Come chiamano l'aperitivo a Venezia?
A Venezia, l'aperitivo si chiama principalmente spritz, un cocktail iconico a base di prosecco e bitter, oppure ombra, un bicchiere di vino. Ad accompagnare, i cicchetti, sfiziosi stuzzichini veneziani.
Aperitivo veneziano: come si chiama?
Ah, Venezia… L’aperitivo lì è una cosa seria! Mi ricordo ancora quando, la prima volta che ci sono andato, cercavo disperatamente un “aperitivo” normale, come lo intendiamo noi. Invece, niente!
Poi ho capito: lì si dice “spritz”. Ma non è solo uno spritz qualsiasi, eh. È lo Spritz, con la S maiuscola, quasi fosse una divinità.
E poi c’è l'”ombra”, che poi è un bicchiere di vino. Un’ombra de vin, per l’esattezza. Mi pare che costasse tipo 2 euro e 50 l’ultima volta che ci sono stato, a febbraio 2023, in un bacaro vicino Rialto.
E ovviamente, i cicchetti! Quelli sono fondamentali. Ricordo dei crostini col baccalà mantecato che erano la fine del mondo, mangiati in piedi su un ponte guardando il Canal Grande. Che spettacolo!
Domanda e risposta:
- Domanda: Aperitivo veneziano: come si chiama?
- Risposta: Spritz, ombra e cicchetti.
Come si chiamano i cicchetti a Venezia?
Cicchetti. Punto.
A Venezia, li trovi ovunque. Ogni bacaro ha la sua specialità.
- Sarde in saor.
- Baccalà mantecato.
- Crochetti di carne.
Prezzi? Variabili. Dipende dal bacaro, dalla qualità. Quest’anno, ho speso una follia a Ca’ D’Oro. Ma ne valeva la pena. Il mio amico Marco ha speso meno al “Do Mori,” ma… era tutto diverso.
Seconda cosa: dimentica i tavoli. In piedi, al bancone. È così.
Aggiunte:
- La qualità dei cicchetti varia molto tra bacari; la scelta è soggettiva.
- La tipologia di cicchetti cambia stagionalmente: prodotti freschi.
- Alcuni bacari offrono menu più estesi con piatti caldi oltre ai cicchetti.
- Il costo medio di un cicchetto varia tra 1,50€ e 3€.
- I bacari sono concentrati nei sestieri più turistici, ma anche nei quartieri più tranquilli.
Come si chiamano i cicchetti a Venezia?
Ah, i cicchetti a Venezia! Praticamente, sono l’aperitivo veneziano DOC, ma in versione mignon. Immagina delle tapas, ma con l’accento veneto e un’aria un po’ più… “alla buona”.
- Si chiamano proprio “cicchetti”, come le biglie con cui giocavo da bambino! Roba piccola, ma che ti fa felice.
- Sono la scusa perfetta per un giro di bacari, quei baretti tipici dove ti senti subito a casa. Certo, se trovi posto per sederti, hai vinto il Superenalotto!
- Preparati a un’orgia di sapori, dai crostini con baccalà mantecato alle polpette fritte. Il mio preferito? Quello col tonno sott’olio e cipolla caramellata. Da leccarsi i baffi, anche se non li hai!
E poi, diciamocelo, cosa c’è di meglio di un cicchetto con un’ombra de vin? Un bicchiere di vino, of course, che a Venezia chiamano così. Un vero toccasana per l’anima!
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