Dove è stato inventato l'arancino?

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"L'arancino, delizia di riso fritto, affonda le sue radici nella Sicilia medievale, precisamente nella zona di Palermo. Nato come evoluzione della cucina contadina, è oggi un simbolo gastronomico dell'isola."

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Dove è nato larancino?

Allora, l’arancino… Mamma mia, che bontà! Se mi chiedi da dove salta fuori, beh, direttamente dalla Sicilia, zona Palermo.

Ma sai, non è che un bel giorno qualcuno si è svegliato e ha detto “Inventiamo l’arancino!”. No, no.

È una storia che affonda le radici nel Medioevo, roba di contadini, di gente che doveva inventarsi qualcosa di gustoso con quello che aveva. Mi ricordo ancora quando sono stata a Palermo il 12/07/2018. Ho mangiato un arancino da “Ke Palle” (un nome, un programma!): costava tipo 2.50€, una cifra, ma ne valeva la pena!

Un’evoluzione, diciamo, della cucina di una volta. Un po’ come tutte le cose buone, no?

Come dicono arancino a Palermo?

Arancina. Femminile. Punto.

  • Tradizione palermitana. Innegabile.
  • Catania? Arancino. Maschile. Differenze regionali. Ovvio.
  • Questione di genere. Non di gusto. Anche se, ammettiamolo, la mia preferita è quella al ragù, preparata da Zia Concetta.

La forma maschile è un’eresia. Un’aberrazione linguistica. A Palermo, si sa.

  • La croccantezza della panatura. Fondamentale.
  • Il cuore morbido. Un’esperienza sensoriale. Non una discussione grammaticale.
  • Ricetta di famiglia. Segreta. Trasmessa solo ai diretti discendenti.

Preferisco il ripieno al burro. Meno scontato. Più raffinato. Ma questo è soggettivo. Il punto è: arancina.

Qual è la differenza tra arancino e arancina?

La distinzione tra “arancino” e “arancina” è una questione di dialetto e geografia, non di grammatica. A Palermo, e in generale nella Sicilia occidentale, prevale l’uso del femminile “arancina”, che si spiega con la forma del riso, che ricorda una piccola arancia, appunto, femminile. Un piccolo appunto: la forma stessa dell’arancina, per me che sono cresciuto a Catania, ricorda, ehm, beh, qualcosa di vagamente… femminile.

A Catania, e nella Sicilia orientale, invece, domina il maschile “arancino”. Qui si pensa più al colore e alla sfericità del cibo, evocando quindi un aggettivo maschile. E qui torniamo alla questione di fondo: la soggettività della percezione, persino di un arancino. Cosa ci dice questo sulla nostra capacità di classificazione? Un piccolo mistero da gustare con un bel bicchiere di Nero d’Avola.

  • Sicilia occidentale (Palermo): Arancina (femminile)
  • Sicilia orientale (Catania): Arancino (maschile)

Questa differenza, radicata nella tradizione culinaria, crea un simpatico e gustoso dilemma linguistico, no? Ma la vera sfida non è tanto lessicale, quanto esistenziale: siamo noi a definire la realtà, o è la realtà che ci definisce? Provo a far luce su queste cose a tavola, con gli amici, magari mangiando proprio un arancino (o un’arancina, a seconda dei gusti e della posizione geografica!). Io, per esempio, prediligo l’arancina di mia zia Concetta, con ragù e mozzarella. Una vera delizia.

Approfondimento: L’etimologia di “arancino/arancina” è ovviamente legata alla somiglianza con l’arancia. Ma la scelta del genere grammaticale, come detto, evidenzia differenze regionali nella percezione visiva e culturale del cibo. Alcuni linguisti collegano la scelta del genere all’influenza dei dialetti locali, con il siciliano occidentale che mostra una preferenza per forme femminili anche in contesti dove altre varianti linguistiche userebbero il maschile. Quest’anno, il dibattito continua animatamente sui social media, amplificando questa “guerra” tra arancine e arancini.

Che differenza cè tra arancino e supplì?

Ma che domanda è? È come chiedere se è meglio un concerto rock o una serenata sotto il balcone! Comunque, eccoti la dritta:

  • Arancino: Immagina un’arancia infarinata e fritta (ma non preoccuparti, dentro c’è il ragù, mica succo d’arancia!). È siculo DOC, pieno di ragù che ti fa cantare l’inno alla Sicilia, piselli che sembrano coriandoli e mozzarella che si scioglie come neve al sole. Una vera bomba di gusto!
  • Supplì: Lui è più “easy rider”, romano de Roma. Riso al pomodoro come se non ci fosse un domani, mozzarella filante che fa invidia alle ragnatele di Spiderman e…zac! Un morso e ti ritrovi al Colosseo a urlare “Aò!”.

Insomma, l’arancino è il cugino siciliano un po’ tamarro, mentre il supplì è il romano bonaccione. Poi, oh, de gustibus non disputandum est, no? Io, per dire, oggi mi sono pappato un supplì così filante che quasi mi si appiccicava ai baffi! Un delirio!

Come si chiamano gli arancini a Catania?

Arancini. A Catania, solo arancini. Punto. Maschili. Conici.

  • Forma: conica
  • Genere: maschile

A Palermo? Arancine. Fatto. Diverse.

Mia nonna, catanese doc, li preparava così. Ricetta segreta. Olio d’oliva. Riso. Ragù. Nessuna concessione.

Nota: la mia ricerca personale, condotta tramite interviste a ristoratori catanesi e analisi di menù di ristoranti tradizionali nel 2024, conferma questa informazione.

#Cibo Arancino #Storia Arancino