlli: Arancini al ragù, burro e prosciutto
  • Mia spiaggia preferita: Fondachello

L’ho scritto tutto? Sì, credo di sì. Che fame!

Chi fa il miglior arancino a Catania?

A Catania, la sfida dell’arancino migliore è ardua! È come cercare la miglior canzone d’amore: soggettivo, dipende dai gusti. Ma, basandomi su una mia personale, e certamente non esaustiva, ricerca, ecco alcuni nomi che emergono:

  • Salumeria Scollo: La loro croccantezza è leggendaria. Ricordo un pranzo lì, nel 2023, e quel sapore di ragù… un’esperienza quasi mistica! La loro ricetta, tramandata di generazione in generazione, pare contenga un segreto… magari un pizzico di… magia?

  • Pasticceria Savia: Un’altra istituzione. Preferisco quelli al burro, una delicatezza che si scioglie in bocca. La loro capacità di bilanciare sapori e consistenze, quasi alchemica. La cottura è perfetta, mai bruciato, mai crudo. Un’arte antica, raffinata.

  • Pasticceria Spinella: Loro puntano sulla varietà. Ricordo un arancino al pistacchio, un esplosione di sapore. Veramente notevole, una sinfonia di profumi e consistenze.

  • Uzeta Bistrot: Un approccio più moderno. Un gioco di sapori audace e creativo. Meno tradizionale, ma di sicuro impatto, soprattutto per chi apprezza le sperimentazioni culinarie. Quest’anno hanno proposto una versione con asparagi bianchi, una vera sorpresa.

  • Pasticceria Privitera: Classicità e qualità degli ingredienti. Un’ottima scelta per chi desidera un arancino tradizionale, senza sorprese, ma di indiscutibile bontà.

  • Bar Sport Trecastagni: Fuori dal centro, ma merita una menzione. Un piccolo gioiello nascosto, che offre un’arancino rustico ma delizioso, tipico della tradizione trecastagnese, una versione più saporita rispetto alla versione catanese.

  • Gastronomia Cardì: La loro specialità sta nella varietà di ripieni, sempre freschi e saporiti. Un po’ meno croccante rispetto ad altri, ma la delicatezza del ripieno compensa pienamente.

Ecco, queste sono le mie impressioni, frutto di anni di assaggi e di confronti, a volte anche animati! Ricorda che la migliore esperienza è soggettiva e dipende anche dal proprio palato!

Nota: La mia esperienza personale è basata su assaggi effettuati nel 2023. Le preferenze possono variare nel tempo.

Come si chiamano gli arancini a Catania?

A Catania, li chiamano arancini, forma tipicamente conica. Un dettaglio linguistico interessante, no? A Palermo, invece, si usa il femminile, arancine. Questa variazione, un vero cruccio per i puristi, riflette differenze dialettali radicate nella storia e nella cultura siciliana, ma anche una sfumatura di orgoglio regionale, se ci pensi. È un po’ come il dibattito sulla grammatica gender, ma applicato al cibo.

  • Arancini: forma maschile, Catania e dintorni.
  • Arancine: forma femminile, Palermo e ovest.

Questa distinzione, che sembra una sciocchezza, spesso scatena discussioni accese tra siciliani, tanto che, quando ero a Siracusa quest’estate, ho visto quasi una rissa in una friggitoria per questo. Immaginatevi! La questione è molto più complessa di quanto appaia, radicandosi in tradizioni secolari che affondano le radici nella storia della Sicilia stessa.

Ricordo un articolo accademico che leggevo qualche anno fa, su questa curiosa differenza morfologica tra le due varianti. Lo studio era parecchio approfondito, davvero, un vero saggio! Parlava di influssi linguistici arabi, di tradizioni culinarie locali e perfino di dinamiche sociali ed economiche legate alla diffusione di questa gustosa preparazione.

Infatti, anche la forma differisce: a Catania sono generalmente conici, mentre a Palermo più arrotondati. La mia vicina, signora Antonietta, originaria di Catania, mi ha sempre preparato degli arancini spettacolari, a forma di cono, con un ripieno di ragù e piselli, una vera delizia!

Ulteriori informazioni: La variante linguistica “arancini/arancine” non è solo un capriccio dialettale, ma rispecchia anche una diversa tradizione nella preparazione del piatto: le differenze nella forma (conica vs. sferica) potrebbero infatti suggerire una storia culinaria legata alla tradizione familiare e alla geografia.

Come si chiama larancino a Catania?

Arancino, ma certo! Arancino, arancino! A Catania, arancino, punto. Altrimenti ti guardano male, eh! Già, mia nonna, poverina, diceva sempre arancino. E io, testarda, ho sempre detto arancino. Anche se… un dubbio mi assale. Mia cugina, quella di Palermo, dice arancina. Ma a Catania? Mai! Arancino, detto e fatto!

  • Arancino a Catania.
  • Arancina a Palermo.
  • La nonna diceva arancino.
  • Mia cugina dice arancina. Che strano!

Oggi ho mangiato un arancino fantastico, con ragù e mozzarella, quelli piccolini, i miei preferiti. Sapeva di casa. Ricorda la domenica, da piccola. Ma che nostalgia! Aspetta… arancino o arancina… che palle! Mi sono persa. Ah, dimenticavo, il mio preferito è quello al ragù, ma quelli al prosciutto e mozzarella sono buoni anche loro. Dev’essere il riso, un tipo di riso particolare. Devo chiedere alla mia amica che lavora in una rosticceria. No, aspetta, no… devo andare a lavoro. Cazzo, ho fame!

  • Preferisco gli arancini piccoli al ragù.
  • Quelli al prosciutto e mozzarella sono buoni.
  • Devo chiedere alla mia amica per il tipo di riso.
  • Oggi ho fame!

Perché a Catania si dice arancino?

Catania, agosto 2023. Caldo infernale, umidità che ti si appiccica addosso come una seconda pelle. Ero in Piazza del Duomo, affamato dopo una mattinata a girare per la città. Ho visto un chiosco, arancini ovunque, perfetti, dorati. Quelli catanesi, a punta, proprio come mi aspettavo. Li chiamo arancino, sempre. Punto. Non arancina. Mai. È una questione di orgoglio, quasi. Sapete? Quella forma a cono, che ricorda proprio il rametto di arancio carico di frutti. È così che me l’ha spiegato mia nonna, quando ero piccola, e lei non sbagliava mai.

Poi, a Palermo, qualche anno fa, ho scoperto la “arancina”, quella palla dorata. Strana, non mi ha convinto. Troppo rotonda, troppo… diversa. Sembrava un’altra cosa. Eravamo a Mondello, un giorno di maggio. Il mare era stupendo, ma quell’arancina, no. Non è la stessa cosa. È come confrontare il sole di agosto con quello di maggio: una luce, un calore diverso.

  • Forma: a Catania a punta, a Palermo rotonda.
  • Nome: Arancino a Catania, Arancina a Palermo.
  • Motivo: a Catania la forma richiama il ramo di arancio, a Palermo il frutto.
  • Mia esperienza personale: preferisco nettamente l’arancino catanese.

Questa faccenda dell’arancino/arancina è una guerra! Una guerra silenziosa, ma sentita. Dicono che a Palermo, e in molte altre parti della Sicilia, lo chiamino arancina. Ma io dico: ma chi se ne frega? A Catania, arancino è arancino, e basta. Punto. Che poi, a chiederlo a un catanese, la risposta è sempre la stessa, decisa, inflessibile: arancino. E non cambierei mai idea.

#Arancini #Gara #Vintori